Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 9 agosto 2019

Vallebona Christian - Ye Filippo


È tornato il caldo! Sarà meglio rintanarci ad Armonia. Venite con me e con i ragazzi della scuola media D'Azeglio di Genova Prato. Questi sono gli ultimi racconti dei ragazzi che hanno partecipato al laboratorio "Un giorno ad Armonia".
Come vi ho già spiegato, tutti questi racconti faranno parte della nuova raccolta "edizione 2019" che uscirà a fine estate. Nel frattempo potete leggere quelle degli scorsi anni, gli ebook sono gratuiti! (Edizioni 2017 - 2018)


Vallebona Christian


Giulia è una ragazza di circa 20 anni che vive nella periferia di Roma con i suoi genitori e suo fratello minore.
Spesso deve badare a quest'ultimo, dato che papà e mamma lavorano per gran parte della giornata.
Come tutte le sue coetanee, Giulia ha tanti sogni e molti desideri che vorrebbe realizzare, ma non
sempre questo è possibile e lei lo sa bene.
Per questo motivo continua a vivere la sua vita al meglio continuando a coltivare il suo sogno più grande che vorrebbe veder realizzato: quello di poter frequentare un'Università dove tutti sono felici e passano il loro tempo a giocare con tantissimi animali in una foresta ricca e rigogliosa e dove l'elemento più importante è la musica.
Un posto dove anche la persona più stonata può cantare a squarciagola e dove l'eco delle voci arriva lontanissimo, senza che qualcuno possa ordinare di smettere di cantare, di gridare, insomma, di potere essere felici e spensierati.
In effetti, vicino a casa di Giulia, un bosco c'era, ma non era certo una foresta; ma era un bosco che metteva quasi paura, buio, tetro nel quale il sole riusciva a stento a fare entrare la sua luce attraversando a fatica le intricate chiome degli alberi coperte da numerosissime foglie e sul quale erano inoltre state raccontate paurose storie, tanto da diventare spaventose leggende; nessuno per questo motivo vi si addentrava, a parte gli amici della ragazza che, forse per gioco o forse per sfida, ci andavano invece spesso a passeggiare.
Quel giorno Giulia, senza sapere come, venne convinta dagli amici ad andare proprio a fare un giro in quel bosco.
“Vieni con noi Giulia, vedrai che ti divertirai!” Per poterci andare lei si fece forza del fatto che sarebbe stata insieme agli amici e quindi niente le sarebbe potuto accadere, in fondo erano solo leggende metropolitane.
Entrando nel bosco ben presto gli amici si nascosero, forse per spaventare Giulia o forse per farle vivere un'avventura; rimasta sola ed intimidita non appena sentì un rumore forte e sinistro, iniziò a correre cercando un'uscita senza trovarla: seguitò così a girare in tondo e continuava a trovarsi in un posto che sembrava proprio quello da cui era scappata!
Sentiva il cuore che le batteva forte e le gambe erano già stanche quando inciampò in una grossa radice e cadde a terra.
Sfinita e tanto spaventata, iniziò a piangere singhiozzando, quando all'improvviso sentì sulla sua testa un leggero e morbido tocco che ebbe però il merito di tranquillizzarla; controllò subito con la mano che cosa l'avesse sfiorata e sentì qualcosa impigliato nei capelli, lo prese tra le mani e si accorse con stupore che era un semplice pezzetto di carta con su scritto: "tocca per iscriverti".
Subito fu scettica; non riusciva a capire il senso della frase, ma la sua curiosità era più grande, sfiorò così comunque con un dito la scritta e di colpo il paesaggio attorno cambiò: il sole aveva ora inondato con i suoi raggi il bosco che da buio e cupo, come lei conosceva, si trasformò in una grande pianura verde e rigogliosa, ricca di fiori profumati ed ora affollata da piccoli e simpatici animaletti.
Stupita, Giulia si asciugò le lacrime e si alzò per ammirare quella meraviglia; camminando tra i verdi prati si accorse che c'erano in lontananza due file di alberi posti perfettamente in riga uno di fronte all'altro e che avevano un qualcosa di quasi magico; al termine di questi alberi si vedeva chiaramente un edificio alto tre piani, molto luminoso.
La ragazza si avvicinò alla costruzione e per soddisfare la sua curiosità entrò al suo interno; con grande stupore vide che la parte al piano terra era simile alla palestra della sua scuola, ma molto più ampia e ricca di attrezzi; salendo trovò invece tante aule, ognuna dedicata ad una materia specifica: oltre all'ufficio del Preside, c'era l'aula di arte, l'aula di storia, l'aula di italiano, quella di matematica, ma ciò che attirò di più la sua attenzione era un'aula molto colorata e dalla quale usciva un suono dolcissimo: era l'aula di musica!
Giulia salì ancora un piano e lì le cose erano ancora diverse: c'era un unico spazio enorme chiamato stanza dell'accudimento.
La ragazza non capì bene il fine o il senso di un simile spazio e decise quindi di scendere ed entrare nell'ufficio del Preside, pensando che fosse vuoto come il resto dell'edificio, ma così non era; entrando vide la figura di un uomo alto e un po’ in carne che con una voce calda e paterna disse alla ragazza: "Qual buon vento ti porta ad Armonia?"
Giulia rispose così all'uomo raccontando quello che le era capitato nel tetro bosco trasformatosi in splendida prateria e gli fece vedere il biglietto che aveva portato con sé.
A quel punto il preside disse: "Ora puoi tornare: leggi il foglietto".
Giulia, nuovamente stupita, voltò il biglietto e lesse il messaggio scritto che prima non c'era e che diceva: "non avere paura, potrai tornare indietro".
Non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo che l'uomo si mise a gridare: "Matteo! Matteo! Presto! Vieni ! C'è qualcosa per te!"
Giulia ancora non capiva e non sapeva proprio di chi stesse parlando il preside; chi mai sarà stato Matteo?
"Lo so che ti stai chiedendo chi è Matteo, ma non temere, ora lo conoscerai" disse sorridendo il preside, notando nel viso e negli occhi di Giulia tutte le sue incertezze su quanto le stava capitando.
All'improvviso, nella stanza entrò un ragazzo molto alto, con capelli rosso fuoco, occhi marroni profondi circondati da un paio di occhiali dalla forma di un cerchio perfetto, vestito in maniera molto formale, con pantaloni scuri e maglia nera.
Disse: "Eccomi, signor preside! Ai suoi ordini!"
Il preside subito rispose: "Vedi questa ragazza? Bene! Lei si chiama....non ricordo il tuo nome, scusa..."
E lei: "Giulia, mi chiamo Giulia, signore".
"Ecco, Matteo, lei è Giulia, nuova del nostro posto e mi farebbe piacere se tu la accompagnassi a fare un piccolo giro della scuola".
Matteo, entusiasta, si affrettò così a prendere la mano della ragazza e la condusse a fare un giro completo del luogo.
Ma, poco a poco, più tempo Matteo passava con Giulia, più lui si sentiva in imbarazzo ed emozionato dalla presenza della ragazza, tanto da arrossire ogni volta che lei volgeva lo sguardo verso di lui o gli faceva domande riguardo le loro abitudini così bizzarre, ma così uniche e particolari.
Talmente rapita da quel mondo, Giulia prese a frequentare tutti i giorni il bosco che grazie a quel biglietto per lei si trasformava in splendida prateria e così continuava a frequentare il suo nuovo amico stringendo con lui un legame sempre più stretto e profondo; Matteo non era più un semplice amico, si accorse che stava diventando sempre più importante e lei lo stava diventando per lui.
Fu proprio in un giorno di sole caldo e splendente che Matteo, non riuscendo più a nascondere i suoi sentimenti per la ragazza, confessò di amarla e di voler passare il resto della sua vita con lei.
Giulia, meravigliata ed innamorata, decise che era arrivato il momento di trasformare l'amicizia con quel ragazzo in uno splendido amore e, nonostante i due mondi di origine fossero così in contrasto tra loro, la storia tra i due giovani continuò; avrebbero vissuto insieme veramente, superando tutte le differenze e le diversità ed avrebbero riso e pianto insieme, felici dei loro profondi sentimenti e lo sarebbero stati per sempre.

