Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

mercoledì 15 marzo 2023

Un Giorno ad Armonia - racconti 2023 - 1C Scafidi II gruppo

  


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, anche oggi torniamo ad Armonia assieme ai ragazzi della 1C della scuola Scafidi di Busalla (Genova).

Leggiamo insieme i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: 

 Decorato Giulia, Filippelli Giulia, Popa Nicholas, Esposito Irene, Giannelli Mattia, Procaccini Tommaso, Ferrari Giacomo, Ghiglione Lucia e Speranza Cecilia.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Decorato Giulia, Filippelli Giulia, Popa Nicholas

L' ANIMUSI SCOMPARSO

Una mattina Giulia si alzò dal letto, indossò la divisa della scuola, andò nella Sala Comune a fare colazione e si accorse che il suo nuovo animusi, che era un candrago di nome Niko, era scomparso. Così, preoccupata, iniziò subito a cercarlo, si recò nella fattoria Muse ma non trovò niente, poi cercò nelle camerate e dopo ancora andò nelle aule dove si svolgevano le lezioni, ma anche lì non trovò il suo animusi.

Dopo poco Giulia vide passare nei corridoi la bidella Mariuccia con un’aria sospetta, perciò decise di seguirla.

La bidella si fermò davanti a una porta misteriosa che la ragazza non aveva mai visto.

Mariuccia, prima di attraversare la porta, si guardò alle spalle perché aveva sentito dei rumori e dei passi ma non vide nessuno, così entrò.

Giulia notò che la bidella non si era accorta di nulla e continuò a seguirla, varcò la porta e vide il suo animusi Niko; cercò di prenderlo ma, prima di riuscire ad acciuffarlo, venne colpita alla testa dalla sua amica Camilla.

Quando Giulia si risvegliò, si accorse che era in uno scantinato legata ad una sedia e vide Mariuccia, che in realtà era la madre di Camilla, che insieme alla figlia teneva tra le braccia il candrago Niko.

Giulia, spaventata, iniziò ad urlare e a chiedere aiuto, ma quello scantinato era sotto terra e perciò non poteva sentirla nessuno.

La ragazza non capiva quello che stava succedendo, così chiese delle spiegazioni e Camilla le raccontò una storia molto strana e confusa, ma Giulia rimase perplessa e continuò a non capire il motivo per cui le avessero rubato il suo animusi.

Pietro stava passeggiando nei dintorni di quello scantinato e sentì delle urla, così decise di andare a controllare e vide dalla finestra Camilla e la bidella Mariuccia che tenevano Giulia legata ad una sedia.

Cercando di non fare alcun tipo di rumore, lentamente entrò a controllare, ma la bidella e Camilla si accorsero immediatamente che in quello scantinato non erano più sole, allora pensando di essere state scoperte e non controllando la loro rabbia, decisero di legare alla sedia, oltre che a Giulia, anche Pietro.

Madre e figlia non sapevano proprio come comportarsi, era da più di un'ora che pensavano come e cosa potessero fare. Dopo un po’ giunsero alla conclusione di lasciare Giulia e Pietro nello scantinato e due volte al giorno portare loro acqua e cibo. Intanto erano in uno scantinato buio, oscuro e sotto terra e non poteva sentirli nessuno.

La bidella Mariuccia e la figlia Camilla ritornarono ad Armonia facendo finta di niente. Passavano i giorni e la preside Orchestri e gli altri professori si accorsero che all'appello mancavano Giulia e Pietro, così molto turbati incominciarono a cercarli.

Si resero conto che, dopo il rapimento di Niko, Giulia e Pietro erano scomparsi e iniziarono a sospettare qualcosa, decisero così di chiudere la scuola per un breve periodo per potersi dedicare alla ricerca dei due ragazzi.

Sarebbero riusciti a ritrovare Giulia e Pietro?

Perché Camilla e Mariuccia avevano rapito il candrago Niko?

 

Esposito Irene, Giannelli Mattia, Procaccini Tommaso

L’EREDE ILLEGITTIMA

C'era una ragazza di nome Francesca a cui piaceva molto leggere libri.

Da bambina le regalavano giochi per bambine, ma non le interessavano, lei preferiva i libri ai giochi.

I genitori pian piano capirono che aveva un cervello più sviluppato degli altri bambini, per questo la portarono ad una scuola più avanzata, detta Armonia.

In questa scuola c’era una biblioteca più vasta, per cui Francesca se ne innamorò subito. C’erano libri di tutti i tipi come: racconti gialli, racconti fantasy e la categoria preferita, le leggende.

Dopo essere stata accolta dalla preside le presentarono i diversi animusi, per esempio le muccoche. Le fecero vedere la camera da letto e lì conobbe la sua compagna di stanza, Giulia, che le raccontò subito le proprie passioni come suonare il pianoforte.

