Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 5 maggio 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - scuola Chiossone 1E gruppo IV

 


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, torniamo ad Armonia, assieme ai ragazzi della 1E della scuola Chiossone di Arenzano (Genova).

Leggiamo i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: Nervo Ilaria, Nicolardi Daminano, Obinu Nora, Pesce Laura, Russo Maria Vittoria e Serra Beatrice.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Nervo Ilaria

UNO STRANO GIORNO AD ARMONIA

Finita la terza media, momento di tensione, perché? Perché oggi è il mio primo giorno ad Armonia, la scuola superiore che ho scelto.

Mamma mi chiama, mi sveglio e in tutta fretta mi vesto, mi lavo, faccio colazione ed esco con mio papà che mi accompagna. Appena arrivata vado da Pietro e Camilla, due miei amici delle medie che mi salutano.

Arriva la Preside e ci porta da Filippo, un professore che ci consegna le uova di animusi. Poi ci conduce nelle nostre stanze: io sono con Camilla, indossiamo le divise e torniamo dalla Preside che ci accompagna in mensa. Mentre mangiamo ci dice: "I ragazzi più grandi arriveranno domani".

Terminato il pranzo ci rechiamo da Filippo che ci fa imparare con i flauti delle melodie per far schiudere le nostre uova. La sera arriva presto e io e Camilla andiamo a dormire. Il giorno successivo ad Armonia c'è un gran caos, mi sento strana.

Vado da Pietro e Camilla i quali mi dicono che qualcuno ha rubato tutti gli animusi!

Controllo nella sacca e... non c'è più nessuna traccia del mio uovo! Sono preoccupata, che cosa posso fare?

Decido di mettermi alla ricerca delle uova di animusi con Pietro e Camilla.

Ci mettiamo in marcia, ma non sappiamo da dove iniziare. "Ragazzi… guardate!"

Davanti a Pietro ci sono delle impronte. Noi ovviamente le seguiamo e… "Michele!" urla Pietro.

Davanti a noi c'è Michele, un ragazzino biondo con parecchie uova di animusi in mano.

"Lo conosci?"

"Sì, è il mio compagno di stanza" ci risponde Pietro.

"Ma perché lo stai facendo Michele?"

"Perché voglio fare degli esperimenti, andate via, lasciatemi stare!"

In quel momento arrivano la Preside Orchestri, Filippo e gli altri professori.

"Michele metti subito giù quelle uova!" urla la Preside.

Risolto questo mistero, a ognuno viene restituito il proprio uovo di animusi.

Dopo due giorni il mio si apre e ne esce fuori un canorso che chiamo Pascal.

Alla sera guardo fuori dalla finestra: non so se per il sonno sto sognando o è vero, ci sono due lune!

Vado subito dalla Preside che mi rivela che questa scuola è su un altro pianeta; faccio fatica a restare in piedi, non credo alle sue parole!

Mi rimane solo una cosa da scoprire: perché Pietro e Camilla non mi hanno detto niente? 

Nicolardi Damiano

ATTRATTO DALLE LUNE

Mi chiamo Damiano Nicolardi e ho un potere speciale: so parlare con gli animusi.

Oggi sono stato svegliato dalla campanella, ho preso la mia borsa con l'animusi e sono sceso per la colazione. Dopo mi sono avviato in classe per assistere alle lezioni e poi al pranzo.

Sto nutrendo Rob, il mio animusi, per la gara di corsa, quando scopro che nella borsa non c'è; mi preoccupo moltissimo e lo cerco disperatamente per una mezz'ora circa senza risultati. Però devo riprendere le lezioni.

Ceno e ritorno in camera per dormire. Lì finalmente ritrovo Rob: «Dove sei stato?» gli chiedo.

E lui: «Sono uscito dalla borsa per guardare le due lune, non sono rientrato quindi sono rimasto in camera tua. Pensavo che tu sentissi che la borsa era leggera e che allora venissi a controllare se ero rimasto in camera. Ma non l’hai fatto».

Contento di averlo ritrovato, l'ho abbracciato e gli ho dato da mangiare. Poi ci siamo addormentati.

Obinu Nora

LA SVOLTA DEI MIEI SENTIMENTI


Da "La Melodia Dominante"

Il primo giorno del nuovo anno scolastico del 3ª libro della saga di Armonia dal punto di vista del nuovo professore, Kevin Ross.


