Buona domenica, Cari Amici Lettori, oggi è un giorno frizzante e particolarmente limpido, sembra proprio di essere ad Armonia!
Facciamoci un salto insieme a Federico!
(della scuola Volta di Genova Cornigliano)
E non dimenticate di dare un'occhiata al nuovo romanzo!
(Nuova raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" #armonialatuastoria.)
Sinatò Federico
Era
l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale e la scuola
aveva organizzato per la serata una festa in cui gli studenti si
sarebbero esibiti con il loro animusi.
Quella
mattina Giulia si era alzata presto perché era molto emozionata. Una
volta scesa dal letto non vide il suo animusi,
ma subito non si preoccupò perché spesso si nascondeva per farle
uno scherzo.
Quando
arrivò il momento di andare in classe cominciò a cercarlo, ma del
suo topogallo non c’era traccia.
Quindi
si recò dai suoi amici e si misero a cercare in tutta la scuola, ma
non trovarono niente. Decisero allora di andare dalla Preside
Orchestri che disse loro che due anni fa la scuola era stata
attaccata da un ladro che riuscì a prendere tre animusi,
ma che poi fu costretto a scappare.
La
Preside diede l’allarme alla scuola chiedendo di stare attenti ai
loro animusi
e di non lasciarli mai soli.
Da
quel momento tutta la scuola si mise a cercare il ladro.
Giulia
era molto triste perché era molto affezionata al suo animusi,
ma non si arrese. Cercò una pista da seguire, quindi andò in camera
sua per cercare un indizio. Poi si ricordò che l’animusi
di Pietro aveva capacità olfattive molto sviluppate.
Andò
a cercare Pietro per far annusare al suo canorso la coperta dove
dormiva il suo topogallo. Subito
l’annusi
si mise sulle sue tracce.
A
un certo punto il canorso sbatté la testa contro un muro e cominciò
a girare in tondo vicino a questo.
Per
farlo rilassare suonarono una melodia ed improvvisamente si aprì un
passaggio segreto.
Il
canorso s’infilò nel passaggio, scese delle ripide scale, e una
volta arrivati sotto videro un grande portone con una fessura.
A
quel punto pensarono di chiamare Camilla perché il suo gattufo
sarebbe potuto passare attraverso la fessura che si trovava molto in
alto.
Il
gattufo spiccò il volo e s’infilò nella fessura. Dopo pochi
minuti tornò con una chiave e la diede a Giulia che aprì il
portone.
Dietro
la porta c’erano quattro animusi,
tra cui quello di Giulia.
Ma
ecco il colpo di scena: a pochi passi da loro c’era il supplente di
Agraria. Provò a scappare, ma fortunatamente nel frattempo era
arrivata la Preside che con una melodia riuscì ad imprigionarlo.
Finalmente
il mistero era stato risolto e Giulia e i suoi amici poterono
festeggiare.
Un mistero, un rapimento! Complimenti a Federico per il racconto ben strutturato e corretto anche dal punto di vista grammaticale. Grazie, per averci regalato questa storia!
A presto,
Claudia
Era
l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale e la scuola
aveva organizzato per la serata una festa in cui gli studenti si
sarebbero esibiti con il loro animusi.
Quella
mattina Giulia si era alzata presto perché era molto emozionata. Una
volta scesa dal letto non vide il suo animusi,
ma subito non si preoccupò perché spesso si nascondeva per farle
uno scherzo.
Quando
arrivò il momento di andare in classe cominciò a cercarlo, ma del
suo topogallo non c’era traccia.
Quindi
si recò dai suoi amici e si misero a cercare in tutta la scuola, ma
non trovarono niente. Decisero allora di andare dalla Preside
Orchestri che disse loro che due anni fa la scuola era stata
attaccata da un ladro che riuscì a prendere tre animusi,
ma che poi fu costretto a scappare.
La
Preside diede l’allarme alla scuola chiedendo di stare attenti ai
loro animusi
e di non lasciarli mai soli.
Da
quel momento tutta la scuola si mise a cercare il ladro.
Giulia
era molto triste perché era molto affezionata al suo animusi,
ma non si arrese. Cercò una pista da seguire, quindi andò in camera
sua per cercare un indizio. Poi si ricordò che l’animusi
di Pietro aveva capacità olfattive molto sviluppate.
Andò
a cercare Pietro per far annusare al suo canorso la coperta dove
dormiva il suo topogallo. Subito
l’annusi
si mise sulle sue tracce.
A
un certo punto il canorso sbatté la testa contro un muro e cominciò
a girare in tondo vicino a questo.
Per
farlo rilassare suonarono una melodia ed improvvisamente si aprì un
passaggio segreto.
Il
canorso s’infilò nel passaggio, scese delle ripide scale, e una
volta arrivati sotto videro un grande portone con una fessura.
A
quel punto pensarono di chiamare Camilla perché il suo gattufo
sarebbe potuto passare attraverso la fessura che si trovava molto in
alto.
Il
gattufo spiccò il volo e s’infilò nella fessura. Dopo pochi
minuti tornò con una chiave e la diede a Giulia che aprì il
portone.
Dietro
la porta c’erano quattro animusi,
tra cui quello di Giulia.
Ma
ecco il colpo di scena: a pochi passi da loro c’era il supplente di
Agraria. Provò a scappare, ma fortunatamente nel frattempo era
arrivata la Preside che con una melodia riuscì ad imprigionarlo.
Finalmente
il mistero era stato risolto e Giulia e i suoi amici poterono
festeggiare.
Un mistero, un rapimento! Complimenti a Federico per il racconto ben strutturato e corretto anche dal punto di vista grammaticale. Grazie, per averci regalato questa storia!
A presto,
Claudia
Molto bello complimenti
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