Buongiorno, Cari Amici Lettori, anche oggi ritorniamo insieme ad Armonia per le nostre lezioni estive, speriamo di trovare un po' di fresco, e leggiamo in anteprima le storie di Alessio e Pietro
della scuola Scafiti di Busalla (Genova) che faranno parte della futura edizione 2023.
L'edizione 2022 è stata pubblicata ai primi di giugno (qui il post per saperne di più)
Marinelli Alessio
UN TERRIBILE VIAGGIO AD ARMONIA
Oggi è una giornata come le altre. I miei genitori sono andati a lavorare e quindi sono in casa da solo. Sento dei rumori strani di sotto, però resto dove sono. Ad un certo punto entra una persona vestita tutta di nero: mi punta la pistola contro e mi rapisce.
Mi sveglio in un enorme prato dove davanti a me c'è una scuola. Mi reco all'entrata, dove vedo una persona e le chiedo: "Come ti chiami?" e lei risponde: "Mi chiamo Giulia".
Mi spiega questa situazione dove ormai sono morti quasi tutti. Io e Giulia abbiamo un'idea: stanotte andiamo sul tetto e guardiamo cosa succede.
È quasi mezzanotte e ci troviamo sul tetto; a un certo punto si apre la porta: "È il professore Filippo!" esclama Giulia e aggiunge: "è l'unico prof sopravvissuto". A un certo punto, facendo finta di non avere sentito la frase di prima, sentiamo un rumore provenire da sotto e vediamo due persone: una è quella vestita di nero, l'altra è una creatura strana.
"C'è Pietro nel prato" dice Filippo. E la creatura strana mangia la testa di Pietro; ecco perché le persone spariscono. La creatura è ad un tratto diventa umana e ha una pistola. Entra in un gazebo dove andiamo a vedere, ma c'è una luce accecante dalla finestra. Apriamo la porta e non c'è nessuno, ma c'è un fucile e lo portiamo con noi.
"Quella pistola ti fa teletrasportare". Nella giornata successiva Filippo e Giulia mi fanno esplorare un po' la scuola. L'ultima stanza da visitare è il laboratorio. "C'è una luce" esclama Giulia. Dalla finestra della porta c'è la persona vestita di nero. Filippo prende il fucile in mano e gli spara alla gamba; poi io e Giulia lo leghiamo. Gli facciamo un interrogatorio.
Ha messo tutte le sue armi sul tavolo ma ce n'era una in particolare molto strana. "Cos'è questo?" chiesi e lui rispose: "Serve per creare una barriera invisibile intorno a qualcosa" e prima di andare via gli sparo dritto in fronte.
Ci rechiamo di nuovo sul tetto della scuola. Appare la creatura: "Si sta mangiando tutti gli animusi!" Uno di loro va via nel prato e la creatura lo insegue, ma entra nel gazebo. Uso l'arma per creare una barriera intorno al gazebo. Andiamo lì e buttiamo una bomba dalla finestra e la creatura muore.
Abbiamo battuto il cattivo e ritorno a casa in treno. I miei genitori sono preoccupati. Quando arrivo, siamo tutti felici.
Mignacco Pietro
LA PIAGA DEGLI ANIMUSI
Massimo era un ragazzo vivace e allegro che dopo la scuola media era indeciso a quale scuola iscriversi. A lui non piacevano né le materie umanistiche, né le materie scientifiche. Il giorno dell’orientamento, però, aveva scelto una scuola che lo incuriosiva: la scuola di Armonia. Egli passò tutta l’estate a pensare a come sarebbe stata questa scuola. A quanto ricordasse, nessuno dei suoi compagni aveva scelto quella scuola. Sentiva dentro di sé che questa scuola sarebbe stata speciale e diversa dalle altre. Il 14 settembre sarebbe stato il primo giorno di scuola.