Fecero subito amicizia e impararono a conoscersi in fretta.

Poco dopo Francesca tornò in biblioteca a leggere delle leggende che la ispiravano già dal nome, come: "L’animusi artificiale" che raccontava di questo specifico animusi, il dragatto; chiunque lo avesse, avrebbe avuto potere assoluto. Poi vide un'immagine del suo creatore. Questa cosa le fece venire un ricordo, molto confuso… sfocato…

Francesca si risvegliò in camera: era sera, non capiva cosa fosse successo in quel momento, però, non poté fare finta che non fosse accaduto, per cui iniziò a indagare.

Quando incontrò Giulia, che passava la sua maggior parte del tempo al pianoforte, le chiese se anche lei, quando era entrata in questa scuola, avesse avuto un flashback di cui non capiva niente, lei, sorpresa, disse di no, però in lei Francesca vide TANTO rancore. Si accorse che da quel momento in poi Giulia iniziò a comportarsi in modo strano: al mattino non la salutava, a colazione le faceva uno sgambetto per farla cadere, durante le lezioni faceva una cosa brutta o dava fastidio per poi dare a lei la colpa, tanto era lei la "brava persona".

Francesca si accorse che Giulia non tornava mai in camera la sera e quando rientrava, si vedeva che era più felice.

Una notte la seguì e scoprì che andava in un capannone distrutto appena fuori ad Armonia, ma non scoprì assolutamente niente, perché quando entrò sentì una voce rauca che non si capiva molto, aveva soltanto decriptato una frase in cui disse: “chiave non supportata o assente, in questo caso non venire mai più qui” e infatti lei se ne andò.

Il giorno dopo uscì e tornò in quel posto lugubre e questa volta si aprì senza fare storie, entrò e dentro trovò l’inimmaginabile… sangue e altro sangue, pinze, martelli, acido in giro, coltelli e dopo un po’ di camminata in mezzo a tutte queste schifezze, trovò il buio più totale e poi... come se non fosse successo niente c’era la stanza più ordinata che avesse mai visto: sedie pulitissime, tavoli che brillavano, e poi ci fu un grande buio per un momento. All'improvviso vide quello che aveva letto proprio quella mattina…il famosissimo Dragatto.

La osservava con rispetto, ma lei invece lo guardava spaventata, era incatenato con delle catene di ferro, ma non le sembrava affatto cattivo.

Il suo sguardo era così dolce e piacevole che la immobilizzava. Francesca cercò di liberare con delle pinze che aveva recuperato nella stanza, ma erano troppo dure e così ci rinunciò, poco dopo sentì un rumore e si nascose sotto ad una scrivania, entrò Giulia che iniziò subito a torturare quella povera creatura, il Dragatto non provava a ribellarsi, a quanto pare capì che non poteva fare niente.

Francesca prese un po’ di coraggio e afferrò le pinze che aveva usato prima e fece uno scatto verso Giulia, che se ne accorse subito e col coltello sbaragliò l’attacco di Francesca che subito dopo cadde.

Francesca aveva il coltello proprio a fianco alla sua guancia sinistra, capì subito le intenzioni che aveva Giulia.

Guardò in faccia Francesca e le disse che non c'era più tempo per rimandare questo fatto…

- Tu sporca erede, mi meritavo io di ereditare tutta questa bontà che madre ti ha offerto. Io che l'ho servita per anni, io mi sono impegnata per essere al suo livello e poi scopro che ci sei anche tu, repellente, putrida, ma soprattutto, illegittima!

Tu che sei stata abbandonata fin da bambina, perché di sangue mischiato, non dovevi essere tu… non dovevi!

Anche se sei la primogenita… dannate regole! Ora ti ucciderò così finalmente sarò io a conquistare intera Armonia!

Poco prima della coltellata che stava per partire, Francesca sentì un rumore, un ruggito, eccolo è lui, solo colui che la può fermare, il Dragatto.

Giulia si girò e Francesca vide la paura nei suoi occhi, niente e nessuno poté fermarlo.

Come fosse niente con una zampata e anche un’onda di energia, Giulia venne spazzata via.

Dopo questo il Dragatto guardò Francesca e fece una cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato…

Ovvero la fine di questa storia, perché l'animusi entrò dentro Francesca come fosse una gelatina e da quel momento diventarono gli eroi di Armonia, per aver tolto uno dei pesi più grandi che si fossero mai conosciuti su questo pianeta…

Ferrari Giacomo, Ghiglione Lucia, Speranza Cecilia

L’ INTRUSO AD ARMONIA

Il primo giorno, dopo una settimana di orientamento nella scuola, Giulia, eccitata di iniziare l’anno, saltò giù dal letto e, affamata, si recò nella Sala Comune per fare colazione insieme ai suoi amici che aveva conosciuto la settimana prima, Pietro e Camilla. Dopo la colazione, gli studenti si fermarono nella Sala Comune per ricevere tutte le informazioni necessarie per l’anno scolastico. La preside annunciò che tutti gli studenti di prima superiore dovevano raggiungere la porta per vedere tutti gli orari delle varie lezioni.

