Buongiorno, Cari Amici Lettori, sono molto emozionata oggi, perché inauguriamo la raccolta di racconti 2022. Venite, andiamo insieme ad Armonia, con la storia di Patrizia, una mia carissima lettrice.
Patrizia Ferri
Patrizia è una mia carissima lettrice che mi segue da tempo anche sui social e sono davvero felice che abbia deciso di mettersi in gioco per regalarci questa lunga storia.
Mi chiamo Penelope Fermi, sono nata ad Armonia tanti anni fa. Grazie a Claudia e alla sua saga, che ho letto solo l’anno scorso durante il lockdown, sono riuscita a ricordare, a riempire i vuoti che c’erano nei miei ricordi e a dare una spiegazione a tante cose che mi sono successe negli ultimi 40 anni. Ero alla ricerca di qualcosa di abbastanza lungo e abbastanza divertente per passare i tanti giorni che ci vedevano chiusi in casa e guarda un po’ cosa aveva in serbo per me il destino!!!
Come vi ho detto sono nata ad Armonia e lì ho vissuto 17 anni terrestri fino a quel fatidico primo giorno di scuola del quinto anno.
Il primo giorno di scuola del quinto anno, mi presento al preside della scuola del Nord Europa, (Eh sì, allora c’erano due scuole di Musicomagia in Europa: Armonia, in Italia per tutti i ragazzi che vivevano nel Bacino del Mediterraneo e Harmonie, in Germania per i ragazzi che vivevano nel Nord Europa). Il Preside. il prof Jones era un uomo molto bello e distinto, sembrava un nobile di altri tempi, vestiva in modo ricercato tanto da risultare quasi stravagante, aveva un occhio verde e uno marrone ed era un mago molto potente. Incuteva soggezione sia a noi studenti che a tanti professori, quindi con un certo timore busso alla porta del suo ufficio. Toc toc...
- Avanti!
- Buongiorno preside Jones, sono Penelope Fermi.
- Benvenuta Penelope, ho letto molto di te, ogni professore di ogni scuola che hai frequentato (Armonia, Les Musiciens, Happy Sound, Shou Hui Pipa e Music Farm) mi ha inviato la sua scheda di valutazione e devo dire che l’idea del professor Accordi di averti mandato ogni anno in una scuola diversa è stata davvero azzeccata.
– Ma professore, io in questo momento ho l’impressione di non sapere niente al di fuori delle lingue parlate nelle diverse scuole. Ho solo un’infarinatura generale sulle culture diverse dalla mia e cosa più grave non so suonare bene il flauto, e non sono in grado di fare incantesimi seri, figuriamoci poi quelli più potenti che molti ragazzi della mia età o anche più giovani possono fare!! Frequentando ogni anno una scuola diversa, ho avuto modo di imparare solo le melodie di base, nessuna delle quali sono riuscita a perfezionare. Quindi non so se la scelta del professor Accordi sia stata proprio azzeccata…
- Penelope, Penelope, il professor Accordi ha visto davvero molto avanti, e io sono sicuro che quest’anno qui da noi riuscirai a sviluppare il tuo potenziale
Boh, convinto lui…
Entro in classe e vedo tra i banchi alcuni visi a me già noti. Ci sono Theo, Gregory, Matthew, Julian, e il divino Sean!! Ho già incontrato questi ragazzi in passato, durante le feste di primavera ad Armonia, li ho visti anche lo scorso anno alla scuola americana durante le feste di Natale e con loro ho passato una piacevole serata. Sono amici da sempre, sono nati e cresciuti alla Scuola di Harmonie e con i loro flauti fanno cose straordinarie. Quando entro mi salutano tutti e fanno sfoggio del loro vocabolario italiano.
- Ciao bella, come stai?
Fine del vocabolario. Vedo un banco vuoto e vado a sedermi, proprio a fianco di una biondissima, bellissima, altissima e magrissima ragazza, che non avevo mai visto.
- Ciao, io sono Penelope Fermi, Penny, e vengo da Armonia.
