Buongiorno, Cari Amici Lettori, anche oggi ritorniamo insieme ad Armonia per le nostre lezioni estive e leggiamo in anteprima le storie di Chiara, Alice, Gabriele e Adele
della classe 1^B, scuola Scafiti di Busalla (Genova) che faranno parte della futura edizione 2023.
L'edizione 2022 è stata pubblicata ai primi di giugno (qui il post per saperne di più)
Casazza Chiara
IL TARTASQUALO
Il professore mi ha assegnato l’uovo del tartasqualo. È un animale davvero straordinario. Il suo grande corpo è di colore blu chiaro, composto da un’enorme testa da cui spunta un grande corno color arcobaleno, attraverso il quale può emettere un fortissimo suono che utilizza per stordire e immobilizzare le sue prede.
Possiede una gigantesca bocca con denti affilatissimi, un resistente carapace, due pinne e una formidabile coda ricoperta di aculei fatali.
Nuota a velocità elevatissime toccando i quaranta chilometri orari. Il suo habitat è la barriera corallina, dove si nasconde per sorprendere le sue prede; con il suo carapace, infatti, si mimetizza tra gli scogli.
Si nutre prevalentemente di pesci e alghe, è molto feroce e temuto da tutti. Rappresenta un pericolo anche per i marinai perché scambia le chiglie delle navi per pesci; si calcola che solo nell’ultimo anno abbia affondato più di trenta navi provocando la morte di quasi millecinquecento uomini.
La sua tecnica di caccia consiste nel far oscillare il suo corno dal quale emette inizialmente un suono dolce che attira i grandi pesci; successivamente il suono si fa più potente e le vibrazioni sono tali da provocare la perdita dei sensi del malcapitato. A questo punto li colpisce con violenti colpi di coda.
Vive in piccoli branchi, tra di loro sono molto uniti e quando non sono impegnati a cacciare si riuniscono per suonare melodie con i loro corni, come se fossero una grande orchestra. Con i loro cuccioli sono molto affettuosi e protettivi.
Anche se sono dei feroci predatori tra loro sono amorevoli, questo aspetto li rende simpatici ed è motivo per cui è diventato il mio animusi preferito.
Cavanna Alice
David era un ragazzo di 13 anni, minuto e magro.
Terminata la terza media avrebbe voluto andare al conservatorio, ma era molto lontano da casa sua. L’ultimo giorno di scuola si presentarono tutti i presidi di tutte le scuole.
David andò dalla preside di Armonia e iniziarono il colloquio, parlarono molto, e quando uscì da scuola era felicissimo di aver scelto l’Istituto Agrario Alternativo ad Indirizzo Musicale di Armonia. A casa erano tutti entusiasti della sua scelta.
Arrivò finalmente il grande giorno, era pronto per varcare il cancello.
Quando entrò nella scuola vide una ragazza che aveva già visto prima, si avvicinò e le chiese: - Ciao, ti chiami Anna?
- Sì! Come fai a sapere il mio nome?
- Eravamo in classe assieme in 5° elementare.
- Ah, sì mi ricordo di te, ciao David!
Entrarono dentro alla Sala Comune e conobbero tutti i professori, che diedero loro l’orario e gli fecero visitare tutta la scuola. Inoltre assegnarono a ciascun alunno un uovo che conteneva un animusi: David ne scelse uno di colore blu scuro.
Finita la giornata andò via soddisfatto e contento di aver scelto questo Istituto, ma qualcosa lo tormentava: il Tornado. Perché lui non aveva mai praticato sport. Dopo essere andato nella camera che gli era stata assegnata, fece amicizia con il suoe nuovo compagno di stanza, si chiamava Michael.
Era un ragazzo alto, robusto con gli occhi verdi e i capelli biondi. Era estroverso, simpatico, di compagnia, sempre pronto a divertirsi.
Il secondo giorno fu molto straziante, perché dovette provare a giocare a Tornado. Dopo l’inizio incerto e difficoltà a legare con gli altri, David si concentrò e iniziò finalmente il suo allenamento. Lo trovò molto avvincente ma allo stesso tempo semplice, perché a lui piaceva andare sui pattini.
Cavanna Gabriele
Era una giornata tranquilla ad Armonia e Gianfranco stava suonando una melodia in DO maggiore a Murmo, il suo gattufo, che se ne stava comodamente seduto sulle sue ginocchia.
I due erano nel boschetto sotto l’ombra di un grande albero proprio dietro ai laboratori artigiani.
