Torniamo ad Armonia questa volta facendo un tuffo nel passato, infatti siamo negli anni ‘50 del secolo scorso e i protagonisti di questa storia sono Gemma e Rodolfo (i nonni della nostra Giulia -“La Melodia Sibilante”).
Questo breve racconto è completamente indipendente da tutti i libri della Saga e, pur essendone fortemente impregnato, è, e resterà per sempre, gratuito.
Alla scuola di Armonia, l’ultimo giorno di scuola, viene organizzato il “Ballo dei Diplomati” sono ammessi soltanto i ragazzi del quarto anno con le loro dame o cavalieri.
In via del tutto eccezionale, siamo invitati anche noi, ma solo in veste di osservatori! ;)
Lo trovate GRATIS sul sito di Armonia e sul mio canale Telegram!!
Ecco, solo per voi le prime pagine ;)
La Melodia del Cuore
Gemma
si tormentava nervosamente le mani. Era sola nelle stalle e aspettava
Rodolfo. Dalia l'aveva assistita mentre si preparava per la grande
serata. Le aveva acconciato i suoi lunghi capelli biondo scuro
adornandoli con piccoli boccioli di rosa e poi l’aveva aiutata a
indossare quel magnifico abito, da sola non avrebbe di certo potuto
farcela. Il vestito era meraviglioso, una nuvola rosa e bianco perla,
un corpetto, una lunga gonna con tanti strati... Quando si era vista
nello specchio della sua camera, si era sentita una principessa!
Sospirò con il cuore gonfio di gioia e carico di aspettativa.
Deglutì a fatica e ammise a se stessa, per la prima volta in vita
sua, di sentirsi bella e di esserne felice.
“Essere belle è una maledizione”. Le parole
di sua madre continuavano a tornarle in mente nei momenti meno
opportuni, come per impedirle di gioire.
Stava cercando di liberarsi a fatica dalla sua opprimente educazione
rigida e bigotta. Da quando aveva messo piede ad Armonia, aveva tolto
ogni giorno un piccolo strato che soffocava il suo cuore e adesso si
sentiva quasi completamente libera di essere se stessa. E si sentiva
bella.
Sentì un rumore e si voltò verso l'entrata.
Sarà Rodolfo?
«Ciao Gemma.»
La voce di Vincenzo precedette il suo arrivo. Era mesta e titubante,
proprio come il suo aspetto. «Volevo vederti prima di lui»
disse piano in tono cospiratore.
Fece qualche passo incerto verso
di lei e la guardò ammirato spalancando gli occhi. «Sei più
incantevole del solito...»
Gemma arrossì appena, era strano
vedere Vincenzo così vulnerabile. Lui era sempre impertinente e
scherzoso. Dopo essersi arreso alla scelta di Gemma, l'aveva
rassicurata dicendole che era molto felice che lei e Rodolfo si
fossero finalmente chiariti e segretamente fidanzati, ma... Gemma
poteva percepire chiaramente la sua sofferenza: lui l'amava ancora.
Allungò le mani verso di lui.
«Grazie Vincenzo» gli disse dolcemente. «Sei l'amico più caro e
affezionato che io abbia mai avuto e...» Sentì una lacrima
scivolarle sul viso. «Io ti voglio e ti vorrò sempre un bene
infinito!» Anche la voce ebbe un cedimento.
Vincenzo allungò una mano e le
raccolse la lacrima con una dolce carezza. «Lo so, Gemma.» Le
regalò finalmente quel suo mezzo sorriso impertinente e
affascinante. «Ora smettila di corteggiarmi in modo così
sconveniente, lo sai che non posso portare via la fidanzata al mio
più caro amico!» La rimproverò divertito.
Gemma arrossì e si ritrasse. «Ma
che dici?» Lo colpì al braccio indispettita ma rasserenata, per
fortuna era tornato a essere il solito burlone.
Prima ancora di sentire i passi,
Gemma percepì la presenza di Rodolfo, stava arrivando. Trattenne il
fiato e alzò gli occhi verso l'entrata.
