Buongiorno, Cari Amici Lettori,
oggi leggiamo insieme il racconto di Lorena,
(della scuola di Genova Molassana)
Anche io ho scritto un nuovo racconto ambientato ad Armonia che verrà pubblicato domani!
Siete curiosi?
Leggete questo post per scoprire come averlo gratis in anteprima,
altrimenti dovrete aspettare che esca la raccolta a fine estate.
(Nuova raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" #armonialatuastoria.)
Molinari Lorena
Il mio primo giorno mi svegliai
addirittura un paio d'ore prima per andare a scuola. Ero molto
agitata e preferivo arrivare un po' in anticipo. Io e mia mamma
salimmo in macchina e imboccammo la strada che portava alla scuola
“ARMONIA”.
Arrivati, incontrai una ragazza
che si chiamava Agnese. Ci presentammo e iniziammo un po' a
conoscerci. Era il primo giorno anche per lei, ma al contrario di me,
mi sembrava tranquilla. Mi ispirò fiducia e così stetti al suo
fianco.
Quando suonò la campanella
entrammo tutti e prima di iniziare le lezioni ricevemmo, secondo il
regolamento, un uovo di ANIMUSI. Dopo avercelo consegnato iniziammo
la lezione. Alla prima ora e alla seconda avemmo il prof. Maggi che
insegnava astrologia e cultura generale. Nonostante la bravura e la
delicatezza nello spiegare, io trovai, non tanto difficoltà nella
lezione, quanto fui presa dalla paura che quando fossi stata
interrogata, avrei dovuto parlare davanti a tutta la classe. Agnese
che era vicino a me aveva visto che c'era qualcosa che non andava e
mi chiese:
«Elisa,
cosa succede?» e io facendo finta che non succedesse niente,
risposi:
«Niente, perché?» e lei molto
interessata:
«Mi sembravi preoccupata e
pensierosa!»
A questo punto, le spiegai quello
che mi stava succedendo.:
«Agnese, in effetti c'è
qualcosa che non va» le risposi sussurrando e lei:
«Dimmi pure, ti puoi fidare di
me!» e io intimidita:
«Sai, Agnese, quello che mi fa
preoccupare è che quando sarò interrogata dovrò parlare davanti a
tutta la classe» e lei:
«Ti capisco, anche io avevo
questa paura ma poi ho trovato una soluzione, quella di pensare alle
persone che voglio vedere.»
A questo punto risposi:
«Ok, grazie mille!»
Proprio in quel momento, mentre
il prof spiegava la lezione, sentii uno scricchiolio dal mio uovo e
chiesi ad Agnese che cosa stava succedendo e lei rispose che di
sicuro si stava schiudendo.
A quel punto alzai la mano e
dissi al prof quello che stava succedendo. E lui rispose: «Devi
andare dal prof. Raina che saprà lui come fare.»
Allora io e Agnese lo andammo a
cercare.
Lo
trovammo in giardino e gli spiegammo il perché eravamo andate da
lui. Mi chiese di posarlo a terra e di cantargli una canzone. A quel
punto l'uovo si schiuse e uscì… un orsotopo.
Era molto piccolo, aveva la testa
da topo e il corpo da orso. Aveva una pelle bella morbida, di color
marrone scuro, gli occhi neri e le orecchie piccole. Dopo che fu
uscito ritornammo in classe e lo posammo in una gabbia dove c'erano
tutti gli altri ANIMUSI.
A quel punto entrammo in classe e
mentre ci stavamo sedendo suonò la campanella del cambio d'ora.
C'era sempre il prof. Maggi, che disse che avrebbe interrogato. Dopo
avere interrogato due miei compagni, toccò a me. Avevo molta paura e
mentre mi alzai Agnese mi strinse la mano e mi disse di ricordare
quello che mi aveva detto.
Quando arrivai alla cattedra ero
molto agitata, mi batteva forte il cuore. Il prof iniziò a pormi
qualche domanda di tutte le materie, ad esempio:
«Chi era Maria Stuart?»
«Chi era Elisabetta I?»
«Che cosa sono i principi
alimentari?» E io in queste domande non trovai molta difficoltà,
più che altro ero spaventata per i compagni che mi potessero
prendere in giro.
Mentre ero lì pensai a quello
che mi aveva detto Agnese… allora mi concentrai solo a rispondere
alle domande… ma intanto pensavo ai miei genitori. Mi mancavano e
non vedevo l'ora di rivederli per dire loro che avevo trovato una
vera amica e per di raccontare la mia giornata alla scuola "ARMONIA".
Dopo aver risposto a tutte le
domande,il prof. mi disse:
«Complimenti Elisa, sei stata
molto brava!» e io molto felice risposi:
«Grazie mille, prof.»
Dopo aver finito l'interrogazione
andai ad abbracciare Agnese e la ringraziai di tutto.
Dal quel giorno alla scuola
"ARMONIA" capii che non era tanto importante avere buoni
voti a scuola, ma avere trovato una vera amica che ti sa ascoltare e
di cui ti puoi fidare.
