Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

mercoledì 3 maggio 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - scuola Chiossone - 1E gruppo II



 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, torniamo ad Armonia assieme ai ragazzi della 1E della scuola Chiossone di Arenzano (Genova).

Leggiamo i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: Delfino Francesco, Delfino Pietro, Di Matteo Leonardo, Gabellani Susanna e Gambino Daniela.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)


Delfino Francesco

I SEGRETI DI ARMONIA

Armonia…quale nome migliore da dare ad una scuola ad indirizzo musicale?!

John stava riflettendo. Era il 2086 e ormai da tre mesi si era trasferito per insegnare lì, dopo aver trascorso la sua infanzia tra gli animusi grazie al lavoro di suo padre.

L’unico suo desiderio era scoprire i segreti nascosti di quell’istituto: "Ehi Violin! C’è del lavoro per te."

Edward, il segretario, lo stava chiamando: "Guarda qui cos’ho scoperto!" disse con tono entusiasta ma contenuto: "La biblioteca scolastica sta per chiudere i battenti!" esclamò.

"E allora perché sei così felice?"

"Come perché?! Perché so che tu non aspetti altro che un segreto da scoprire. E quindi vai in quella biblioteca e dai alla preside il motivo per non farla chiudere!".

John lo fissava ancora perplesso: "Scusa ma come pretendi che trovi un segreto tra quella carta straccia?"

"Cosa?! Hai appena detto carta straccia?! Non ti riconosco più… quando sei arrivato eri letteralmente un bambino con occhi sognanti! Dov’è finito quel bambino pieno di voglia di avventura? Guarda là!"

Edward era un caro amico di John e voleva che coronasse il suo sogno. Tuttavia John era diffidente, così Edward puntò il dito verso un gruppetto di ragazzini con un cartellone: "Fallo anche per loro JoJohn!"

JoJohn era un vecchio nomignolo che Edward aveva creato per John e a risentire quel nome uno squarcio si aprì nel cuore di “JoJohn”.

"Quei ragazzi protestano contro la chiusura della biblioteca e tu puoi aiutarli… dai John!" Edward era in attesa della risposta dell’amico.

"E va bene. Io farò il possibile, ma non ti aspettare troppo da me."

Si diresse verso l’edificio ed iniziò a cercare tra i vari scaffali qualche prova che dimostrasse l’importanza della biblioteca per l’istituto.

Trascorsero mesi e mesi, non c’era mai giorno in cui John non andasse a cercare.



Era il 19 luglio 2086. John in quella calda estate non perse mai tempo e girava voce che avesse letto, in totale, ben ottomilaseicentoquarantotto libri.

Quel giorno però, quando tutti gli alunni erano in vacanza, trovò un biglietto sulla sua scrivania. Gli chiedeva di recarsi all’ufficio della Preside. Così, anche se con una certa fatica, arrivò di fronte alla Dirigente che non perse tempo e arrivò subito al punto:

"Sei stato promossoooooo!" Spuntarono fuori gli altri insegnanti con coriandoli e champagne.

"Io n-non capisco…"

La preside spiegò: "La prova a cui sei stato sottoposto aveva lo scopo di verificare se avresti salvato questa scuola come un vero insegnante, cioè dando il buon esempio e se fossi disposto a tutto. Questa sfida deve essere superata da ogni insegnante dopo tre mesi e tu sei riuscito brillantemente. Ora suonate e cantate insieme ai vostri animusi… Festaaaa!!!"

John era scosso, ma finalmente aveva scoperto un segreto e cioè la “Prova difficilissima per neoassunti".

A settembre ricominciarono le lezioni e John era diventato insegnante a tutti gli effetti…

Ah! I ragazzi che protestavano erano stati assunti dalla preside che... sono io!

Delfino Pietro

LA PARTITA DI PALLA VOLANTE

Ciao sono Pietro! Sono il capitano della squadra di palla volante della scuola di Armonia; il gioco consiste nel comandare la palla con il flauto e fare gol nella porta avversaria. Si gioca in sette: il portiere, i tre difensori, i due mediani e l'attaccante e ci sono quattro tempi.

Oggi giocherò contro la nostra squadra rivale, le Papere Rabbiose, nella finale del torneo organizzato dalla nostra preside Orchestri. La partita inizierà a breve e la professoressa di educazione fisica, Diana, ci sta spiegando le tattiche da usare in partita.

