Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

lunedì 28 marzo 2022

Un Giorno ad Armonia - Spallarossa Alice

  

 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,

leggiamo la storia di Alice.

(dalla classe 1^F, scuola D'Azeglio di Prato)

(cliccate qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Spallarossa Alice


Avevo ormai finito la scuola media e sapevo di dover scegliere una scuola superiore dove andare. Andai a vari open-day e alla fine decisi di andare a una scuola chiamata “Armonia”. Qualche giorno dopo io e la mia famiglia andammo, insieme ad altra gente, a visitare la scuola.

Ci accolse la preside Gloria Orchestri, che ci fece attraversare una porta verde. Ci ritrovammo in un posto bellissimo… diverso dalla terra a cui eravamo abituati…

La preside ci spiegò: “Armonia è su un altro pianeta: ci sono due lune e la porta verde è un passaggio dalla Terra al nostro pianeta. È una scuola basata sulla musica; tutti i ragazzi e i professori che ci vanno sono Musimaghi e tutte le materie scolastiche sono svolte con la musica. Il professore Filippo è l’insegnante di “Cura degli Animusi”, cioè degli animali che si nutrono di musica formati da due animali differenti, come per esempio gli Aquilupo (aquila + lupo), i Tartaceronti (tartaruga + rinoceronte), i Serpesci (serpente + pesce) o gli Aquileoni (aquila + leone). Ogni animusi superiore può scegliere un compagno umano. A ogni studente viene assegnato un uovo dal quale nasce un piccolo animusi, che può essere un Topogallo (topo + gallo), un Canorso (cane + orso) o un Gattufo (gatto + gufo). Ci sono due sport: Tornado, solo per i maschi, e Pallasuono, solo per le femmine.”

Finita la spiegazione, la preside ci disse che la scuola sarebbe iniziata la settimana dopo, poi ci fece attraversare la porta verde e ci lasciò.

Una volta tornati a casa chiesi ai miei genitori se potevo frequentare quella scuola e loro mi risposero: “Vai pure…certo, a noi non fa molto piacere che ti allontani per molto tempo, ma se è per la tua felicità…”.

La settimana dopo, come deciso, partii.

Una volta arrivata ad Armonia, la preside ci radunò nella Sala Comune e iniziò a chiamarci per nome. Quando disse il mio nome, “Alice Spallarossa”, mi alzai e mi avvicinai. La preside mi consegnò il flauto; poi ci insegnò a suonare. Dopodiché ci portò a conoscere i nostri nuovi professori.

“Questa è la professoressa Severini, insegnante di storia della Musicomagia” disse la preside “Questo, invece, è il professor Giorgio, che insegna botanica e artigianato… poi c’è la professoressa Diana, moglie del professore Filippo, allenatrice di Pallasuono e insegnante di pattinaggio; infine c’è il professore Filippo, insegnante di cura degli Animusi… e infine anch’io terrò qualche lezione.”

Dopo le presentazioni ci si avvicinò il professor Filippo, che ci consegnò il nostro uovo.

Finito di conoscere i professori, la preside Gloria ci assegnò la nostra camera. Finii in camera con Viola, una bella ragazza con lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, che veniva dall’Inghilterra.

Durante la mattinata, io e i miei nuovi compagni suonammo per il nostro uovo e iniziammo a fare amicizia. Scoprii che Viola era molto simpatica e sapeva moltissime cose!

Sentii che il mio uovo si stava schiudendo proprio quando suonò la campana del pranzo (ad Armonia i giorni duravano il doppio). Andai di corsa da Filippo, il quale stava andando a mangiare.

“Wow, molto veloce il tuo uovo!” disse scherzando, ma poi aggiunse serio: “Mi raccomando stagli accanto, dopo cena verrò a vedere come procede.”

Saltai così pranzo, ma non mi dispiaceva: dopotutto era per il mio piccolo compagno. Poco prima che arrivasse Filippo si schiuse l’uovo; nacque un bellissimo Topogallo maschio che chiamai “Puffo”.

Nel primo pomeriggio arrivò Filippo, il quale disse: “Beh… direi che è tutto a posto… mi raccomando, suona tanta musica per il tuo Topogallo, dato che è il suo nutrimento.”

Verso sera Viola decise di andare al Lago Sussurrante a vedere i due Serpesci che ci vivevano. A noi studenti era vietato, perché potenzialmente potevano rivelarsi molto pericolosi, inoltre potevano procuraci gravi danni alla mente.

Gli unici che ci potevano andare erano due ragazzi del terzo anno: Giulia Accordi (nipote del famosissimo professore Rodolfo Accordi, che si era consegnato ai nemici, i Tecno, per salvare la sua amata Gemma) e il suo ragazzo, Pietro Leoni. I due erano rispettivamente compagni di Persi, il Serpesce femmina, e di Drago, il Serpesce maschio.

Volevo andare a fermare Viola, ma sapevo che non potevo tenere a bada due Serpesci che nemmeno mi conoscevano. Chiesi aiuto a Giulia e Pietro, i quali accettarono entusiasti. Per fortuna riuscimmo a recuperare Viola prima che Drago le andasse contro.

La ragazza stava bene, ma era rimasta un po' traumatizzata dall’accaduto, per questo non voleva più sentire parlare di Serpesci, mentre a me incuriosivano molto. Pietro e Giulia, insieme al professor Filippo, me li fecero scoprire meglio, e scoprii che erano degli esseri molto affascinanti.

La mattina dopo ci svegliammo e, dopo aver fatto colazione, io e Viola andammo a fare una prova di Pallasuono. Per fortuna riuscimmo ad entrare in squadra.

Sapevo che Giulia e altre ragazze giocavano anche a Tornado (inizialmente era uno sport solo per maschi, ma loro erano riuscite a rivoluzionare un po' questo concetto), ma per ora non mi sembrava il caso… magari ci avrei ripensato in futuro…

Grazie ad Alice per la sua bella storia e una menzione speciale per le sue competenze nel mondo della Musicomagia, si vede che è una lettrice affezionata alla Saga!

A presto

Claudia :)



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