Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 27 ottobre 2023

🎃 Buon Halloween! 🎃

 


Fuori controllo

Giulia seguì con lo sguardo la scia della navicella che si allontanava da Gamma Tre.

Si era fatta teletrasportare sull’unica sporgenza di terra rimasta sul pianeta. Tutto il resto era sommerso da un grande oceano. Un’enorme distesa d’acqua ricca di vita e caos.

C’erano talmente tanti esseri viventi che i suoi sensi ne furono assaliti. Soprattutto rischiò di essere sopraffatta dalle emozioni che percepiva.

Un’eccessiva vitalità, aggressività e paura.

Qualcuno aveva messo in moto l’energia creatrice della Musicomagia e lo aveva fatto in modo irresponsabile.

Quel potente groviglio energetico le ricordò la sfera che aveva creato inconsapevolmente Rudy quando aveva ricevuto il suo primo flauto.

Rudy…

Giulia provò una morsa di dolore allo stomaco.

È arrabbiato con me. Come biasimarlo?

Anche lei era arrabbiata con se stessa.

Avrebbe dovuto imporsi maggiormente, mettersi contro tutti per liberare i suoi poteri in modo graduale.

Era tutta colpa sua.

E ora invece di stargli accanto, era dovuta partire per questa emergenza e abbandonarlo in un momento tanto delicato.

Per fortuna c’era Pietro. Lui gli sarebbe stato accanto. Il suo cuore sussultò e il legame si fece sentire richiamandola all’ordine.

Il tempo a sua disposizione non era infinito. Doveva risolvere quella faccenda il più presto possibile e poi tornare a casa dalla sua famiglia.


Si sedette in un riparo di roccia e si concentrò. Doveva espandere la mente e trovare la fonte. Il pianeta stava risucchiando energia dallo spazio. Da quando i Tecno avevano rilevato quella anomalia, aveva inglobato due piccoli satelliti. Stava producendo un effetto simile a un buco nero, ma anziché risucchiare l’energia dentro di sé, l’assorbiva trasformandola in una creazione fuori controllo.

Qualcuno doveva aver dato vita a tutto ciò e, per quanto poteva immaginare, quel qualcuno doveva esserne rimasto invischiato.

Chi mai può avere una mente tanto potente?

Conosceva quasi tutti i Musimaghi, di sicuro quelli con la mente più potente.

Una mente imperativa...

Negli ultimi anni, con l’avvicinamento della civiltà dei Tecno, alcuni Musimaghi si erano trasferiti su Alfa Uno, ma erano veramente pochi e di solito avevano menti poco potenti.


Non sapeva quanto tempo fosse passato, quando riuscì a percepire il luogo dove pareva esserci un accumulo di energia.

Non perse tempo e si trasformò in Sirio. Quel luogo si trovava in una caverna sottomarina.

Nuotò con foga, ma la distanza era maggiore del previsto.

Scoprì l’esistenza di diverse grotte subacquee con sacche d’aria. Mentre nuotava vide bizzarre creature marine e quando le riconobbe, la consapevolezza quasi la stordì.

Erano animusi.

Com’è possibile?

Animusi mai visti prima. Unione di pesci e insetti come le loro innocue apescioline, ma non parevano altrettanto pacifiche. Non avevano notato la sua presenza, ma lei era stata investita dalla loro energia in eccesso.

Fu costretta a rintanarsi in una grotta per fermarsi a riposare.

Si rese conto di essere stremata. Era strano perché non le pareva di aver nuotato poi così tanto.

Qualcosa non andava.

Aveva l’impressione che anche la propria energia venisse in qualche modo assorbita da quel vortice. Con le sue ultime forze, prese il flauto e suonò diversi incantesimi. Creò un riparo magico per protezione e poi un canto rigenerante. Dopodiché si addormentò sfinita.


Fu risvegliata dal dolore. Aprì gli occhi e si trovò circondata da creature ostili.

Erano per metà piovre e metà ragni, avevano sei paia di occhi rossi, non gialli come quelli degli altri animusi, e otto tentacoli che si agitavano minacciosi davanti a lei. Ce n’erano tre ed erano enormi.