Mi sono svegliato molto presto perché oggi avrei iniziato il mio nuovo impiego all'Istituto Secondario di Secondo grado, Armonia, dopo il mio apprendistato a Happy Sound.

A dire la verità ero un po' incuriosito perché non sapevo cosa aspettarmi, ma ho fatto finta di niente e ho schiacciato i miei sentimenti in un angolo della mente perché avrei mal sopportato il fatto che qualcuno sapesse quello che provo:

I sentimenti rendono deboli e io devo mostrarmi più forte.

Mentre rimuginavo su questi pensieri, ho raccolto le mie cose più care che poi avrei portato al mio nuovo alloggio e, quando ho finito, sono andato ad avvisare il professor Massimo della mia partenza.

Sono passato nel portale interdimensionale e sono arrivato ad Armonia.

Quando ho finalmente finito, sono andato alla Sala Comune e ho conosciuto i miei nuovi colleghi.

Verso le undici mi sono recato alle stalle per incontrare il professore Filippo Gentile in modo da accordarci sugli orari delle lezioni. Ad un certo punto sono arrivati due allievi del terzo anno.

"Ragazzi!", li ha salutati il professor Gentile, "Finalmente siete arrivati!" e poi li ha abbracciati.

Sono decisamente troppo espansivi.

Subito dopo il professore me li ha presentati: "Questi sono Giulia Accordi e Pietro Leoni, due ragazzi veramente speciali, per me sono come figli".

Quindi questi sarebbero i "fantastici" Giulia e Pietro?

Poi mi ha presentato a loro: "Lui è il professor Kevin Ross", ha detto. "Sostituirà Diana per quest'anno, almeno finché la piccola Lili non le lascerà un po' di tempo libero".

Mentre la stavo studiando per capire se le mie aspettative su di lei fossero eccessive, Accordi ha alzato lo sguardo chiaramente a disagio e Leoni ha cercato di distrarmi: "È un piacere conoscerla" mi ha detto e mi ha stretto la mano, ma ho deciso di non stringere quella che Accordi mi tendeva.

Se la metto in difficoltà reagirà in certo modo e io devo capire come.

Poi se ne sono andati a cercare i loro animusi, ma prima hanno manifestato a Gentile il loro malcontento riguardo il mio comportamento, il che mi ha fatto indispettire; però lui li ha rassicurati.

In quel momento ho deciso che li avrei seguiti.

Sono arrivati al lago Sussurrante e Accordi si è trasformata in un Umanimusi, l'antico e leggendario potere che permette di diventare una creatura a metà fra persona e animusi.

Pensavo fosse solo una leggenda!

Si è tuffata con uno dei due serpesci che sono spuntati dalle scure acque torbide del lago Sussurrante e dopo un po’ ne è uscita ferita e con un uovo in mano; quindi Leoni l'ha presa in braccio e l'ha portata in una casetta semi nascosta dalla boscaglia.

Quando è suonata la campana del pranzo, mi è venuto un colpo e mi sono affrettato a raggiungere la Sala Comune, andandomi a sedere con gli altri insegnanti.

Prima di iniziare a mangiare le pietanze offerte dall’orto del signor Giorgio Verza, Accordi si è alzata ed è venuta a salutare gli altri insegnanti.

Cosa fa? Ma come si permette! È pur sempre un’alunna!

Si è fatta abbracciare dalla preside e dal signor Verza.

Ma allora è un vizio di questo posto, non c'è alcun riguardo fra i rapporti studente e professore.

Poi la preside, con l’intenzione di presentarmi, ha domandato se ci eravamo già conosciuti ed Accordi mi ha di nuovo teso la mano con l'intenzione di farmela stringere ma io, sempre deciso a non cedere e quasi divertito, ho risposto: "Non ritengo opportuno che un insegnante debba stringere la mano ai suoi studenti. Penso che gli studenti debbano stare al proprio posto e rispettare le regole" e intanto continuavo a fissarla. Accordi ha stretto il pugno e lo ha abbassato guardandomi con aria di sfida.

“Ma noi amiamo i nostri studenti” è intervenuta la preside Orchestri. “E Giulia ha già dimostrato molte volte di essere una ragazza davvero speciale”.

