Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 15 giugno 2018

Il primo giorno ad Armonia

Vi presento la prima storia della nuova raccolta, qui potete leggere l'inizio:


Questo racconto ci porta indietro nel tempo al primo giorno di Armonia. E quando dico primo, intendo proprio “il primo” in assoluto, dopo che la vita fu creata sul pianeta dei Musimaghi.
Per gli appassionati della Saga, ritroviamo Edoardo Leoni (lo ricordate, vero? Lo abbiamo incontrano nel romanzo “La Melodia Creatrice”, quando Giulia ha fatto il secondo viaggio nel tempo). Noi lo accompagneremo alla scoperta di Armonia.
La melodia creatrice è stata appena suonata e una nuova vita comincia per i Musimaghi che si sono rifugiati al di là del portale, dopo l’attacco degli Uomini della Scienza.
Pronti per un tuffo interdimensionale? 

Edoardo Leoni si mosse lamentandosi e cercò a fatica di aprire gli occhi.
Cos’è successo?
Si mise seduto e, dopo essersi sfregato energicamente il viso con le mani, sollevò le palpebre.
Una grande luce lo costrinse a proteggersi con un braccio.
Rimase per un attimo in attesa e sentì un lieve tepore riscaldargli la pelle: il sole.
Dunque siamo tornati nel mondo reale?
Poteva udire le voci soffocate e i sussurri degli altri Musimaghi. Percepiva le loro emozioni: erano stupiti e confusi.
Quando finalmente riuscì a guardarsi attorno, rimase stupefatto.
Era seduto nel bel mezzo di un grande prato verde, il cielo era terso, mentre il sole splendeva emanando una luce insolita.
Tutti i colori erano molto vividi e intensi.
Questo non è il nostro mondo.
Fece uno sforzo per richiamare alla memoria gli avvenimenti appena trascorsi.
Ricordava l’attacco che avevano subìto, la fuga di tutti i Musimaghi attraverso i portali per raggiungere il loro mondo segreto, quello che tutti conoscevano come l’Aldilà.
Sospirò allibito.
Questo posto è molto diverso, non è come lo ricordavo.
L’Aldilà era un luogo nebbioso e all’apparenza irreale, mentre l’ambiente dove si trovava in quel momento era simile al mondo reale in una bella giornata estiva.
«Ha funzionato.»
Si voltò e vide il suo amico fraterno, Lorenzo Accordi, abbracciare l’amore della sua vita, la bellissima Eleonora.
Edoardo sospirò, ma non sentì il familiare dolore al centro del petto che aveva sempre provato da quando lei aveva preferito Lorenzo a lui.
«Certamente.» Eleonora gli sorrise raggiante. «I nostri vecchi sono riusciti a fare l’incantesimo e nessuno è rimasto ferito.»
Incantesimo? Feriti?
Qualcosa, nell’animo di Edoardo, si agitò.
Ricordava vagamente. La melodia creatrice doveva essere suonata da un Musimago dalla mente imperativa e un sacrificio sarebbe stato richiesto, era quello che diceva l’antica profezia.
Se la nebbia era magicamente sparita dal loro nuovo mondo, sembrava che si fosse assiepata nella sua mente confusa.
Il contatto di una mano sulla sua spalla lo fece voltare e si trovò di fronte la vecchia e saggia Evelina Fedeli.
«Abbiamo suonato la melodia offuscante per tutti. Credimi è meglio così, soprattutto per te.»
Perché per me?
Poi fu travolto da un abbraccio. Era Lorenzo.
«Amico mio, siamo tutti salvi.»
Edoardo si sforzò di sorridere, ma aveva una strana tensione allo stomaco, un senso di perdita…
«Fratelli Musimaghi!» La voce potente del vecchio Accordi reclamò l’attenzione di tutti.
Lentamente la folla si radunò attorno a lui, capo spirituale e guida di tutti i Musimaghi.
«Oggi è il primo giorno della nostra nuova vita.»
Dopo qualche mormorio, si creò un silenzio carico di aspettativa.
«Un mondo nuovo è stato creato per noi, dai nostri desideri, grazie alla grande sciamana...»
Una sciamana?
Un’immagine apparve nella mente di Edoardo. Il volto di una giovane donna, leggermente imbronciato, con vivaci occhi verdi dai quali traspariva una grande forza interiore.
Io l’ho conosciuta, ne sono sicuro!
Provò una fitta di malinconia.
«Ci è stata donata la possibilità di vivere in un luogo sicuro, dove coltiveremo la nostra cultura e potremo vivere in perfetta armonia con il creato. Questo luogo si chiamerà...»
«Armonia!» Edoardo sussultò al suono della propria voce. Non sapeva perché, ma era sicuro che lei lo avesse chiamato così.
Si accorse che tutti si erano voltati verso di lui e sorrise alzando le spalle. «Era un’idea» si giustificò.
«Un’idea molto appropriata, figliolo.» Il vecchio Accordi sorrise e lo guardò con quei suoi occhi penetranti a cui nulla poteva sfuggire. «È deciso allora, questo luogo si chiamerà Armonia.»
Tutti applaudirono. Lorenzo gli assestò una pacca sulla spalla e lo guardò sottecchi, come se qualcosa non lo convincesse.
Si sentì imbarazzato, cosa alquanto strana per lui.
«E ora prendiamo i nostri flauti e intoniamo un canto rigenerante per la nuova terra e ringraziamo la nostra sciamana, per il suo sacrificio.»
Sacrificio?
Edoardo si fece sfuggire il flauto di mano.
In quel momento una fredda consapevolezza calò sul suo animo come una pioggia gelata: lei si era sacrificata per loro.
I Musimaghi intonarono la loro magia, ma lui non ce la fece.
Raccolse il flauto e si defilò allontanandosi dalla folla. Gli occhi si erano offuscati per le lacrime e un dolore che non riusciva a motivare gli dilaniò l’anima.
Il grande prato era delimitato da un bosco, ma qualcosa lo attirò nella direzione opposta.
Camminò senza riuscire a pensare lucidamente, tormentato da sensazioni confuse e dolorose.
Poi lo vide.
Un grande lago si estendeva di fronte a lui circondato da dolci colline boscose. Le acque erano torbide, ma calme, almeno in apparenza.
Si accucciò sulla riva e sfiorò la superficie come se volesse accarezzarla.
Questo lago ha un legame con lei.
Sospirò e sbatté le palpebre per scacciare le lacrime. Era un uomo d’arme, valoroso, impavido e non avrebbe dovuto lasciare che le emozioni lo travolgessero in quella maniera.
Il suo sguardo si perse tra le acque che parevano sussurrargli nella mente.
Chi è la sciamana? Perché provo questi sentimenti per lei?
«Perché l’hai amata.»
Si voltò di scatto e vide la saggia Evelina raggiungerlo e sedersi su uno scoglio accanto a lui.
«Pensavo fosse meglio fartela dimenticare, ma il tuo cuore non vuole farlo.»
L’ho amata?

Evelina annuì in risposta al suo pensiero. «Lei ti ha liberato.»
...


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Buona lettura
Claudia

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