- Ciao, io sono Stephanie White, Fanny, e sono di Harmonie, ma fino a una settimana fa ho vissuto e frequentato la scuola West America, vicino a Santa Monica.
Eh sì, perché anche negli States c’erano due scuole, East America (quello che ho frequentato io) e West America (quella che ha frequentato lei) ed essendo molto simili fra loro non c’erano scambi culturali fra le due scuole. Per questo non c’eravamo mai incontrate.
Ma adesso viene il bello: appena le ho stretto la mano ho provato per la prima volta in vita mia una sensazione indescrivibile, come se le nostre mani si fossero riconosciute e io riuscissi a vedere non solo il suo aspetto fisico ma anche la sua anima e il suo cuore. E credetemi se vi dico che erano belli come lo erano il suo viso, i suoi occhi, i suoi capelli, il suo corpo. Devo aver avuto una faccia un po’ da ebete, tanto che lei mi dice:
- Va tutto bene Penny? Non ti senti bene? Hai una faccia!
- No, no, Fanny, tutto bene, è che stamattina non ho fatto colazione e forse ho avuto un calo di zuccheri!!
(Peccato che a colazione avessi mangiato almeno dieci biscotti al cioccolato inzuppati in una tazzona extra large di cappuccino!!) Passato lo shock iniziale, comincio a sentirmi bene, tranquilla, rilassata, e sicura di aver finalmente incontrato una delle mie migliori amiche. (Anche il conto delle mie migliori amiche facciamo presto a farlo: Laura, amica, cugina, sorella, compagna di merende e partner in crime. Fine delle migliori amiche). Laura, però, è sempre rimasta ad Armonia e potevamo vederci solo nel periodo delle vacanze.
Durante le quattro ore di lezione il dubbio mi tormenta; è lei che quando tocca qualcuno riesce a mostrarsi com'è dentro oppure sono io che da oggi riesco a vedere l’essenza delle persone che tocco?? Non mi resta che provarci con qualcun altro… e, prima che possa guardarmi intorno, ecco che i cinque bellocci fanno muro davanti al nostro banco.
– Ragazze vi va di pranzare al nostro tavolo? Siete nuove qui e chi meglio di noi può introdurvi ai segreti della scuola, senza contare il fatto che con noi è come essere in una botte di ferro?
Posso capire che facciano i galletti con Fanny, è biondissima, con gli occhi colore del cielo, la pelle bianca e lucente come la luna, è bellissima in&out, altissima e magrissima, ma io che c’entro che sono il suo negativo? Ok sono altina, non sono magrissima, ho la pelle scura tipicamente mediterranea, i capelli rossissimi sempre arruffati, gli occhi scuri e siccome sono cresciuta con i maschi, e ho fatto a botte secondo necessità, nessuno ha mai creduto di dovermi proteggere. Da chi o cosa poi? Bah, i ragazzi!!! Con uno sguardo io e Fanny ci intendiamo subito e accettiamo con la consapevolezza di essere appena diventate l’oggetto dei pettegolezzi di una scuola intera.
Infatti, come volevasi dimostrare non appena entriamo nel salone della scuola in cui tutti, studenti e insegnanti consumano i pasti principali, e scortate dai ragazzi ci sediamo al loro tavolo, l’invidia diventa palpabile e il brusio aumenta a dismisura, le occhiatacce non si contano, come pure le gomitate e i “Guarda!!” I ragazzi sono maghi molto potenti per la loro età, suonano il flauto come tutti, ma sono in grado di fare magie anche con altri strumenti.
Gregory suona la chitarra e il pianoforte, Julian la batteria, Matt il basso, Sean suona tutto quello che tocca, bongos, chitarre, strumenti a fiato, anche le posate a tavola. Si versa l’acqua con una semplice melodia di cucchiaio e bicchiere. È impressionante!! E Theo, oltre al flauto suona il pianoforte e ha una voce che incanta qualsiasi essere vivente. Canta alle piante per farle crescere e loro crescono, fa sbocciare i fiori con il suono della sua voce e tranquillizza gli animusi inquieti.
