Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

domenica 29 luglio 2018

Corocher Chiara - Casano Sarah - Esposito Eleonora - Filippini Giulio


Corocher Chiara

(Dalla scuola D'Azeglio)

Era una giornata strana, ero agitata ma impaziente di vedere la nuova scuola, nuovi compagni, nuove lezioni, nuovi amici…
«Tutto ricomincia da capo!»
Feci un viaggio molto lungo, la scuola era lontana da Genova ma avevo un po' paura ad arrivare presto, infatti mi sembrò di arrivare in un attimo.
Arrivai, c'era la preside Orchestri ad aspettarmi, salutai i miei Genitori ed entrai…
«Benvenuta Chiara!» mi disse la preside Orchestri con un tono amichevole ed un sorriso smagliante. «Adesso entreremo, i tuoi nuovi compagni stanno mangiando, ci recheremo subito nella sala mensa così ti presenterò...»
Ero agitata ma subito dopo ebbi un senso di vertigine e di vuoto… avevamo attraversato la porta che conduce alla vera e propria scuola.
Ci recammo subito alla mensa, come la preside mi aveva preannunciato… entrammo e quasi nessuno fece caso a me fino a quando la preside non richiamò l'attenzione:
«Un attimo di attenzione...» disse la preside facendo ricadere tutti gli sguardi su di me… «Volevo presentare una nuova alunna, si chiama Chiara, ha 15 anni e inizierà da domani le lezioni di seconda...»
Tutti mi guardavano, mi sentivo un po' a disagio ma subito mi cadde l'occhio su un gruppetto di ragazzi che mi guardavano molto incuriositi… per la precisione mi attirò l'espressione di una ragazzina: occhi grandi e verdi, capelli scuri spettinati e un sorriso un po' strano ma simpatico… aveva un'aria familiare!
«Qualcuno ha un posto per far sedere Chiara?» chiese la preside.
«Sì, vicino a noi!» disse la ragazzina dai grandi occhioni verdi...
Mentre mi avvicinavo al loro tavolo notai un bellissimo ragazzo: capelli biondi, occhi azzurri, che mi guardava con un sorriso a 32 denti...
Arrivai e venni accolta con molta gentilezza mentre la ragazza dagli occhi verdi cercava di rompere il ghiaccio… «Ciao, io mi chiamo Giulia, lui vicino a me è Pietro...» un bel ragazzo che mi fece un sorriso e mi tese la mano dicendomi un divertente e brillante «Piacere!» poi Giulia continuò «...loro sono Camilla, Stefano, Maria, Luca e Arci… il capitano della squadra di Tornado!» mi stavo chiedendo cosa fosse il Tornado ma subito una profonda e dolce voce mi fece voltare:
«Piacere!» disse il magnifico ragazzo afferrandomi la mano per stringermela. In quel momento ci guardammo negli occhi, mi sembrò di perdermi in quegli immensi e meravigliosi occhi azzurri, ma la voce di un professore richiamò l'attenzione:
«Pregherei Giulia e i suoi amici di accompagnare Chiara nella sua nuova stanza e poi di farle fare un giro della scuola!» disse una professoressa dai corti capelli rossi e dagli occhi vispi, così ci alzammo e c'incamminammo.
Il pomeriggio passò veloce insieme a Giulia e i suoi amici che, più o meno all'ora del tramonto, un tramonto che mi sembrò abbastanza strano, mi accompagnarono a prendere un uovo:
«Questo è il tuo animusi!» disse Camilla, la ragazzina con gli occhialoni strambi dall'aria molto simpatica che prima Giulia mi aveva presentato.
«Il mio cosa?» esclamai con aria interrogativa ma curiosa.
«...l'animusi: è l'incrocio tra due animali e si nutre di musica; in questo uovo è contenuto il tuo, che ti accompagnerà per tutto il tuo anno scolastico, ma fa attenzione: potrebbe schiudersi da un momento all'altro!»
Rimasi immobile: cosa voleva dire un incrocio tra due animali?Com'era possibile che si nutrisse di musica? Ma come avrei fatto io da sola a far schiudere un uovo? Ero spaventata e pensierosa.
Poi una mano forte e delicata allo stesso tempo afferrò la mia e mi portò un po' più avanti, era quella di Arci, il magnifico capitano di Tornado. «Probabilmente abbiamo dimenticato di dirti qualcosa…» disse con un tono dolce che mi fece subito calmare.
«...Sai questa è una scuola di Musicomagia
Rimasi immobile, non riuscivo a crederci!
Poi sentii una mano accarezzarmi la guancia, Arci si era accorto di come c'ero rimasta, ma mi disse: «Se vuoi stasera possiamo restare con te per aiutarti nel caso il tuo uovo si dovesse schiudere...»
Ero entusiasta all'idea e tempo che Arci disse quel che aveva detto che tutti furono d'accordo:
«Dormiremo nelle stalle!» disse Giulia.
«Sai, ormai noi siamo esperti, sapremo come aiutarti nel momento in cui il tuo uovo si schiuderà!» disse Pietro con tono rassicurante.
Mangiammo qualcosa velocemente e subito ci recammo alle stalle muniti di coperte, materassini e cuscini....
Quella stanza, anche se un po' fredda, mi ricordava molto un campeggio, così iniziammo a chiacchierare in attesa della schiusa del mio uovo...
«Allora, iniziamo a presentarci per bene...» disse Pietro entusiasta. «Io sono Pietro, esperto di animusi nonché compagno umano di Roccia, il mio maestoso Tartaceronte...»
«Wow!» esclamai entusiasta ed incuriosita.
«...ma non dimentichiamo» continuò sfoderando un sorriso un po' impertinente ma simpatico «...sono anche il fidanzato di Giulia!» si pavoneggiò facendola arrossire e facendo scoppiare tutti a ridere, poi andarono avanti…
«Io sono Stefano, sto facendo un apprendistato per studiare gli animusi...» disse il ragazzo dall'aria amichevole con gli occhiali.
«Io sono Giulia, studio gli animusi e come controllare il contatto mentale, che presto scoprirai che cos'è» disse Giulia con aria divertita.
Poi arrivò il capitano di Tornado, il bellissimo ragazzo che dall'inizio di quella giornata mi aveva molto affascinata.
«Ed io sono Arci, il capitano della squadra di Tornado, un gioco simile all'hockey e per me questo è l'ultimo anno di scuola ma anch'io dall'anno prossimo inizierò un apprendistato per studiare gli animusi!» disse con voce amichevole e profonda.
«Io sono Chiara, vengo da Genova e non vedo l'ora di iniziare a studiare e vedere tutte le cose che state facendo voi e che ci sono qui!» dissi con curiosità e gioia.
I nostri discorsi vennero interrotti da un rumore stridulo, come una porta.
«Si sta schiudendo!» esclamai spaventata.
Tutti mi dissero di suonare delle note acute per dare forza al mio animusi così in poco tempo venne fuori senza paura né fatica.
«Ma è bellissimo!» esclamai commossa, era un tenerissimo Canorso dal manto nero focato… «Lo chiamerò Thor!» tutti ne furono felici e da quella indimenticabile sera nacque la mia forte amicizia con quel gruppo di fantastici ragazzi!

