La Melodia di Natale
È
passato poco più di un anno da quando abbiamo lasciato Giulia e
Pietro sulle sponde del Lago Sussurrante e ormai Rudy ha
“ufficialmente” tre anni. È
il giorno di Natale e i ragazzi si preparano per andare a trascorrere
la festa in casa dei genitori di Giulia. Qualcosa di inaspettato,
però, accadrà durante la loro visita...
Questa storia ci viene
raccontata dal nostro caro Pietro, per una volta saremo noi ad
entrare nella sua testa, chissà che sorprese ci riserverà?
Era
la mattina di Natale, tutto era pronto per la partenza. Io e Rudy
eravamo già seduti in macchina ad aspettare Giulia. Per fortuna il
piccolo dormiva, almeno stava un po' in silenzio, non aveva certo
preso da sua madre, era un tale chiacchierone!
Io mi sentivo molto felice.
Giulia invece era terribilmente in ansia. Il giorno precedente aveva
avuto quell'espressione pensierosa e un po' imbronciata che mi fa
impazzire. Avremmo passato la giornata a casa dei suoi genitori e ci
sarebbero stati anche i miei, nonno Leoni, Arci e Camilla, nonché
Filippo, Diana e la piccola Lili. Bryan no, lui e la sua famiglia
avrebbero trascorso la festa con sua mamma Eleonor. Sotto pressante
insistenza della mia adorabile e intrigante Giulia, che doveva sempre
difendere i più deboli, erano stati convinti a non lasciare da sola
Eleonor il giorno di Natale.
Comunque
saremmo stati un bel gruppo di Musimaghi,
più i genitori di Giulia che erano gli unici a non sapere nulla di
Armonia e del mondo della Musicomagia.
Questo la tormentava, non
aveva mai digerito tutta la storia di tenerli all’oscuro per
rispettare i desideri di sua nonna Gemma.
Giulia odiava mentire, tra
l'altro non ne era capace, quindi rischiava ogni momento di tradirsi.
Inoltre Rudy aveva ormai imparato a parlare e non era proprio
possibile prevedere ciò che avrebbe detto.
Sospirai, io pensavo che
avremmo anche potuto dire loro ogni cosa, in fondo sia Rodolfo che
Gemma erano morti e nessuno di noi aveva pronunciato la promessa
vincolante, no?
«Papà!
Papà!» Ecco, si era svegliato, pace finita. Mi voltai e gli
sorrisi.
Aveva
gli stessi occhi verdi della mia Giulia e mi stava studiando con la
sua stessa espressione pensierosa. Quando era così serio a volte
dimenticavo che aveva solo tre anni, sembrava che stesse pensando a
qualche problema da risolvere per salvare l'umanità intera.
Poi
il suo viso si illuminò con uno splendido sorriso. «Gingo-bel,
gingo-bel, gingo-ol-tu-uei!»
Batté le mani e mi guardò carico di aspettativa.
Non
potei fare a meno di ridere. «Ma bravo! Te la sei ricordata!»
Allungai una mano e gli scompigliai i capelli. «Oggi la cantiamo,
okay?»
Rudy
annuì entusiasta e batté ancora le mani.
Con
la coda dell'occhio vidi un movimento in direzione della porta della
Fattoria.
Era
lei. Trattenni il respiro. Si era messa il vestito che le avevo
regalato per il ballo. Me lo aveva promesso. Anche se aveva addosso
un pesante giaccone, la stoffa del vestito spuntava svolazzando e
spuntavano anche le sue belle gambe, sospirai soddisfatto.
Spostai
lo sguardo sul suo viso e i suoi occhi puntati su di noi. Non sapevo
perché, ma scesi dalla macchina e le andai incontro.
Sul
suo bellissimo volto si dipinse un'espressione sorpresa e s'illuminò
sorridendomi.
Accidenti,
che emozione straordinaria, sapere di essere proprio io l'artefice
del suo sorriso, mi fece sentire... veramente strafigo.
Allargai
le braccia e lei si tuffò tra le mie, come sempre, sospirai, ora il
mio cuore era al suo posto.
“Ti
sei messa il vestito”
le sussurrai nella mente.
Percepii
il suo imbarazzo, sapevo che non si sentiva a suo agio, ma lo aveva
fatto per me.
Lei
annuì e rimase stretta a me ancora un po'.
...
Vi sta piacendo? Questo racconto è contenuto della raccolta
"I Racconti di Armonia" (Link Amazon - anche in edizione cartacea.)
Buona lettura!
Claudia : )
Nessun commento:
Posta un commento