Siamo arrivati a metà del quarto tempo e stiamo perdendo 7 a 4. Mi piacerebbe vincere perché io e la mia squadra abbiamo fatto molti sacrifici per arrivare a giocare questa partita.

Con tanta fatica riusciamo ad arrivare al pareggio: quando mancano pochi secondi, lancio un do maggiore con il flauto e faccio gol! La partita si conclude con mille festeggiamenti e la nostra felicità.

Di Matteo Leonardo

IL TORNEO DI RUBA BANDIERA

Ciao! Io sono Leonardo.

Oggi sarà una splendida giornata ad Armonia perché giocherò contro i "Vermi melmosi" a ruba bandiera.

Il gioco consiste nel rubare la bandiera all'altra squadra stando sopra gli animusi e usando il flauto. Il mio animusi è un aquilupo.

All'inizio della partita accumuliamo un grande vantaggio. Ma dopo l’animusi del mio compagno di squadra si fa male e non ci sono più cambi, così rimaniamo solo in due e non riusciamo ad avvicinarci. Con molto impegno prendiamo la bandiera, corriamo verso la base e la consegniamo.

Abbiamo vinto il torneo!

Tutti ci fanno i complimenti e tra poco andiamo a festeggiare con tutta la scuola.

Gabellani Susanna

IL PICCOLO TOBI

- Pronto?

- Ciao Matilde.

- Papà! Come stai? Dove sei? Quando torni?

- Tranquilla, vai con calma. Io sto bene, sono ancora nell’accampamento e non so quando tornerò a casa.

- Non l’avete ancora catturato quell’Aquilupo?

- No tesoro, mi dispiace.

- Oh.

- Ma tu come stai? La mamma?

- Io sto bene, la mamma… beh… è sempre triste. Fa finta di niente ma io l’ho capito.

- Tu prova a consolarla, lo sai che da quando sono partito lei non è più la stessa.

- Okay. Io sto provando a convincere Ciccio a dirmi cosa le prende, ma lui risponde “Sono affari di Giulia”! Anche io sto iniziando ad essere triste. Mi manchi.

- Stai tranquilla piccola. Tornerò presto e anche tu mi manchi. Comunque ora passiamo alla storia. Oggi sarà più lunga del solito quindi andrai a letto un po' più tardi.

E inizia a raccontare...

- Quel giorno non era una semplice giornata ad Armonia perché sarebbero arrivati i ragazzi più grandi. Tutti noi del primo anno siamo quindi corsi a conoscere i nostri compagni. Io e tua madre, presi dall'emozione, non prendemmo con noi neanche i nostri animusi. Dopo aver passato tutta la giornata a conoscere i ragazzi più grandi e a fare i nostri soliti lavori, tornammo nelle nostre stanze ma mi accorsi che Tobi non c’era più! Subito sussultai e con il cuore a mille mi misi a piangere. Per fortuna Camilla mi fece capire che lagnarsi non sarebbe servito a nulla. Così io e la mamma partimmo con lei alla ricerca di Tobi che era ancora un cucciolo. Dopo un'ora di ricerche, provai a richiamarlo con la canzoncina che avevo scelto per lui. Ma niente. Dopo un’ora ancora, sentii tua madre che disse: “Ehi Pietro! Guarda! C’è qualche cosa in mezzo al lago!”

Mi fiondai subito a guardare. La “cosa” in mezzo al lago, era proprio Tobi in fin di vita!

Nell’ immediato mi tuffai, ero nel panico, perché non lo avevo preso con me? Ero pentito e mi vergognavo di essere stato così ingenuo. Lo recuperai e lo portai come un fulmine dal professor Filippo. Povero piccolo canorso. Era fradicio e svenuto. Aveva probabilmente passato delle ore nel lago ghiacciato!

Arrivati dal professore lui mi rimproverò: “Pietro! Ma cosa ti è passato per la testa? Tobi è ancora un cucciolo, non devi mai lasciarlo da solo! Passerà la notte con me, così potrò controllare che stia bene.”

“D’accordo. Mi dispiace. Sono stato uno sciocco.” gli risposi io con la vergogna negli occhi.

Quella notte non riuscii a dormire, ero troppo preso dai sensi di colpa.

Per fortuna la mattina seguente Filippo mi disse che Tobi stava bene e che avrebbe avuto bisogno semplicemente di stare molto al caldo.