 Ye Filippo



Per Filippo arrivò il gran giorno, dopo aver dormito pochissimo per l’ agitazione e dopo che per tutta la notte si era fatto dei film su come sarebbe stato, la sveglia suonò e il ragazzo saltò giù dal letto, pronto per il suo primo giorno nella scuola di Armonia dove aveva desiderato andare fin da piccolo perché si poteva studiare musica e capire gli animali, le sue più grandi passioni.
Raggiunse la scuola con il grande giardino pieno di alberi ancora in fiore alla fine di settembre.
Il cortile era pieno di ragazzi, della sua età, tutti in trepida attesa dell’appello nella sala principale dove c’era la consegna dell’animusi.
C’erano tantissimi ragazzi, tutti diversi l’uno dall’altro: maschi, femmine, biondi, bruni, alcuni erano rossi e altri sfoggiavano una cresta colorata o una folta chioma simile ad un cespuglio. Quando chiamarono il suo nome, Filippo si sentì tremare le gambe.
La preside era una signora anziana e minuta che esitò un po’ prima di consegnargli il suo uovo. Dopo qualche istante scelse un uovo grigio con qualche puntino più chiaro.
Filippo sapeva che era quello giusto mettendolo nel suo zaino.
Incominciò ad immaginare chi poteva esserci dentro incrociando le dita nella speranza che potesse nascere un Gattufo.
Era tanta la voglia di conoscere il suo compagno che Filippo non smise più di suonare il suo flauto di legno, tutto il pomeriggio e anche la sera. Fece tutte le melodie che aveva imparato fino a quel momento quando poi, sfinito dal sonno si addormentò.
La mattina dopo si svegliò di soprassalto e andò a guardare dentro lo zaino.
Non c’era più l’uovo!
Preso dallo spavento incominciò a vagare per la stanza quando trovò tra le sue cose sparse e i cassetti rovistati, un bellissimo Gattufo grosso e nero, con due occhi grandissimi e gialli.
Finalmente si era schiuso il suo uovo e aveva con sé un compagno bellissimo che aveva sempre desiderato.

Complimenti, Christian, che storia romantica! E molto ben scritta! E grazie anche a Filippo per aver partecipato al mio laboratorio.
Questi erano gli ultimi due racconti delle scuole, ma, non temete, i racconti non sono ancora finiti. 
Ne sto aspettando ancora alcuni scritti dai miei lettori e ce ne sono altri quattro scritti da me e da una mia carissima collega autrice di fantasy. Per leggere questi, però, dovrete aspettare l'uscita ufficiale!
Ne sarete entusiasti!
A presto!
Claudia

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