Quell’estate per Massimo passò velocissima. Gli sembrò solo una settimana, non tre mesi. Era molto impaziente, la mattina del 14 si svegliò e vestitosi nel miglior modo possibile, si fece accompagnare dai suoi genitori fino alla scuola di Armonia. Il viaggio durò tre ore circa e all’arrivo, dopo aver salutato i suoi genitori, si diresse verso il punto di incontro, un grosso piazzale.
Fece subito amicizia con un ragazzo di nome Giorgio e conobbe anche una ragazza di nome Lucia. Dopo che tutti arrivarono, si presentò una professoressa molto alta e magra, di nome Marta Del Tronco, che avrebbe insegnato geografia spaziale, e li invitò a seguirla. Subito spiegò loro che dentro la scuola non si sarebbero praticate materie come italiano e matematica, ma altre del tutto diverse. Qualcuno esultò di gioia quando disse che la matematica non sarebbe stata presente. Dopo le spiegazioni, attraversarono una porta enorme che li fece entrare in un grandissimo salone senza finestre. Arrivarono tutti i professori: il primo, basso e robusto, dall’aspetto di uno che aveva lavorato tutto il giorno, si presentò: "Il mio nome è Giancarlo Berlusconi e sarò il vostro professore di Cura degli Animusi". Successivamente si presentò una donna paffuta e di media statura, vestita elegante: "Il mio nome è Carla Alberti e sarò la professoressa di Storia della Musicomagia". Si alzò un brusio di sottofondo che si domandava cosa fossero gli Animusi e la Musicomagia. Con un gesto della mano, la professoressa Del Tronco li fece zittire e si presentò un uomo molto alto e muscoloso vestito sportivamente: "Io sono Marco Torre e sarò il vostro insegnante di ginnastica". Dopodiché fece un occhiolino accattivante e trasmise a Massimo una sensazione di grinta e simpatia. L’ultima professoressa, anziana, ma vestita bene, si presentò: "Io sono Pina Bucci e sarò la vostra insegnante di botanica". Dopo questo, si presentò anche la preside, una donna normale, vestita elegante: "Io sono la vostra preside e il mio nome è Chiara Sordi" disse "E ci tengo a precisare che non sono sorda".
I professori accompagnarono gli alunni fino ai dormitori, divisi in stanze da quattro posti a dormire per ciascuna. Posarono i bagagli e, dopo essersi sistemati, i professori chiamarono tutti nella stalla. Massimo e Giorgio conversarono un po’.
Massimo iniziò a rompere il ghiaccio: "Ciao, tu sei Giorgio, giusto?"
Gli rispose: "Sì, e tu sei Massimo, se non sbaglio".
"Sì, hai indovinato; che ne pensi della scuola?"
Rispose: "Non capisco molte cose, fra cui la Musicomagia e cosa sono gli Animusi". Giorgio disse: "Affrettiamoci ad andare!"
Si diressero nella stalla dove tutti i loro compagni stavano a guardare delle coloratissime uova. Dopo che tutti arrivarono, la prof fece l’appello, dopodiché iniziò a spiegare il perché si trovassero lì e altre cose importanti.
Iniziò: "Oggi siete arrivati alla scuola di Armonia. Questa è una scuola diversa dalle altre, come avrete notato dalle materie. Ma in realtà di veramente speciale sono tre cose: la prima, cioè che qui si studia Musicomagia, ossia una magia che può essere eseguita suonando della musica, ad esempio con il flauto, e con questa musica potete svolgere diverse azioni. La seconda, cioè gli Animusi. Essi sono degli animali ibridi, cioè mischiati con altri animali, ad esempio il Gattufo, il Topogallo, la Lucertolacavallo e il Canorso; quest’ultimo depone le uova e ogni nuovo studente avrà un proprio Animusi, che si nutre di musica, quindi dovrete suonare. L’Animusi vi sarà sempre a fianco e lo terrete con voi anche dopo la scuola nelle vacanze estive, quando tornerete a casa. La terza cosa, la più strana, è che noi ci troviamo su un altro pianeta vicino alla stella Andromeda e ci siamo arrivati attraverso il portone. Su questo pianeta ovviamente c'è ossigeno e acqua e non meravigliatevi se vedrete più soli o più lune. Dopo queste informazioni, proseguiamo con la scelta delle uova".