Questi cinque ragazzi da un po' di tempo hanno un sogno. Creare una melodia che avvolgendo le persone tiri fuori il meglio del loro essere. Una melodia che sia in grado di farti sentire talmente amato da amare a tua volta le persone intorno a te in modo incondizionato. Una melodia che trapassi il muro della diffidenza che ognuno di noi si costruisce intorno per non essere ferito, mettendo a nudo l’anima in modo che possa riconoscere i veri valori e condividerli con le altre anime. Perché loro sono convinti che tutte le anime siano buone, ma alcune vengano rovinate dai falsi valori, quali il potere, il denaro e l’attaccamento ai beni materiali. Per loro l’anima è come una pianta. Se le costruisci intorno un muro e non le dai luce e aria appassisce e, anche se non muore, perché immortale, soffre e genera tutta una serie di sentimenti negativi fra cui l’invidia, la sete di potere, l’odio che a loro volta uccidono tutto quello che di buono c’è in ognuno di noi.
Lo so, è un’impresa quasi impossibile. Ma la melodia era già stata scritta e provata mille volte, sempre però in assenza di pubblico.
E così, Fanny e la sottoscritta veniamo nominate cavie!
E quello stesso giorno, primo giorno di scuola del quinto anno, in una radura nel mezzo del bosco, in un pomeriggio di sole, seduta sull’erba, vicino a Fanny assistiamo a un evento che ha segnato tutto il nostro futuro.
La magia è davvero potente, mentre ascoltiamo la musica mi sento avvolta da un abbraccio carico di un amore che non sembra essere di questa terra. Sento di essere amata come mai nessuno mi aveva mai amato, neanche i miei genitori, per cui io sono una ragione di vita, e sento a mia volta di amare profondamente tutto ciò che ho intorno, Fanny, i ragazzi, gli animali e le piante del bosco. Provo un senso di gratitudine per tutto quello che ho, per la vita, per gli amici e per la natura intorno a me e mi sembra che il mio cuore debba scoppiare di felicità da un momento all’altro mentre lacrime di pura gioia rigano il mio viso. Non c’è spazio o tempo, ma solo amore e felicità.
Poi la musica finisce, e mi giro verso Fanny. Anche lei ha il viso bagnato di lacrime, ma i suoi occhi sono luminosi e uno splendido sorriso la illumina. Si capisce benissimo che abbiamo provato le stesse identiche emozioni. E non ho parole, non riesco a trovare le parole per commentare quanto appena accaduto. I ragazzi hanno posato gli strumenti e seduti in terra stanno piangendo. Anche le loro sono lacrime di gioia e non c’è imbarazzo, ma solo serenità.
Poi, contemporaneamente ci alziamo e ci avviciniamo per stringerci in un abbraccio. E lì, in quell’abbraccio di gruppo, ho la visione chiara e reale delle loro anime. Una visione quasi paradisiaca. Sei anime pure, luminose, calde e piene d’amore. E sono investita da un’ondata di emozioni così potenti, che mi sento svenire!!!
- Penny! Penny! Penny! Svegliati! Cosa ti è successo? – è Sean che mi parla, mi schiaffeggia e mi tiene tra le braccia! E io, anche se sono presente, quasi quasi non mi riprendo e me ne sto qui, accoccolata fra le sue braccia nei secoli dei secoli!!!
- Ok ragazzi, ci sono, sto bene, o almeno credo…- e racconto loro tutto, da quello che ho provato nell’ascoltare la musica all’abbraccio di gruppo e alla visione delle loro “anime”. E loro rimangono tutti senza parole, mentre sento Fanny che mi stringe una mano e Sean che mi stringe l’altra.
Quindi, questo pomeriggio abbiamo capito due cose: primo che la melodia avvolgente è davvero avvolgente e molto potente e secondo, che io sono in grado di vedere dentro alle persone solo toccandole. Non male come inizio di un nuovo anno scolastico.