Con la gioia nel cuore presi il cucciolo e lo strinsi tra le mie braccia!

Sapevo perfettamente di aver sbagliato ma in quel momento mi interessava solamente che Tobi stesse bene.



- Oh che bella storia papà!

- Grazie Matilde. Ora vai a dormire che è tardi. Ricordati sempre che se andrai ad Armonia non dovrai mai lasciare solo il tuo animusi.

- D’accordo papà, buonanotte. Ti voglio tanto bene.

- Ti voglio bene anche io. Ci sentiamo domani sera, piccola.

Gambino Daniela

UNA GIORNATA MOLTO SPECIALE AD ARMONIA

Greta, una ragazza con la pelle scura, i capelli corti castani e le labbra sottili, si alzò dal letto; era pronta ad affrontare la sua prima giornata ad Armonia. Andò in Sala Comune dove trovò la Preside Orchestri, la professoressa Severini, il professor Giorgio e il professor Filippo. Volevano dare tutti insieme la grande notizia: ci sarebbe stata una gara di pattinaggio volante. Che emozione!

Greta era bravissima a pattinare, però aveva paura degli altri partecipanti. La Preside iniziò a spiegare: si doveva fare il giro della scuola volando cinque volte e gareggiando contro i ragazzi e le ragazze delle altre scuole. Tatiana, la compagna di Greta, disse che per la prima volta la gara si sarebbe tenuta ad Armonia. Poi prese la parola Filippo: il premio per la gara era un ottimo voto in pattinaggio e un giorno libero a piacere. A quelle parole i ragazzi e le ragazze esultarono. Prese la parola Giorgio: disse che chi avesse voluto partecipare avrebbe dovuto vincere le qualificazioni ed entrare tra i cinque più forti della scuola. Alla fine la professoressa Severini spiegò che gli aspiranti dovevano ritirare la divisa contenuta in una scatola.

Greta ci pensò un po' e poi decise… andò verso la scatola, cercò la sua misura, prese la divisa e iniziò ad esercitarsi duramente.

Le sue nuove amiche la aiutarono per la qualificazione, ma una volta riuscita non potevano fare di più. Mancavano solo due settimane alla gara e Greta era quasi pronta, le mancava soltanto un esercizio, l'accelerazione finale proprio non le riusciva. Provò e riprovò... e alla fine ci riuscì. Era pronta!

Passò una settimana Greta continuava a esercitarsi. Quando arrivò in Sala Comune mancavano due giorni e c'erano altri venti ragazzi, cinque per ogni scuola. Greta era felice che fossero venuti, poteva vedere se erano più forti o meno di lei.

Il giorno della gara arrivò. Greta, quando dopo la colazione la professoressa Severini chiamò i partecipanti, si precipitò.

La gara iniziò. Greta era seconda. Dopo quattro giri della scuola era stanchissima, ma le sue compagne la incoraggiarono con il tifo.

Alla fine della gara era arrivata prima!

La professoressa Severini si congratulò con lei e se ne andò. Greta era felicissima e si era fatta anche un nuovo amico: un pattinatore arrivato secondo alla gara, un ragazzo biondo con gli occhi azzurri e la pelle scura di nome Mattia. Sarebbe stato lì per un'altra settimana. Il ragazzo si avvicinò a lei e si complimentò per la bella gara. Greta si era innamorata di lui, ma voleva aspettare. Quando mancavano solo due giorni alla fine della settimana, Mattia si avvicinò a Greta e le disse che era innamorato. Lei era felicissima: aveva vinto la gara e piaceva a Mattia!

Greta e Mattia si fidanzarono. Greta prese un giorno di vacanza mentre Mattia non doveva seguire le lezioni di Armonia. La mattina prima andarono a mungere le Muccoche, dopo Greta mostrò a Mattia i Topogalli e gli Aquilupi. Passarono una giornata indimenticabile.

La settimana finì e Mattia doveva andarsene. Invece le diede una buona notizia… sarebbe rimasto lì con lei! Si era iscritto alla sua scuola!

E da quel giorno restarono sempre insieme e non si lasciarono più.

Bellissime storie: sport, famiglia e romanticismo! Complimenti a tutti i ragazzi e noi ci rivediamo presto con altri racconti.

Claudia :)

1 commento:

  1. Bellissime queste storie soprattutto "la svolta dei miei sentimenti" 🤯🤩😍

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