Buongiorno, Cari Amici Lettori, anche oggi torniamo ad Armonia e leggiamo in anteprima le storie di Lorenzo, Giacomo e Giada
che l'anno scorso hanno frequentato la classe 3^A, scuola Scafiti di Busalla (Genova) che faranno parte della futura edizione 2023.
L'edizione 2022 è stata pubblicata ai primi di giugno (qui il post per saperne di più)
Conterno Lorenzo
DA AMICI A …
Alle 8 suonò la sveglia, mi alzai, scesi nella Sala Comune per fare colazione e per incontrare i miei due amici, Pietro e Camilla.
Appena scesa mi accorsi che c’era qualcosa che non quadrava: tutti erano in piedi, davanti al loro tavolo, erano in silenzio e guardavano la loro tazza di latte.
Nessuno di noi tre stava capendo ciò che succedeva, agitati e spaventati ci sedemmo al nostro posto. Stranamente la preside e gli insegnanti non c'erano, cosa alquanto strana. Di solito loro arrivavano nella Sala Comune prima di ogni studente.
Proprio mentre ci stavamo sedendo, si aprì la porta. Tutti noi alzammo subito lo sguardo, cercando di intravedere figure che non avevamo mai visto. Entrarono i professori e poi un ragazzo che io avevo già visto, aveva l’aria familiare.
Ma sì certo ecco chi è, me lo ricordo. Era il ragazzo non ammesso l’anno prima ad Armonia. Era anche un mio compaesano. Si era trasferito poco prima della fine dell’anno scolastico dell’anno precedente.
Appena entrato, Luca iniziò a cercare visi familiari, ma sembrava un cagnolino che si era perso.
I miei compagni iniziarono a parlare, darsi delle occhiate… Il silenzio che c'era pochi secondi prima, si trasformò in un brusio fastidioso di voci di ragazzi e ragazze.
Luca era cambiato dall’ultima volta che lo avevo visto. Una volta entrata nella scuola non ero più tornata a casa tranne per le vacanze di Natale, Pasqua e per quelle estive.
Luca era diventato alto, aveva messo su un po’ più muscolatura perché prima proprio non ne aveva. Non so se era meglio prima con i capelli lisci o adesso con la permanente che si era fatto. La sua espressione proprio non era cambiata, aveva sempre la stessa faccia da pesce lesso e da rimbambito. Nel complesso era cambiato molto tranne, come ho già detto, nell’espressione e nella faccia. D’altronde era passato solo un anno dall’ultima volta che lo avevo visto.
Come in tutte le scuole, ogni nuovo “personaggio” che entra attira l’attenzione e l’ammirazione di tutti. Tutte le ragazze erano già cotte di lui, i ragazzi iniziavano a disprezzarlo. Sicuramente pensai che sarebbero stati dei giorni lunghi di invidie e dispetti.
Dopo la presentazione iniziale di Luca, il benvenuto e le buone parole dette dalla preside, iniziammo a mangiare. Appena finito, ognuno di noi si diresse al suo corso di quel giorno.
Luca, fortunatamente, non era nel corso con me. Anche se forse avrei voluto conoscerlo meglio, ma pazienza, c’era ancora molto tempo.
Finite le lezioni mi diressi con Pietro e Camilla al parco per mangiare. Ci stavamo divertendo quando arrivò Luca. Camilla divenne rossa, Pietro si irrigidì e io non sapevo cosa dire. Luca “prese” in mano la situazione e mi disse se volevamo fare un giro. Camilla da dietro mi faceva segno di accettare, Pietro invece no, mi faceva segno di non andare e di non accettare la proposta di Luca.
Accettai e mi divertii molto. Luca era proprio cambiato in meglio dall’ultima volta.
Tornati al dormitorio, Camilla mi chiese tutti i dettagli. Pietro invece, forse per gelosia o perché non voleva saperlo, prese la porta e se ne andò giù in cortile a guardare il cielo e le stelle.
Nel frattempo io raccontai tutto a Camilla.
Passarono circa tre giorni. Io e Luca adesso stavamo insieme e anche Pietro e Camilla. Ormai eravamo passati dall'essere tre amici inseparabili all'essere quattro inseparabili fidanzati. E chissà quante avventure ci aspettavano, nella scuola di Armonia.
Corsani Giacomo
RITROVATO
Mi svegliai, senza capire dove o chi fossi, notai che ero vestito con una scurissima maglietta e un paio di jeans un po’ più chiari ma comunque molto scuri, mi sentivo soffocare senza comprenderne il perché, non ricordavo niente.
Con un forte dolore alla testa mi alzai da un grande prato verde, cominciavo a ricordare chi effettivamente ero, ma ancora non ricordavo come ero finito in quel luogo.
Ad un certo punto ricordai di essere il professore di musica di una fantastica scuola di nome Armonia, dove tutto era magico e mosso dalla musica; a quel punto tirai fuori un flauto che avevo nella tasca e provai a suonare nel tentativo di farmi indicare dai fili d’erba un luogo dove potessi sistemarmi all’ombra e riflettere sulle domande che mi tormentavano.
Appena suonai le note magiche, rimasi ad attendere il risultato dell’incantesimo senza rendermi conto che nel luogo in cui mi trovavo la magia della musica non funzionava.
