Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 31 marzo 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - Scuola Chiossone - 1A, III gruppo

 


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, eccoci di nuovo pronti per un viaggio ad Armonia, assieme ai ragazzi della 1A della scuola Chiossone di Arenzano (Genova).

Leggiamo i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: Lucisano Adele , Trombini Aurora, Bruzzone Emma, Damonte Diego, Scarpella Leonardo e Di Rienzo Ludovico.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Lucisano Adele , Trombini Aurora

Giulia era una ragazza molto curiosa, a lei piaceva imparare sperimentando nuove cose.

Un giorno ad Armonia, la scuola di Musicomagia, accadde un fatto strano: tutti gli animusi iniziarono ad ammalarsi. Giulia era preoccupata, ma anche un po' curiosa di scoprirne il motivo. Appena lo capì, andò da Ciccio (il suo topogallo), per vedere come stava. Arrivata in camera vide Ciccio che stava bene, allora stupita andò dalla preside Orchestri. La preside non credeva alle sue parole e le chiese immediatamente di portarle il suo piccolo animusi, Giulia allora glielo portò.

La preside notò subito che quel topogallo era speciale, perché aveva un cuore su una zampa che gli dava protezione in caso di malattia. Dopo questa notizia Giulia si tranquillizzò e andò al laboratorio a cercare una cura per gli altri animusi. Dopo vari esperimenti trovò la giusta cura: la musica classica.

Giulia corse alle stalle da Filippo, spiegò tutto e gli diede un violino con lo spartito che aveva appena ideato dicendogli: "Ho trovato la cura per gli animusi! Suona questo per farli guarire".

Filippo andò dalla preside Orchestri e le disse di scrivere una comunicazione per gli alunni e cioè di portare tutti gli animusi in giardino, perché avevano trovato una cura.

I ragazzi andarono fuori. Filippo iniziò a suonare lo spartito di Giulia e tutti gli animusi guarirono. I compagni si stupirono, ma nello stesso tempo erano felici.

Tutti i professori e la preside si congratularono con Giulia per la sua scoperta e in suo onore costruirono una statua che raffigurava lei con il suo topogallo Ciccio e con su scritto "La curatrice di animusi".


 Bruzzone Emma

INNAMORARSI AD ARMONIA

Cloe si svegliò ad Armonia, anche se ormai era passata la metà dell'anno, per lei era il primo giorno di scuola e aveva paura.

Sarebbe entrata nel terzo anno perché la passione per la musica l'aveva portata lì.

La notte non aveva dormito per l'ansia, così, per calmarsi, iniziò a suonare il suo violino.

Filippo le consegnò il suo animusi: un pavongatto già nato.

Poi la preside Orchestri la assegnò alla sua vecchia compagna di stanza: Camilla. Camilla la portò a visitare Armonia e i dormitori.

"Camilla, secondo te saremmo in camera insieme?" Chiese Cloe a Camilla.

"No, quasi sicuramente perché io sono in camera con Giulia." Le rispose lei.

"Mamma mia, sempre quella Giulia, tutti ne parlano! Chissà quante arie si dà" borbottò lei.

Intanto venne l'ora della lezione di pratica, e lei e il suo violino si presentarono dalla professoressa Severini che subito si complimentò con lei per lo strumento che aveva scelto, diverso da tutti gli altri e la prese come esempio per la lezione: la diversità degli strumenti. Cloe si imbarazzò molto, era una ragazza molto riservata e di solito preferiva non farsi notare.

Venne la sera e Cloe doveva andare a farsi la doccia in bagno, ma appena uscita dalla sua camera per andare verso il bagno, due ragazzine di quarta le dissero con aria di sufficienza: "Oh, guarda la ragazza nuova, quella che suona uno strumento diverso solo per farsi notare!" Ma prima che potessero aggiungere altro un ragazzo dell'ultimo anno si avvicinò e disse alle due antipatiche.

