Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

mercoledì 20 maggio 2020

Pinna Matteo - Todaro Danilele - Un Giorno ad Armonia


Buongiorno, Cari Amici Lettori,
oggi leggiamo insieme un racconto di Matteo e Daniele, 
(della scuola di Genova Molassana) 
(Nuova raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" #armonialatuastoria.)

 Pinna Matteo – Todaro Daniele


I fratelli Jones, Denise, Daniele e Matteo, entrarono per il primo giorno alla scuola Armonia.
I fratelli Jones avevano deciso di frequentare questa scuola perché a loro piacevano la musica e gli animali. Ne erano venuti a conoscenza perché la preside un giorno era andata nella loro scuola e aveva visitato tutte le classi.
Con un po’ di timore, visto che la classe era numerosa e tutti li stavano osservando, salutarono il professore.
- Buongiorno!
- Buongiorno, ragazzi! - rispose il prof.
Il professore si chiamava Orazio Adolorado.
Orazio Adolorado era di altezza media, magro, simpatico ed era un tipo particolare perché tutte le cose belle che vedeva se le prendeva subito. Insegnava matematica e le materie correlate.
Dopo essersi sistemati nei banchi, il professore consegnò un uovo di animusi a ciascuno. Finita l'ora di lezione, i tre ragazzi uscirono, portarono le uova sul prato e le osservarono attentamente per vedere ogni movimento che facevano.
- Denise, che animusi vorresti? - chiese Daniele.
- Un Topogallo, tu?
- Io un Rinocane, tu Matte?
- Io un Cangucocco.
- Io lo nutrirò con il flauto! - esclamò Denise.
- Io con la tastiera! - disse Daniele.
- Io con il clarinetto! - disse Matteo.
Ma i ragazzi erano stanchi, perché la notte precedente erano stati svegli per pensare a tutto quello che sarebbe potuto succedere nella nuova scuola, perciò si ritirarono nella loro camera e si addormentarono. Dopo un'oretta si svegliarono di colpo, avendo sentito il rumore della porta che era stata chiusa di scatto, come se qualcuno, dopo essere entrato furtivamente mentre loro dormivano, stesse fuggendo. Decisero di seguirlo subito dopo aver preso il loro uovo, ma Denise li fermò:
- Daniele, Matteo, non fate scherzi… dove avete nascosto il mio uovo?
- Cosa dici, Denise! Non ricordi più dove lo hai messo?
- Ragazzi, davvero, era qui… ricordo perfettamente di averlo deposto in questo cestino…
E dicendo queste parole, cominciava a piangere indicando il suo vecchio cestino dell'asilo che aveva portato da casa proprio per deporvi l'uovo di animusi che sapeva le sarebbe stato affidato.
Allora Matteo e Daniele si precipitarono fuori della stanza e si misero sulle tracce del possibile ladro, mentre Denise in lacrime continuava a guardarsi attorno nella speranza di trovare ancora il suo uovo.
I due ragazzini raggiunsero qualcuno che stava scendendo le scale e scoprirono che era la professoressa Lorenza Rompini. Anche lei aveva una… mania: prendeva tutte le cose fragili che aveva davanti a sé e le spaccava con una mazza di piombo che teneva nel suo armadietto.
- Ci scusi signora professoressa, le possiamo fare una domanda? - dissero i ragazzi.
- Cosa volete? - rispose bruscamente la prof.
- Vorremmo chiederle se nelle ultime ore ha visto qualche oggetto fragile?
- No!!! Non vedo oggetti fragili da quindici ore e sono nervosa! - rispose.
Dopo questo ritornarono da Denise che disse che dell'uovo non c'era traccia.
Poi, tutti insieme, entrarono nell'ufficio del professor Adolorado e, quando raccontarono tutto, fece un ghigno con la bocca e cercò di mandarli via come se stesse nascondendo qualcosa.
Nel tardo pomeriggio ripassarono e sentirono il suono del suo flauto. Guardando attraverso la serratura videro che dalla scrivania c'era un animusi che cercava di scappare.
L'animusi era un Topogallo proprio come voleva Denise, con il corpo da topo e la parte sopra da gallo. Poi alzarono lo sguardo e la loro attenzione cadde sul foglio del regolamento dei professori, sul quale c'era scritto all'articolo diciassette che i docenti non potevano avere un animusi.
Corsero subito dalla preside e le chiesero se era vera la regola numero diciassette e lei rispose di si. Poi dissero:
- Ma noi abbiamo visto il prof. Adolorado che ne aveva uno nell'ufficio!
Allora andarono da lui che si giustificò dicendo:
- Lo avevo trovato per terra ed era affamato!
Dopo questo la preside, per verificare ciò, disse all'altoparlante che se qualcuno aveva perso l'animusi doveva recarsi in segreteria.
Subito dopo Denise disse che a lei avevano rubato l'uovo di animusi e che era l'unica a cui mancava. Allora Adolorado confessò che era stato lui a rubarlo perché ... gli piaceva molto.
I tre fratelli Jones lo perdonarono lo stesso però gli chiesero di non farlo più. Invece la preside disse che doveva fare qualche giorno di lavoro gratis e al prof. andò bene.
I tre fratelli Jones decisero lo stesso di restare in questa scuola perché gli piaceva tanto. Gli animusi di Daniele e Matteo furono anche loro come volevano, quello di Daniele Rinocane, testa di Rinoceronte e corpo di cane, e quello di Matteo Cangucocco, testa di coccodrillo e corpo di canguro.

Per la miseria! I professori di questa scuola sono davvero un po' pazzerelli! Ma tutto è bene quel che finisce bene. Complimenti a Matteo e a Daniele per il bel racconto, corretto e ben strutturato. Bravi!
Ricordo a tutti che chiunque può provare a scrivere il proprio racconto, mettersi in gioco e immaginare di vivere una giornata ad Armonia.
A presto 
Claudia.

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