Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

domenica 2 dicembre 2018

Mamone Alessio - Gotelli Fabrizio

Oggi due nuovi racconti nati dal laboratorio #armonialatuastoria direttamente dalle scuole di Genova. Li potete trovare nella raccolta "Un giorno ad Armonia - Vol.2" (l'ebook è gratis!)



Mamone Alessio


“Uh uh, che ore sono? Cosa? Sono le otto!? Mi devo sbrigare!”
Alessio, davanti al portale verde, entrò.
“Wow, questa è la scuola di Armonia…è bellissima!” pensò, con gli occhi pieni di meraviglia.
Arrivò il professor Marco (il preside) e disse ad Alessio: “Benvenuto alla scuola di Armonia. Prima di vedere la scuola tieni questo, è il tuo animusi, è un ippodrillo, per farlo nascere e per nutrirlo, devi suonare la Musicomagia. Prendi questo, è il tuo flauto, sarà sempre con te nella tua avventura qui. Vieni! ora vediamo la scuola.”
E si mossero da lì.
Spostandosi molto velocemente nello spazio, il preside iniziò il giro panoramico: “Questa è la stalla dove il professore insegna la cura degli animusi. Questa è la classe della professoressa Marika, che insegna Musicobotanica. Questa è la classe della professoressa Chiara che insegna Musicomagia e infine queste sono le nostre stanze. Mi sono dimenticato! Questa è la palestra dove si giocano gli sport Tornado e Palla suono. Io sono il preside Marco. Vai, ora è l’ora di Musicobotanica”.
Alessio rimase talmente tanto affascinato da questa scuola, che decise di fermarsi lì per tutto l’anno.

 Gotelli Fabrizio


Filippo e il gattufo

Era il primo giorno di scuola ad Armonia. I nuovi studenti erano entusiasti, soprattutto un ragazzo di nome Filippo, era simpatico e per niente timido. Di quei ragazzi lui non conosceva nessuno, tranne una ragazza che veniva dalla sua classe, ma non le aveva mai parlato, come tutte le persone della sua classe, perché non parlava mai con nessuno e possibilmente non stava mai con nessuno. Filippo le andò incontro e le disse:
“Ciao, tu eri nella mia classe delle medie, ma non ci siamo mai presentati, io sono Filippo e tu?”
“ Io sono Diana.”
Se ne andò subito. Filippo pensò: “ Forse avevano ragione i miei vecchi compagni. Ma io voglio provare a farmela amica, tutti hanno bisogno di un amico compreso lei.”
Filippo allora le andò incontro senza dire niente solo per farle compagnia. Diana sembrò aver apprezzato, in quel momento le porte si aprirono e finalmente gli studenti entrarono. Non riuscirono neanche a guardarsi intorno che subito partirono con la prima lezione con il professor Accordi, che con voce gentile disse:
“Bene ragazzi questa sarà la vostra prima lezione e probabilmente anche quella che ricorderete per più tempo. Scegliete un uovo e mi raccomando uno solo”.
Filippo ne prese uno azzurro e nel farlo vide un ragazzo che ne prese cinque o sei.
“Fermati” disse Filippo. “Il professore ha detto uno solo!”
“Fatti i fatti tuoi” gli rispose il ragazzo. “Io ne prendo quanti ne voglio e se vai a dirlo al professore tutti ti prenderanno per uno spione, per i prossimi anni”.
Filippo andò da Diana e le chiese:
“Hai visto?”
“Sì, ma non m’importa.”
“Devo fare qualcosa” pensò Filippo e in quel momento il professore disse:
“Bene, allora prima di tutto io sono il professor Accordi, scusate se non l’ho detto prima. Adesso prendete i vostri flauti e suonate.”
Il ragazzo che aveva preso cinque uova era molto spaventato, il suo flauto era per terra e lui aveva le uova dentro le maniche. Si abbassò e tutte le uova caddero e il professore urlò:
“Vai subito nell’ufficio del preside!”
Il ragazzo andò via a testa bassa. Mentre gli altri cominciarono a suonare il professore disse:
“Bene. Ricordate più suonate, più l’uovo si schiuderà prima, perché all’interno ci sono gli animusi, sono degli animali molto diversi dal solito e si nutrono di musica”.
Tutti erano entusiasti tranne Diana, non sembrava neanche provare sentimenti. Finalmente la giornata scolastica era finita, Filippo aveva suonato per tutto il tempo al suo uovo, si era addirittura dimenticato di cenare ed era ormai notte, quando all’improvviso l’uovo cominciò a scricchiolare. Lui era molto spaventato e in preda alla paura scappò nella stanza del professor Accordi che gli disse:
“Hai suonato un po’ troppo, il tuo uovo si dovrebbe schiudere domani mattina.”
Filippo disse:
“Prof. per favore potrei dormire qui con lei? Non vorrei perdermi la schiusa dell’uovo”.
“Ok, va bene.”
E dormirono, cioè il prof. dormì, Filippo rimase sveglio tutta la notte guardando l’uovo fino alla mattina, quando finalmente si schiuse e uscì un animaletto, assomigliava un po’ a un gatto, ma aveva ali e piume da gufo.
“E’ un gattufo” disse il prof. “ Sono molto intelligenti !”
Filippo era molto contento ma anche stanco, il suo arimusi era nato!

Molto belli anche queste due nuove storie, sempre piacevoli da leggere e divertenti. Bravi ragazzi!
Diventa sempre più difficile estrarrei nuovi racconti, ormai sono stati quasi tutti pubblicati sul blog, quindi dalla prossima settimana procederò in ordine alfabetico per scovare gli ultimi rimasti.
Mi rivolgo ai ragazzi partecipanti: se qualcuno di voi non avesse ancora visto il proprio racconto pubblicato, mi contatti che provvediamo subito!

Claudia : ) 


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