Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

martedì 20 settembre 2022

Un Giorno ad Armonia - anteprime 2023 - Morgavi Edoardo - Nahla Ben Hassine - Pedron Lorenzo - Pelizza Ashley

 


Buongiorno, Cari Amici Lettori, anche oggi torniamo ad Armonia e leggiamo in anteprima le storie di Edoardo, Hassine, Lorenzo e Ashley

della classe 2^A, scuola Scafiti di Busalla (Genova) che faranno parte della futura edizione 2023. 

L'edizione 2022 è stata pubblicata ai primi di giugno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

Morgavi Edoardo

IL VIRUS DEGLI ANIMUSI: “ANIMUSIS-104”

Una mattina mi svegliai male, sentivo il tempo pesante, il mio animusi Maiafiore stava male e non volava più.

Dato che Maiafiore stava male andai in Sala Comune a chiedere agli altri notizie della salute dei loro animusi: stavano male tutti! Ad un certo punto, l’animusi di un mio compagno morì. Ci preoccupammo e andammo dai professori a informarli di queste cose. I prof, però, erano già straniti dalla riapparizione del professor Accordi, il nonno di Giulia, che era tornato da una guerra tra animusi ucraini e russi, dove i primi erano stati a lungo in pericolo. Alunni e professori erano curiosi di sapere, quindi lui raccontò la sua storia.

Il problema era un altro: gli animusi erano colpiti da un virus,vnon si sapeva come si chiamava o quanto male facesse ai nostri amici, eravamo molto in apprensione, io però dovevo seguire dei corsi di recupero, dato che mi avevano bocciato l'anno prima!

Venerdì, dopo l’ultimo corso di recupero, andai in sala comune e vidi tutti a terra e mi chiesero: - Luca, il tuo animusi sta meglio? I nostri sono in fin di vita e non sappiamo come salvarli, aiutaci.

Io, sentito questo, risposi: - Il mio animusi sta benissimo, due giorni fa non volava ma adesso sfreccia da tutte le parti nella stanza, che ne dite di portare i vostri amici dal veterinario?

Il mio amico Bez annuì e andammo dal veterinario, che si chiamava Giampiero.

- Giampiero, l’animusi del m io amico sta male hai qualche rimedio?

Il veterinario sorrise e disse: - Eh Luca, è un virus che si è sviluppato nelle ultime settimane, si chiama “Animusis-104”, i sintomi sono: mancanza di respiro, non riuscire a volare, stare in fin di vita.

Io ero scandalizzato, significava che il mio animusi aveva contratto il virus.

Tornai alla sala comune e dissi a tutti di questa “epidemia”. Rimasero a bocca aperta.

Inaspettatamente, qualcuno bussò alla porta e disse sghignazzando: - Wewe! Pizze gratis.

Guardai dallo spioncino e vidi una persona tutta coperta di plastica con una visiera e delle scatoline, subito non aprii, ma quella stava bussando continuamente, quindi aprii.

Dopo pochi minuti capii che era Giampiero il veterinario:

- Allontanatevi tutti dai vostri animusi, da oggi sono sotto nostra osservazione e gli faremo degli anitampusi.

Non capivo di cosa si trattasse, ma accettai, dato che eravamo in una brutta situazione. Gli anitampusi erano strani, venivano fatti con una corda di violino, lo stesso che avevo usato io fino a tre mesi fa.

L'epidemia si trasmise velocemente tra gli animusi, alcuni di questi scappavano impauriti, il mio animusi, Maiafiore, era tranquillo nonostante il virus, perché lo aveva preso pure lui ma in forma leggera.

A scuola di Armonia tutti erano cambiati, persino i vestiti della divisa erano diversi, adesso tutti erano vestiti con una tuta di plastica, a momenti sembrava un’armatura, la si doveva indossare per paura che le persone potessero prendere l’Animusis-104.

Dopo qualche mese dallo scoppio dell'epidemia tra animusi il virus passò alle persone.

Il prof. Accordi lo prese, poi Giulia, poi gli altri prof. Io fui contagiato il 30 Febbraio (nel pianeta di Armonia il mese di Febbraio ha 30 giorni).

Con il passare del tempo tutta la scuola si ammalò, il Professor Accordi però non ci stava! Organizzò una task force insieme ad alunni e professori. E trovarono la cura!

