Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

lunedì 19 aprile 2021

Casagrande Giorgia - Hrusitc Marika - Un Giorno ad Armonia

 Buongiorno, Cari Amici Lettori, anche oggi torniamo ad Armonia con due racconti di Giorgia e di Marika, dalla scuola Volta di Genova Cornigliano.

I racconti verranno pubblicati in una raccolta digitale gratuita, disponibile su mio canale Telegram.

Casagrande Giorgia

FELICI SULLA NEVE


Stella si era appena svegliata e vedendo la neve si alzò subito dal letto e chiamò i suoi compagni di stanza: “Ragazzi, ragazzi guardate fuori, sta notte ha nevicato tantissimo il cortile è pieno di neve.” Disse Stella. Allora lei e i suoi compagni si vestirono velocissimi aprirono la porta e corsero verso il cortile senza nessuna esitazione, ma qualcosa li ostacolò. Prima di andare nel cortile andarono a controllare i loro animusi ma l’uovo di un loro compagno si stava per schiudere. Così, generosamente, aiutarono il loro compagno.

Stella Stella, aiutami tu.” Disse il suo compagno ricordandosi che Stella aveva già fatto schiudere un uovo di ippogrifo.

Stella accettò ma chiese ad Alice, la sua migliore amica, se le potesse dare una mano. Alice e Stella iniziarono a suonare con violino e pianoforte per far schiudere l’animusi.

Dopo più di mezzora, l’animusi si schiuse: “Alice, guarda che bello, è un ippogrifo facciamolo vedere al nostro compagno!” Disse Stella.

Il compagno di Stella fu molto contento e appena lo vide lo prese tra le sue mani e gli accarezzò il dorso.

Guardando la neve Stella pensò tra sé, perché non far conoscere all’ippogrifo la neve? Lo disse ai compagni che gli diedero ragione. Allora fecero una corsa velocissima verso il cortile.

Questa notte ha nevicato moltissimo, guardate com’è bianco!”

Fecero tanti pupazzi di neve e si tirarono molte palle di neve ma dopo un po’ decisero finalmente di far conoscere all’ippogrifo la neve. Tirarono fuori l’animusi dalla sua piccola culla e lo fecero sedere vicino alla neve in un angolo di asfalto coperto da una grossa colonna. L’ippogrifo fece una faccia sbalordita appena la vide e con la zampina sfiorò la neve incuriosito. Si butto subito sulla neve iniziò a rotolare nella neve. Non voleva più staccarsi dalla neve ma ormai si era fatto tardi e dovevano tornare al dormitorio. Felici della giornata andarono a dormire pronti per una nuova giornata, lunga e un po’ noiosa, di scuola.

 

Hrustik Marika


Un giorno di settembre Elisa si trasferì in una città ed è dovette andare in questa nuova scuola di nome Armonia.

Dopo un po’ di giorni Elisa vide cose strane nella sua nuova scuola, non aveva ancora nessuna amicizia così un giorno andò a parlare con Martina. Si raccontarono un po’ di cose per conoscersi meglio. Dopo un po’ di settimane Elisa fece molte amicizie ma quelle più strette erano Martina e Federico che aveva conosciuto in classe.

Un giorno Elisa si svegliò molto presto perché qualcosa in cortile la svegliò. Elisa molto curiosa andò a vedere cosa stava succedendo e vide due animali ma erano molto strani: uno era tipo un cagnolino, solo che aveva un corno sembrava un cane metà unicorno, invece l’altro era tipo un gatto ma aveva il naso come un maiale. Elisa si mise a urlare per la paura anche perché gli animali potevano parlare. Martina senti Elisa urlare e le chiese: “Che sta succedendo?” e lei rispose: “Li vedi anche tu ci sono due animali strani che parlano.”

E Martina rispose: “È normale, è solo che non sai delle cose di questa scuola.”

Ed Elisa rispose: “Starò solo sognando tra un po’ mi sveglierò”

L’animale metà cane e metà unicorno disse: “No, non stai sognando noi siamo veri e hai disturbato la nostra litigata.”

E Martina disse: “Sì, loro sono veri e questa scuola è molto strana ma bella, domani mattina ti racconterò e ti farò vedere i posti più strani della scuola.”

Elisa se ne andò a letto sperando che domani mattina ritornasse tutto normale.

La mattina dopo Martina portò Elisa in un’aula di musica dove il professore era molto strano ma ancora di più l’aula. Gli strumenti avevano la bocca e all’improvviso si misero a parlare, Elisa disse: “Voi sapete parlare?”

Il pianoforte rispose: “Sì e sappiamo fare anche molte cose.”

Elisa gli chiese: “Sapete anche camminare?”

E il flauto rispose: “Ovviamente no! Non abbiamo i piedi.”

Dopo un po’ continuano a parlare ed Elisa sembrava avere meno paura.

Poi Elisa andò a parlare con la preside che le chiese: “Come va? Ti piace questa scuola?come ti trovi?”

Elisa rispose: “Sto molto bene e questa scuola è troppo bella, all’inizio mi ero spaventata ma adesso mi piace moltissimo.”

La preside disse: “È stupendo che ti piaccia, non mi sono presentata ma io mi chiamo Matilde, ogni alunno ha un proprio animale, ovviamente non ci sono animali molto normali perché tutti usano la propria fantasia, se vuoi ne puoi avere uno tutto tuo usando la tua immaginazione.”

Elisa disse: “Sì, è fantastico, potrei anche andare a fare lezione nell’aula di musica?”

La preside rispose: “Ovviamente sì, qui puoi fare tutte le lezioni che vuoi, c’è anche quella di pittura, ballo e poi ovviamente devi fare anche le lezioni normali tipo matematica, italiano, scienze e tutte le altre.”

Elisa rispose: “Okay, credo che proverò tutte le lezione e poi mi iscriverò alle più belle.”

La preside le disse: “Okay, ora vuoi andare a creare il tuo animale fantastico?”

Elisa rispose: “Sì, ovviamente, dove devo andare?”

La preside le rispose che l’avrebbe accompagna Maurizia che era la ragazza che si occupava di cercare gli animali fantastici.

Quando Maurizia vide le disse: “Piacere io sono Maurizia e ti aiuterò a inventare l’animale fantastico, puoi farlo come vuoi tu e puoi farlo parlare in qualsiasi lingua.

Così Elisa decise di fare un animale con le ali da uccello, il corno da unicorno e il corpo di un lupo e il colore del pelo rosa, che sapesse volare e le lingue che sapeva lei.

La sera Elisa si chiese perché i suoi genitori l’avessero mandata in quella scuola, la mattina dopo scoprì che pure loro erano andati in quella scuola e credevano che fosse adatta a lei.

Elisa rimase in quella scuola fino alla fine del corso che durava cinque anni, lei li fece tutti. Si fece tanti amici e imparò cose nuove. Visto che in futuro voleva fare l’insegnante, decise di fare l’insegnate in quella scuola ed era felice.

Molto bene, grazie a Giorgia e a Marika per aver partecipato al mio laboratorio con i loro racconti! Se volete, potete lasciare un messaggio per le ragazze, qua sotto nei commenti.

A presto,

Claudia ♥ 



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