Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

sabato 28 settembre 2019

Ho letto "Colpo su Colpo"

Colpo su colpo di [Gazzaniga, Riccardo]

di Riccardo Gazzaniga.
(link Amazon)
Un romanzo molto diverso dalle mie solite letture fantasy e romantiche, volete sapere perché ho deciso di leggerlo?
Mi ha colpito il titolo... Lo so, sembra una battuta, ma è così e poi mi ha incuriosito, da subito, la storia di Giada, l'ho sentita entrarmi nel cuore, forse mi ha ricordato le mie protagoniste: Giulia, Vittoria, ragazze toste, combattive.
Avevo paura, però, che fosse una lettura troppo cruda, drammatica, carica di sofferenza e ho tergiversato un poco.
Ma c'erano in ballo altre motivazioni.
Ho avuto il piacere di conoscere l'autore di persona, ho partecipato due anni fa a un corso di scrittura tenuto da lui, così ho iniziato a seguirlo. Mi piace come scrive, quello che scrive. (Qui il link al suo sito. Vi consiglio vivamente di tenerlo d'occhio.)
E poi c'è il tema dell'omosessualità femminile che mi sta molto a cuore. 
Io da bambina giocavo con i robot, non amavo le principesse e volevo essere un maschio, anzi, volevo essere come i maschi, perché ero convinta che la loro vita fosse molto più semplice della nostra, che potessero fare molte più cose di noi femmine e non sopportavo proprio le discriminazioni. Giocavo e sfidavo i bambini, volevo dimostrare di essere meglio di loro, o almeno, come loro. Da ragazzina, assieme a molte amiche, mi sono "battuta" per organizzare il primo torneo di calcio femminile nel campetto della parrocchia. (Una sorta di scandalo all'epoca!) E non ero nemmeno poi così brava a giocare, ma il punto era: perché doveva essere uno sport per soli maschi?
Comunque mi sono trovata a frequentare il mondo del calcio femminile e, come potete immaginare, ho conosciuto tante ragazze che crescendo si sono rese conto che la loro essenza non era conforme ai canoni imposti della società. Ho vissuto queste difficoltà da lontano, ma le ho viste le ho sentite e, nel mio cuore, ho sofferto con loro.

Ma torniamo al romanzo. Mi è piaciuto molto, ho sofferto e ho pianto, tanto (almeno sei pacchetti di fazzolettini sono stati sacrificati) ma non ho proprio potuto interrompere la lettura e mi sono sentita in dovere di sostenere Giada fino alla fine.
La storia è molto coinvolgente e l'autore è presente in ogni riga, parola o personaggio, ma non come un'entità saccente e onnisciente.
Si percepisce l'uomo, nei sentimenti, nella sua acuminata poesia, nel linguaggio crudo e realista; il poliziotto, nella disincantata visione della sua complicata città; il cittadino, conscio dei mille problemi attuali di Genova e di quel moncone del ponte Morandi che, come una spada di Damocle, incombe dall'alto, adombra i pensieri dei personaggi e sembra suggerire loro persino una drammatica soluzione. Ma lo spirito combattivo contro la vita che ti prende a pugni a volte non basta e solo l'amore ti può salvare.
Una storia che fa riflettere e mette a nudo, sotto i diversi punti di vista, una realtà, una città, il senso della vita stessa.

E adesso torno a indossare i miei occhiali dalle lenti colorate e vi invito a leggere "Canta per Me", nella mia visione più luminosa ed edulcorata di Genova e della vita; una racconto leggero, in confronto, ma con qualcosina in comune.
Perché anche Sara, come Giada, vive in Valpolcevera, a Pontedecimo. Frequenta il liceo Pertini e tutte le mattine passa sotto a quel ponte che all'epoca non era ancora caduto. Ha i suoi sogni e le sue paure. Prima fra tutte: cantare in pubblico, anche se è la sua passione, ciò che la rende felice.
Certo, i suoi problemi sono meno complicati e drammatici di quelli di Giada, ma anche lei ha un'amica speciale che improvvisamente, da un giorno all'altro, non le parla più; e i suoi dilemmi d'amore: ha paura di innamorarsi di Fabio.
La sua vita è tranquilla e serena, perché mai rischiare di farsi sconvolgere da sentimenti intensi e a volte incomprensibili?

Buona lettura
Claudia    


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