I ragazzi iniziarono a fare un chiasso assordante e alcuni svennero, ma la professoressa ci mise attimo a calmarli tutti con un acuto fortissimo di flauto. Tutti tacquero e ognuno scelse un uovo. Massimo ne scelse uno ciano e rosso, Giorgio uno verde e rosa. Dopo di questo, i professori, che nel frattempo li avevano raggiunti, li munirono di un flauto e i ragazzi iniziarono a suonicchiare un po’ a caso. Poi, come per magia, i flauti si misero a suonare da soli e le uova si schiusero. Dall’uovo di Giorgio uscì un semplice e bel Gattufo, nero e bianco.
Dall’uovo di tutti gli studenti uscì un normalissimo Animusi, ma da quello di Massimo nacque qualcosa di diverso. Qualcosa di anormale. Assomigliava a un Canorso, ma era diverso per molti aspetti. Aveva un colore giallo-verde, ma non erano colori appariscenti come quelli degli altri Animusi. Comunque, dopo questo, per quel giorno non accadde altro.
Dopo aver cenato, Massimo chiese ai professori: "Buonasera, potrei andare a fare una passeggiata per smaltire la cena?"
Essi risposero: "Sì, ma dovrai farti accompagnare da un professore a tua scelta".
Nel momento esatto in cui dissero queste parole, l’Animusi di Massimo, che aveva chiamato John, emise un sordo brontolio. Nonostante questo, egli scelse il professore di cura degli Animusi per chiedergli qualche informazione.
Massimo si incamminò con il professore e iniziarono a parlare degli Animusi e poi anche di quello speciale di Massimo. Quando lo tirò fuori dalla borsa, però, gli scappò e si intrufolò nel bosco. I due provarono invano a cercarlo, ritornando a casa senza John.
Questi si fece vedere solo all’alba nella stanza di Massimo, dove venne esaminato dal professor Berlusconi. Egli non trovò nulla di strano in John, ma notava con stupore il suo aspetto. Sentiva che qualcosa non andava. Fatto ciò, tutti si riunirono nella mensa dove fecero colazione con latte speciale. Massimo e Giorgio si sedettero vicini e parlarono di varie cose, fra cui i loro Animusi.
Massimo gli raccontò della disavventura della sera prima e Giorgio disse: "Menomale che lo avete ritrovato! Io invece ho deciso di chiamare Bob il mio Animusi. Gli ho suonato una melodia che mi aveva insegnato un mio amico di nome Bob, e gli è piaciuta, per questo l’ho chiamato in tal modo. Sto anche notando che crescono a dismisura!"
Massimo disse: "Che bel nome! Io a volte suonicchio un po’, ma non ho ancora trovato una melodia che gli piaccia." Detto questo si salutarono e andarono a lezione di storia della Musicomagia.
Per ben due ore ebbero questa noiosa ma importante materia. La professoressa spiegò che gli uomini primitivi la inventarono e che la usavano quotidianamente per svolgere molti compiti. Dopo questa lezione, andò a Botanica dove imparò a far crescere una pianta con una melodia.
A pranzo si riunirono di nuovo in mensa, ma questa volta i professori erano in mezzo alla stanza perché dovevano dire qualcosa di importante.: "Dobbiamo darvi una brutta notizia: il Canorso, madre di John, ci ha lasciati oggi. Tuttavia non abbiamo ancora capito la motivazione. Probabilmente vecchiaia".
