Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi leggiamo insieme il lungo racconto di Valentina,
(della scuola D'Azeglio di Genova Prato)
Anche io ho scritto un nuovo racconto ambientato ad Armonia, siete curiosi?
Leggete questo post per scoprire come averlo gratis in anteprima.
(Nuova raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" #armonialatuastoria.)
Diani Valentina
L' ULTIMO ANNO
Era una mattina quasi come tutte
le altre, ma solo quasi come tutte le altre, perché quel primo
Settembre sarebbe stato l'ultimo primo giorno di scuola ad Armonia di
Nicol.
Nicol è una ragazza
diciassettenne, molto magra e abbastanza alta, con i capelli lunghi
fino alle spalle di color nero intenso e gli occhi verde smeraldo,
ama fare qualsiasi sport e vestirsi con i jeans, una felpa e le
classiche scarpe da ginnastica.
Quella mattina era
contemporaneamente felice e triste perché la scuola ricominciava (e
lei amava la scuola) ma quell'anno era il suo ultimo anno lì, nella
scuola che tanto amava: Armonia.
Mentre si vestiva ecco l'urlo
della madre che la chiamava per scendere a fare colazione.
- Nicol, scendi, la colazione è
pronta.
- Arrivo mamma. - La ragazza si
allacciò quindi le stringhe delle scarpe, scese le scale e arrivò
in cucina per fare colazione.
Finito di mangiare prese lo
zaino, salutò la madre e uscì di casa.
Una volta arrivata davanti al
portale della scuola lo varcò ed ecco subito la voce stridula da
ochetta di Nadia, una sua compagna, che odiava.
- Guarda guarda chi si rivede -
disse.
Nicol non ci fece caso, girandosi
sbuffò e si diresse al lago Sussurrante, il suo solito posto di
ritrovo con le sue amiche.
Guardò le acque azzurre e
limpide del lago e come ogni anno ci rimase incantata, vedendo quello
splendore della natura.
- Hey! - Ecco la voce
inconfondibile di Betty, la sua migliore amica o meglio dire BFF.
- Hey - ricambiò Nicol.
- Ciao Nicki!!! - dissero
contemporaneamente Emma e Stella, altre due amiche molto importanti.
- Dov'è Olly? - chiese la
ragazza.
- È al fienile per prendere
Toby.
- Ah, ok, come al solito. La
raggiungiamo? - domandò.
Olly era la quinta ed ultima
componente del "Crazy Club", il gruppo segreto delle cinque
amiche.
Toby, invece, era il suo
topogallo, cioè il suo animusi (animusi = animale da
compagnia, che è l'unione di due diversi animali).
Le ragazze raggiunsero Olly e
ognuna prese il proprio compagno: Betty prese Luna, Emma Lino, Stella
Funny e Nicol Ronnie, il suo gattufo con il nome dedicato alla nonna
morta l'anno prima.
Dopo aver preso i loro animaletti
li nutrirono suonando per loro qualche melodia con il flauto, poi
mangiarono e dopo andarono a letto per prepararsi per il giorno
seguente.
L'indomani, prima di colazione,
ebbero la corsa mattutina per riscaldarsi con la professoressa
Diana, subito dopo ebbero le lezioni. Nel pomeriggio si allenavano,
facevano i compiti, stavano con le loro bestiole e parlavano tra
loro.
I giorni d'autunno proseguiranno
tranquilli, arrivò l'inverno e di conseguenza il giorno di Natale
quindi ognuno tornò a casa propria, questo equivaleva ad altre due
settimane senza Ronnie e senza gli altri membri del "Crazy
Club".
Nicol il Natale lo trascorse in
famiglia insieme ai suoi zii, ai cugini e alle cugine.
Non ricevette niente di speciale:
un paio di scarpe, qualche indumento e due libri da leggere.
Finite le vacanze si tornò a
scuola e la prima sera dopo il ritorno ad Armonia, nella sala grande
(la sala della colazione, pranzo e cena) la preside Orchestri fece un
annuncio molto importante:
- Cari ragazzi e ragazze, domani
non ci saranno né verifiche né interrogazioni, perché domani si
avvierà un progetto intitolato "per un giorno amiche", in
breve verrete legati con delle manette incantate, insieme alla
compagna o al compagno a cui verrete unite dovrete passare tutto il
giorno insieme e collaborare - spiegò la preside.
Tutti si guardarono eccitati, ci
fu un attimo di silenzio ma subito dopo si ricominciò a sentire
brusii dei ragazzi e delle ragazze.
Nicol era super eccitata. Nella
sua mente pensava già con chi voleva stare; era molto indecisa; le
sarebbe piaciuto stare con Betty o con Stella o con..., ma d'un
tratto la preside ricominciò a parlare, mettendo così in pausa i
mille pensieri che giravano nella sua testa.