- Quello che non capisco è perché, nonostante l’abbiamo provata mille volte, mai mai mai, ha avuto questo effetto!!!! Ok, non avevamo pubblico, ma su di noi non ha mai scatenato questo genere di emozioni. È vero che dopo aver suonato, ci sentivamo tutti molto bene, più tranquilli e contenti, ma ragazzi ho provato emozioni così forti, che non credevo esistessero. Come Penny, avevo il cuore che sembrava scoppiare dalla felicità. - Gregory, il cerebrale, è molto confuso.
- Io mi sentivo come se tutto il corpo volesse scoppiare, mi sentivo crescere a dismisura e la pelle faticava a trattenere questa cosa che sentivo dentro – Matthew, il divoratore di fumetti sta sicuramente pensando all’incredibile Hulk.
- Io ero diventato respiro e sentivo tutto me stesso fluire nel flauto ma mi sentivo anche nell’aria che ne usciva e andava ad abbracciare tutto quello che avevo intorno - è normale che Sean vada ad abbracciare tutto ciò che vede. Lui è un italiano mancato, che appena può, abbraccia, bacia e stringe la mano a tutti quelli che gli stanno intorno.
- Io sentivo una forza che nasceva dalla terra e guidava le mie mani. Non seguivo la musica, ma sapevo esattamente cosa fare….è davvero strano, tutte le volte che abbiamo provato ho sempre seguito la partitura che abbiamo scritto, e ho sempre seguito la musica… ma stavolta… niente, tutto era istintivo e non lo so nemmeno spiegare… - Julian molto terreno e molto, molto perplesso.
- Io non sono neanche sicuro di aver cantato ad alta voce. Era come se la voce mi venisse da dentro e restasse all’interno della mia testa. Non facevo il minimo sforzo per cantare e non badavo alla respirazione e tutte le tecniche di canto che ho studiato, non servivano a niente. La canzone si cantava quasi da sé…
Theo ti assicuro che la voce è uscita e che voce!!!!!
- Io, oltre a sentire un grande amore per tutto quello che sentivo intorno e una ancor più grande gratitudine per tutto ciò che ho, sentivo il desiderio di cantare, e cantavo anche se non conosco le parole della canzone, ma in quel momento le sapevo e le cantavo con tutta la passione che avevo in corpo, e le sentivo mie, scritte per me, scritte da me per il resto del mondo.
E mentre siamo tutti ancora un po’ frastornati ecco che si avvicina un ragazzo. È Fabio, viene da Armonia e si trova ad Harmonie per approfondire lo studio degli animusi nordici. È un ragazzo schivo, timido che parla poco e che non ha molti amici. L’avevo già incontrato ad Armonia, ma forse perché è di diversi anni più grande di me o forse per la sua timidezza, non ho mai approfondito la conoscenza. Qualche ciao e poco altro. Si avvicina a noi, con le lacrime agli occhi e le braccia aperte e un moto improvviso mi spinge fra le sue braccia. È un abbraccio nuovo per me, mi si scioglie il cuore e mi sento al sicuro. E vedo la sua anima. Non è luminosa come quella dei ragazzi o di Fanny, e sembra che un velo grigio la ricopra, ma sotto si intravede la stessa luce che ormai so riconoscere. Ma torniamo all’abbraccio. Mentre sono tra le sue braccia sento brividi su tutto il corpo e una sensazione di calore mi pervade. Sento il bisogno di affondare il viso fra il suo collo e la spalla e sento che quel l'incavo è perfetto per il mio viso. Sento il suo odore ed è il profumo più buono che abbia mai sentito, e sento lo stomaco che si contorce e mi fa quasi male per la felicità. Insomma cento volte meglio che stare accoccolata fra le braccia di Sean. Porca vacca, questa canzone è davvero potente!!! Se mi fa sentire come se fossi innamorata di Fabio e lui di me, e ripeto, fino a due minuti prima non c’eravamo mai degnati di uno sguardo a vicenda, se questa canzone mi fa amare questo ragazzo, chissà cosa può fare su larga scala.
