Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

sabato 10 novembre 2018

Podenzana Luca - Venturino Alessia - Bucci Giada - racconti

Oggi tre nuovi racconti nati dal laboratorio #armonialatuastoria direttamente dalla scuole di Genova. Li potete trovare nella raccolta "Un giorno ad Armonia - Vol.2" (l'ebook è gratis!)


Podenzana Luca


Io ho 15 anni e frequento il secondo anno alla scuola di Armonia.
In questa scuola studio scienze; con il flauto riesco a far piovere sulle piantine di fiori profumatissimi.
Questa melodia è bella per i fiori e per gli insegnanti.
Ho degli amici fantastici con cui gioco: Simone, bravo a giocare a tornado, Giorgia, brava a danza.
Un giorno ero a scuola e ho incontrato un bullo, un ragazzo cattivo che maltrattava uno dei miei amici.
Allora io gli ho insegnato a diventare buono con tutti i miei compagni, usando il flauto.
Ho suonato una canzone bella e allegra per farlo diventare bravo e gentile con tutti.
All'improvviso lui si è calmato e ha smesso di essere cattivo.
Ero contentissimo perché ero riuscito a farlo rilassare e a farlo ragionare.
Quindi per farlo diventare mio amico gli ho regalato il mio flauto, così può nutrire il suo animusi e ho comprato per me un nuovissimo flauto.


Venturino Alessia

Gli animusi

Il mio primo giorno nella mia scuola (Musicomagia) è stato magico...
Appena sono entrata ero davvero agitata.
I prof. erano tutti molto gentili, si chiamavano: Claudia, Geppetta, Maura Minima, Chiara Pupilla ed Ornella Magia.
Mi diedero un uovo però questo uovo era verde molto strano, io chiesi per quali motivo era verde e i prof. risposero che voleva dire che il mio animale era verde.
Ero molto felice di questo, per prendermi cura del mio animaletto dovevo suonare il flauto. Una sera questo uovo si schiuse.
Era un orsopanda ed era verde e lo chiamai Tito.
Era molto vergognoso, però, dopo un po’ prese confidenza e iniziò a parlare e io mi spaventai.
E dissi: "Pa-pa-parli?? " Ero molto spaventata perché non avrei mai immaginato che parlasse e lui: "Parli anche tu ed io non me ne sorprendo."
Allora io dissi:"Hai ragione, però, di solito gli animali non parlano."
Dopo lui rispose: "Sono felice che tu sia la mia padroncina, però, adesso andiamo a letto è tardi."
La mattina successiva mi alzai ma non lo trovai, allora mi misi a cercarlo dappertutto e infine era sotto il mio letto a dormire, allora gli dissi:"Tito che ci fai qui? Alzati!!"
Appena arrivati a scuola le prof. erano molto felici perché ero riuscita a creare un bellissimo rapporto con il mio animaletto; nel bel mezzo della lezione si mise a urlare: "Fame, fame, ho fame!!"
Allora i prof. Mi chiesero come mai non gli avessi dato prima da mangiare e io risposi che non lo sapevo e loro dissero di andare subito a dargli da mangiare.
Allora io presi il flauto e lo suonai.
Riccardo, un mio amico, non riusciva a creare un rapporto con il suo animaletto, io allora gli dissi che col tempo ce l’avrebbe fatta.
Be’ questa è la mia piccola storiella con il mio amato Tito, son successe una marea di cose ma se le dicessi tutte non finirei mai.
In poche parole il mio rapporto con Tito è stupendo e spero che duri per sempre.
Andate tutti alla scuola di Musicomagia, perché è la scuola più bella del mondo.

 Bucci Giada


Sergia è un robot

Mancavano pochi giorni all’inizio della nuova scuola, per Sarah era l’inizio di una nuova vita. Sarah aveva finito la terza media; lei aveva deciso di andare ad un liceo musicale. Era arrivato finalmente il primo giorno di scuola e la preside aveva detto ai nuovi ragazzi di andare in un enorme prato.
Dopo ore arrivò la preside in carrozza seguita da molti cavalli alati; si fermò e disse: “Buon giorno ragazzi, ora state per essere portati nella nostra scuola; prendete i bagagli e ognuno cavalchi un cavallo’’. Così ogni ragazzo cavalcò un cavallo e seguirono la carrozza.
Attraversarono ponti, fiumi e porte, arrivarono a un portone verde molto grande; la preside si avvicinò al portone e incominciò ad elaborare delle formule per far aprire il portone magico. La preside disse: “eccoci qua siamo arrivati; ora potete scendere e portare i vostri cavalli alati nelle loro stalle. Queste bestie saranno vostre e dovrete prendervene cura. Presto entrate che ci sono i ghost che ci vogliono attaccare.”
Sarah si scelse una camera, e disse una volta a letto: “Mi mancano già i miei genitori’’.
Il giorno dopo Sarah si svegliò e andò subito a fare colazione; e tutto ad un tratto la divisa della sua scuola era indosso a lei. Sarah, dopo colazione, tornò in camera sua e aspettò che venisse chiamata per andare in classe.
Nella sua classe c’erano più studenti. Sarah il primo giorno di scuola fece subito amicizia con una ragazza di nome Sergia. Sergia e Sarah diventarono migliori amiche, avevano molte cose in comune; ma quando arrivò il momento di parlare della propria famiglia Sergia si arrabbiò molto e incominciò ad uscirle fumo dalle orecchie. Erano tutti molto preoccupati per lo strano comportamento di Sergia.
Da qualche giorno Sergia non parlava più con Sarah; Sarah era molto triste ma aveva capito che Sergia era un robot ed era per quello che le era uscito il fumo dalle orecchie, probabilmente stava per andare in tilt. Sarah capì che era meglio per tutti se Sergia con una scusa se ne fosse andata.
Da allora Sarah lavorò duro per escogitare un piano per far cadere in trappola Sergia; pensò “se io faccio volare il cavallo alato di Sergia, lei lo inseguirà, sicuramente a quel punto riuscirò a far uscire Sergia dal portone verde”. Escogitato il piano Sarah decise di metterlo in azione.
In silenzio, Sarah entrò nella stanza del cavallo alato di Sergia, lo prese e con una forte spinta lo fece volare. Sergia vide il suo cavallo, lo inseguì fino a superare il portone verde, finalmente era fuori dalla scuola, per nessuno c’era più pericolo e Sarah era diventata la ragazza più forte di tutto il college.

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