La cura consisteva nel prendere il latte dalle muccoche e mischiarlo con del plasma.

All’inizio la cura non andò al top e quindi si cercarono nuove idee. Poi, però, la cura “mucconica” migliorò con l’aggiunta di alcool e un infuso di saponi liquidi.

Il primo guarito fu proprio il prof Accordi, poi Giampiero il veterinario.

Con il passare del tempo tutti gli animusi guarirono, mentre le persone ci misero più tempo.

Passarono ben due anni, fino a quando il 32 Agosto del 2024 rimasero solo 15 persone contagiate, tra cui io. Ora però, sono guarito anche io dall’Animusis-104.

È il 20 Marzo del 2025, la pandemia è finita e tutti siamo in vena di festeggiare.

Da qualche settimana le lezioni si svolgono come un tempo. Quanto a me, dopo tanti corsi di recupero, sforzi su sforzi finalmente sono stato promosso a pieni voti e sono felicissimo: il migliore dei modi per lasciarsi alle spalle questo brutto momento.

Nahla Ben Hassine

IL MIO MAIAFIORE

Un giorno andai nei pressi del lago Sussurrante e mi accorsi che c'era qualcosa che non andava. Presi il telefono e fotografai le acque che mi sembravano strane; tuttavia, anche continuando a guardare la foto, non ci vedevo niente di ché.

Dopo un po' avvicinando l'immagine e usando una lente, notai un uovo gigante che affiorava appena.

Corsi subito al lago, l'uovo non c'era, allora decisi di aspettare. Aspettai e aspettai, finché emerse un bellissimo uovo, lo presi e tornai a casa.

Dopo tanti tanti giorni nacque un bellissimo….

Il mio bellissimo animusi è molto ma molto diverso dagli altri.

Il mio animusi non è un animale normale perché è un miscuglio tra un maiale e un fiore ed è molto carino e tenero.

È nato da un bellissimo uovo, rosa e molto petaloso.

Più passavano i giorni più il maiafiore cresceva.

Ero molto ma molto felice del mio MAIAFIORE, lui aveva: la faccia da maiale, i petali di colore nero, il corpo di colore verde (stelo da fiore, ma più cicciottello), e infine aveva le gambe di colore marrone, come le radici.

Ero rimasta stupita da come lo avevo trovato, di solito l'uovo di animusi viene scelto dagli studenti, invece, il mio uovo aveva scelto me!

Un giorno lo feci vedere ai compagni in classe, loro si spaventarono allora decisi di non portarlo più, perché non volevo si sentisse a disagio con quegli sguardi straniti addosso! Non è bello essere guardati con sospetto, con disgusto o compassione. È bello se ti guardano con delicata curiosità, questo sì.

Un mattino andai in classe senza portarlo con me, ma a scuola parlavano tutti del mio MAIAFIORE.

Quando tornai in stanza e non lo trovai, iniziai a piangere. Poi ci pensai bene. Dove poteva essere se non al lago?

Lo trovai proprio là, gli mancava il posto dove era nato. Non è strano che ciò accada, anche a me, a volte, manca il posto in cui sono nata.

Lo presi con dolcezza fra le braccia e lo riportai in stanza.

Alla fine è rimasto con me fino a oggi, e ci resterà per tutta la vita.

Pedron Lorenzo

IL NONNO RITROVATO

Sono le 4 di mattina e io non riesco a dormire. Fra tre ore devo essere a lezione, mi sono anche ricordato che il mio uovo di animusi si deve schiudere proprio oggi, è una brutta giornata! Ecco, sono le 7 in punto e devo andare.

Sto per entrare in classe, quando mi accorgo che l'uovo si è schiuso. Ci rimango male. Però vedo che il mio animusi sta bene, anche se è diverso dagli altri.

Fuori dalla scuola vedo il lago, decido di andare lì con il mio animusi, dimenticandomi che è un po’ strano e diverso dagli altri. Appena mi avvicino vedo il nonno di Giulia in mezzo al lago. Sembra il druido della saga di Re Artù. Dopo un po' vedo un mostro che si avvicina lui, il quale cerca di scappare ma viene preso. Io, per salvarmi, me ne vado.