"Chi vi permette di dire questo, sono sicuro che questa ragazza sia molto meno antipatica di voi!"

Cloe rimase ammaliata da quel ragazzo e sì, se ne innamorò perdutamente, così lo ringraziò velocemente e corse in bagno.


Dopo una settimana trascorsa tra le lezioni, le lezioni di botanica con Camilla e il pensiero di quel ragazzo però, sentì un discorso non molto piacevole.

"Ti dico che sono già fidanzata e anche se tu sei molto gentile e bello io sto con Pietro, mi dispiace" era Giulia, ma non si capiva con chi stesse parlando.

Però quando sentì la seconda voce capì: "Ma io ti amo e non posso fare a meno di te!" Il ragazzo della settimana prima!

Così corse nella sua camera e pianse, pianse per tanto tempo, ormai l'amore della sua vita era innamorato di Giulia e per questo Cloe iniziò ad odiare Giulia con tutto il suo cuore.


Ormai era passato il mezzo anno che separava lei alla fine dell'anno e Cloe era sempre più chiusa in se stessa ormai non dava più ascolto alle critiche o alle persone, pensava solo a quel bel ragazzo che scoprì chiamarsi Matthias, e allo studio, la sua unica gioia.

Era l'ultima settimana e Matthias avrebbe avuto il ballo di fine anno, Cloe si aspettava ovviamente che avrebbe invitato Giulia e quindi si stupì molto quando si avvicinò a lei dicendo: "Ciao sono Matthias ma penso che tu mi conosca già, e… scusa se sono così diretto ma… ti andrebbe di venire al ballo con me?"

Cloe rimase di sasso e tutto il guscio che si era costruito in quei mesi si frantumò in quel secondo.

"Si, cioè, no, cioè, certo, ma sinceramente perché uno come te, bello e gentile, perché dovrebbe uscire con me? Diciamocelo in questi mesi non sono stata proprio simpatica…"

"Ho parlato con Giulia " disse lui e lei si irrigidì. "E mi ha aperto gli occhi: oltre a lei che non mi vuole ci sono tante altre ragazze buone e gentili che vorrebbero stare insieme a me, e poi mi ha parlato di te… e io… beh, mi sono subito innamorato."

In quel momento Cloe si sentì stupida: tutte quelle volte che si era chiusa, tutte quelle volte che aveva odiato Giulia e lei le aveva fatto un piacere.

"Io ti amo e sì… verrò al ballo con te, è da tanto tempo che lo desidero!" rispose lei.

"Ma prima devo dire una cosa a Giulia…" E scappò via lasciando Matthias da solo

"Giulia!" Urlò lei entrando alle stalle "Sono stata una stupida, ti ho odiato con tutto il cuore fin dall'inizio, mi dispiace!!"

Allora Giulia con aria comprensiva senza dire niente la abbracciò: "Vai da lui e goditelo" le sussurrò.

Due giorni dopo la sera era in camera di Camilla e Giulia, che la aiutavano a cambiarsi.

"Non è che questo vestito è troppo sgambato e scollato?" domandò Cloe.

"Sai che assomigli a Giulia più di quanto credi?" Le rispose Camilla e Giulia si mise a ridere.

Quando arrivò al ballo e incontrò Matthias la sala era addobbata a festa e alcune decorazioni fluttuavano grazie alla Musicomagia.

Ad un certo punto il deejay mise una musica romantica e Matthias invitò Cloe a ballare così nel bel mezzo della pista Matthias la baciò con delicatezza e poi più con impeto.

Cloe rimase senza fiato. E poi Matthias le annunciò una cosa: "Non me ne andrò ma resterò a fare apprendistato con Filippo!"

Così il giorno dopo, quando bisognava andare via e tornare sulla Terra, era contenta più di quando era arrivata: aveva trovato l'amore della sua vita e non una ma ben due amiche, insomma tutto merito di Armonia e della Musicomagia.


