Chiodi Alessia
Eva era appena arrivata nella nuova scuola, davanti a sé si ergeva
un cancello altissimo impreziosito da decorazioni a forma di chiavi
di violino, note musicali e pentagrammi, solo guardandolo poteva
immaginare bellissime melodie; entrò attraverso il maestoso cancello
e da lì cominciò a capire che la sua esistenza sarebbe cambiata.
Appena entrata non ebbe nemmeno il tempo delle presentazioni
reciproche che subito le consegnarono un uovo. Le dissero che per
farlo schiudere doveva suonare una melodia adatta, con il flauto.
Eva non aveva idea di come si facesse a suonare un flauto e quindi si
iscrisse a delle lezioni per imparare a suonare.
Eva prendeva sempre brutti voti e così si arrese e mise da parte
l'uovo, passò molto tempo e lei era sempre più amareggiata
continuava a prendere lezioni ma con scarsi risultati sembrava
proprio che lei e le note non andassero d'accordo...
Un giorno chiese al professore perché non riuscisse a suonare il
flauto; il professore rispose che doveva metterci più impegno,
doveva trovare l'armonia tra lei e la musica, doveva sentirla dentro
il cuore e dentro la sua anima.
Eva era molto arrabbiata e sola, così si mise a suonare il flauto
ancora una volta, la sua rabbia era un sentimento cosi forte che
riuscì a sfiorare la sua anima, così come per magia riuscì a far
schiudere l'uovo; una volta schiuso andò elettrizzata dal professore
e gli fece vedere la creatura che ne era uscita.
Il professore le disse che l’animusi era diverso da tutti
gli altri; lei sapendolo andò depressa nella sua stanza.
Eva non ne poteva più, dopo tutti quegli sforzi il suo animusi
non era uguale agli altri; era furiosa.
Dopo un po’ che accarezzava la sua creatura si accorse che aveva
delle doti sovrannaturali ed era felicissima.
La creatura sapeva volare, difendeva il suo territorio, non si
alimentava della musica ma di semplice cibo e per Eva era la creatura
più bella del mondo.
Tutti la prendevano in giro perché il suo animusi era diverso
dagli altri, ma a lei non importava affatto.
Eva continuava a frequentare le lezioni per cercare di migliorarsi.
Durante una lezione a scuola arrivò un nuovo alunno si chiamava Alex
e fu amore a prima vista.
Lei si considerava molto brutta ma per Alex non era così.
Un giorno ad Eva caddero tutti i libri e Alex con un'abile corsa andò
da lei e la aiutò a raccoglierli fu così che i loro sguardi
s’incrociarono magicamente, lui la aiutò a raccogliere tutto e
successivamente decise di accompagnarla fino al suo dormitorio.
Parlarono molto di molte cose, del perché erano lì, della loro
passione per la musica, da dove venivano, ma poi arrivò il momento
di salutarsi e non appena si abbracciarono le loro labbra si
sfiorarono, non riuscirono a controllarsi e si baciarono.
Dopo tutto quella nuova scuola non era così male; lei non lo diceva
solo perché aveva incontrato Alex, ma perché fin dall'inizio
pensava che sarebbe stata una a cui piace la musica.
Nonostante tutto, il suo animusi continuava a crescere e dopo
un po' che come per magia diventò come gli altri.
Così Eva a trent'anni divenne maestra di quella scuola ed era molto
felice, mentre Alex la aiutava nelle correzioni delle verifiche e
aiutava quelli in difficoltà.
Eva era la donna più felice del mondo e non si vantava di esserlo.
Giacalone Alice
Questa sarebbe stata una giornata piena di emozioni, pensava Alice
mentre guardava il finestrino della sua auto.
"Dai, biscottino, ti vengo a prendere più tardi" disse il
papà di Alice guardandola orgogliosa.
"Ok, papi, ci vediamo più tardi" disse Alice continuando a
sorridere dalla gioia.
Solcando il cancello della scuola, Alice si sentì fiera e orgogliosa
di se stessa e appena vide la sua migliore amica diventò ancora più
felice. Gloria era la migliore amica di Alice dalle elementari, lei
capiva Alice e Alice capiva lei .
"Ciao a tutti , mi chiamo Bianca Fantalino, tanti mi conoscono
già, ma per chi non mi conoscesse io sono la preside di questo
istituto e spero che vi piaccia il laboratorio guidato da me e dal
mio collega non che vostro professore. Ora credo proprio che possiamo
iniziare il giro!" Disse la preside.
Dopo questo discorso Alice si avvicinò a Gloria e così iniziarono a
parlare delle vacanze, appena terminate. Il professor Salomone li
porto in tante aule strane come l'aula delle margherite o quella dei
sogni oppure quella dei respiri. Salomone li portò anche in tanti
laboratori come quello del biologo o quello del musicista. Alice
aveva una strana sensazione, non capiva il perché di tante cose, ma
non sapeva che le cose più strane dovevano ancora succedere.
Dopo un po’ di tempo il professor Salomone arrivò con tante uova
colorate e di misure bizzarre. Alice era sempre più confusa ma
entusiasta.
"Venite alla cattedra e prendete l’uovo che vi rispecchia di
più" disse il professore.
Alice penso al colore dei suoi capelli e dei suoi occhi, dopo un po’
di secondi Alice andò a prendere l’uovo azzurro e blu che si
trovava sulla cattedra.
"Bellissima scelta" disse il professore guardando Alice.
"Grazie" rispose Alice.
Dopo che tutti ebbero preso il loro uovo, il professore diede un
flauto ad ogni studente.
"Quando sarà il vostro turno suonate una melodia con il flauto
che vi ho dato, per prima suonerà la signorina Florenti Gloria".
Era arrivato il momento di Alice, arrossì subito ma coraggiosamente
iniziò a suonare una melodia.
Dopo aver finito il giro il professor Salomone disse "Oggi avete
finito i laboratori, portate l’uovo a casa e vedrete che alla fine
vi piacerà molto la sorpresa che ci sarà dentro".
Alice era molto entusiasta di questo "uovo colorato", non
vedeva l’ora che si schiudesse.
Alice e Gloria si salutarono e ognuno prese la strada che portava
alla propria casa.
Un po’ di giorni dopo, Alice sentì uno scricchiolio che veniva
dalla sua camera. Appena entrò in camera sua, Alice vide un
animaletto che usciva dall’uovo poggiato sul comodino. Andò sul
letto a sbirciare, "Non c'è niente!?" disse un po’
impaurita.
Ad un tratto Alice si sentì una zampetta, piccola e pelosa, che le
toccava il piede.
Alice prese coraggio e si girò piano... anzi... pianissimo. Alice
vide un animaletto dalla faccia dolce e pelosa come un peluche e
subito lo prese in braccio, e come un migliore amico, si affezionò.
Quando Alice rivide il professor Salomone gli chiese a quale specie
appartenesse l’animale così dolce e affettuoso.
E lui le diede delle spiegazioni brevi che fecero capire subito che
cosa fosse. A quel punto Alice pensò ad un nome da dare al suo
animusi.
"Lo chiamerò Nuvola come il colore del suo pelo" disse con
molta convinzione.
Dopo un po’ di tempo Nuvola, come tutti gli altri animusi,
era cresciuta e ...
"DRIN… DRIN… DRIN..."
"Alice, svegliati che devi andare a scuola. Farai tardi per il
giorno dell'orientamento!" disse la mamma di Alice.
"Mamma? Ma io stavo... "
"Stavi sognando."
"UFFA… era tutto un sogno!"
THE END
Questi e altri racconti nella raccolta:
(ebook gratis)
Buona lettura
Claudia
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