Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

lunedì 22 aprile 2024

Scuola Scafidi - classe 1C - primo gruppo - Un Giorno ad Armonia

    


Buongiorno, Cari Amici Lettori, eccoci di nuovo pronti per tornare ad Armonia assieme ai ragazzi della 1C della scuola Scafidi di Sarissola.  

Ecco a voi le storie di: Alberti Eleonora, Bondanza Matteo, Brunelli Gabriele, Datsko Zlata e Decorato Gaia.

Potete nel frattempo scaricare gratuitamente dal mio canale Telegram la raccolta dello scorso anno che contiene tantissimi racconti (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per avere informazioni sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Alberti Eleonora

Io adoravo Armonia, ero lì da diverse settimane e mi sentivo già come a casa; ma facciamo un passo indietro per farvi capire meglio.

Era un giorno normalissimo, non mi sarei mai aspettata che sarei stata presa alla scuola di Musicomagia di Armonia. Io stavo facendo lezione quando entrò la preside chiedendo chi tra noi sapeva suonare uno strumento; molti non sapevano suonare niente, solo io e un mio compagno: io suonavo il violino e lui il flauto. Prima di essere ammessi dovemmo fare un colloquio, che ovviamente passammo; dopo il colloquio ci fu detto che la preside era stata già in una ventina di scuole ma oltre a noi erano stati presi solo altri 6 ragazzi. Ci avevano scelti in anticipo per avere tutto il tempo di fare la nostra scelta e capire se volevamo andare; io era ovvio che ci volevo andare e secondo i miei genitori era una opportunità per responsabilizzarmi dato che si doveva restare a dormire lì.

Il primo giorno eravamo più o meno una trentina di ragazzi. Arrivò la preside chiedendo di non usare i dispositivi elettronici e di lasciarli all'entrata. Poi ci chiese di disporci in fila perché avremmo dovuto attraversare una grossa porta verde. Appena arrivati il cielo sembrava strano ma non ci diedi troppa importanza anche se scoprii che quello non era il nostro pianeta. Ci diedero l'orario delle lezioni e poi andammo ai dormitori per disfare le valigie. Infine per concludere la giornata andammo alle stalle dove ci aspettava il professor Filippo per darci il nostro uovo di animusi.

Gli animusi erano dei piccoli amici che si nutrivano di musica, ci avrebbero accompagnato nel nostro viaggio di crescita.

La mattina successiva ci svegliammo presto per la colazione mi ero seduta vicino a Mattia il mio vecchio compagno perché quel giorno ci avevano diviso in classi in base allo strumento che suonavamo. Nella mia classe ovviamente c’erano i violinisti, in quella di Mattia suonavano il flauto e nell’ultima classe suonavano delle piccole arpe.

Dopo le lezioni come al solito pranzammo ma come molti altri ragazzi del primo anno mi chiedevo come mai gli altri studenti più grandi non fossero ancora arrivati; la preside intervenne subito per dirci che facevano sempre venire gli alunni del primo anno una settimana prima per ambientarsi.

Finite le lezioni cenammo, ma il mio uovo iniziò a fare rumori strani allora andai da Filippo, e dopo qualche minuto il mio uovo si schiuse. Ero felicissima adesso avevo un canorso.

Avevo deciso di chiamarlo Flooper perché mi era da sempre piaciuto quel nome. Tornai in camera per dormire, volevo costruire una cuccia per Flooper ma ero stanca e allora gli misi semplicemente un cuscino con sopra una coperta molto pesante ma lui durante la notte continuò a venire sempre sopra il mio letto.

Durante la prima settimana mi feci molti amici ma i migliori erano Mattia ed Anna, lei suonava l'arpa; la conobbi durante una pausa tra lezioni, era molto simpatica e iniziammo a passare molto tempo insieme e lei diventò la mia migliore amica.

Quando avevamo un po' di tempo libero andavamo a giocare con i nostri animusi, lei aveva un topogallo, si chiamava Martin.

Anche Mattia aveva un topogallo. I giorni passavano monotoni e finalmente arrivò il periodo natalizio, a colazione ci annunciarono che avremmo potuto tornare a casa per le vacanze ma prima sarebbe venuta in visita un'altra scuola di Musicomagia: Suono.

Anche loro suonavano strumenti ma non proprio quelli che suonavamo noi. Loro usavano pianole portatili, chitarre o batterie a tracolla, io non ne avevo mai viste.

Non sembravano simpatici, ci guardavano sempre male, a quanto pareva la preside di Suono era la sorella gemella della nostra preside. Avremmo ospitato la scuola per una settimana e quando se ne sarebbero andati, avremmo potuto andare a trovare le nostre famiglie.

Io non vedevo l'ora che finisse perché volevo andare a vedere i miei familiari.

Gli alunni di Suono erano veramente antipatici, avevamo provato a fare conoscenza come ci aveva consigliato la preside ma ci prendevano in giro ed erano irrispettosi nei confronti dei nostri prof. Ma bene o male la settimana passò in fretta e finalmente potemmo andare via per le vacanze.