 Damonte Diego, Scarpella Leonardo

IL PAPPACRICIO

Il Pappacricio è un animusi carino che vive ad Armonia: è metà pappagallo e metà criceto, è tutto giallo con ali colorate, è simpatico e divertente perché ripete tutte le parole che sente.

Un giorno mentre vola nel bosco incontra un Coccotigre un altro animus cattivo che lo vuole mangiare e per questo motivo lo insegue, il Pappacricio si nasconde nella scuola di Armonia dove incontra un gruppo di ragazzi tra cui Diego, Leonardo e Ludovico.

Il gigante Coccotigre arrabbiato e affamato cerca di entrare nella scuola ma Diego, Leonardo e Ludovico lo fermano con la Musicomagia e il Pappacricio diventa loro amico.

Il Pappacricio è goloso di pizza e così i tre amici vanno in cucina e preparano una deliziosa pizza senza ananas altrimenti il Pappacricio non la mangia, ma lì vicino c'è il bidello che sta pulendo la mensa quindi finiscono nei guai.

Il bidello li manda in presidenza, ma per fortuna la preside non dice nulla ai tre ragazzi.

I tre ragazzi chiedono alla preside se possono tenere il Pappacricio e lei dice di sì ma a patto di curarlo e nutrirlo.

I quattro amici diventano migliori amici.


 Di Rienzo Ludovico

LE AVVENTURE DEL SERPEGATTO

Nella scuola di Musicomagia ci sono tanti animali fantastici ma ce n'è uno che si distingue tra tutti "Il serpegatto", che non è altro che un serpente con la faccia da gatto e le sue zampe. Il suo padrone si chiama Ludovico, un amante degli animusi.

Oggi a scuola sono tutti felici perché è il giorno in cui tutti (insieme al proprio animusi) vanno al parco delle magie a mostrare tutte le abilità che gli animusi hanno.

L'insegnante Filippo spiega le regole del gioco: "Benvenuti alla 18esima attività chiamata "abilità degli animusi" queste sono le regole: non superare la linea gialla, non dopare i propri animusi."

Tutti gli animusi rispettano le regole tranne un animusi… il Trigoca! Un animale appena uscito dall'uovo.

Lui è molto arrogante e non è generoso con tutti.

"Questa cosa a noi non interessa" dice il serpegatto.

In questo gioco vince chi riceve più punti dai giudici. Inizia il trigoca fa tutto il circuito in modo sbagliato ma veloce. Si posa per terra e i giudici danno i loro voti:

"dieci stelle animusi"

"dieci stelle"

"dieci stelle"

"otto stelle ".

"C'è qualcosa di strano perché l'animusi l'ha fatto in modo sbagliato!" dice Ludovico.

Ora è il momento del serpegatto e Ludovico, che incominciano a fare il circuito tutto giusto e veloce. Tutti danno dieci tranne uno che dà nove, quindi Ludovico capisce di essere il primo in classifica, ma il trigoca non la prende molto bene.

Il giorno dopo si avvicina il trigoca e fa a pugni con il serpegatto. Il serpegatto va in infermeria con il professor Filippo e purtroppo non potrà partecipare al circuito finale… a meno che non rischi di infortunarsi giocando.

Allora il serpegatto pensa "Rischio l'infortunio allora!".

Dopo vanno a giocare il round finale.

Inizia il trigoca che fa il percorso molto bene, tutti gli danno dieci tranne uno che gli dà nove.

Ora tocca al serpegatto e Ludovico che eseguono correttamente il circuito e prendono dieci da tutti i giudici.

Tutti fanno loro i complimenti compresi gli animusi di vecchia età anche il perdente il trigoca, che ne ammette la bravura.

Con questi bellissimi racconti salutiamo i ragazzi della 1A di Arenzano, complimenti a tutti e grazie per aver partecipato al mio laboratorio!

A presto

Claudia


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