“L’ho sentito dire già troppe volte” ho risposto. “Con l’amore non si forgiano studenti forti e il mondo là fuori non è pieno d’amore”. “Dopo tutto quello che avete passato qui l’anno scorso, non capisco proprio questo vostro atteggiamento così accondiscendente".

“Evidentemente abbiamo idee differenti su come si combatte il male, noi riteniamo che l’amore sia l’arma vincente” ha ribattuto.

Dopo questo discorso, Accordi si è allontanata chiamata dal professor Gentile; comunque ho continuato a guardarla.

Dopo pranzo ho preparato le lezioni del giorno dopo e quando ho finito sono andato a parlare con Diana Guerri per capire in che modo avesse condotto le sue lezioni fino a quel momento.

Però Diana era alle prese con sua figlia Lili e non riusciva a prestarmi troppa attenzione, così stavo per andarmene quando mi ha rivolto una richiesta che mi ha alquanto indispettito: “Potresti non usare il tuo atteggiamento indagatore, deciso a trovare ogni pecca ad ognuno, con Giulia e Pietro che hanno già un sacco di cose alle quali pensare?".

Come si permette! Io sono libero di fare quello che più mi piace e non cambierò per due ragazzi che si credono chissà chi!

“Sono stufo di sentire i vostri giudizi e consigli per niente richiesti, valuterò io di persona ogni studente, secondo il mio metro di giudizio " risposi.

In quel momento però qualcuno ha bussato alla porta ed era niente meno che Accordi.

Anche qui! Ma allora è una persecuzione!

Diana l’ha salutata in evidente imbarazzo: “Giulia! Che piacere rivederti" ma probabilmente Accordi ha capito che qualcosa non andava perché si è offerta di portare Lili con sé a fare un giro per poi riportarla più tardi.

Dopo che io e Diana abbiamo finito di parlare, sono andato a cercare Accordi per dirle che poteva andare; l’ho trovata intenta a giocare con la bambina e quando ho parlato l’ho fatta trasalire.

Durante l’ora di cena la preside mi ha presentato a tutti e ho ricevuto un applauso, ma quella sera avevo occhi solo per Giulia. Infatti avevo notato che avevamo due personalità molto simili, ma per certi aspetti diverse e mi stavo rispecchiando in lei più di quanto avrei mai creduto.

Dopo il pasto ho iniziato il mio turno di ronda per controllare che non ci fossero studenti fuori dai letti e, quando sono andato sul terrazzo, ho notato una finestra aperta: guarda caso era proprio la camera di Giulia!

"Perché questa finestra è aperta?” ho chiesto.

Giulia ha finto di svegliarsi e mi ha risposto seccata: “Ho caldo e se non le dispiace vorrei dormire!”

“Chiudi la finestra” le ho detto e lei si è alzata con solo la biancheria addosso. - Ma cosa fa? Non si vergogna? - per chiudere la finestra, rinfacciandomi che era così poco vestita perché “aveva caldo”.

A fine inverno ha caldo! Ma dove? Alla lingua?

Sono rimasto un po’ turbato e sono andato a dormire, ripensando a quella bislacca serata.

(Davvero bella questa storia del punto di vista di Ross! Complimenti Nora!!)

Pesce Laura

ANIMUSI INVIDIOSI


Ieri alla scuola di Armonia c’era molta confusione perché era la giornata delle visite di noi ragazzi che entreremo l'anno prossimo. C'eravamo io e Susanna. Eravamo molto agitate, ma per fortuna ci hanno accompagnato Giulia e Camilla, due ragazze che ci hanno fatto sentire molto a nostro agio.

All'inizio ci hanno fatto visitare molto velocemente le aule dove si svolgono le lezioni e la loro stanza. Successivamente le stalle e lì ci siamo fermate un po' di più. C'era Filippo, ovviamente sempre indaffarato, che curava Ciccio e Sofi che purtroppo si sono ammalati.

Qui ci hanno raccontato le loro attività come la cura delle piante, la creazione di casette, simili a quelle per gli umani ma destinate ai loro animusi. Sono stupende!

