Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

lunedì 13 marzo 2023

Un Giorno ad Armonia - racconti 2023 - 1C Scafidi I gruppo

 


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo finalmente ad Armonia assieme ai ragazzi della 1C della scuola Scafidi di Busalla (Genova).

Leggiamo insieme i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: 

Camilla Chiesa, Matteo Lizio, Pietro Rota, Cogoni Giorgia, Hoti Isabel e Repetto Riccardo.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per avere ulteriori notizie sul laboratorio #armonialatuastoria)
 

Chiesa Camilla, Lizio Matteo, Rota Pietro

GLI ANIMUSI SCOMPARSI

Dopo l'inizio dell'anno un po' "frastornato", per i tre compagni, Giulia, Pietro e Camilla, era quasi passato il primo quadrimestre.

In questi primi quattro mesi di avventura, i ragazzi avevano affrontato vari ostacoli, come per esempio i tanti compiti assegnati dai professori e le nuove materie strabilianti, prima fra tutte la "storia degli Animusi."

Erano anche increduli di fronte ai nuovi sport che avevano imparato ad Armonia, alcuni dei quali non erano nemmeno conosciuti sulla Terra.

Quando nella grande palestra, il professore di fisimusi, ovvero la materia di educazione fisica ma eseguita con la musica, introdusse loro l'attività della pallasuono, Giulia disse «Pallasuono?!», Pietro continuò «Ma che diavolo di sport è mai questo?!».

A queste parole il professore li rassicurò e spiegò loro come si praticasse.

Una sera, durante la cena, i professori dissero ai ragazzi che da lì a poco sarebbero state rese note le pagelle degli studenti.

Gli amici si guardarono l’uno negli occhi dell’altro e venne loro la pelle d’oca per l’ansia.

Oltre all’annuncio delle valutazioni del primo quadrimestre, ci fu un’altra sorpresa: l’arrivo di un nuovo compagno.

Il suo nome era Matteo Fiato.

Il ragazzo fu subito molto ben accolto da Pietro, Camilla e Giulia, in modo particolare da Pietro perché Matteo fu proprio ospitato nella sua camera.

Il giorno dopo, la prima lezione fu quella della cura degli animusi insieme al professor Filippo.

Per prima cosa l’insegnante diede al nuovo studente il suo uovo e gli insegnò ad accudirlo, come aveva fatto in precedenza con gli altri alunni.

Passavano i giorni ma l’uovo non si schiudeva, finché una mattina, dopo un'intensa sessione di ginnastica, Matteo lo ritrovò schiuso.

Il guscio era rotto ma al suo interno non c’era più nulla: il ragazzo, aiutato dagli amici e dai professori, iniziò a cercare il suo animusi.

Arrivata l’ora di pranzo, purtroppo, il cucciolo non era ancora saltato fuori.

Matteo, disperato, aveva perso le speranze.

Il professor Filippo andò da lui per provare a consolarlo, ma gli disse anche che non poteva procurargli un altro uovo.

Nonostante la delusione, Matteo riuscì lo stesso a proseguire la giornata, senza pensare al suo animusi.

Successivamente, senza perdersi d'animo e più forte e determinato di prima, continuò le ricerche, supportato dai suoi nuovi compagni.

Passarono ore, giorni, settimane e addirittura quasi un mese dalla scomparsa dell'animusi, ma non si trovava nessuna traccia dell'animale.

I quattro amici, amareggiati e delusi, persero così le speranze.



Una gelida mattina d’inverno, dopo aver fatto colazione, tutti gli studenti furono riuniti nuovamente nella Sala Comune, dove li aspettava la preside Gloria Orchestri per dare loro la notizia della scomparsa di tutte le scorte di cibo rimaste.

Questo fatto era gravissimo, perché la fattoria Muse, ovvero l'entrata per Armonia, era molto distante dal luogo da cui si prelevavano le risorse di cibo necessarie per la sopravvivenza.

Successivamente all'annuncio, i quattro ragazzi iniziarono ad indagare su questo mistero.

Di giorno non videro nulla di sospetto, anche perché erano impegnati con le lezioni.

Una sera, Pietro e Matteo decisero di accamparsi in un posto vicino alla dispensa, in modo tale da poter avvistare un potenziale ladro.

I ragazzi erano talmente assonnati che per poco non si addormentarono, quando, ad un certo punto, sentirono dei rumori sospetti. Balzarono in piedi e videro, nel buio della notte, due sagome piccole, che si muovevano quatte, quatte.

Decisero allora di inseguirle, ma con scarsi risultati. I ladruncoli erano troppo veloci.

Tornarono subito alle camere per raccontare tutto alle ragazze, che rimasero stupefatte.

Nel tentativo di trovare i colpevoli, intanto, un altro giorno era passato, ma gli amici non avevano scovato nulla relativamente ai ladri.

Arrivata la sera, Pietro andò a salutare ed ad augurare la buona notte alle ragazze, accompagnato da Matteo.

I due erano quasi arrivati alla camerata di Giulia e Camilla quando un tonfo attirò la loro attenzione: Matteo e Pietro decisero di dirigersi subito alla dispensa.

Arrivati, accesero le luci della stanza e videro dei vasi muoversi.

Pietro, con un po' di timore, si avvicinò ai due vasi e guardò dentro, rimanendo sorpreso e stupito.

«Ci sono due animusi! » esclamò, invitando Matteo ad avvicinarsi.

Matteo quasi pianse dalla gioia e abbracciò Pietro ringraziandolo per averlo aiutato.

I due amici presero gli animusi e tornarono dalle ragazze, per far vedere loro ciò che avevano scoperto.