Ve la immaginate suonata in tutte le radio, alla tv in mondovisione, sui campi di battaglia, nei territori di guerra, nei parlamenti mondiali? Riuscite a immaginare la portata e la potenza di tutto l’amore che questa magia riuscirebbe a scatenare? Riuscite a immaginare come potrebbe cambiare il mondo in cui viviamo?
E così, visto che ancora non siamo convinti che la melodia possa davvero funzionare, i ragazzi decidono che alla festa di stasera, Il Ballo di Inizio Anno lo chiamano, anche se nessuno balla più il valzer in abito da sera, suoneranno la loro canzone davanti a tutti gli studenti e i professori.
E allora via, raccogliamo gli strumenti e ci avviamo verso la scuola dove c’è da allestire il palco e il salone per la festa di stasera. E Fabio è con noi e mi tiene la mano. Ma secondo voi quanto può durare l’effetto della melodia? Perché mi piace davvero sentire la sua mano forte e calda stretta alle mia e vorrei che l’effetto non finisse mai.
– Fanny, ma tu senti ancora l’effetto della melodia?
– Non proprio, o meglio non sento più di amare tutto il mondo indistintamente, ma sento un grande affetto per voi e mi sembra di conoscervi da sempre e sento una cosa strana e bellissima verso Sean…
- Fanny perché io sento la stessa cosa nei confronti di Fabio? Sento che è come se l’avessi trovato dopo averlo cercato per molto tempo, e pensare che a Armonia, non ci salutavamo nemmeno… perché per lui io ero troppo piccola e per me lui era troppo introverso… Ragazzi, voi sentite ancora l’effetto della melodia?
- No.
-No.
- No.
- No.
Quattro no! Sean? Fabio? Rispondono all’unisono
– Non proprio!
Si guardano e guardano Fanny e me! Ora sembra tutto più chiaro. Quattro di noi hanno trovato l’anima gemella… e così sia!
Arriviamo alla scuola dove i professori e molti ragazzi hanno già iniziato i preparativi per la festa. Non sapendo esattamente cosa fare, visto che siamo nuove e siamo praticamente arrivate stamattina, io e Fanny aiutiamo i ragazzi a montare il palco, a fare la prova dei suoni e delle luci, e con l’aiuto di Fabio in pochissimo tempo tutto è pronto per il mini concerto che si terrà di lì a poche ore. Discutiamo sul fatto se mettere o meno le sedie vicino al palco, ma alla fine decidiamo di metterne solo alcune per i professori all’esterno della piccola arena. I ragazzi devono stare in piedi, devono ballare e se tutto va come pensiamo devono avere modo e spazio per cercarsi, trovarsi e abbracciarsi. E poi, tutti in camera per il trucco e parruco e scopriamo con immensa gioia che io e Fanny siamo compagne di stanza. Cavolo, che anno spettacolare che ci aspetta!!! Cominciamo a disfare la valigia e mentre penso che non ho niente di adatto ad un ballo, alzo gli occhi e vedo Fanny che sconsolata guarda l’interno della sua valigia… Alza gli occhi e dice:
- Oddio!!! Non ho niente da mettermi stasera!!!!
- Fanny, cosa si indossa qui in queste occasioni? Abiti da sera, abbigliamento casual, total black??? Tacco dodici? – e lei:
- Non lo so, ho sempre vissuto in America, non ho mai partecipato ad un ballo scolastico… Noi i balli li facevamo sulla spiaggia, accendendo falò, arrostendo salsicce, suonando la chitarra e rigorosamente in costume…o con una felpa se la serata era fresca… Non ho la più pallida idea di come si vestono qui…
La disperazione è palpabile… Anche perché, le altre ragazze ci guardano già malissimo per essere state invitate al tavolo dei ragazzi (ed è solo il primo giorno di scuola) e sbagliare abbigliamento significa Odiate & Derise. Che bell’inizio!!! Quindi alla fine optiamo per un total black, entrambe, che tanto “il nero va sempre bene”, anfibi (l’alternativa sono le scarpe da ginnastica), capelli sciolti e trucco pesantuccio. E speriamo il bene!!! Comincia a far buio, quindi andiamo, un bel respiro prima di entrare nel salone, dove i ragazzi e i professori hanno allestito il buffet e con grande, grandissimo sollievo notiamo che abbiamo centrato in pieno l’abbigliamento. Non si vedono abiti da sera, frac o papillons, ma tanti ragazzi in jeans e ragazze in pantaloni o gonne neri. Fheww, è andata benone!
