Ndoye Fatou Kine
Il mio primo giorno di scuola ad Armonia
Quella mattina ero emozionatissima perché era il mio primo giorno di
scuola ad Armonia. Non vedevo l’ora di cominciare. Avevo sentito
parlare di quella scuola e del fatto che si studiava la Musicomagia.
Ero incuriosita, così mi misi lo zaino in spalla e attraversai un
portale dimensionale attraverso il quale mi trovai ad Armonia.
Quando arrivai, rimasi a bocca aperta: la struttura era enorme:
c’erano una meravigliosa serra, una grande stalla, un bel lago, un
campo da Pallasuono e uno da Tornado.
La Pallasuono è un gioco molto simile alla pallavolo, solo che si
suonano i flauti per far muovere la palla e viene praticato solo da
ragazze; il Tornado invece è riservato ai ragazzi e si gioca
pattinando sul ghiaccio.
Mi diressi verso un grande edificio dove mi mostrarono la mia camera
e lì conobbi la mia compagna di stanza.
Si chiamava Bianca, era bella, aveva i capelli castani e portava
degli occhiali azzurri. Facemmo subito amicizia.
In seguito andammo nella stalla dove Filippo, il professore che se ne
occupava, ci stava aspettando.
Quando entrammo ci affidò un uovo ciascuna: quello di bianca era
azzurro e il mio era viola con riflessi rosa.
Poi disse: - Ragazze da queste uova nasceranno i vostri animusi,
piccoli animaletti che si nutrono di musica e che vi faranno
compagnia
Io e Bianca chiedemmo a Filippo: - Quando si schiuderanno?
Filippo rispose: - Entro un paio di giorni. Nel momento in cui vi
accorgete che sta per schiudersi, dovete correre subito da me e ci
penserò io.
Stavamo uscendo, quando sentimmo uno scricchiolio e notammo una crepa
sul guscio, così rientrammo subito e Filippo prese in consegna il
mio uovo. Diede qualche colpetto sulla superficie per aiutare
l’animusi ad uscire. D’un tratto l’uovo cominciò a
sprigionare una potentissima luce che pian piano diminuì d’intensità
fino a spegnersi del tutto.
Solo a quel punto scoprimmo che il mio animusi era una
farfallupa, l’incrocio tra una farfalla e una lupacchiotta.
Era così dolce! Aveva dei grossi occhioni blu e le sue ali erano
viola con riflessi celesti. Le avevo subito voluto bene e so che me
ne voleva perché appena nata mi saltò addosso e mi leccò la
guancia.
Era stato il primo giorno di scuola migliore di sempre!!!
Piras Ginevra
Era un giorno speciale che mai
avrei dimenticato. Mi svegliai e sentii mia mamma che diceva: ''Emma,
Emma muoviti sennò arriverai in ritardo''.
Allora mi vestii di corsa e
mangiai velocemente.
''Mamma, mamma, dove
andiamo?'' dissi agitata.
''Andiamo a scuola, ma non
come le altre volte.''
Salimmo in macchina con tutti
i bagagli.
''Destinazione fattoria!''
Dissi molto, molto preoccupata.
''La fattoria porta nella tua
scuola.'' Mi disse mio papà.
Arrivati li, vidi una porta
verde e la prof. che diceva: ''Seguitemi!''
Allora mi avvicinai a lei per
seguirla; entrai nella porta e vidi un edificio fantastico: ERA LA
MIA SCUOLA. Era una scuola di Musicomagia.
Entrai e vidi il direttore Paoletti che mi diede un uovo e mi disse:
''Questo uovo contiene un animusi
più specificatamente un CANESTRELLO.''
Mi incamminai verso la hall e
vidi una ragazza di nome Alice che portava un uovo di CANORSO. Andai
in camera a dormire.
Mi svegliai alle 6:00 e andai
a vedere il programma: la prima lezione era la musicocura
degli animusi.
Andai in classe con uovo e flauto e cominciai a suonare. Ad un certo
punto il mio uovo si schiuse e nacque il mio canestrello. Fu una
giornata fantastica!!
Lorenti Tommaso
Il nuovo animusi
Mi ricordo la mia prima “lezione di animusi” ad Armonia,
quando il professor Filippo mi consegnò il mio uovo di animusi.
Quando suonò la campanella era ora di pranzo, andai alla mensa,
c’era pasta col sugo e di secondo un’insalata. Mentre mangiavo
sentii il mio uovo scricchiolare, io non me ne accorsi; ad
accorgersene fu Aldo che era seduto vicino a me. Io andai nel panico,
poi mi accorsi che l’uovo non era del tutto rotto, però si era
formata una piccola crepa.
La notte successiva non riuscivo a dormire perché l’uovo era
sempre più crepato; tutto d’un tratto l’uovo si ruppe; io corsi
subito da Filippo che si trovava in camera e gli dissi: “Filippo,
il mio uovo si è schiuso!”
Filippo mi disse: “Che animale è?”
Io gli dissi: “È un nuovo animale mi sembra, un grifone!”
Filippo per un attimo non ci credette, io gli dissi: “Eh, sì è
proprio un grifone, lo chiamerò Grifo”.
Il giorno dopo lo mostrai ad Aldo che mi disse: “Il tuo animusi
è già nato e non è uno di quelli che conosciamo.”
Io dissi: “Lo so, ne vado molto fiero, il suo nome è Grifo.”
È stato un giorno
bellissimo quando è nato non lo dimenticherò mai.
insisto devi utilizzare i tuoi studenti come consulenti hanno idee geniali
RispondiEliminaCiao, Barbara! Hai proprio ragione, sono bravissimi.
RispondiEliminaGrazie per aver commentato 😘