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Noli Jacopo
Come è fatta la vita
Un ragazzo, una volta si domandava perché la vita è così dura. La
mamma lo sentì e gli disse che la vita era così, per lei era la
stessa vita che viveva lui. La mamma fece un sorriso e gli disse che
doveva andare avanti e continuare ad impegnarsi, solo così poi si
ottenevano ricompense. Intanto lo iscrisse alla scuola di Musicomagia
nella lontana terra di Armonia. Cosi lui fece un sorriso e andò
avanti, non si arrese e continuò a impegnarsi, aprirsi alle nuove
materie, applicarsi e prendere buoni voti.
Il ragazzo, come tutti gli alunni della scuola, aveva ricevuto un
uovo da accudire. Un uovo magico che conteneva un futuro amico
prezioso. Dopo una giornata di scuola guardò il voto che aveva
ricevuto quel giorno, fece un sorriso e chiamò la mamma e gli disse
il voto, lei era contentissima: se l'avesse avuto vicino l'avrebbe
abbracciato e gli disse che era fiera di lui. Il ragazzo capì che se
nella vita non avesse mollato sarebbe riuscito a fare qualsiasi cosa.
Così non si arrese e continuò a sorridere e alla fine riuscì ad
essere promosso e a fare quello che doveva fare. Ottenne la sua
ricompensa, venne premiato dalla mamma e sia lui che la mamma erano
orgogliosi.
Proprio in occasione della promozione l'amico prezioso venne alla
luce. Quel mattino, al risveglio, si trovò un cucciolo davanti. Il
suo muso era da barboncino, le sue zampe erano pelose e soffici come
quelle di un gatto. Il suo primo verso fu: “bau”. Il ragazzo lo
prese tra le braccia, lo accarezzò e gli diede un bacio. Subito
dopo, squillò il telefono, era suo papà, il ragazzo gli diede la
bella notizia, lui era felicissimo e presto avrebbero festeggiato
insieme la promozione e la nascita dell'amico prezioso. Si può dire
che se l'era meritata e si può dire anche: tutto è bene quel che
finisce bene.
Perria Sofia
Stavo andando a scuola, era il primo giorno di superiori ed io ero
emozionata quanto spaventata, stavo camminando lungo la stradina nel
bosco, che mi avrebbe portato alla scuola. All’improvviso sentii
nel silenzio uno strano rumore, come di qualcosa che si sarebbe
improvvisamente rotto, ed infatti non mi sbagliai, uno o due secondi
dopo aver sentito quel rumore misterioso, il suolo sotto di me si
ruppe e io precipitai giù, giù, giù. . .
Anche se ad un certo punto mi sembrò di salire; per lo spavento
svenni, ma non so per quanto tempo, mi ricordo che quando mi svegliai
non avevo idea di dove fossi, ma presto vidi una struttura e mi
avvicinai per chiedere indicazioni.
In quello strano prato verde, si trovava un cortile principale molto
grande, circondato da edifici, tra cui distinsi delle stalle e una
pista di pattinaggio, quando improvvisamente scorsi una scritta
sull’edificio principale, sopra c’era scritto “Armonia”. In
quel momento mi ricordai che era proprio il nome della scuola in cui
io, sarei dovuta andare, allora mi dimenticai di tutte le stranezze
che avevo vissuto poco prima, ed entrai in quello strano edificio,
seguendo gli altri ragazzi della mia età.
Dopo pochi secondi sentii suonare la campanella, il suono era
decisamente diverso da quello della mia vecchia scuola, era più
dolce e melodioso, ma non ci riflettei molto sopra e pensai
semplicemente che fosse un errore tecnico.
All’interno della nuova classe, mi sentii leggermente a disagio,
non conoscevo nessuno, ma vicino a me si sedette lo stesso una
ragazzina di nome Giulia, era simpatica e presto facemmo amicizia. Ad
accogliere la classe fu il professore Filippo Gentile, che appena
entrato nell’aula si presentò e chiese a noi alunni se avevamo
capito come funziona questa scuola: la scuola di Armonia.
Le uniche mani alzate erano la mia e quella di Giulia; Filippo, ci
spiegò che questa scuola non consisteva nello studio sui libri, o
della storia e la geografia, ma nello studio della Musicomagia,
ossia nel fare le cose e compiere azioni che possono anche aiutarci
nella vita quotidiana con le melodie suonate al flauto. Dopo la
lezione spiegata da Filippo, i ragazzi raggiunsero i dormitori, la
giornata era finita, ma domani me ne aspettava una nuova, piena di
splendide avventure da condividere con la nuova amica, Giulia.
Pirrotta Alessandro
Eccoci qua, ciao a tutti! Io
sono una creatura che nasce in mezzo ai libri antichi di una scuola
di musica, e sono nata grazie ai ragazzi che ci studiano. Quando gli
alunni suonano il proprio flauto, mi nutrono e piano piano il mio
guscio si è rotto. L’insegnante che insegna ai ragazzi si chiama
professor Pianino. Sono un animusi
e sono formata da metà coniglio e metà gatto, perciò gattoconi.
Una giornata, molto importante
per me, è stata quando il mio uovo si è schiuso. Mi vide una
studentessa di nome Simona Pentagrammi... in verità non mi dovevo
far vedere, ma volevo osservare e conoscere l’ambiente, cioè la
classe. Mi sorrise e con un tono di voce strabiliato mi salutò. Io
all’inizio scappai ma dopo, tornai indietro e la guardai fissa
negli occhi e capii che era una brava persona. Mi portò a casa sua
nascondendomi dentro lo zaino per non farmi vedere dai suoi genitori.
Dato che lei aveva dei compiti, tra cui musica, quando iniziò a
suonare il suo flauto era come se avessi mangiato succulenti cibi:
patatine fritte, salame, prosciutto e altre golosità. Dopo molti
anni la ragazza andò a vivere da sola perché ormai aveva 30 anni,
era grande. Quello stesso giorno incontrai un altro animusi.
Era una femmina e si chiamava Lucy, era metà corvo e metà
pipistrello perciò corvostrello. Mi innamorai dal primo istante che
la vidi e insieme vivemmo felici e contenti.
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