Dalla fantasia dei ragazzi della scuola media Calamandrei di Genova Voltri che hanno partecipato al laboratorio "Un giorno ad Armonia", ecco i due ultimi racconti!
Tutti questi racconti faranno parte della nuova raccolta "edizione 2019" che uscirà quest'estate. Nel frattempo potete leggere quelle degli scorsi anni, gli ebook sono gratuiti! (Edizioni 2017 - 2018)
Matilde Rocchigiani
Il primo giorno di scuola ad Armonia, la scuola di Musicomagia, ho
conosciuto Giorgia e Giulia, due ragazze molto simpatiche. Anche per
loro era il primo giorno in quella scuola.
Il professore Filippo ha chiamato tutta la classe per farci scegliere
l'uovo di animusi che dovevamo curare suonando dolci melodie
con il flauto. Quando è arrivato il mio momento di scegliere un
uovo, io ho scelto un uovo di color caffè, Giulia e Giorgia invece,
hanno scelto delle uova più colorate della mia. Io, incuriosita,
sono andata da Filippo e ho chiesto perché le uovo fossero così
diverse nel colore. Il professore mi ha spiegato che era normale
perché ogni uovo di animusi aveva un colore diverso.
Dopo due settimane il mio uovo si è schiuso ed è uscito un
serdrago, che ho chiamato Grizù: il mio animusi aveva la coda
da serpente e il corpo da drago.
Dopo un po' di giorni, il mio animusi sembrava molto inquieto,
soprattutto durante la notte e un mattino ho trovato la sua cuccia
vuota. Io ho subito capito che era scappato nella foresta che tanto
lo affascinava. Disperata, ho chiesto a Filippo di aiutarmi a
ritrovare Grizù e lui mi ha dato un aquilupo per poter sorvolare la
foresta. Quando finalmente sono riuscita a trovare il mio animusi,
ho visto che Grizù aveva trovato la sua d'origine famiglia e ora era
felice. A quel punto sono ritornata a scuola e Filippo mi ha chiesto
perché non avessi portato con me io mio animusi, ma io ho
risposto che Grizù stava bene con la sua famiglia e che lo avevo
lasciato andare. Tra me e Grizù ci sarebbe sempre stata una stretta
amicizia.
Dopo questa vicenda, ho chiesto a Filippo se mi potesse dare un altro
uovo: dopo la sua risposta affermativa, io ho scelto un altro uovo
però questa volta opto per un uovo di un colore più vivace con il
guscio color azzurro e verde come il cielo e il prato.
Chissà quale animusi uscirà questa volta!
Maram Tissaoui
Avevo
finito le medie e dovevo scegliere la scuola superiore, tante persone
mi consigliavano la scuola di Armonia così decisi di iscrivermi.
Arrivata davanti alla scuola incontrai subito una professoressa:
“Buongiorno professoressa” e lei rispose: “Buongiorno, sei la
nuova alunna?” e io dissi “Sì, mi chiamo Maram.”
Incontrai
anche la preside Orchestri che mi spiegò alcune cose importanti come
la porta verde e l'importanza dell'uso del flauto. Il flauto è
magico e tutto in questa scuola è magico.
La
preside mi diede la mano era ora di entrare a scuola, chiusi gli
occhi e passai il portale verde poi li aprii e mi trovai a scuola. La
preside mi portò nel suo ufficio dove chiamò un'alunna, era la mia
amica Giulia, aveva i capelli corti castani con la fascia in testa,
gli occhi marrone scuro, gli occhiali rosa e aveva un “coso”
strano nella spalla, era un animusi. Ero felice di rivedere la
mia vecchia amica, la preside mi lasciò con lei la abbracciai
dicendo: “Mi sei mancata un sacco, da quando ti sei trasferita sono
rimasta sola, ma ora ci sei qui con me sono troppo felice!!.”
Giulia
rispose: “Anch'io non sai quanto io sia felice!”
Presa
dalla curiosità le chiesi cosa fosse quello strano animaletto che si
trovava sulla sua spalla e lei mi rispose: “È il mio animusi!”
e io replicai: “Ma cos'è un animusi?”
“Un
animusi è un essere formato da due animali mischiati insieme,
per esempio, il mio animusi è un koalapanda e si chiama
“Ciuffo”, un koala più un panda.”
Io
rimasi sbigottita e chiesi a Giulia come fare per averne subito uno.