In fondo al salone, i nostri sei boys ci fanno cenno, ci avviciniamo a loro e senza accorgercene ci ritroviamo abbracciate, Fanny a Sean e io a Fabio. Greg, Matt, Theo e Julian si intrattengono molto amabilmente con le ragazze della scuola e questo contribuisce a sciogliere quel muro di ghiaccio che si era creato appena io e Fanny siamo entrate. Per circa un'ora rimaniamo nel salone a mangiare, bere, chiacchierare e ridere. Ci presentano alle altre ragazze e così facciamo la conoscenza di Kristina, Hanna, Lorraine e Laura. Sono più simpatiche senza quella maschera di gelosia che avevano durante il pranzo e forse hanno capito che non siamo lì per prenderci i loro compagni di classe, ma per studiare e che se i ragazzi ci hanno invitato al loro tavolo è stato solo per pura cortesia. È giunto il momento che il preside, il sig Jones, faccia il discorso inaugurale.
– Ragazzi, un nuovo anno ci aspetta. Sarà un anno di studio, di lavoro, un anno in cui imparerete tante nozioni dai libri, ma molti insegnamenti, quelli più importanti li apprenderete dal vivere insieme, per i prossimi nove mesi. Per quelli del primo anno sarà un po’ più difficile, perché fino ad ora avete vissuto con le vostre famiglie, ma non sarete soli. Vi sentirete spaesati, avrete nostalgia della famiglia e degli amici, vi sentirete tristi e penserete di non farcela. Beh, voglio che sappiate che tutti noi, siamo passati dal primo anno. Quindi ce la farete. Noi professori, gli studenti più grandi, e tutte le creature che vivono ad Harmonie siamo qui per farvi crescere e fare in modo che questi siano gli anni più importanti della vostra vita. Adesso siete poco più che bambini, ma quando ve ne andrete sarete donne e uomini adulti, pronti ad affrontare la vita. Guardate quel gruppo là in fondo, quelli del quinto anno, anche loro erano come voi cinque anni fa, ma adesso come potete vedere sono uomini e donne adulti, pronti per il mondo dentro e fuori Harmonie. E sono sicuro che sapete benissimo chi sono e cosa fanno… Quei cinque manigoldi suonano divinamente, quindi adesso tutti fuori di qui che andiamo a fare un po’ di casino!!!! Rock the night guys!!!
Ecco, questo è il preside Jones… e adesso posso dirvi che da allora non è cambiato di una virgola!!!
Corriamo tutti nel prato, i ragazzi si posizionano sul palco, io Fanny e Fabio rimaniamo un po’ in disparte, vicini perché quando suoneranno la nuova melodia sentiremo il bisogno di abbracciarci, ma dobbiamo anche cercare di non lasciarci andare troppo in modo da poter controllare la reazione degli altri studenti. Le canzoni si susseguono una dopo l’altra, in un’alternanza di pezzi rock, punk e qualche brano lento per riprendere fiato. Ancora un paio di pezzi e poi dovrebbero suonare la melodia. Siamo impazienti ma anche impauriti.
Chissà come la percepiranno i ragazzi? Proveranno ciò che abbiamo provato noi qualche ora fa nel bosco? Sentiranno, come abbiamo sentito noi, di amare ogni creatura intorno? Ogni essere vivente sia animale che vegetale?
Nel frattempo, guardando la piccola arena davanti a noi, noto che a circa un metro di altezza, sopra alla testa di tutti, studenti e professori, si è formato una specie di alone luminoso.