Dopo questo triste annuncio, i ragazzi pranzarono e Massimo restò triste per tutto il tempo. Dopo pranzo andò a vedere la povera deceduta e notò che aveva, sulla schiena e nascosto, un morso con del verdino intorno. Chiamò il professor Berlusconi, che disse che era soltanto un morso di un animale che aveva mangiato recentemente una bacca verde. Massimo, dopo che il professore se ne andò, confrontò il colore della bocca e dei denti di John con il morso. Ma non appena si avvicinò, la madre di John aprì gli occhi e saltò addosso a Massimo, cercando di colpirlo alla gola. John rimase indifferente ma Massimo prese un bisturi che si trovava lì e a fatica taglio la gola alla bestia che cadde in una pozza di sangue. Accorsero sul posto i professori che subito si accertarono che Massimo stesse bene, e poi cercarono di capire la situazione. Massimo spiegò l’accaduto, ma i professori non gli credettero e lo portarono dalla preside.
La preside chiese: "Massimo, cosa è successo?"
Rispose balbettando: "S-signora Preside, i-io stavo solamente guardando la povera m-madre di John, quando lei aprì gli o-occhi e mi saltò alla gola. Io, p-per fortuna la schivai e, preso dal panico, l’accoltellai".
La Preside disse: "Io ti credo, secondo me c’era qualcosa di strano in Mary, questo è il nome di quel canorso". Poi aggiunse: "Svolgeremo delle indagini per scoprire qualcosa in più".
Poi la preside andò nella stanza dei prof e chiese loro dove si trovasse il cimitero degli Animusi. Essi risposero che si trovava vicino al parco giochi. Massimo e la Preside si diressero lì e, trovato il cadavere di Mary, lo esaminarono. Dopo qualche ventina di minuti di esami, venne fuori che il morso presente sulla schiena di Mary corrispondeva alla bocca e ai denti di John. Questo fece pensare loro che per gioco l’avesse morsa un po’ troppo forte. La Preside inoltre prese un campione di sangue per esaminarlo in laboratorio.
La Preside disse a Massimo: "Mi raccomando, non dire niente a nessuno, potrebbero allarmarsi"
Massimo rispose: "Starò muto come un pesce".
I due si divisero e mentre la Preside andava in laboratorio, Massimo andò ad un corso di PallaMusica, uno sport che consisteva nel far muovere la palla e giocarci usando melodie.
La sera, a cena, Massimo parlò con Giorgio.
Giorgio disse: "Mi dispiace molto per la mamma di John, cerca di stargli vicino in questo momento difficile"
Massimo rispose: "Purtroppo era il suo momento...in quanto a John, non mi sembra che sia molto dispiaciuto, anzi, molte volte è indifferente. Mentre Bob come sta?"
Rispose Giorgio: "Lui sta bene, stiamo legando molto e lui sta diventando grande, sempre più grande".
Dopo aver finito la cena a base di verdure, andarono a letto.
Nel mentre, la Preside, analizzando il sangue, aveva scoperto qualcosa di terribile…
Massimo si svegliò di notte perché aveva fatto un incubo in cui John scappava. Lo cercò fra le coperte e non lo trovò.
Il suo incubo si era avverato!
Uscì di soppiatto dalla porta e mentre la richiudeva arrivò la Preside con una faccia cupa, che gli bisbigliò di seguirla. Quando Massimo gli disse che John era scappato, la Preside si mise a correre molto velocemente.
Disse a Massimo: "Secondo quello che ho scoperto" e qui fece un respiro profondo "il sangue di Mary conteneva un virus di cui ho fatto la ricerca e che sono venuta a sapere trattasi di un virus alieno. Probabilmente se lo è preso bevendo al fiume.
Wow! Due storie avvincenti e po' inquietanti. A essere sincera non ho capito bene se la storia di Pietro sia finita così o se continuerà con un nuovo episodio, in effetti siamo un po' curiosi di saperne di più su questa terribile malattia che ha colpito gli animusi...
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