 Casano Sarah - Esposito Eleonora - Filippini Giulio


(Dalla scuola Ansaldo)

Era il primo giorno di scuola ad Armonia e a tutti gli alunni venne consegnato un uovo di animusi.
Emma era una ragazzina alta, magra, con i capelli biondi e gli occhi verdi smeraldo.
Era una persona molto dolce e sensibile e si innamorò subito della scuola di Musicomagia.
Dal suo uovo uscì un pandiglio a cui si affezionò subito .
Il giorno seguente, alla lezione di magia, successe un incidente: Alessandro, il più impacciato della classe, inciampò nei lacci delle sue scarpe, per sbaglio lanciò un incantesimo al pandiglio di Emma e immediatamente l’animusi si sdoppiò.
Uno aveva il carattere dolce e tranquillo, invece l’altro era brusco e birichino.
L’animusi dolce si mise ad abbracciare tutti coloro che vedeva, mentre quello birichino andò in giro per la scuola a fare brutti scherzi a tutti .
La preside si affrettò ad andare nella classe di Emma per una spiegazione. Emma, preoccupata, continuava a chiedere come far tornare normale il suo animusi.
Così, assieme al professore di magia, andarono in biblioteca a cercare un controincantesimo; dopo lunghe ore di ricerche scoprirono che per far tornare normale l’animusi dovevano bagnare i due cloni contemporaneamente con l’estratto di rosa e semi di girasole.
Mentre il professore preparava l’estratto, Emma si affrettò a cercare i due cloni del suo animusi.
La parte dolce era nell’aula di musica mentre quella brusca era nella palestra.
Una volta portati i due animusi in laboratorio, Emma li bagnò con l’estratto e finalmente i due animusi tornarono ad essere il suo unico ed adorato pandiglio!!!  


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Un giorno ad Armonia - Vol.2 (L'ebook è gratis!) 

Claudia 

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