Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

sabato 3 aprile 2021

Buonocore Catello - Bellezza Leonardo - Un Giorno ad Armonia

 

 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, anche oggi torniamo ad Armonia con due racconti di Catello e di Leonardo, dalla scuola d'Azeglio di Genova Prato.

 Buonocore Catello


C’erano dei ragazzi che volevano andare ad Armonia, una scuola di magia dove i ragazzi imparano a fare magie.
Così un giorno ci andarono.
Tutti erano emozionati a cominciare la scuola: incontrarono subito la prof Meginda, la prof di magia.
Lì impararono ad addomesticare i draghi e dopo un po' che facevano lezione verificarono che gli studenti sapevano far crescere un uovo di un animale magico.
Una ragazza ebbe un unicorno, un ragazzo ebbe un coniglio mentre gli altri ebbero altri animali.
Poi andarono a dormire. Il giorno seguente andarono a casa, ma uno di loro non si svegliò perché un animale l’aveva addormentato per sempre in un posto introvabile.
Da quel giorno non lo ritrovarono più.


Bellezza Leonardo

"Questo è un anno importante" disse Thomas, "è l'anno in cui entrerò nel mondo delle scuole medie".

Un giorno Thomas decise di finire le ultime tre pagine del libro degli esercizi che gli aveva dato sua madre.

Thomas era un ragazzo abbastanza alto con capelli color castano e fisico longilineo. I suoi occhi erano di color castano chiaro e le sue ciglia molto lunghe.

Suo nonno, di nome Charlie, era sempre stato un po' misterioso, ed anche lui era abbastanza alto ed aveva capelli color grigio, anche se alcuni erano ancora di colore nero. Anche lui aveva un fisico abbastanza longilineo ed occhi color verdone.

Thomas, non si pose mai la domanda sul perché suo nonno fosse così misterioso ed alcune volte persino strano.

Nonno Charlie, era sempre stato molto gentile anche se non molto sincero. Doveva nascondere un segreto a Thomas fino a quando non fosse entrato nel mondo delle scuole medie.

Visto che mancavano pochi giorni all'inizio della scuola, decise di dirglielo. Charlie chiamò Thomas in salotto dicendogli che aveva una cosa da dirgli e da dargli. Il nonno, gli chiese di sedersi sul divano vicino al camino.

A quel punto, il nonno gli diede una lettera con scritto: per Thomas! Thomas decise di aprirla, guardando il nonno con aria confusa e sorpresa.

Decise di aprirla subito. Vi era scritto: “Caro signor Thomas siamo lieti di informarla che lei ha diritto a frequentare la scuola di Musicomagia. Qui, troverà l' elenco di tutti i libri che serviranno! L'aspettiamo…" Firmato Margherita Cistilli, preside della scuola di Musicomagia.

Quando Thomas finì di leggere la lettera, gli vennero i brividi in tutto il corpo. Thomas, chiese subito al nonno che cosa volesse dire tutto questo, e il nonno rispose a tono dicendogli: "Thomas tu sei un mago proprio come me, che attraverso la musica di uno strumento riesce a fare degli incantesimi. Anche io sono come te ed insegno alla scuola di Musicomagia, quindi io sarò uno dei tuoi professori".

Quando sentì queste parole fu molto spiazzato e non seppe cosa dire. Passarono due giorni ed il nonno di Thomas iniziò a prepararsi per la scuola di Musicomagia.

Subito, Thomas non credette di essere un mago di questa scuola… allora, prese coraggio e iniziò a prepararsi dicendo al nonno di essere pronto per questa avventura...

Il nonno portò Thomas in un luogo strano in cima ad una collina dove vi era un vecchio e brutto scarpone scolorito. Il nonno disse: "Bene Thomas ...siamo arrivati" ….anche se Thomas vide solo quel vecchio scarpone …Il nonno disse che quello scarpone era un passadimensione, ossia un oggetto che trasportava da una dimensione all'altra ….allora, il nonno e Thomas toccarono insieme lo scarpone.

In un attimo si ritrovarono vicino alla scuola di Musicomagia dove stavano arrivando altri ragazzi. Tutti si riunirono nel giardino più grande della scuola, dove arrivò la Preside. Dallo sguardo sembrava una persona gentile e comprensiva.

La preside disse agli alunni che gli sarebbero stati consegnati degli animusi, animali che vivono e si nutrono di magia. Passarono i giorni e Thomas iniziò ad avere moltissimi amici. Uno si chiamava Peter, l'altro si chiamava Nicolò.

Dopo qualche giorno le uova iniziarono a schiudersi e a Thomas capitò un ippotigre molto docile. All'ippotigre piacevano molto le coccole e per addormentarsi Thomas doveva suonargli una piccola melodia con il flauto.

Trascorsero mesi e Thomas si trovò sempre meglio sia con i professori che con i suoi compagni. Ormai Thomas aveva fatto amicizia con quasi tutti i ragazzi della sua classe. Thomas arrivò all'ultimo mese di scuola….. stava per arrivare l' estate.

Un giorno Thomas, andò nello studio della preside per rivolgerle una domanda... Thomas, entrò nello studio, ma sembrava che non vi fosse nessuno. Allora, ne approfittò per osservare lo studio che era molto grande ed anche molto pulito e luminoso. Vi era un grosso tappeto rosso contornato da piccole frangette di colore bianco e molti quadri.

Ad un certo punto, Thomas si sentì toccare da dietro le spalle e si girò di colpo per vedere chi fosse. Era la preside… Che con aria sorpresa chiese a Thomas perché fosse nel suo studio. Thomas si scusò e rispose che la stava cercando per porle una domanda. La preside, incuriosita, gli chiese di che cosa si trattasse e Thomas rispose: “Dopo la fine della scuola il mio animusi e quelli di tutti i miei compagni che fine faranno?” La preside, sorridendo, rispose a Thomas di non preoccuparsi perché di tutto si sarebbe occupata lei e tutti i professori della scuola. Thomas, sollevato e molto soddisfatto tirò un sospiro di sollievo e ringraziò la preside. Nel frattempo il nonno, gli chiese se si fosse divertito. "Si!", rispose Thomas molto soddisfatto di vedere il suo animusi che si addormentava e rispondeva alle sue coccole!

Una storia dal finale inquietante quella di Catello, vai a fidarti della magia! Il protagonista della storia di Leonardo è stato più fortunato! Un'ippotigre, ve la immaginate? Complimenti, ragazzi e grazie per aver partecipato al mio laboratorio!

A presto,

Claudia

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