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allenamento di Pallasuono per contenere l’ira del capitano. Nonostante la vigilanza, Giulia usciva dal campo sempre con qualche ammaccatura di troppo. Per fortuna poi andava a divertirsi con i ragazzi del Tornado.
I rapporti con Arci continuavano a migliorare, anche Pietro era diventato suo amico.
«Una bella rissa» aveva spiegato alle ragazze «è il modo migliore per diventare amici!»
Maschi!
Anche i loro animusi giocavano spesso insieme. Arci aveva un canorso, si chiamava Wolf. Così Ciccio aveva un nuovo amico da cui farsi dare un passaggio.
Le lezioni continuavano e finalmente studiarono gli animusi da combattimento.
«Oltre all’aquilupo, che qualcuno di voi ha già visto ai recinti, esiste un altro grande animusi: il tartaceronte, un enorme rinoceronte corazzato dal forte carapace di una tartaruga.» Filippo mostrò loro il disegno su un vecchio libro. «È forte, veloce e la sua carica pericolosissima. Nella nostra scuola ce n’è soltanto un esemplare. È molto vecchio, vive lontano nel bosco al di là del lago e viene ai recinti raramente.»
Giulia guardò Pietro e vide nascere in lui lo stesso desiderio; si sorrisero con complicità.
«È esistita anche un’altra creatura: il serpesce, che però ormai si è estinto. L’ultimo esemplare è vissuto proprio qui, nel Lago Sussurrante. Purtroppo è morto con il suo compagno umano tanti anni fa.»
«Quando potremmo occuparci di questi animusi?» chiese Valeria.
«Solo al terzo anno, dopo aver approfondito gli studi sui rapporti mentali e della musica nelle diverse tonalità, cominciano le lezioni per relazionarsi con gli animusi da combattimento. Questi ultimi, infatti, comunicano con gli umani attraverso le loro capacità mentali e si nutrono di brani in tonalità differenti. In realtà il loro principale sostentamento proviene dai suoni della natura, come lo scrosciare delle acque di un ruscello o lo stormire del vento tra le foglie dei rami. Le melodie sono più che altro una leccornia che favorisce il rapporto mentale con quelle meravigliose creature.»
«Io suono sempre per il mio Furia e sto insegnando ad Arci a fare la stessa cosa» spiegò Filippo a Giulia e Pietro a fine lezione.
Dunque oggi siamo stati fortunati con le estrazioni, abbiamo iniziato proprio dal primo romanzo che ho scritto. (Se volete saperne di più, cliccate qui.)
Che dire, qui si parla dei miei adorati animusi, non solo, ma di quelli da combattimento, o superiori. (Anche sugli animusi potete trovare qualcosa sul sito ufficiale.)
Inizialmente, quando ancora stavo immaginando e creando il mondo della Musicomagia, avevo pensato che ogni animusi potesse essere guidato e nutrito da uno strumento musicale differente, tipo il serpesce dal sassofono, il tartaceronte dal basso tuba... Poi ho optato per il semplice flauto di legno, più maneggevole in battaglia e simile alle bacchette magiche.
Se avete qualche domanda o considerazione, lasciatela nei commenti!
A presto,
Claudia
Quanti ricordi! E' il primo libro tuo che ho letto, Claudia!
RispondiEliminaEh, sì... È passato qualche anno 😉
Eliminaora mi tocca andare a rileggere la melodia sibilante e anche tutti gli altri ahahahaha
RispondiElimina😂 a te basta rileggere un pezzettino e devi ripartire con tutta la storia!
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