Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

sabato 13 ottobre 2018

Cordoni Arianna - Bellicchi Aldo - Emmanuele Mattia

Oggi un tris di racconti nati dal laboratorio #armonialatuastoria direttamente dalla scuole di Genova. Li potete trovare nella raccolta "Un giorno ad Armonia - Vol.2" (l'ebook è gratis!)


Cordoni Arianna



Iniziava una nuova e splendida giornata, Giulia era felice perché nel pomeriggio avrebbe partecipato ad una partita di Tornado contro la squadra “Fiori e Pini”. Era carica e pronta per l’incontro ma anche molto agitata, aveva sentito dire da Arci che la squadra avversaria era molto forte ed aveva vinto i tre campionati scorsi. Prima di andare alla lezione della Musicomagia Giulia andò a salutare l’animusi Persi per rassicurarla:
Ci vediamo, torno dopo l’incontro”.
Pietro e Camilla la aspettavano nella Sala Comune, stranamente Pietro non venne con lei. Giulia li raggiunse ed andarono alla lezione.
Dove sei stata?” disse Pietro.
Sono andata a vedere come stava Persi.” rispose Giulia.
Subito dopo passò Arci, la guardava interessato.
Sei pronta per l’incontro?”
Sì, sono emozionata.”
Pietro si irrigidì, Arci la guardava con quei suoi affascinanti occhi azzurri, Giulia arrossi, così Pietro la prese per mano.
Scusa, ma dobbiamo andare a lezione, altrimenti faremo tardi.”
Anch’io devo andare a lezione, volete che vi accompagni?” chiese Arci.
Certo” rispose Camilla arrossendo.
Giulia ricordò a Pietro di essere cortese con Arci e si diressero nell’aula.
Finita la lezione Filippo chiamò Pietro ad aiutarlo nelle stalle come sempre, mentre Giulia andò con Camilla a fare una passeggiata; suonarono per i loro animusi, Ciccio e Sofì. Parlando dell’incontro Camilla raccontò del capitano.
È alto ed ha gli occhi color verde acqua è molto veloce in campo…” disse Camilla che subito venne interrotta da Giulia.
Come mai sai tanto di lui?” le chiese.
Beh, è molto conosciuto” le rispose.
Giulia riconosceva benissimo quello sguardo, Camilla stava mentendo.
Dai!!” implorò Giulia “come sai tanto di lui?”
Non so se Pietro ne sia molto d’accordo”.
Giulia era turbata cosa centrava Pietro? Si domandò.
Non ti preoccupare, è una cosa successa in passato” disse Camilla.
Giulia era confusa “Cosa c’entra Pietro?!” disse a Camilla.
Ora ti dico la verità…” Camilla venne interrotta, era Pietro.
Ciao, di che cosa parlate?”
Niente” rispose secca Giulia.
Si sta avvicinando l’incontro” le ricordò Pietro.
Sì, ora mi vado a cambiare, ci vediamo al campo” disse secca Giulia.
Era preoccupata, confusa, che cos’era successo?
Durante il cammino incontrò Arci.
Come va, scheggia?” le chiese.
Tutto bene.” Rispose con il broncio.
Arci sapeva che qualcosa non andava, di solito lei era sempre di buon umore così la prese per il mento e le ricordò che lui c’era sempre per parlargli di tutto… Giulia arrossì, si diresse negli spogliatoi e si cambiò velocemente.
Tutti erano pronti per la partita.
Tutti in campo” disse la professoressa Diana.
Pietro e Camilla le augurarono buona fortuna, Pietro diede un bacio sulla guancia a Giulia. Era pronta a entrare in campo con la squadra e la partita incominciò.
Giulia notò una ragazza nel pubblico che la guardava con aria minacciosa.
Perché mi guarda così?” si chiese tra sé . Si girò e si concentrò sulla partita; Pietro e Camilla si erano accorti dello sguardo maligno di quella ragazza. Pietro sorpreso ed irrigidito se ne andò e Camilla rimase sola.
La partita finì e fortunatamente nessuno si era fatto male; Giulia e la sua squadra avevano vinto un’altra volta. Si diressero tutti nella Sala Comune, mentre Giulia esasperata cercava Pietro insieme a Camilla. Andarono a controllare nelle stalle, nella sala cure e nelle stanze ma non era presente in nessuna di esse.
Giulia era impaziente ed agitata.
Filippo hai visto Pietro?”
No, non era con voi?” le domandò.
Forse aveva capito dove si trovava, così andarono al lago sussurrante; trovarono Pietro con Persi, erano in contatto mentale non potevano distrarlo, ma per fortuna si staccò subito.
Pietro non aveva con sé lo “schiantacervelli” così lo portarono immediatamente in Sala Cure. Era confuso non capiva cosa era successo così Giulia gli raccontò tutto. Presto si rimise in forma; nel frattempo Giulia andò da Persi e finalmente poté capire che cos’era successo.
Lei gli disse che Pietro era fidanzato con quella ragazza che la guardava nervosa, ma non avrebbe avuto il coraggio di dirlo e non ne voleva parlare, quella ragazza si era fidanzata col capitano della squadra avversaria già da molto tempo. Giulia ritornò in Sala Cure ma lì non trovò Pietro. Uscì subito pronta a cercarlo quando una mano gli afferrò il braccio, era proprio lui, la trascinò via e fecero una passeggiata; si parlarono e tutto ritornò come prima.
Finita la cena Camilla, Giulia e Pietro si diressero verso le stanze, il ragazzo diede un bacio sulla fronte a entrambe e si congedò.