Giulia, Pietro e Camilla si diressero nell’aula dove si teneva una lezione introduttiva della preside per far conoscere agli allievi la materia che avrebbero appreso tutti e cinque gli anni: Musicomagia.

La terza ora arrivò in fretta e parteciparono alla lezione della professoressa Laura Violino che spiegò Matemusica, una materia molto apprezzata da Giulia.

Arrivò l’ora di pranzo dove, nella Sala Comune, mangiarono: polenta con funghi, patate al forno e infine, come dolce, un buon tiramisù.

Dopo il pranzo saziante i tre amici si recarono nel prato grande della scuola per suonare, ripassare, ma anche riposarsi.

Parteciparono a molte altre lezioni, in particolare pattinaggio e botanica nella serra del professor Verza.

Nella pausa pomeridiana i ragazzi fecero merenda con una buona e calda cioccolata.

Arrivò presto la sera e, dopo una doccia rigenerante, Giulia e la sua compagna di stanza Camilla, scesero nella Sala Comune per raggiungere Pietro che le aspettava seduto a tavola, sempre molto affamato.

Per cena mangiarono pasta al sugo, arrosto e una macedonia molto fresca e salutare.

La ragazza si lavò i denti, si mise il pigiama e si coricò sul letto ma, appena chiuse gli occhi, venne svegliata dalla professoressa Diana che doveva informarla di due fatti all’interno della scuola.

La prima notizia era meno importante ma poteva essere un pericolo per tutta la scuola infatti, quella sera stessa ci fu un avvistamento nel lago, probabilmente di quel mostro di cui le aveva parlato suo padre.

La seconda notizia era molto più importante è pericolosa, nella scuola, infatti, si trovava una persona che Giulia non conosceva ancora nonostante fosse sua parente.

Giulia, informata, ritornò nella sua stanza giurando alla professoressa di non dire niente e di aspettare che tutto si fosse risolto.

La mattina dopo fecero colazione e, nel frattempo, i professori annunciarono la notizia: cioè quella del mostro avvistato.

Tutti gli alunni andarono in panico ma i professori dissero di calmarsi e di stare tranquilli perché non c’era nulla da preoccuparsi visto che il mostro viveva in una zona lontana del lago.

Passarono i giorni e Giulia effettivamente notò qualcosa di strano: i professori la sgridavano anche quando era attenta a lezione e a pranzo facevano mangiare cibi disgustosi e molto strani.

Con fatica superò la giornata e, prima di coricarsi, vide alla televisione il TELEMAGIA dove si diceva che un prigioniero di nome Manuel Accordi, il secondo figlio di Rodolfo Accordi, era fuggito dirigendosi alla scuola di Armonia per far in modo di chiuderla per sempre.

Giulia sentiva il bisogno di fare qualcosa, ma era troppo stanca quindi si infilò nel letto, chiuse gli occhi e si addormentò.

Come tutte le mattine Giulia scese nella Sala Comune per fare colazione, poi si diresse nelle varie aule per seguire le lezioni e, subito dopo il pranzo, approfittando della pausa pomeridiana dove tutti, compresi i professori erano in cortile, si addentrò nella scuola per scoprire la verità e vedere con i suoi occhi se effettivamente era suo zio l’intruso nella scuola.

Quel giorno non trovò niente ma la sera, navigando sul suo computer, scoprì che suo zio era stato imprigionato perché si era opposto alla scuola infrangendo la legge.

Arrivò presto la mattina che passò in fretta e, nella solita pausa, Giulia iniziò ad indagare. Sentendo dei rumori Giulia si nascose nello sgabuzzino della scuola.

Qua trovò addormentati da un incantesimo: il professor Verza, la professoressa Violino, la professoressa Diana è la preside.

Spaventata, uscì dallo sgabuzzino e si ritrovò davanti Manuel Accordi, suo zio.

Il fuggitivo tentò di scappare ma Giulia invocò una magia letta su un libro che lo fermò. Chiamò immediatamente i professori rimasti che, con un controincantesimo, svegliarono gli addormentati e contattarono il governo per dire di aver trovato il prigioniero.

I giorni dopo furono tranquilli e tutto tornò alla normalità.

Altre tre nuove avventure ad Armonia, nuovi animusi e nuovi personaggi. Ringraziamo i ragazzi per averci raccontato le loro storie, 
a presto, per un nuovo viaggio ad Armonia!
Claudia

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