Appena passata la porta verde vidi i miei genitori aspettarmi, ero felicissima perché avevano programmato una serie di cene per farmi vedere tutti i miei parenti, in modo da salutarli tutti prima di ripartire.

Una settimana trascorse in fretta e fu tempo di tornare ad Armonia, finalmente senza quella scontrosa scuola. Pronta davanti alla porta rientrai ed Anna era già lì ad aspettarmi, Mattia invece non era ancora arrivato, allora andammo a mangiare e nel frattempo arrivò anche lui.

L'anno scolastico passava e nelle occasioni importanti purtroppo frequentavamo la scuola di Suono ma col tempo ci abituammo.

Quando poi l'anno finì, andai casa per le vacanze ma non vedevo l'ora che iniziasse un nuovo anno.


 Bondanza Matteo

Pierluigi e Piero sono due vagabondi di circa 30/35 anni che nel loro girovagare si ritrovano in una piccola cittadina vicina ad un lago. Questo luogo si chiama “Armonia”.

Camminando per le strade incontrano un vecchio saggio che li ferma incuriosito e chiede loro dove stanno andando; vista la loro indecisione decide di parlare loro dell’Isola di Smeraldo, un’isola sperduta all’interno del Lago Sussurrante che nessuno è mai riuscito a raggiungere.

Su quest’isola pare sia nascosto un grande tesoro. Pierluigi e Piero, entusiasmati dal racconto del vecchio saggio, decidono di costruire una zattera e avventurarsi nel lago alla ricerca dell’isola.

I primi giorni la navigazione è tranquilla, solo acqua, cielo e sole, ma all’improvviso inizia a sentirsi qualche tuono, a vedersi qualche fulmine: sta arrivando un temporale. Le acque del lago iniziano ad agitarsi sempre più e la zattera non riesce a resistere alla forza delle onde.

Pierluigi e Piero finiscono in acqua, non sanno nuotare e perdono conoscenza.

Il mattino seguente si ritrovano su una spiaggia e appena risvegliati, al largo scorgono uno strano pesce, sembra una sirena, che li saluta e si immerge nuovamente nelle acque del lago. Sono arrivati sull’Isola di Smeraldo.

A pochi metri da loro c’è un forziere, lo aprono e all’interno trovano oro e pietre preziose.

Dopo cinque giorni tornano ad Armonia, qui vengono accolti come eroi, costruiscono una casa, e la loro vita sarà per sempre felice ad Armonia.


 Brunelli Gabriele



L’ultima settima di terza media un ragazzo di nome Brian era indeciso su quale scuola scegliere: a lui piaceva la musica ma non trovava una scuola musicale, ma un giorno i suoi genitori trovarono la scuola di Armonia, e lui, tutto agitato, si iscrisse.

Il primo giorno di scuola Brian arrivò e per prima cosa gli fecero vedere il corso di botanica, insegnato dalla professoressa Lucia e subito dopo il corso degli animali del prof Scharpe. Ma fin qui Brian non era soddisfatto della scuola ma in seguito cambiò espressione perché gli fecero visitare l’aula della Musicomagia e, per ultima, la propria stanza.

Erano passati diversi giorni dall’inizio della scuola e Brian non si lamentava anzi non si annoiava ma si divertiva. Un giorno ci fu una lezione sugli animusi, animali magici che si nutrivano con la musica. L’insegnante ha dato a tutti un uovo in cui dentro c’era l’animusi. Qualche giorno dopo l’uovo di Brian si stava schiudendo e quindi lo portò dal professor Scharpe per tenerlo d’occhio e lo lasciarono lì per tutta la notte.

Il giorno dopo si era schiuso e l’animusi di Brian era un topogallo. .

Alla fine dell’anno scolastico giocarono e andarono tutti a casa, ma Brian era triste perché voleva tornare a scuola.


 Datsko Zlata

Ciao! Mi chiamo Giorgia e sono una studentessa di Armonia, una scuola di magia.

Pur essendo una femmina, sono un po' una maschiaccia, ma a me non dispiace per nulla! Anzi, meglio così! Arrivando al punto, oggi è il mio primo giorno di scuola ad Armonia e sono agitatissima, come sempre dopotutto.

Essendo una persona molto gentile e socievole ho fatto subito amicizia, con quasi tutti i miei nuovi compagni di classe. Oltre a loro, ho molti amici in altre classi, per lo più maschi.

Abbiamo appena finito di mangiare e stiamo andando con il professor Filippo dalle gabbie degli animusi, proprio per prenderci il nostro uovo! Non vedo l'ora che si schiuda!

Visto che non posso stare in camera con i maschi, sono andata con le mie compagne di classe più simpatiche, Clara e Carlotta, due sorelle gemelle.

Hanno i capelli scuri e gli occhi azzurri, solo a guardarli mi incanto. Oltre a quello hanno origini Tedesche!