Dopo ci siamo diretti al lago e lì non è andata bene purtroppo. Giulia ha cantato per Persi con il sottofondo della chitarra di Camilla; lei è arrivata. Giulia ci ha presentate e non l'ha presa benissimo. Ha iniziato ad innervosirsi all'arrivo di sconosciute. Per fortuna l'hanno tranquillizzata dicendole che noi eravamo loro amiche e che non le avremmo fatto niente.

Abbiamo anche fatto un giro, su due altro aquilupo, Furia e Garto. Giulia ed io siamo salite su Furia e Camilla e Susanna su Garto. Il problema è che tra di loro volevano gareggiare per rimanere in testa alla fila. Era primo Furia, ma voleva esserlo anche Garto. E quindi hanno iniziato a scontrarsi, a darsi delle testate facendosi anche molto male. Giulia e Camilla sono intervenute scendendo, facendo scendere anche noi e cercando di fermarle; ma niente da fare, purtroppo. Allora hanno deciso di entrare dentro le loro menti e di domarli. All’inizio non hanno reagito molto bene, però poi si sono calmati. Giulia e Camilla sono uscite dalle loro menti e Giulia ha detto: "Non serve fare la gara solo per decretare il migliore, lo siete entrambi. Semplicemente Camilla non si sente sicura di essere davanti e quindi fa andare me. Tutto qui".

Successivamente hanno ripreso a litigare graffiandosi gravemente. Giulia, a parte chiamare aiuto, non sapeva cosa fare. Allora ha chiesto a Camilla di andare a cercare Filippo. Sono arrivati dopo poco. Ha preso prima Furia e poi Garto e li ha portati in una stanza specifica per curare gli aquilupo. A noi hanno fatto vedere esattamente come lo curavano, perché l’anno prossimo penso che lo dovremo fare anche noi. Anche se non era piacevole vedere Furia e Garto malati, è stato bello poter imparare una cosa nuova. Il loro sangue poi non è rosso normale, è giallo! Siamo rimaste molto sorprese!

Io e Susanna eravamo comunque spaventate da quella situazione. Camilla se n'è accorta e ci ha detto: "Tranquille, è normale è una competizione tra aquilupo. Lo fanno spesso anche con i nostri professori".

Ad un certo punto sono arrivati due ragazzi. Noi non sapevamo chi fossero; Giulia ce li ha presentati. "Laura, Susanna, loro sono Pietro e Marco. Marco, Pietro loro sono Laura e Susanna. Sono… i nostri fidanzati". L’ha detto con un certo imbarazzo.

Abbiamo parlato molto con loro, ma soprattutto ci hanno spiegato la loro giornata e le attività. Le giornate durano sempre ventiquattro ore ma ogni ora è composta da centoventi minuti invece che da sessanta.

Noi siamo state anche una notte lì e ci siamo accorte che in cielo c’erano tre grandi pezzi di roccia, ma piccoli alla nostra vista. Abbiamo chiesto informazioni a Giulia e Camilla e loro ci hanno portate dalla professoressa Diana, che ci ha spiegato che noi non eravamo sul pianeta Terra, ma in un’altra orbita su un altro pianeta. Inizialmente non l’abbiamo presa troppo male perché non ci sembrava un problema, poi abbiamo iniziato a pensare a quando staremo lì, lontano dagli amici e dalla famiglia. Ma ci siamo incoraggiate a vicenda e ci siamo sentite meglio.

La nostra giornata è finita qui. Non vediamo l’ora che inizi la scuola e questa nuova avventura. Ci vediamo a settembre!


 Russo Maria Vittoria

L’ANIMUSI

Tutto è iniziato quando mi sono schiuso con molta fatica. Mi presento: io sono Ciccio e sono l'animusi di Giulia. Lei mi tiene sempre con sé e non mi lascia mai.

Un giorno come un altro mi stavo svegliando ma lei non c'era; allora mi sono messo in cammino verso la Sala Comune per vedere se era lì, ma non era così. Era come svanita nel nulla. Improvvisamente mi sono ricordato che doveva fare qualcosa da Filippo. Sarà andata a prendere il flauto di legno per darmi da sgranocchiare qualcosa, quando mi sono ricordato sono corso via. Finalmente l'ho trovata, ma era molto distratta come se mi ignorasse. Stavo morendo di fame e continuavo a girarle intorno ma non mi stava ad ascoltare.