Dopo aver salutato per l'ennesima volta Giulia e Camilla, ritornarono nella loro camerata, per potersi finalmente riposare dopo questa intensa giornata.

La mattina successiva, dopo la solita ginnastica, i ragazzi andarono subito da Filippo, per capire di che specie fossero gli animusi di Matteo e perché da un solo uovo fossero usciti due piccoli esseri viventi.

Filippo osservò per bene i due piccoletti e dopo circa un quarto d'ora di analisi arrivò a due considerazioni che rispondevano alle domande dei ragazzi.

Dall'uovo erano usciti due animusi perché la cellula da cui aveva avuto origine l'animusi si era divisa a metà, e le sue due parti nel tempo avevano assunto caratteristiche molto diverse fra loro.

Il primo animusi era un Capistruzzo: specie da tempo scomparsa da Armonia, dopo che il nonno di Giulia, sbagliando un incantesimo, aveva colpito e fatto svanire proprio questa specie di animusi.

Il secondo era un Anatricheco, una nuova specie di animusi, mai esistito prima ad Armonia, la cui comparsa era misteriosa anche per Filippo.

Il primo passo, quello più arduo, ovvero quello di ritrovare gli animusi era stato compiuto, ora però, bisognava dare loro un nome.

Matteo si confrontò a lungo con i compagni, ma alla fine decise quali nomi attribuire ai due animusi: il capistruzzo, decise di chiamarlo Frank, che era anche il nome del suo pupazzo preferito.

Invece, l’anatricheco, lo chiamò Terence, ovvero come veniva chiamato da piccolo.

I giorni ad Armonia per Matteo insieme ai suoi nuovi amichetti, Frank e Terence passarono velocemente.

Inoltre Matteo, con l’aiuto di Giulia, Camilla e Pietro, apprese le nozioni già insegnate dai professori agli altri alunni molto rapidamente e così concluse l’anno con dei risultati eccezionali.


Cogoni Giorgia, Hoti Isabel, Repetto Riccardo

NUOVE SORPRESE AD ARMONIA

Ad Armonia passavano gli anni e Giulia ormai si era laureata in Musicologia.

Era diventata un professoressa di musica e magia.

Giulia era alta e aveva gli occhiali però talvolta portava le lenti a contatto, era gentile, simpatica, intelligente, paziente, empatica e ordinata.

- Buongiorno ragazzi, state molto attenti perché oggi faremo un argomento importantissimo per prenderci cura dei nostri animusi. Nicolò, dimmi i passaggi fondamentali per prendersi cura delle nostre uova - disse Giulia.

E Nicolò rispose: - I passaggi fondamentali per accudire le nostre uova sono: metterli al caldo e in un posto sicuro, per nutrirli bisogna suonare una melodia, questo suono varia per ogni animusi, dopo qualche giorno si schiuderà.

- Molto bene Nicolò, sono sicura che sarai un perfetto padrone - parlò la professoressa.

I giorni passavano ad Armonia, ma nessuno si immaginava cosa sarebbe successo…

Giulia aveva l'ora buca e quindi si diresse al laboratorio per passare il tempo e provò a fare nuove combinazioni di animusi. Per sbaglio creò una nuova creatura: un insieme di un drago e di un unicorno, il Dracorno.

Provò a rimediare ma non ci riuscì e quindi chiamò la preside Lin per chiederle cosa fare.

Così la preside arrivò e stupita le disse:

- Wow Giulia mi hai davvero impressionata, hai creato una nuova specie animusi tutta da sola - esclamò la preside.

- Hemm, siiiii grazie, ho un'idea! - rivelò Giulia

- Sarebbe?

- Potremmo inserirla nei nuovi animusi nella nostra scuola -propose Giulia.

- Idea grandiosa, professoressa Giulia!

- Grazie mille, preside Lin.

Dopo un paio di ore l'uovo di Nicolò iniziò a schiudersi facendo vedere gli occhi, un pezzo di coda e il corno. Tutti si sorpresero perché era stato il primo uovo ad aprirsi.

L'alunno era stato premiato dalla preside Lin per aver fatto nascere il primo animusi.

Il Dracorno, dalle grandi fauci spaventose di drago, enormi ali rosa con qualche sfumatura di nero e rosso, un corno lungo arcobaleno, scappò dal mondo di Armonia. Il Dracorno uscì dalla scuola e vide un portale, incuriosito ci entrò e venne immediatamente teletrasporto sulla Terra. Un po’ incuriosito e tremolante, iniziò a girovagare.

Andrea, un ragazzo dodicenne che viveva sulla Terra, stava andando a buttare la spazzatura e notò che in cielo c'era una strana creatura che non aveva mai visto. Così andò a chiamare i carabinieri.

Ma ovviamente sapevano che quello era un Dracorno perché la scuola di Armonia li avvisava sempre dei pericoli che potessero accadere, ma loro non ci credettero.

Però il carabiniere si fidò e chiamò la preside Lin.

La preside Lin arrivò sulla Terra e riuscì a catturare il Dracorno con l'aiuto di Andrea e, dopo aver preso il Dracorno, la preside spiegò ad Andrea che cos'è Armonia e che cosa stava succedendo. Andrea un po’ sbalordito promise di non dire nulla a nessuno. La preside Lin riportò il Dracorno ad Armonia e Giulia venne promossa come miglior professoressa dell'anno e si prese il suo Dracorno personale.

Benissimo! Ringraziamo di cuore i ragazzi per averci regalato queste due belle storie, ben strutturate e avvincenti, bravi!

Noi ci rivediamo presto per un nuovo viaggio ad Armonia!

Claudia

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