Le ho conosciute oggi, mi sono sembrate molto simpatiche allora mi sono fatta coraggio.

Giorno nuovo, nuova esperienza. Oggi devo suonare tanto per il mio animusi, almeno cresce tanto e diventa forte.

Mi sta chiamando Clara: "Giorgia! Ricordati i libri di Musicomagia!”

“Stai tranquilla, non me li scordo.”

Arrivate a lezione, la prima cosa che faccio è sistemare i libri sotto il banco.

Solo dopo aver finito parlo con Carlotta e Clara.

“Ragazze, ma voi che animusi sperate di trovare?” chiedo loro. “Io un Topogallo!” Risponde Clara. “Io invece un canorso.” Risponde Carlotta.

“Invece te, Giorgia?” Chiede Clara.

“A me piacerebbe un animusi speciale, uno da combattimento…”

Allora Carlotta mi chiede: “Ma non pensi che sia pericoloso?”

Io le rispondo: “Secondo me no, mi affascinano particolarmente.”

Solo ora suona la campanella.

Appena siamo uscite in corridoio, il mio uovo ha cominciato a muoversi.

“Cosa facciamo!?” Chiedo alle mie amiche.

“Corriamo da Filippo!” Propone Clara.

Appena siamo arrivate, Filippo mi dice di non preoccuparmi.

Proprio in quel momento l'uovo si schiude.

“Chi è?” Chiede Clara.

Filippo risponde urlando: “È UN ANIMUSI DA COMBATTIMENTO, UN LUPODRAGO!”

L’animusi è di un colore rossastro con un mix arancione.

È piccolo ma robusto.

In quel momento mi sento pietrificata. Non riesco a capire se sono contenta o no.

Tutti scoprono del mio animusi e allora si allontanano, solo perché hanno paura di venire feriti.

“Questa sera non riesco proprio a dormire.” Dico a Clara e Carlotta.

Così mi consolato e mi incoraggiano.

L’indomani mattina pensando di nuovo al mio animusi imparo a rispettarlo e capisco che non devo ascoltare più nessuna lamentela e nessun insulto, ma ascoltare Clara e Carlotta che da ora diventano le mie migliori amiche.

Dopo qualche giorno, tutte le persone che mi hanno preso in giro si scusano e ora siamo diventati tutti di nuovo amici!

Sono contenta di aver scelto questa scuola, mi trovo benissimo con tutto e con tutti.

Non vedo l'ora di fare qualche allenamento di Tornado e di scoprire nuove cose.

Ora però devo andare, a presto!  


Decorato Gaia

Giulia è nella Sala Comune, però ad un certo punto si accorge che il suo unidrago è sparito. Quindi lei e i suoi amici iniziano a cercarlo ma niente… A Giulia viene un'idea per trovare il suo unidrago così inizia a dire ai suoi amici di dividersi.

“Marco i bagni, Francesca cucina ed io le camere.” Marco non trova niente, Francesca nemmeno invece Giulia trova sotto il suo letto delle piume rosse e pensando che siano di Fiamma, il suo animaletto, decide di seguirle visto che avevano creato un percorso.

Le piume conducono Giulia in una vecchia cantina quindi, preoccupata, inizia a correre per le scale, credendo che Fiamma sia in pericolo, però in realtà quella in pericolo è lei. Quando è nella cantina, inizia a cercare il suo amichetto per tutta la stanza ma, invece di trovare Fiamma, trova una signora vestita di nero con un cappuccio da cui si intravede un capello riccio. Dietro alle spalle di Giulia c’è qualcuno che le tira una padella e la fa addormentare.

Due ore dopo Giulia si sveglia legata ad una sedia, cerca di slegarsi ma non ci riesce, gira lo sguardo verso sinistra e vede il suo animaletto a cui chiede di tagliare le corde così Giulia e Fiamma riescono ad andare via dalla cantina.

Giulia ha capito chi è la ladra: nella scuola c’è solo una con i capelli ricci, neri e lunghi che ama il nero ed è invidiosa di Giulia da quando è arrivata. La ladra è Camilla, la ragazza della danza. Però Giulia non ha ancora capito chi sia la seconda persona che si trovava in cantina, così attentamente tra un pensiero e l’altro si accende la lampadina: solo una può aiutare Camilla in quell’impresa, l’unica persona che non la odia è Rosa, la bidella dell’accademia.

Ma perché Rosa ce l’ha con Giulia?

Così Giulia si reca in biblioteca e cerca dei libri riguardanti la storia della scuola e scopre che la famiglia di Rosa è da sempre nemica della famiglia di Giulia per un solo motivo: il flauto magico, basta suonare questo strumento in modo corretto e ipnotizza tutti.

Così Giulia va dalla preside e fa espellere Camilla e Rosa per sempre.

Ringraziamo i ragazzi per averci raccontato le loro giornate ad Armonia, a presto con nuove storie!

Claudia


Nessun commento:

Posta un commento