«Grazie per
aver intrattenuto la mia dolce Gemma, amico
mio.»
La voce calda e un po’ ruvida di Rodolfo fece scattare Vincenzo
sull'attenti. Il rimprovero era velato di ironia e affetto, ma era
molto evidente.
«Sparisco» sussurrò a Gemma,
le strizzò l’occhio con aria complice e, detto fatto, si dileguò.
Gemma posò lo sguardo sulla
sagoma di Rodolfo che, imponente, occupava interamente l'entrata.
Il suo cuore prese a battere
incontrollato e i sentimenti che provava per lui esplosero
avvolgendola come una dolce melodia.
Rodolfo ridusse velocemente la
distanza che li separava e le afferrò entrambe le mani,
incatenandola con i suoi magnetici occhi azzurri.
Gemma non riusciva quasi a
respirare. La lieve tristezza che ancora le aleggiava nel cuore per
la sofferenza del suo caro amico, l'agitazione per il ballo, il
timore che Rodolfo all'ultimo momento avesse un impegno impellente e
annullasse l'appuntamento...
Tutto svanì, sostituito dalla
presenza di lui.
Gemma era stata a lungo
combattuta tra i sentimenti che provava per i due ragazzi. Vincenzo
aveva fatto subito breccia nel suo cuore, era amichevole, dolce,
intelligente e sempre al suo servizio, ma quello che provava per
Rodolfo era qualcosa che la lasciava senza fiato. Nonostante il suo
carattere burbero e impulsivo, nonostante l'avesse fatta piangere e
soffrire molte volte per i suoi dubbi e le sue assenze; quando era
con lui, il suo cuore si riempiva d'amore, il suo mondo diventava
meraviglioso, tutte le emozioni intense e travolgenti che le faceva
provare annullavano completamente qualsiasi momento negativo avesse
dovuto affrontare.
Valeva la pena aver vissuto
qualsiasi difficoltà, non aveva nessuna remora.
Rodolfo la guardava con gli occhi
leggermente socchiusi e il viso inclinato, non parlava, ma Gemma
poteva percepire i suoi sentimenti. Ci riusciva con tutti, era come
sentire un odore particolare, in quel momento lui profumava d'amore,
ammirazione e profondo rispetto.
Non le disse che era bella. Lei
non se lo sarebbe nemmeno aspettato; non era un ragazzo di molte
parole.
«Grazie.» La sorprese invece
con un sussurro.
Gemma lo studiò. «Per cosa?»
chiese incuriosita.
Rodolfo rimase ancora un po’ in
silenzio a contemplarla appagato, le prese una mano e se la portò
alle labbra, chiuse gli occhi inspirando il suo profumo e posando un
dolce bacio sulla sua pelle.
Quel semplice gesto la fece
vibrare dal profondo e sentì le gambe farsi deboli e instabili.
«Per aver scelto me» disse lui
aprendo gli occhi all’improvviso. «So che non ti ho reso la vita
facile» ammise. «E mi dispiace.»
Gemma rimase piuttosto sorpresa.
Si sta in qualche modo
scusando? Quel ragazzo!
Gli sorrise e allungò una mano
per accarezzargli il viso reso leggermente ruvido dalla barba corta
«È il mio cuore che ha scelto te.» Sospirò emozionata e poi non
poté fare a meno di aggiungere esasperata: «Non certo la mia
testa!»
La risata di Rodolfo esplose
bassa e il mondo divenne più bello e luminoso.
Lui scosse la testa divertito e
le porse il braccio. «Andiamo, mia dolce Gemma.» Si voltò verso la
porta, ma continuò a guardarla di sottecchi. «Il ballo ci aspetta.»
Gemma si appoggiò a lui e
uscirono dalle stalle.
...
Spero che questa breve visita ad Armonia vi incuriosca. Ho scritto l'intera storia di Gemma e Rodolfo, dal loro primo incontro fino al giorno del coronamento del loro amore; il loro romanzo (che è mooolto lungo e romantico) si intitola La Melodia Vincolante.
Fatemi sapere che ne pensate!
Claudia : )
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