- Fanny, vedi anche tu quella specie di alone luminoso sopra alle teste?
- Sì, Penny, lo vedo. secondo me non è altro che energia sprigionata dai ragazzi.
Stiamo tutti benissimo in questo momento, siamo felici ed ecco che la musica tace e Theo prende la parola.
- Ok ragazzi, a questo punto, visto che vi vedo un po’ stanchi, direi di fermarci un attimo. Vorremmo farvi ascoltare la nostra più recente creazione. Vi chiediamo di ascoltare attentamente questo brano e alla fine vorremmo sapere le vostre impressioni.
Io, Fabio e Fanny ci avviciniamo e ci prendiamo per mano. Attenti al pubblico che molto incuriosito dalle parole di Theo è in religioso silenzio. Poi la musica parte…
Come già era successo poche ore prima nel bosco, si fa spazio dentro me una serenità indescrivibile. Mi sento in uno stato di grazia, mi sento amata profondamente e sento di amare a mia volta tutto ciò che mi circonda. Percepisco una luce fortissima, abbagliante che proviene da Fanny e un’altra luce più soffusa e opaca che proviene da Fabio, poi guardo il pubblico. I ragazzi e gli insegnanti sono stretti gli uni agli altri, hanno sguardi sereni e molti piangono. Non è un vero pianto, sono tante lacrime che scendono sulle loro guance, ma sono lacrime di gioia, I loro volti sono sereni e tutti sorridono e si stringono. Mi giro verso i miei amici, Fabio mi stringe la mano sempre più forte e il suo volto è rigato dalle stesse lacrime di gioia che rigano anche il bellissimo viso di Fanny e anche le mie guance sono bagnate. I ragazzi sul palco sembrano in uno stato di trance euforica. Theo canta con una voce che solo un angelo può possedere e gli altri suonano divinamente e sono un tutt'uno con i loro strumenti.
L’alone sull’arena ora sembra una fitta nebbia ma bianca e luminosa, attraversata da lampi d’oro. Che potenza questa musica che questi cinque maghetti (se mi sentissero) hanno creato.
Poi la musica tace e sul prato scende il silenzio. Dopo qualche istante comincio a percepire i primi commenti. Stupore, meraviglia, gioia, serenità ma la parola che sento pervenire da ogni angolo è Amore. Tutti noi abbiamo provato le stesse identiche sensazioni e faccio fatica a contenere il pensiero di tutto ciò che questo brano può provocare nel mondo là fuori. Pace, fine delle guerre, fine delle sofferenze dovute al prevalere degli interessi finanziari e dei giochi di potere sulla vita degli esseri umani, cura e amore verso le piante, gli animali e tutto ciò che esiste sulla Terra...
Poi un rumore fortissimo mi entra nella testa, non riesco più a pensare a niente, non vedo più l’alone luminoso sul pubblico, tutto gira, tutto diventa nero mentre la testa mi scoppia e le gambe cedono…
Siamo stati attaccati, qualcuno ha lanciato potentissimi incantesimi offuscanti su tutti i presenti. Solo il preside Jones e alcuni professori sono rimasti illesi. Grazie alla loro potenza mentale e alla prontezza di spirito sono riusciti a respingere gli incantesimi, ma noi, tutti noi ragazzi siamo stati colpiti in modo quasi irreversibile e a detta di tutti, incurabile. Da qui la decisione di rimandarci tutti sulla Terra, nei paesi di appartenenza a condurre una vita senza magia, senza ricordi reali (ci è stato dato un “pacchetto” di ricordi standard, neutro, normale senza picchi di gioia o di dolore) accompagnati solo dalle nostre famiglie e dai nostri animusi.
Questo è stato il mio ultimo giorno ad Armonia.
Poi grazie a Claudia la spessa rete che intrappolava i ricordi si è lacerata e ho capito un sacco di cose ...ma questa è un’altra storia e se vorrete, un giorno ve la racconterò.
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