Tutti questi racconti faranno parte della nuova raccolta "edizione 2019" che uscirà quest'estate. Nel frattempo potete leggere quelle degli scorsi anni, gli ebook sono gratuiti! (Edizioni 2017 - 2018)
Giarratano Maya
CORNITO E GIULIA
Ciao io sono un pandacorno,
ovvero un incrocio tra un panda e un unicorno: sono nero e bianco
come un panda, ma ho sulla testa un corno color arcobaleno.
Sono nato ad Armonia, il paese
degli animusi. Sono un animusi molto raro e l'unico
pandacorno ad Armonia. Proprio a causa del fatto che sono un animusi
raro, ci sono dei cacciatori che cercano di catturarmi; questi
cacciatori rubano gli animusi rari per poi rivenderli a chi
paga di più.
Un giorno andando a passeggio
vedo un cacciatore che mi vuole rapire, a quel punto inizio a
scappare ma vado a sbattere contro una ragazza alta, magra, con occhi
verdi, capelli castani e le lentiggini.
La ragazza mi dice:
“Ciao, io sono Giulia! Tu
come ti chiami?”
“Ciao, io sono un
pandacorno, ma non ho ancora un nome, mi potresti aiutare a scappare
dai cacciatori?” chiedo io e lei risponde:
“Certo come posso aiutarti?”
“Non so come fare non farmi
vedere, riescono sempre a trovarmi e io ho tanta paura” e comincio
a tremare.
Giulia, preoccupata per me,
dice: “Un'idea ce l'avrei... ho appena studiato che la pozione di
aglio, cipolla e un pelo di orso polare potrà renderti invisibile ai
cacciatori, ne vuoi un po'?”
“Certamente, ma dove l'hai
presa?” rispondo.
“L'ho appena fatta con il
prof Filippo nel laboratorio delle pozioni magiche” dice lei.
“Oggi è il mio giorno
fortunato!” rispondo.
A quel punto Giulia mi dà la
pozione, io la bevo e da quel momento nessun cacciatore mi darà mai
più la caccia.
Da quel giorno Giulia diventa
la mia migliore amica e mi dà anche un nome: “Cornito” perché
ho il corno color arcobaleno.
Bianca Maria Iordan
IL NOSTRO DOLORE
Era buio e non sapevo cosa
stesse succedendo... mi sentivo bloccata, non riuscivo a muovermi.
Stava succedendo qualcosa di strano e sentivo una melodia suonata da
un flauto. Ero dentro un uovo e si stava schiudendo!
- È un' equila! - disse
Giulia la mia padroncina.
Giulia era una ragazza alta,
magra, con occhi e capelli castani. A fianco a lei c'era una delle
professoresse più simpatiche, la professoressa Diana.
La professoressa disse: -
Giulia mi raccomando prenditi particolarmente cura di lei, perché
sarai l'unica ragazza in tutta Armonia ad avere due animusi.
- Ok lo farò professoressa. -
Giulia se ne andò felice con la sua “equila”. Andò da Pietro e
da Camilla, loro, stupiti, videro che ero un animale rarissimo e non
solo! Ero un animusi da combattimento!
- Ma quanto è bello, Giulia,
ma che cos'è? - disse Camilla.
Giulia rispose: - È un
incrocio tra un cavallo e un'aquila ed è molto grande, ma la cosa
più bella è che si può cavalcare come un cavallo normale e può
anche volare perché ha le ali.
Camilla accompagnò Giulia
alla stalla per portare l'animusi a dormire perché avevano
passato tutta la giornata a giocare insieme ed erano entrambe
stanche.
- Pietro,Camilla! - gridò
Giulia. - Venite ho un' idea, che ne dite se scegliessimo insieme il
nome dell'equila?
- Va bene! - disse Camilla.
I ragazzi decisero di
chiamarmi Cannella perché era il colore del mio manto.
I giorni passavano e a me
iniziava a mancare la mia famiglia, mi mancava correre nelle grandi
praterie e volare insieme al branco.
- Giulia ma sei sicura che
Cannella stia bene? La vedo triste e non vuole più nutrirsi con le
tue dolci melodie! - disse Camilla preoccupata. - Giulia, potresti
entrare in contatto con la sua mente e guardare cosa stia succedendo!
Giulia entrò nella mia mente
e tutto il dolore che io provavo lo provò subito anche lei, Giulia
capì ed ero molto triste, ma visto che lei rispettava me e tutti gli
animusi mi lasciò andare, piangendo disperatamente.
- Ti voglio bene Cannella! -
gridò singhiozzando, mentre mi stavo allontanando.
- Aspetta!
Io mi fermai
bruscamente e i miei zoccoli e le mie ali fecero alzare una nuvola di
polvere.
- Aspetta, torna indietro! - gridò a squarcia gola.
Io tornai indietro e con occhi
dolci mi disse: - Non dimenticarti di me e soprattutto abbi cura di
te.
Io andai via piangendo perché
non sopportavo vederla triste ma per non farmi dimenticare le lasciai
sotto il cuscino una della mie piume color caramello, così mi
avrebbe ricordato per sempre.
Allora, che ne pensate? Questi ragazzi hanno una grande fantasia e riescono sempre a sorprenderci.
Complimenti a Maya per l'idea di impersonare un pandacorno insidato da cacciatori di animusi rari e a Bianca Maria per la storia commovente di Giulia e la sua equila. Se si ama davvero, si ha la forza di lasciare andare.
Brave ragazze!
A presto con nuove storie da Armonia!
Claudia
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