Mamone Alessio
“Uh uh, che ore sono? Cosa? Sono le otto!? Mi devo sbrigare!”
Alessio, davanti al portale verde, entrò.
“Wow, questa è la scuola di Armonia…è bellissima!” pensò,
con gli occhi pieni di meraviglia.
Arrivò il professor Marco (il preside) e disse ad Alessio:
“Benvenuto alla scuola di Armonia. Prima di vedere la scuola tieni
questo, è il tuo animusi, è un ippodrillo, per farlo nascere
e per nutrirlo, devi suonare la Musicomagia. Prendi questo, è
il tuo flauto, sarà sempre con te nella tua avventura qui. Vieni!
ora vediamo la scuola.”
E si mossero da lì.
Spostandosi molto velocemente nello spazio, il preside iniziò il
giro panoramico: “Questa è la stalla dove il professore insegna la
cura degli animusi. Questa è la classe della professoressa
Marika, che insegna Musicobotanica. Questa è la classe della
professoressa Chiara che insegna Musicomagia e infine queste
sono le nostre stanze. Mi sono dimenticato! Questa è la palestra
dove si giocano gli sport Tornado e Palla suono. Io sono il preside
Marco. Vai, ora è l’ora di Musicobotanica”.
Alessio rimase talmente tanto affascinato da questa scuola, che
decise di fermarsi lì per tutto l’anno.
Gotelli Fabrizio
Filippo e il gattufo
Era il primo giorno di scuola ad Armonia. I nuovi studenti erano
entusiasti, soprattutto un ragazzo di nome Filippo, era simpatico e
per niente timido. Di quei ragazzi lui non conosceva nessuno, tranne
una ragazza che veniva dalla sua classe, ma non le aveva mai parlato,
come tutte le persone della sua classe, perché non parlava mai con
nessuno e possibilmente non stava mai con nessuno. Filippo le andò
incontro e le disse:
“Ciao, tu eri nella mia classe delle medie, ma non ci siamo mai
presentati, io sono Filippo e tu?”
“ Io sono Diana.”
Se ne andò subito. Filippo pensò: “ Forse avevano ragione i miei
vecchi compagni. Ma io voglio provare a farmela amica, tutti hanno
bisogno di un amico compreso lei.”
Filippo allora le andò incontro senza dire niente solo per farle
compagnia. Diana sembrò aver apprezzato, in quel momento le porte si
aprirono e finalmente gli studenti entrarono. Non riuscirono neanche
a guardarsi intorno che subito partirono con la prima lezione con il
professor Accordi, che con voce gentile disse:
“Bene ragazzi questa sarà la vostra prima lezione e probabilmente
anche quella che ricorderete per più tempo. Scegliete un uovo e mi
raccomando uno solo”.
Filippo ne prese uno azzurro e nel farlo vide un ragazzo che ne prese
cinque o sei.
“Fermati” disse Filippo. “Il professore ha detto uno solo!”
“Fatti i fatti tuoi” gli rispose il ragazzo. “Io ne prendo
quanti ne voglio e se vai a dirlo al professore tutti ti prenderanno
per uno spione, per i prossimi anni”.
Filippo andò da Diana e le chiese:
“Hai visto?”
“Sì, ma non m’importa.”
“Devo fare qualcosa” pensò Filippo e in quel momento il
professore disse:
“Bene, allora prima di tutto io sono il professor Accordi, scusate
se non l’ho detto prima. Adesso prendete i vostri flauti e
suonate.”
Il ragazzo che aveva preso cinque uova era molto spaventato, il suo
flauto era per terra e lui aveva le uova dentro le maniche. Si
abbassò e tutte le uova caddero e il professore urlò:
“Vai subito nell’ufficio del preside!”
Il ragazzo andò via a testa bassa. Mentre gli altri cominciarono a
suonare il professore disse:
“Bene. Ricordate più suonate, più l’uovo si schiuderà prima,
perché all’interno ci sono gli animusi, sono degli animali
molto diversi dal solito e si nutrono di musica”.
Tutti erano entusiasti tranne Diana, non sembrava neanche provare
sentimenti. Finalmente la giornata scolastica era finita, Filippo
aveva suonato per tutto il tempo al suo uovo, si era addirittura
dimenticato di cenare ed era ormai notte, quando all’improvviso
l’uovo cominciò a scricchiolare. Lui era molto spaventato e in
preda alla paura scappò nella stanza del professor Accordi che gli
disse:
“Hai suonato un po’ troppo, il tuo uovo si dovrebbe schiudere
domani mattina.”
Filippo disse:
“Prof. per favore potrei dormire qui con lei? Non vorrei perdermi
la schiusa dell’uovo”.
“Ok, va bene.”
E dormirono, cioè il prof. dormì, Filippo rimase sveglio tutta la
notte guardando l’uovo fino alla mattina, quando finalmente si
schiuse e uscì un animaletto, assomigliava un po’ a un gatto, ma
aveva ali e piume da gufo.
“E’ un gattufo” disse il prof. “ Sono molto intelligenti !”
Filippo era molto contento ma anche stanco, il suo arimusi era
nato!
Molto belli anche queste due nuove storie, sempre piacevoli da leggere e divertenti. Bravi ragazzi!
Diventa sempre più difficile estrarrei nuovi racconti, ormai sono stati quasi tutti pubblicati sul blog, quindi dalla prossima settimana procederò in ordine alfabetico per scovare gli ultimi rimasti.
Mi rivolgo ai ragazzi partecipanti: se qualcuno di voi non avesse ancora visto il proprio racconto pubblicato, mi contatti che provvediamo subito!
Claudia : )
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