- Avete domande? - chiese la
signorina Orchestri, ma nessuno parlò.
- Bene allora buona cena, no,
quasi dimenticavo le coppie saranno scelte dei professori domani
mattina qui a tavola. Ora vi lascio fantasticare con chi potreste
capitare e buon appetito a tutti!
La cena continuò e gli studenti
si disperavano perché avevano paura di capitare con i loro nemici.
Nicol, non ci voleva pensare, perché solo il pensiero di capitare
con quella ochetta di Nadia le faceva venir nausea.
Dopo mangiato andarono tutti
nelle loro stanze per dormire, un po' perché erano stanchi e un po'
per prepararsi fisicamente all'indomani mattina.
Arrivò quindi l'ora della
colazione e i professori iniziarono a dire le coppie.
Avevano quasi finito le coppie
quando ecco, quel momento arrivò.
- Nicol More con Nadia Crove -
pronunciò il professor Filippo.
Nicol e Nadia si guardarono quasi
con disgusto, poi andarono dalla professoressa Diana che fece loro
l'incantesimo per unirle.
- Allora, io mi siedo sempre in
quel tavolo, quindi andiamo a fare colazione lì - disse Nadia.
- Senti ochetta, io mi rifiuto e
andiamo nel mio tavolo - protestò Nicol.
- Come mi hai chiamato? - esplose
l'altra.
- Ochetta, perché è quel che
sei - si difese.
Alla fine decisero di sedersi nel
terzo ed ultimo tavolo rimanente.
Le lezioni andarono lisce ma il
problema fu dopo pranzo cioè durante gli allenamenti.
- Iniziamo con uno o due giri di
campo? - propose Nicol.
- No, voglio iniziare a fare i
saltelli a gambe unite - disse Nadia.
- O meglio, non è che voglio ho
proprio deciso - continuò.
- Ok, ochetta, ma stai calma.
- Io sono calma, cioè non calma,
calmissima - si arrabbiò Nadia.
Nicol portò gli occhi al cielo e
sbuffò, non fecero un grande allenamento ma solo un breve
riscaldamento per restare attive e in forma.
- L'allenamento, o meglio
riscaldamento, è finito - disse Nadia.
- Ma è passata solo mezz'ora! -
insisté Nicol.
- Beh, cosa vuoi fare, le
capriole ruote? Io non ho la minima intenzione di rompermi le gambe -
si difese.
La discussione non andò oltre,
anche perché dovevano finire i compiti e nutrire i loro piccoli
animusi.
Dopo la cena tornarono dalla
professoressa Diana che si congratulò con loro per essere uscite
vive da quel lunghissimo e difficilissimo giorno.
Tolto l'incantesimo, Nicol e
Nadia si guardarono e si abbracciarono come si fa con le vere amiche.
In quell'istante un pensiero
fremeva nella testa di Nicol, e se fossero diventate persone che non
si odiano ma semplicemente che non si parlavano?
Questo ancora non si sapeva.
Dopo quel giorno il tempo passò
velocissimo e Nadia e Nicol erano quasi mezze amiche, questo
equivaleva al fatto che avevano iniziato a parlarsi e confidarsi l'un
l'altra.
Arrivò quindi l'ultima sera,
cioè il giorno del ballo, i membri del "Crazy Club" più
Nadia ci andarono tutte insieme da vere migliori amiche.
La mattina seguente Nicol fece un
viaggio lungo tutta la scuola e come sempre rimase ammaliata dalla
purezza del lago Sussurrante.
Tornò per l'ultima volta nella
sua stanza, quella che per gli ultimi quattro anni della sua vita era
stata solo sua e di Betty, prese le valigie e prima di varcare il
portale per l'ultima volta si girò a guardare quella meraviglia di
posto, quello che l'aveva fatta sognare, quello che le aveva fatto
capire il vero senso dell'amicizia, quello che considerava custode
del suo cuore.
Armonia: non solo una scuola, ma
il posto che Nicol amava più di tutti e che considerava casa.
Brava, Valentina! Non ci ha raccontato solo un giorno ad Armonia, ma un intero anno! Complimenti per l'uso del dialogo, per il tuo impegno e anche per la bella morale: a volte basta conoscere meglio una persona per imparare ad apprezzarla.
A presto
Claudia
Brava, Valentina! Non ci ha raccontato solo un giorno ad Armonia, ma un intero anno! Complimenti per l'uso del dialogo, per il tuo impegno e anche per la bella morale: a volte basta conoscere meglio una persona per imparare ad apprezzarla.
A presto
Claudia
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