A quel punto andai nel panico correndo a destra e a sinistra chiedendo aiuto senza risposta…
Ero disperato e quindi mi sdraiai col pensiero di guardare il cielo, quando però guardai verso l’alto vidi come dell’acqua putrida, a quel punto ricordai tutto…
Ero andato in un bosco per prendere legna in modo da riscaldare la scuola, però ero stato catturato da un sussurro che proveniva dal fondo degli alberi, quando arrivai alla fonte del rumore, vidi un bellissimo lago, molto tranquillo ma molto scuro, a quel punto decisi di prendere una immensa foglia e creare una piccola imbarcazione per dirigermi al centro del lago; con una dolce musica arrivai finalmente a destinazione; ero felice, mi sentivo ricco di emozioni di tutti i tipi e mi sentivo invitato dai sussurri ad entrare nell’acqua torbida del lago, senza pensarci due volte entrai, ma immediatamente venni risucchiato da una forza gravitazionale altissima, dopodiché svenni.
Dopo questo flashback, agitato mi resi conto di essere sotto l’acqua del lago. Decisi di calmarmi e cercai per ore e ore se nei dintorni ci fossero villaggi o perlomeno delle persone che potessero aiutarmi a ritornare in superficie. Non riuscii nuovamente a trovare una soluzione e quindi, stremato, mi sdraiai e riposai.
Durante il sonno sognai la mia piccola nipotina Giulia che ballava felice, poi però mi ricordai che lei non mi aveva mai visto…
Con il pensiero angosciante che lei non mi aveva mai visto mi feci forza e il mio unico obiettivo diventò riuscire a incontrare mia nipote.
A quel punto decisi di andare avanti e avanti finché non trovai un piccolo albero che aveva radici di un legno che sembrava trasparente, andai ancora avanti e incontrai una baita con una piccola imbarcazione simile a quella che avevo costruito per arrivare al centro del lago che sembrava sussurrarmi.
Appena vidi l’imbarcazione incominciai a gridare nuovamente: "AIUTATEMI VI PREGO, AIUTO!”.
Senza udire alcuna risposta cominciai a cercare ovunque oggetti, o almeno qualcosa che potesse essere prova di vita umana, non trovai assolutamente niente.
Pieno di tristezza rimasi seduto sul bordo dell’imbarcazione e mi misi a piangere. Senza accorgermene mi sdraiai sulla barca e svenni ancora.
Quando mi risvegliai mi accorsi di essere su un lago verde proprio come quello che mi aveva catturato…
Ero finito proprio lì!
Subito mi alzai e con le mani remai fino a riva, mi guardai intorno e vidi molte più piante e arbusti, corsi verso la scuola dove i bidelli mi squadrarono come se non mi conoscessero, andai a cercare i miei colleghi ma non vidi nessuno di loro, finché nell’ultima classe che aprii incontrai lo sguardo di una giovane ragazza.
Io non ho ancora capito cosa effettivamente sia successo ma sono sicuro che lo sguardo della giovane ragazza mi riempì di gioia era quello di Giulia.
Floridia Giada
TROVARE UN'ARMONIA
I tre amici Giulia, Pietro e Camilla dovevano preparare per il giorno dopo un lavoro di gruppo: suonare una melodia con quattro flauti per imparare a fare una mangiatoia per le muccoche. Così si unì al loro gruppo Simone, un ragazzo di poche parole che era escluso dagli altri gruppi. Basso, capelli castani, occhi mori e occhiali, un ragazzo molto timido.
Ai tre amici non era simpatico e non riuscivano a fare un bel lavoro con lui. Filippo, il professore, disse loro di passare il pomeriggio insieme per imparare a trovare un'armonia.
Durante il pomeriggio Simone e il suo gattufo si incontrarono con gli altri tre nel parco fuori dalla scuola, vicino alla pista di pattinaggio. All'inizio non si consideravano, finché Giulia propose di fare tutti insieme un giro sui pattini: Simone era bravissimo ma soprattutto per la prima volta sembrava contentissimo di stare con loro. Così iniziarono a sciogliersi e a fare amicizia. I quattro, divertendosi, non si accorsero del tempo che passava.
Quando ritornarono al prato dove avevamo lasciato agli animali era tardi ma soprattutto non c'erano più i quattro animaletti che, probabilmente affamati, erano andati a cercare qualcuno che li nutrisse. I quattro ragazzi erano disperati, sapevano di non dover perdere di vista i loro animusi.
Iniziarono a cercarli ovunque ma non li trovavano da nessuna parte, chiesero aiuto anche al professore ma nulla. Saltarono la cena continuando a cercarli. La sera a Giulia venne un'idea, cioè quella di dividersi, suonando le canzoni preferite dei loro animaletti.
Simone, ad un certo punto, sentì il verso di un gattufo da lontano. Così chiamò gli altri e andarono verso una cascina di legno in cui non erano mai entrati. Li sentivano lamentarsi, ma la porta era chiusa. Tutti e quattro spingendo riuscirono ad aprire e videro i loro quattro animusi chiusi in delle gabbietta. Capirono subito che di giorno doveva esserci stato qualcuno il cui suono aveva attirato i cuccioli, che erano entrati di nascosto, si erano addormentati con la pancia piena ed erano rimasti chiusi lì.
Dopo averli liberati, tornarono nelle loro camere e andarono a dormire promettendosi di stare più attenti ai loro animaletti.
Quel giorno, però, aveva avuto un effetto positivo: avevano trovato un nuovo amico, Simone.
Ringraziamo i ragazzi per queste belle storie e per averci regalato nuove avventure alla magica scuola di Armonia.
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