Dopo
aver fatto scoppiare la testa di Giulia per le mie innumerevoli
domande mi portò dal prof. Filippo, il quale mi disse: “Buongiorno,
tu sei l'amica di Giulia, la nuova alunna, mi ha parlato tanto di te,
ora vieni che ti faccio scegliere il tuo uovo”.
C'erano
tante uova nella cesta, ma io fui ispirata dall'uovo colorato come un
arcobaleno. Così lo presi e andai dal professor Giorgio, il prof di
musica, che mi stava aspettando per insegnarmi a suonare le melodie
per far schiudere il mio uovo.. Arrivata dal prof. Giorgio, imparai
la mia prima melodia e appena finita la lezione andai con Giulia al
lago e cominciammo a suonare il flauto, improvvisamente spuntò uno
strano essere dall'acqua e mi spaventai. Giulia mi disse che era
Persi, il serpesce, e disse anche che non era cattivo e non faceva
del male a nessuno a quel punto mi calmai; Persi uscì dall'acqua e
camminò verso di me, mi fece salire sul suo collo e insieme a Giulia
ci portò al centro del lago a nuotare. Fu un'esperienza meravigliosa
e indimenticabile.
Il
giorno dopo mentre suonavo al mio uovo sentii uno strano rumore, era
il mio uovo, si stava schiudendo e io avevo paura, così lo presi e
lo portai al prof. Filippo. “Professore il mio uovo fa uno strano
rumore cosa devo fare?”
“Non
aver paura continua a suonare per lui” disse Filippo.
Cominciai
a suonare e il mio uovo si aprì: era un pandacorno, aveva un corno
dorato che creava dei piccoli arcobaleni e delle scintille e le ali
bianche.
Molto
fiera del mio animusi chiamai Giulia che mi chiese come lo
avessi chiamato e io dissi “Lola”, ero molto felice di questa mia
nuova amica.
Il
giorno dopo avvenne una strana cosa, mentre eravamo sul lago a fare
una passeggiata con la mia cucciola, improvvisamente svenne, io mi
spaventati moltissimo e andai a chiamare Giulia, la quale mi spiegò
che era colpa dei “Tecno”, degli strani esseri che si trovavano
in fondo al lago. Io ero preoccupatissima ma Giulia mi disse che Lola
si sarebbe ripresa in pochi minuti.
“Ma
perché Ciuffo non sviene?” domandai a Giulia. E lei mi rispose che
lui era allenato. Cominciammo a suonare con tutto il nostro fiato ma
purtroppo Lola non reagiva bene, iniziò a cambiare colore, aveva gli
occhi da panda neri che diventarono grigi, il suo corno dorato
divenne nero a quel punto, preoccupata, Giulia chiamò Persi in aiuto
e le ordinò di andare alla vasca poi chiamo Furia, l'aquilupo, che
mi portò volando con Lola da Filippo
“Filippo,aiuto!
Lola sta male!”
“Che
succede?” disse Filippo.
E
io risposi: “Sono andata con Giulia al lago quando ci siamo
avvicinate, Lola è svenuta”.
Filippo
disse che era stata colpa dei Tecno e che Giulia avrebbe dovuto
avvisarmi, ma probabilmente si era dimenticata di farlo. Filippo
diede a Lola una medicina e suonò per lei e fortunatamente tornarono
i suoi colori ma quando si svegliò non era in sé, volava da tutte
le parti e non si ricordava più di me.
“Profffff
aiutoooooo” gridai.
“Tranquilla
non è niente e solo la tecnologia che la rende cosi, lasciala
riposare e fra cinque minuti suona per lei”disse Filippo.
Passati
quindi i cinque minuti suonai per lei e si addormentò, la portai
nella mia stanza e la misi sul mio letto. Dopo un po' qualcuno bussò
alla porta, era Giulia con altri amici, erano venuti per Lola, erano
molto preoccupati per lei; Giulia era così triste che non riusciva a
parlare ma io la rassicurai che tutto si sarebbe sistemato come mi
aveva detto Filippo.
Dopo
una notte di sonno profondo ci svegliammo quel piccolo esserino mi
riconobbe subito e mi riempì di bacini, fortunatamente era tornata
la mia meravigliosa Lola!
Due belle storie cariche di sentimenti profondi per i magici animusi, brave Matilde e Maram, mi avete fatto commuovere!!
E a voi, Cari Amici Lettori, sono piaciuti questi racconti?
Lasciate un messaggio di incoraggiamento per le giovani autrici.
A presto, con nuovi racconti!
Claudia
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