Il sole filtrava tra le foglie e il cielo azzurro annunciava l’arrivo della bella stagione.
I fiori stavano sbocciando e i suoni allegri della campanella della sveglia avvertivano che le lezioni per gli studenti dell’ultimo anno erano finite.
Presto ci sarebbe stata la festa di Primavera e Gianfranco stava già pensando dove avrebbe nascosto le uova per i suoi amici.
Ad un certo punto si alzò una leggera brezza che fece cadere il cappello di Gianfranco.
Murmo si era appisolato.
Improvvisamente il gattufo si alzò di scatto e scappò sotto un tronco di un albero vicino.
In cielo comparve un cerchio nero che, ruotando in senso orario, si faceva sempre più grande.
Il vento pian pianino aumentava.
Il ragazzo incredulo non capiva cosa fosse e, spaventato, trovò la forza per correre ad avvertire il Professor Filippo.
Subito scattò l’allarme della scuola e la giornata tranquilla si trasformò in un gran trambusto: c’era chi correva, c’era chi urlava e chi diceva di abbandonare Armonia.
Nel frattempo il vortice si faceva sempre più vicino ed il cielo diventava sempre più scuro.
Gianfranco, che di carattere era cocciuto, riuscì a trovare un momento di lucidità e si mise a pensare ad una possibile soluzione.
Ad un certo punto guardando il suo Murmo gli venne un’idea: la melodia di pallasuono!
Allora, prese il suo flauto che teneva sempre in tasca e sotto gli occhi spaventati dei suoi amici si mise a suonare.
La palla era troppo grande e forte e la melodia non aveva nessun effetto…
Filippo che capì subito le intenzioni del ragazzo, incitò gli altri allievi a suonare insieme la melodia.
Giulia prese il suo flauto, seguì Pietro, poi Camilla ed insieme tutti gli altri suonarono la melodia di pallasuono.
La musica si fece forte, armoniosa, potente…
Lo strano oggetto (che si rivelò poi essere un meteorite) pian pianino cambiò direzione allontanandosi da Armonia fino a scomparire …
I ragazzi capirono che: l’unione fa la forza!!!
El Amri Adele
È il mio primo giorno ad Armonia e sto per conoscere la preside Orchestri.
Ho già adocchiato due ragazze che dall'espressione mi sembrano simpatiche, così mi sono presentata a loro, queste due ragazze si chiamano Beatrice e Angelica. Beatrice è una ragazza molto socievole e simpatica, ha i capelli lunghi e mossi con le punte verdi, è alta e magra. Invece Angelica è una ragazza molto simpatica che dal primo momento mi ha fatto tornare il sorriso in volto, bionda, riccia e non molto alta.
Con loro ci parlo moltissimo, così tanto da diventare tre migliori amiche inseparabili.
Ad un certo punto intravedo, Matteo il mio peggior nemico, ma ho deciso di andare a parlargli e chiarire le cose che si erano fraintese tra di noi, così siamo tornati ad essere amici come anni fa.
Dopodiché la preside Orchestri ci porta alla Sala Comune dove ci fa conoscere la Professoressa Diana e il Professor Filippo che ci portarono alle stalle per farci conoscere alcuni animali, cioè gli animusi: Topogallo, Pulcigatto, Serpelupo, Aquilupo, Maiatopo ecc…
Dopo Aver nutrito il mio uovo con delle note basse e acute si è schiuso e mi è uscito un Pulcigatto che ho deciso di chiamare Angel.
Subito dopo Diana ci ha portato al campo sportivo dove abbiamo imparato a giocare alla pallasuono e a pattinare.
Infine abbiamo cenato e siamo andati nelle camerate per poi vivere un altro giorno magico.
Il giorno seguente dopo aver fatto colazione stavo andando a pattinare sulla pista da pattinaggio, ma appena ho visto il lago ghiacciato sono andata subito a pattinare lì sopra. Circa un'ora dopo il ghiaccio si spacca e io sono caduta dentro l'acqua ghiacciata, dopo un po' Angelica e Beatrice non vedendomi più tornare hanno iniziato a cercarmi e appena mi hanno vista svenuta dentro il lago hanno chiamato i soccorsi e nel frattempo mi hanno tirata fuori dall'acqua. Poi sono stata portata in ospedale dove hanno visto che sono andata in ipotermia, ma subito dopo che mi sono ripresa sono tornata ad Armonia.
Ringraziamo i ragazzi per averci condotto ancora una volta ad Armonia con le loro storie! Complimenti a Gabriele per il racconto corretto e ben strutturato, bravo!
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