Bellicchi Aldo



Era uno dei miei primi giorni nella Scuola Armonia.
Quella mattina mi svegliai presto ed incontrai quei ragazzi di nome: Giulia, Pietro e Camilla, che salivano le scale, li salutai ed ebbi di nuovo la sensazione che qualcuno li stesse scrutando e prendendo nota di quel che facevano. Non sapendo cosa fare, visto che era così presto, andai sul grande prato. Come al solito il profumo di rose arieggiava nell’aria. Decisi di suonare una canzone per il mio uovo, che era diverso da tutti gli altri che erano di un unico colore, il mio uovo aveva un colore variegato, magenta, viola e fucsia.
Lo presi in mano ed iniziò ad emanare una fortissima luce nera e la sua superficie si incrinò. Corsi subito da Filippo, notai che quei tre ragazzi mi osservavano ma non me ne occupai perché il mio uovo si stava schiudendo.
Filippo disse che probabilmente era un uovo raro e che era finito nel cesto delle uova da donare, per caso, l’uovo si schiuse e ne uscì un batuffolino lilla che fluttuava, aveva due begli occhietti e faceva un suono echeggiante che assomigliava a quello dei cetacei.
Arrivò la preside seguita da quei tre ragazzi e disse: “L’unica volta in vita mia che vidi una cosa del genere è stato quando un maestro musicale mi mostrò una raffigurazione di una creatura leggendaria chiamata: Puffy.”
I ragazzi erano molto meravigliati e tutti pensarono che sarebbe stato l’inizio di una nuova e fantastica avventura.


Emmanuele Mattia



Era una mattina come tutte le altre, almeno così sembrava. Luca andò a scuola col suo uovo pronto alla schiusa. Da alcuni giorni l’uovo si muoveva e dava gemiti. Il professore di flauto aveva detto a Luca che le uova fanno i capricci; Luca intuiva che il tempo di nascere per il suo animusi era giunto. A un certo punto in quella mattina spuntarono le zampe dell’animusi: erano zampe da volatile, sottili, senza peli. Si muovevano rapidamente per la stanza dove Luca si trovava, a un certo punto l’uovo, nella sua folle corsa sbatté contro al muro e si ruppe. Apparvero delle ali da aquilotto. Il suo muso era quello di un draghetto, infatti iniziò a sputare fuoco, in realtà non era proprio fuoco ma un fumo nero e puzzolente. Dragoaquilo sarebbe stato il suo nome. Luca aveva il suo nuovo fedele compagno animusi. Fu felice di vedere che era un animaletto veloce e intelligente. Allora Luca prese l’animusi in braccio e gli disse: “Da oggi ti chiamerai Dragoaquilo e sarai il mio protettore”. L'animusi si mise subito ad accarezzare il viso del suo padroncino, dalle narici spuntò un po’ di fumo come manifestazione dell’affetto appena nato tra i due. Luca doveva pensare di dargli da mangiare. Prese il suo flauto e cominciò a suonare una bella melodia e il dragoaquilo iniziò a ballare e a mangiarsi le note musicali.
Addirittura iniziò lui stesso a suonare con la sua bocca la stessa melodia suonata da Luca.
Luca guardò l’orologio e si accorse di dover correre a lezione, però dragoaquilo lo aiutò a preparare lo zaino e infine spiegò le ali pronto a volare col suo padroncino in direzione della scuola.
Fu un volo straordinario, videro i tetti della città Armonia, colorati d’arcobaleno e prati fioriti di giallo e l’aria profumava di rose. Arrivarono a scuola puntuali. Luca entrò in classe e felice presentò il suo animusi alla classe e ai professori. Dragoaquilo si presentò spiegando le sue ali e facendo un gentile verso. Era la sua maniera per dire: “Buongiorno amici.”

Bravi ragazzi!! 
Claudia 

2 commenti:

  1. claudia forse dovresti far dare ripetizioni dai tuoi studenti sono veramente fantastici magari un'aiutino te lo danno

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    1. Sono bravissimi! Sono sicura che qualcuno di loro diventerà uno scrittore!

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