Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

domenica 27 maggio 2018

Cevasco Elisa Vittoria - Belardinelli Mattia

Cevasco Elisa Vittoria


Beatrice era un po’ preoccupata perché era davanti alla sua nuova scuola superiore e stava pensando  a tutte le cose che le avevano detto a riguardo. Entrò e la bidella Luigetta indicava a tutti gli studenti nuovi la loro classe, i dormitori ed i bagni. Beatrice sbadata inciampò, ma per fortuna Mattia la sorresse e disse nella sua mente “Oh mio Dio!” 
Lei se ne era innamorata da quando l’aveva visto!
Entrarono in classe dove li aspettava la “prof. Belli”, alle sue spalle c’erano due lavagne con scritto un pentagramma e il nome dell’alunno che doveva eseguirlo. Sulla lavagna c’era il nome di Beatrice, toccava a lei, ma non era un problema perché alle medie aveva dieci in musica. 
Dopo che tutti gli studenti avevano eseguito il brano musicale, la prof. diede un uovo a tutti i ragazzi, dall’uovo sarebbe nato un animusi. 
Mattia chiese a Beatrice se li potevano accudire insieme e insieme suonare una bella canzoncina per farli mangiare. 
Arrivò  il pomeriggio e Mattia bussò alla porta di Beatrice, entrò con l’uovo nella borsa, si sedettero e incominciarono a suonare. Dopo due ore l’animusi di Beatrice si schiuse, ma subito dopo anche quello di Mattia si schiuse. Beatrice e Mattia avevano lo stesso anumusi: un “CANORSO”!
Tutti gli studenti erano già a letto tranne Beatrice e Mattia che corsero verso le stanze dei professori. Beatrice si accorse che la stanza della prof. Belli l’avevano già passata quindi ritornarono indietro, la porta si aprì e la prof. li sgridò, ma dopo aver visto le loro borse con i due animusi si commosse e chiese loro se gli avevano già suonato la canzoncina della “BUONA NOTTE”. 
“No!” risposero e corsero subito nella stanza a suonare la melodia della buona notte. Quando gli animusi chiusero gli occhi, Mattia uscì dalla finestra per raggiungere la sua camera, “atterrato” sul suo balcone, Mattia salutò Beatrice che lo guardò fino a quando sparì dalla sua vista. 
Beatrice chiuse la finestra e si mise a letto con l’animusi accanto e sognò Mattia per tutta la notte.

Belardinelli Mattia


“Oh, finalmente!!! Il mio navigatore non andava, ma è questa la scuola!?”
Chiesi alla prima persona che incontrai e costui mi disse: “No! non questa squallida fattoria ma quella!” con il dito che indicava il nulla e io pensai: “Che pazzo!” Ma invece no!
Guardai la direzione dei suoi occhi e vidi una strana porta verde, guardandomi intorno mi avvicinai e questo strano tipo mi spinse dentro.  
Feci un ruzzolone dentro il portale e arrivai con una marea di domande: “Dove sono!? Non ha senso! Va contro la fisica molecolare ahah non ci capisco niente dove sonoooo!?”
Vidi lo stesso tipo che mi aveva spinto dentro e mi disse:
 “Come ti chiami? Io mi chiamo Davide”
 “Ma sei matto, dove sono!?”
“Oh, non ti preoccupare, sei ad Armonia su un altro pianeta.”
“Oh, santo cielo, non ci posso credere, sono ad Armonia… Comunque mi chiamo Luca ...”.
“Dai! Veloce vai che iniziano le lezioni e riceverai il tuo animusi.”
“Oh, che bello ma quando inizia la prima lezione?”
“È adesso!”
“Ma quale?”
“Quella degli animusi, vai, corri!”
Arrivai in classe un po’ scombussolato, visto che ero su un altro pianeta, e la mia pressione era piuttosto alta. Il professore ci fece sedere e ci consegnò i nostri animusi. Il mio era enorme! Gigantesco… Il professore ci spiegò la melodia per far schiudere il nostro animusi, ma sinceramente non mi piaceva. Dato che il professore aveva detto che qualsiasi melodia andava bene, allora tornati nel mio alloggio, gli cantai Happy Birthay, ma vidi che non funzionava, allora gettai tutto sul letto e me ne andai in bagno. 
...E a un certo punto sentii un urlo di aquila, corsi di là e vidi una specie di fenice/aquila con un becco piuttosto strano.
In quel momento entrò dalla porta Davide, tirai su le braghe e gli chiesi cosa fosse quella strana creatura e notai che lo guardava in modo piuttosto strano e vidi che sibilava:
“Il fequila...”  
Gli chiesi cosa era e lui mi disse che era una fenice / aquila e io gli dissi:
“Be’, figo e dai, ora basta guardarlo cosi! Ci vuole un po' di privacy.”
“Ok, calmati non mi interessa!” e Davide se ne andò ma notai subito il suo strano comportamento. 
Guardai il mio animusi e notai che era veramente tanto espressivo molto più di quelli che avevo intravisto a lezione.
Comunque, da quel giorno, ogni volta che incontravo Davide, lui guardava il mio animusi in modo sempre più starano.
Allora un brutto giorno lasciai il mio animusi in camera e quando tornai non c'era più. Disperato lo cercai sino a quando vidi che Davide si avvicinava a quello strano lago con un’aria furtiva. 
Incuriosito lo seguii e scoprii che aveva il mio animusi. Subito volevo andare a prenderlo, ma poi mi nascosi dietro un grosso masso. Dal nascondiglio vidi Davide che infilava il becco del mio animusi in una roccia e il lago si aprì magicamente.  Mi alzai per vedere meglio e incredibilmente sul fondale del lago c'era uno scrigno gigantesco con dentro una spada, a quel punto balzai fuori e dissi:
“Fermati!”. 
Davide mi puntò la spada dicendo:
“Io possiedo il potere dell'acqua, del fuoco di tutti gli elementi io sono potentissimo!! Vi ucciderò tutti quanti! Sono superiore a tutte le divinità, sono invincibile, dominerò su di voi, luride razze inferiori!” 
Urlava con la faccia simile a un pazzo.
Ma un certo punto, con nessuna fatica, e nessuna difficoltà il mio animusi balzò e in un solo boccone se lo mangiò...  
Ancora incredulo corsi dal mio animusi, lo presi in braccio, lo guardai negli occhi e gli dissi:
“Sei stato bravissimo, ma non eri spaventato?”
“Pufffff, bazzecole, solo bazzecole.”



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