La sera, quando mi stavo per addormentare, sentivo suonare Giulia per un altro animusi ma non si era ancora schiuso: era un uovo molto colorato mai visto prima. Ho iniziato a pensare che non mi volesse più e che volesse sostituirmi con un altro, ma io le volevo davvero tanto bene, lei per me era come una mamma. Con tanta tristezza ho deciso di scappare e di non tornare mai più. Per mia fortuna la finestra era aperta e, nonostante avessi paura anche della mia ombra, sono saltato giù nel buio più profondo della notte. Senza vedere niente, stavo andando verso il lago vietato. Lì mi sono appollaiato vicino ad un albero tanto ma tanto alto, direi il più alto di tutti.

La mattina seguente, quando Giulia si è accorta che non mi aveva dato il cibo, si è alzata di scatto, è corsa sotto la scrivania e ha visto che non ero nella cuccia. Mi ha cercato a lungo ma non mi ha trovato, si è messa a piangere e Filippo, insieme a Camilla, le hanno chiesto cosa stesse succedendo. Lei, con la voce ancora rauca, ha spiegato che non mi trovava.

Filippo ridendo ha detto: "Ciccio è geloso perché tu lo ignori e guardi solo l'uovo". Allora Giulia è corsa via e ha lasciato l’uovo lì. È venuta verso il lago vietato. Prima che mi stessi per buttare nell’acqua, Giulia mi ha detto: “L’uovo non è mio, è di Giorgio che è malato e mi ha chiesto di tenerlo!”.

Piangendo sono corso verso di lei, le sono saltato in braccio e tutto è tornato come prima.  

Serra Beatrice

UN GIORNO SPECIALE

Oggi per Giulia sarà una giornata molto speciale. È il grande giorno, arriveranno i suoi genitori. Giulia è molto emozionata anche perché vuole mostrare ai suoi il suo animusi, Ciccio. Anche Pietro è molto emozionato, non vede l'ora di far conoscere Giulia e Chiara ai suoi genitori. Si svegliano, vanno a lezione, ma scoprono che non c'è il professor Filippo. Al suo posto trovano la Preside, che invita Giulia a sedersi a fianco a lei. La ragazza all'inizio non capisce, ma poi la Preside inizia: "Oggi come sapete arriveranno i genitori; ho scelto di fare una festa e, discutendo con i colleghi, abbiamo deciso di scegliere Giulia come coordinatrice dei preparativi".

Giulia è imbarazzata e diventa tutta rossa. Gli allestimenti devono iniziare, quindi innanzitutto vengono tolti tutti i tavoli presenti in Sala Comune e si comincia a decorare i muri con stelline e ad appendere fiocchi colorati alle tende. Dopo circa due ore i preparativi sono terminati. La Preside arriva e con aria stupita commenta: "Ragazzi, questa stanza è fantastica". I ragazzi sono molto soddisfatti del proprio lavoro. La Preside: "Ragazzi, andate immediatamente a cambiarvi e soprattutto a preparare i vostri animusi."

Si avviano, ma Giulia si accorge di non avere un vestito elegante, quindi decide di chiederne uno in prestito a Chiara. È un vestito di colore azzurro corto con le maniche a sbalzo e un paio di ballerine dello stesso colore. Dopo dieci minuti sono tutti riuniti in giardino con i propri animusi ad attendere gli ospiti; poco a poco arrivano tutti... I partecipanti sono molto emozionati e felici della riuscita della festa.

Finito l'evento, i genitori se ne vanno, ma non tutti. I genitori di Giulia devono comunicare una cosa molto importante alla loro ragazza. Sua mamma la prende da parte e, stringendola forte a sé: "Giulia questa festa è stata veramente bella e abbiamo deciso che quando tornerai a casa ti racconteremo tutto su tuo nonno e risponderemo a tutte le domande che ti verranno in mente".

Giulia rimane sconvolta ma allo stesso tempo entusiasta per quelle parole; riesce soltanto a fare un cenno con la testa e scappa via. Restituito il vestito azzurro a Chiara, indossa il pigiama e va a dormire.

Ringraziamo e salutiamo i ragazzi della 1E di Arenzano, è stato un piacere conoscervi!

A presto con l'ultima classe di quest'anno

Claudia :) 

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