Giulia si trasformò. Suonò il canto ibernante, ma per farlo fu costretta ad aprire un varco nella barriera protettiva che si era creata attorno e la sua forza le venne subito sottratta.

Cercò di mantenere il controllo e di colpire le creature con la sua scossa per tramortirle.

Non voleva far loro del male, ma solo riuscire ad allontanarsi.

Lanciò una scarica che colpì una piovra-ragno la quale emise un grido talmente acuto da obbligare Sirio a richiudere la protezione energetica con il flauto mentale.

Si sentiva in trappola. E sempre più debole.

Anche le creature parevano sofferenti.

Potrei provare a suonare per loro?

Un tentacolo la colpì facendo vacillare la sua protezione che pareva sempre più sottile.

Non poteva restare lì.

Con uno scatto, approfittò della ritrosia che stava dimostrando la creatura ferita e sfuggì all’accerchiamento.

Devo allontanarmi, mi sto indebolendo troppo.

Si tuffò in acqua e nuotò a ritroso verso la terra emersa.


Quando risalì nella grotta dove era atterrata il giorno prima era esausta.

Crollò senza nemmeno riuscire a suonare il flauto mentale.

Non sapeva di preciso quanto aveva dormito. Il cielo era sempre offuscato da nuvole azzurre cariche di elettricità che lo rendevano comunque luminoso.

La faccenda era davvero grave, Giulia si rese conto che quella volta non avrebbe potuto farcela da sola.

Pietro sarà contento che l’ho capito prima che sia troppo tardi.

In quel momento, però, udì uno sciabordio sospetto. Non fece in tempo a guardarsi attorno che qualcosa di pesante la travolse facendole sbattere il viso a terra. Il dolore le tolse in fiato.

Allargò la mente.

Almeno venti creature stavano risalendo le pareti scoscese dell’isola.

Un altro colpo la stordì.

Devo dare l’allarme! Devo scrivere un messaggio…

Dolore. Oscurità.


Riprese conoscenza a sprazzi, ma il dolore costante era la predominante delle sue sensazioni. Era stata trascinata sott’acqua, si trovava sul fondo, eppure era una zona asciutta, come se fosse una bolla d’aria. Vide delle rovine.

Possibile? Questo è un pianeta disabitato!

Si avvicinò alzandosi a fatica. Era una costruzione recente, distrutta probabilmente da qualcosa di simile a un’esplosione, non dal passare del tempo.

Con un estremo sforzo, trovò la lucidità per mandare un messaggio mentale a Pietro.


Sono nei guai.


Poi estese i sensi e capì di essere molto vicina alla fonte di tutto quel caos creativo.

Si fece forza per avvicinarsi, intravide qualcuno tra le rovine. Stava suonando ignaro di ciò che accadeva attorno. Proprio come aveva fatto allora il piccolo Rudy. Cercò di sentire la melodia, ma era distorta, dissonante...

Ma chi è?

Suonò il canto della bolla e, con la protezione, scattò verso la sagoma che aveva intravisto. Riuscì a sfiorare il Musimago e si proiettò nella sua mente.

Lo scenario era orripilante. C’era solo distruzione e dolore, solitudine. Una persona di spalle, china su se stessa suonava il flauto mentale. Era la stessa melodia.

La melodia creatrice! Giulia faticò a riconoscerla, ma non aveva dubbi.

Per quanto fosse sofferente ed esausta avanzò nella sua forma mentale verso quella…

È una donna.

Tra il caos, Giulia percepì un’energia già incontrata prima e le si accartocciò lo stomaco: era Maya.

Fisicamente non aveva più nulla della bella ragazza dai tratti polinesiani che aveva insidiato il suo Pietro alla scuola di Happy Sound.

Sapeva che avevano bloccato i suoi poteri.

Come ha fatto ad arrivare qui?

Tra l’altro, finita la scuola, lei e Pietro erano andati a trovarla nell’istituto dove era tenuta in custodia. Allora le era sembrata innocua.

Maya?” Cercò un contatto.

La donna si voltò verso di lei e il suo sguardo confuso l’attraversò, continuando a suonare.

Giulia voleva capire, non poteva essere scappata e arrivata fin lì da sola.

Provò a sondare quella mente corrotta, senza creare ulteriori danni e senza rimanerne ferita a sua volta.