Complimenti a Lorena per il suo racconto, ben struttura, corretto grammaticalmente. Buon uso del dialogo, proprio come avevo suggerito a lezione, brava!
A presto
Claudia
Molinari Lorena
Il mio primo giorno mi svegliai
addirittura un paio d'ore prima per andare a scuola. Ero molto
agitata e preferivo arrivare un po' in anticipo. Io e mia mamma
salimmo in macchina e imboccammo la strada che portava alla scuola
“ARMONIA”.
Arrivati, incontrai una ragazza
che si chiamava Agnese. Ci presentammo e iniziammo un po' a
conoscerci. Era il primo giorno anche per lei, ma al contrario di me,
mi sembrava tranquilla. Mi ispirò fiducia e così stetti al suo
fianco.
Quando suonò la campanella
entrammo tutti e prima di iniziare le lezioni ricevemmo, secondo il
regolamento, un uovo di ANIMUSI. Dopo avercelo consegnato iniziammo
la lezione. Alla prima ora e alla seconda avemmo il prof. Maggi che
insegnava astrologia e cultura generale. Nonostante la bravura e la
delicatezza nello spiegare, io trovai, non tanto difficoltà nella
lezione, quanto fui presa dalla paura che quando fossi stata
interrogata, avrei dovuto parlare davanti a tutta la classe. Agnese
che era vicino a me aveva visto che c'era qualcosa che non andava e
mi chiese:
«Elisa,
cosa succede?» e io facendo finta che non succedesse niente,
risposi:
«Niente, perché?» e lei molto
interessata:
«Mi sembravi preoccupata e
pensierosa!»
A questo punto, le spiegai quello
che mi stava succedendo.:
«Agnese, in effetti c'è
qualcosa che non va» le risposi sussurrando e lei:
«Dimmi pure, ti puoi fidare di
me!» e io intimidita:
«Sai, Agnese, quello che mi fa
preoccupare è che quando sarò interrogata dovrò parlare davanti a
tutta la classe» e lei:
«Ti capisco, anche io avevo
questa paura ma poi ho trovato una soluzione, quella di pensare alle
persone che voglio vedere.»
A questo punto risposi:
«Ok, grazie mille!»
Proprio in quel momento, mentre
il prof spiegava la lezione, sentii uno scricchiolio dal mio uovo e
chiesi ad Agnese che cosa stava succedendo e lei rispose che di
sicuro si stava schiudendo.
A quel punto alzai la mano e
dissi al prof quello che stava succedendo. E lui rispose: «Devi
andare dal prof. Raina che saprà lui come fare.»
Allora io e Agnese lo andammo a
cercare.
Lo
trovammo in giardino e gli spiegammo il perché eravamo andate da
lui. Mi chiese di posarlo a terra e di cantargli una canzone. A quel
punto l'uovo si schiuse e uscì… un orsotopo.
Era molto piccolo, aveva la testa
da topo e il corpo da orso. Aveva una pelle bella morbida, di color
marrone scuro, gli occhi neri e le orecchie piccole. Dopo che fu
uscito ritornammo in classe e lo posammo in una gabbia dove c'erano
tutti gli altri ANIMUSI.
A quel punto entrammo in classe e
mentre ci stavamo sedendo suonò la campanella del cambio d'ora.
C'era sempre il prof. Maggi, che disse che avrebbe interrogato. Dopo
avere interrogato due miei compagni, toccò a me. Avevo molta paura e
mentre mi alzai Agnese mi strinse la mano e mi disse di ricordare
quello che mi aveva detto.
Quando arrivai alla cattedra ero
molto agitata, mi batteva forte il cuore. Il prof iniziò a pormi
qualche domanda di tutte le materie, ad esempio:
«Chi era Maria Stuart?»
«Chi era Elisabetta I?»
«Che cosa sono i principi
alimentari?» E io in queste domande non trovai molta difficoltà,
più che altro ero spaventata per i compagni che mi potessero
prendere in giro.
Mentre ero lì pensai a quello
che mi aveva detto Agnese… allora mi concentrai solo a rispondere
alle domande… ma intanto pensavo ai miei genitori. Mi mancavano e
non vedevo l'ora di rivederli per dire loro che avevo trovato una
vera amica e per di raccontare la mia giornata alla scuola "ARMONIA".
Dopo aver risposto a tutte le
domande,il prof. mi disse:
«Complimenti Elisa, sei stata
molto brava!» e io molto felice risposi:
«Grazie mille, prof.»
Dopo aver finito l'interrogazione
andai ad abbracciare Agnese e la ringraziai di tutto.
Dal quel giorno alla scuola
"ARMONIA" capii che non era tanto importante avere buoni
voti a scuola, ma avere trovato una vera amica che ti sa ascoltare e
di cui ti puoi fidare.
Complimenti a Lorena per il suo racconto, ben struttura, corretto grammaticalmente. Buon uso del dialogo, proprio come avevo suggerito a lezione, brava!
A presto
Claudia
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