Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

lunedì 20 maggio 2019

Giarratano Maya - Iordan Bianca Maria

Ecco due nuovi racconti dei ragazzi della scuola media Calamandrei di Genova Voltri che hanno partecipato al laboratorio "Un giorno ad Armonia".
Tutti questi racconti faranno parte della nuova raccolta "edizione 2019" che uscirà quest'estate. Nel frattempo potete leggere quelle degli scorsi anni, gli ebook sono gratuiti! (Edizioni 2017 - 2018)


Giarratano Maya


CORNITO E GIULIA

Ciao io sono un pandacorno, ovvero un incrocio tra un panda e un unicorno: sono nero e bianco come un panda, ma ho sulla testa un corno color arcobaleno.
Sono nato ad Armonia, il paese degli animusi. Sono un animusi molto raro e l'unico pandacorno ad Armonia. Proprio a causa del fatto che sono un animusi raro, ci sono dei cacciatori che cercano di catturarmi; questi cacciatori rubano gli animusi rari per poi rivenderli a chi paga di più.
Un giorno andando a passeggio vedo un cacciatore che mi vuole rapire, a quel punto inizio a scappare ma vado a sbattere contro una ragazza alta, magra, con occhi verdi, capelli castani e le lentiggini.
La ragazza mi dice:
Ciao, io sono Giulia! Tu come ti chiami?”
Ciao, io sono un pandacorno, ma non ho ancora un nome, mi potresti aiutare a scappare dai cacciatori?” chiedo io e lei risponde:
Certo come posso aiutarti?”
Non so come fare non farmi vedere, riescono sempre a trovarmi e io ho tanta paura” e comincio a tremare.
Giulia, preoccupata per me, dice: “Un'idea ce l'avrei... ho appena studiato che la pozione di aglio, cipolla e un pelo di orso polare potrà renderti invisibile ai cacciatori, ne vuoi un po'?”
Certamente, ma dove l'hai presa?” rispondo.
L'ho appena fatta con il prof Filippo nel laboratorio delle pozioni magiche” dice lei.
Oggi è il mio giorno fortunato!” rispondo.
A quel punto Giulia mi dà la pozione, io la bevo e da quel momento nessun cacciatore mi darà mai più la caccia.
Da quel giorno Giulia diventa la mia migliore amica e mi dà anche un nome: “Cornito” perché ho il corno color arcobaleno.

 Bianca Maria Iordan



IL NOSTRO DOLORE

Era buio e non sapevo cosa stesse succedendo... mi sentivo bloccata, non riuscivo a muovermi. Stava succedendo qualcosa di strano e sentivo una melodia suonata da un flauto. Ero dentro un uovo e si stava schiudendo!
- È un' equila! - disse Giulia la mia padroncina.
Giulia era una ragazza alta, magra, con occhi e capelli castani. A fianco a lei c'era una delle professoresse più simpatiche, la professoressa Diana.
La professoressa disse: - Giulia mi raccomando prenditi particolarmente cura di lei, perché sarai l'unica ragazza in tutta Armonia ad avere due animusi.
- Ok lo farò professoressa. - Giulia se ne andò felice con la sua “equila”. Andò da Pietro e da Camilla, loro, stupiti, videro che ero un animale rarissimo e non solo! Ero un animusi da combattimento!
- Ma quanto è bello, Giulia, ma che cos'è? - disse Camilla.
Giulia rispose: - È un incrocio tra un cavallo e un'aquila ed è molto grande, ma la cosa più bella è che si può cavalcare come un cavallo normale e può anche volare perché ha le ali.
Camilla accompagnò Giulia alla stalla per portare l'animusi a dormire perché avevano passato tutta la giornata a giocare insieme ed erano entrambe stanche.
- Pietro,Camilla! - gridò Giulia. - Venite ho un' idea, che ne dite se scegliessimo insieme il nome dell'equila?
- Va bene! - disse Camilla.
I ragazzi decisero di chiamarmi Cannella perché era il colore del mio manto.
I giorni passavano e a me iniziava a mancare la mia famiglia, mi mancava correre nelle grandi praterie e volare insieme al branco.
- Giulia ma sei sicura che Cannella stia bene? La vedo triste e non vuole più nutrirsi con le tue dolci melodie! - disse Camilla preoccupata. - Giulia, potresti entrare in contatto con la sua mente e guardare cosa stia succedendo!
Giulia entrò nella mia mente e tutto il dolore che io provavo lo provò subito anche lei, Giulia capì ed ero molto triste, ma visto che lei rispettava me e tutti gli animusi mi lasciò andare, piangendo disperatamente.
- Ti voglio bene Cannella! - gridò singhiozzando, mentre mi stavo allontanando.
- Aspetta! 
Io mi fermai bruscamente e i miei zoccoli e le mie ali fecero alzare una nuvola di polvere. 
- Aspetta, torna indietro! - gridò a squarcia gola.
Io tornai indietro e con occhi dolci mi disse: - Non dimenticarti di me e soprattutto abbi cura di te.
Io andai via piangendo perché non sopportavo vederla triste ma per non farmi dimenticare le lasciai sotto il cuscino una della mie piume color caramello, così mi avrebbe ricordato per sempre.




Allora, che ne pensate? Questi ragazzi hanno una grande fantasia e riescono sempre a sorprenderci. 
Complimenti a Maya per l'idea di impersonare un pandacorno insidato da cacciatori di animusi rari e a Bianca Maria per la storia commovente di Giulia e la sua equila. Se si ama davvero, si ha la forza di lasciare andare. 
Brave ragazze! 

A presto con nuove storie da Armonia!
Claudia

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