Teo si sentiva in uno stato di morte sospesa, mentre Lorenzo lo guardava con occhi sgranati.
Mi sono innamorato di te.
Le parole che aveva appena pronunciato sembravano echeggiare nell’aria assorbendo ogni altro suono, tranne quello del suo cuore che batteva all’impazzata.
Stava trattenendo il respiro in attesa di sentire la risposta uscire dalla bocca di Lorenzo: il suo verdetto.
Lorenzo finalmente si riscosse e fece un passo verso di lui. I loro occhi erano incatenati, ma Teo non riusciva a decifrare quello sguardo.
Sembrava incapace di parlare e Teo iniziò a sentire il cuore strapparsi in due. Se il suo migliore amico era così restio poteva significare solo che la risposta era no.
Lorenzo non provava gli stessi sentimenti per lui.
Teo avrebbe voluto sentirglielo dire, ma sembrava proprio che quel meraviglioso ragazzo fosse incapace di ferirlo, era troppo buono per sbattergli in faccia la cruda realtà e lui non lo avrebbe obbligato a farlo.
«Va bene, ho capito.» Teo fece un passo indietro e la vista gli si offuscò per le lacrime. «Non preoccuparti. Preferisco saperlo, davvero. Mi metterò il cuore in pace. Starò bene...» prima o poi...
Solo che in quel momento non riusciva più a guardarlo negli occhi, non perché si vergognasse, ma perché faceva dannatamente male.
E non poteva di certo tuffarsi tra le sue braccia per farsi consolare, non che lui lo avrebbe allontanato, ma sarebbe stato troppo scorretto.
«Cre-credo che… sia meglio che-che io vada… ho-ho bisogno di stare un po’ da solo.» Si voltò per raggiungere il dormitorio. Avrebbe voluto andare a cercare Tara, ma non era in grado di affrontare la ressa della festa e parlare con le persone.
Aveva bisogno di piangere.
E lo avrebbe fatto da solo.
«No, Teo, aspetta!» Sentì le scarpe di Lorenzo far scricchiolare il terreno, poi le sue braccia lo avvolsero da dietro e lo intrappolarono. «Dove stai andando? Che cosa hai capito?»
Lorenzo lo rigirò su se stesso e gli afferrò il viso obbligandolo a guardarlo. «Anche tu mi piaci, Teo. Mi piaci tanto… È solo che… Volevo essere sicuro. Io… Mi sono piaciute sempre solo le ragazze, non riuscivo a capire se...»
Teo sentì un piccolo germoglio di speranza vibrare nel cuore.
Lorenzo gli stava accarezzando i capelli, mentre con l’altra mano gli teneva fermo il viso. «Fin dalla prima sera che ti ho visto, ho provato molta tenerezza per te, mi sono sentito sempre più protettivo nei tuoi confronti, ma non capivo se era solo perché... ti vedevo come un dolce amico da proteggere, come il mio piccolo orsacchiotto… » Gli fece correre un dito sul lato del viso e gli afferrò il mento. «Poi ti ho visto ballare e...» Deglutì. «Ho sentito sempre più la necessità di abbracciarti, di tenerti stretto… Ho capito che mi sentivo attratto da te...» Fece un respiro profondo come se per pronunciare quelle parole stesse facendo un grande sforzo. «Sono ancora confuso da questa cosa e mi fa un po’ paura, perché è tutto molto intenso. Non ho mai provato niente di simile, nemmeno per una ragazza... ma... ho capito già da un po’ che mi piaci, tanto e che…» continuò a fatica. «...voglio baciarti.»
E così le sue labbra si impossessarono di quelle di Teo e gli rubarono il respiro. La mano che era tra i suoi capelli scivolò giù per il collo, tra le spalle fino al centro della schiena per attirarlo più vicino.
Teo, dopo l’attimo di incredulità, gli circondò il collo con le braccia e si concesse a lui inarcando il corpo snello contro quello possente del suo migliore amico.
Nel suo cervello era esplosa una bomba di emozioni e sensazioni così intense che avevano raso al suolo ogni pensiero.
Mi sta baciando, riusciva solo a pensare. Sta succedendo davvero.
Con quel bacio, Lorenzo entrò dentro di lui; non solo tra le sue labbra, nella sua bocca, nel suo respiro, ma andò più in profondità: scivolò nella gola, nello stomaco, nel cuore, nel ventre, in ogni anfratto recondito del suo essere e vi prese residenza in pianta stabile.
L’emozione era impossibile da trattenere e copiose lacrime scesero sul viso di Teo, inumidendo le carezze delicate di Lorenzo.
«Teo...» Attraverso lo sguardo appannato Teo riuscì a vedere il volto leggermente corrucciato dalla preoccupazione del suo migliore amico.
«Mi hai baciato» disse lui ancora incredulo.
«Sì, piccolo. Ma perché piangi?»
«Sono felice» disse a fatica.
Lorenzo rilasciò un sospiro che conteneva più di mille parole. E poi con una mano dietro alla nuca di Teo se lo strinse al cuore. «Anche io.»
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Spero che vi abbia fatto piacere leggere questa scena in anteprima 😃
Vi ricordo che l'intero episodio uscirà il 5 di gennaio e lo potete prenotare a questo link
Buon Natale 🎄
Claudia
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