Ricevette immagini frammentarie. C’era un uomo che compariva spesso nei suoi ricordi. “Dottor Michael Rem” era un Tecno. Era andato a farle visita in istituto, aveva cominciato a studiare la sua mente e poi l’aveva portata via.

Dannazione.

Li vide andare su Alfa Uno in quello che pareva uno studio medico psichiatrico a fare esperimenti psichici. Erano poi giunti fin lì, su Gamma Tre, avevano costruito una piccola base, probabilmente le rovine che aveva visto prima erano ciò che ne restava. Si erano procurati due grandi piovre e due grossi ragni. Lui aveva liberato la mente di Maya con delle vibrazioni sonore.

Poi era scoppiato il caos che imperversava tuttora.

Lui era morto, la sua energia era stata la prima a essere assorbita dalla melodia creatrice mentre Maya aveva scatenato la sua fantasia. Amava il mare e le creature marine. Quello lo avevano capito quando aveva creato l’orcalligatore, ma la situazione lì era tutto un altro paio di maniche.

Ed era completamente fuori controllo.

Giulia cercò di valutare la sua situazione di salute. Maya era intossicata da sostanze chimiche, probabilmente farmaci, tranquillanti o forse stimolanti psichici. Il suo stato di salute generale era critico, il cuore batteva troppo velocemente e chissà da quanto tempo non si nutriva.

La Musicomagia la stava tenendo in vita solo per attingere alla fonte del potere.

Giulia provò a suonare il canto ibernante per bloccare la sua mente, ma appena intonò la prima nota, Maya si voltò, allungò una mano verso di lei e cominciò ad assorbire la sua energia.

Giulia scivolò fuori dalla mente di Maya e cercò di allontanarsi fisicamente, ma si sentiva sempre più debole.

Nello stesso tempo, c’era una parte di lei che si stava rafforzando e che premeva per prendere il sopravvento. Erano anni che non si sentiva così.

Sirio si stava ribellando, la sua natura selvaggia e oscura voleva combattere e scatenare il proprio potere.

Fu nuovamente circondata da quegli oscuri animusi dagli occhi rossi.

Combatté con tutte le sue forze, respingendo gli attacchi, schivando, cercando di fuggire, ma poi si trovò con le spalle al muro, costretta a ferire.

Non aveva mai fatto del male a nessun animusi.

Le creature sembravano in continuo aumento. La grande forza di Sirio stava venendo meno, era ferita e sfinita.

Oltre a combattere contro le piovre-ragno stava ingaggiando una battaglia con la parte più violenta e oscura di lei.

E stava perdendo, su entrambi i fronti.

Forse liberare il suo lato oscuro sarebbe stato l’unico modo per sopravvivere.

Ma non voleva cedere.

Continuò a combattere finché ebbe un briciolo di forza, ma poi scivolò.

Ebbe l’impressione di precipitare e, ormai impotente, si lasciò andare verso l’oscurità.


Una grande forza scaturì dentro di lei con un ringhio sibilante.

Si sentiva potente.

Gli artigli squartarono, non importava più cosa. Le sue zanne acuminate affondarono nelle carni di altre creature. Il sapore del sangue le esplose nella gola e si sentì più forte.

Sangue, il rosso intenso si sovrappose al giallo della sua vista rendendola sempre più rabbiosa.

La creatura assorbiva il potere delle sue vittime e ne voleva ancora. Bramava altro sangue e altra violenza.

Ogni morso, ogni ferita che infliggeva aumentavano la sua forza vitale e rendevano la sua anima sempre più nera. L’umanità residua dentro di lei si ritirò inorridita nell’angolo più recondito del proprio sé.

Quella volta non sarebbe più potuta tornare indietro.


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Brr... che situazione spaventosa, vero? Cosa sta succedendo a Giulia? E come andrà a finire questa terrificante avventura?

No, questo non è un nuovo racconto, l'estratto fa parte del romanzo "La Melodia della Luce e dell'Ombra", l'ultimo della Saga di Armonia. Se non l'avete ancora letto lo trovate su Amazon sia in edizione ebook che cartacea
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Quindi non posso che augurarvi uno spaventoso e divertente Halloween!!  
👻 Claudia 👻

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