Il giorno dopo vado di nuovo al lago, il vecchio professore non ha lasciato traccia, non so se dire a Giulia ciò a cui ho assistito. Ho questa visione: dico a Giulia che suo nonno è stato preso dal mostro del lago e lei si arrabbia, cercando di salvarlo viene mangiata a sua volta! Che fare?

Lascerò passare un po’ di tempo.

Dopo un mesetto, eccomi di nuovo al lago insieme al mio animusi. C'è il mostro, inizia a parlare e mi dice :"Se rivuoi il professor Accordi mi devi dare il tuo animusi."

Io rispondo: "Farei di tutto per riavere il nonno di Giulia, tranne darti il mio animusi".

A un tratto, vedo il mio animusi buttarsi nel lago, capisco che si sta sacrificando.

Il mostri fa una risata e se lo prende, poi mantiene la promessa.

Appena il nonno si riprende, lo porto da Giulia e le dico: "Ti ho riportato il nonno però non ho più il mio animusi!" e lei mi risponde: "Grazie mille ti farò assegnare un altro uovo di animusi".

Io mi dico nella testa che nessun nuovo animusi, anche uguale agli altri, potrà sostituire il mio, che era davvero speciale.

Pelizza Ashley

IL PIANETA MUSITERRESTE

Primo giorno di scuola ad Armonia e io, come al solito, sono in ritardo. Prendo la focaccia che la cuoca ha preparato con tanto amore.

Mi incammino e nel frattempo inizio a pensare: “Come sarà il mio animusi?” ma ora non c’è tempo, sono lì davanti, entro e mi siedo in classe. Vicino a me si siede una ragazza con i capelli marroni e gli occhi verdi. Inizia a parlare, ma io sono così in ansia che non capisco e non sento nulla. Per fare amicizia la saluto. Proprio quando stavamo iniziando a conoscerci, il prof. di musica letteraria entra e inizia a spiegare, allora tiro fuori il quaderno e le penne.

Finalmente suona la campana, corro (per modo di dire) a prendere il mio animusi appena nato.

Il mio animusi è un giragatto, in corridoio rivedo Viola, la compagna di classe appena conosciuta. Andando in biblioteca, scopriamo di avere molte cose in comune, dato che sono un'appassionata di fantascienza come lei. Trovo un libro che, dalla copertina, sembra interessante. Lo sfilo dal suo posto e inizio a leggere, parla proprio di Armonia, la nostra scuola, mi sembra il caso che anche Viola guardi il libro! Lei lo trova molto strano ma è ora di pranzo, lo posiamo e andiamo in Sala Comune a mangiare. Il mio animusi mi segue e, anche se è un giragatto, mangia le foglie, oltre alla musica che io produco per lui.

A questo punto andiamo nei dormitori, stravolte, io e Viola ci addormentiamo.

La mattina dopo, fatta colazione, andiamo a giocare a pallasuono. Durante la partita, non faccio altro che pensare al libro. Con una discreta velocità, io e Viola torniamo in biblioteca ma questa volta il libro non si estrae dal mobile. Con fatica lo prendiamo e grazie a ciò che leggiamo, abbiamo la certezza di essere in un altro pianeta. Decidiamo di dirlo alla preside Gloria Orchestri. Lei già lo sapeva ovviamente.

Ci spiega che il nostro pianeta si chiama Musiterreste. La preside ci dice che quel segreto deve essere mantenuto.

Facendo molte ricerche scopriamo che in passato la nostra preside era un supereroe: era stata proprio lei a costruire la nostra scuola. Aveva un figlio, Amedeo Sol, ottimo alunno e ragazzo davvero carino. In teoria, io vengo da un'antica generazione di musici. Non sono qui per caso, non ho letto il libro per caso, non ho saputo tutto ciò per caso. Ho molti dubbi su tutto, e non mi sembra giusto che gli alunni della scuola di Armonia non debbano sapere dove si trovano e quale importante compito hanno. La preside dovrà fare un annuncio a tutti. Adesso esiste una nuova materia di studio nella scuola: la storia di Musiterreste.

Io continuerò la mia vita finiti questi cinque anni, voglio viaggiare e scoprire l'intero universo.

Davvero bravi questi ragazzi, complimenti a tutti! Pensate che ci hanno anche svelato il nome del pianeta su cui sorge la scuola di Armonia!
A presto, con nuove storie, non perdetevele!
Claudia :)

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