Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

lunedì 8 luglio 2019

Dark Sea - Capitolo uno

Avete già letto Il Regno Sotterraneo?
Vi ricordo che l'ebook è in offerta a 99 cent per tutta l'estate!!






Capitolo 1 - Un nuovo inizio
(Un mese prima...)

«Fai attenzione per la strada, tesoro» zia Ester mi sfiorò la guancia con un bacio mentre mi chinavo a salutarla e mi guardò preoccupata. Mi fece sentire come una bambina che esce di casa per la prima volta.
«Certo zia» risposi accondiscendente e le mostrai l'orribile casco di sicurezza che mi aveva costretto a comprare «ti mando un messaggio quando arrivo!»
Lei mi sorrise e abbassò nuovamente gli occhi sul suo libro. Ne aveva cominciato un altro?
Zia Ester era una divoratrice di libri. In realtà lo ero anch'io, ma non riuscivo certo a tenere i suoi ritmi e nemmeno a leggere tutte quelle cose impegnate. Io preferivo di gran lunga i romanzi.
"Quella robetta rosa" li definiva lei.
"Sono urban-fantasy!" precisavo io un po' risentita.
"Ah certo, vampiri innamorati" alzava gli occhi al cielo e io... beh, lasciavo cadere il discorso, non amavo discutere con lei né con nessun altro a dire il vero. In fondo aveva ragione, non erano certo libri istruttivi. Mi piacevano solo perché mi regalavano emozioni allo stato puro, mi facevano evadere dalla mia grigia realtà e poi mi intrigava l'idea di un mondo nascosto e magico proprio sotto i nostri nasi. Ogni tanto osservavo qualche tipo strambo e pensavo "Uhm, quello dev'essere un demone" poi mi mettevo a ridere da sola, qualcuno senz'altro pensava che fossi pazza.
Presi lo zainetto appoggiato a terra e controllai un'ultima volta di aver preso tutto.
Le note del pianoforte mi distrassero.
Isabella era nella sala della musica e si era già messa al lavoro. Sospirai soddisfatta.
Zia Ester era stata magnifica ad accettare di ospitarla ancora. La mia migliore amica studiava pianoforte. Negli anni precedenti aveva già frequentato il conservatorio di Genova, doveva affrontare ancora gli ultimi esami e preparare la tesi.
Abitando dalla zia Ester, sarebbe stata vicina ai suoi insegnanti, avrebbe potuto prendere lezioni di perfezionamento e seguire un master estivo che sarebbe cominciato da lì a qualche giorno.
Noi abitavamo ad Albenga, ma avevamo entrambe studiato a Genova al Liceo Mazzini. Per qualche anno avevamo preso una stanza in affitto, ma poi la zia aveva insistito affinché ci trasferissimo da lei, perché si sentiva sola in quella grande casa. Così al piano superiore avevamo entrambe la nostra stanza, in cui negli anni precedenti avevamo dormito e studiato.
Avevamo appena terminato gli esami di maturità.
Isabella avrebbe continuato il conservatorio, mentre io mi sarei iscritta alla facoltà di storia e filosofia, avevo già partecipato ad alcuni seminari pre-universitari.
Principalmente ero appassionata di storia antica e mitologia, mi affascinavano le leggende. Erano così tutte stranamente simili, anche se di origini diverse e lontane: dei, creature mitologiche... Come potevano popoli, che vivevano agli antipodi della terra, avere inventato storie così somiglianti? Da qui la mia fissazione su vampiri e compagnia. Che ci fosse sotto qualcosa di vero?
«Vittoria tesoro, fai uscire Principessa, altrimenti tra poco comincerà a miagolare disperata» mi gridò la zia dal salotto.
Sentendosi nominare, Principessa arrivò con il suo incedere elegante e altezzoso. Scese dalle scale, mi sfiorò le gambe con la coda dritta dritta e si sedette composta davanti alla porta in attesa che io le aprissi. Con un "miao" mi salutò.
In realtà aveva diverse uscite, ma di notte la zia le faceva chiudere tutte per evitare di ritrovarsi la casa piena di gatti, anche se probabilmente non le sarebbe affatto dispiaciuto.
«Buongiorno Principessa» le diedi una grattatina dietro all'orecchio e aprii la porta.
La bellissima gatta tutta bianca era in realtà una gattina di strada, ma lei non lo sapeva e nessuno glielo faceva mai notare, era sicuramente convinta di esser una gatta di razza aristocratica.
Ridacchiai tra me. Appena fui uscita, venni travolta da un ansare e uno scodinzolare tutto agitato.
«Pluto! Come stai cucciolone?» il mio adorato cane era anche lui ospite della zia, ma solo del suo giardino. Era un esemplare misto di pastore tedesco e maremmano, un vero bestione. Un lupo a tutti gli effetti, ma con le orecchie giù e il pelo un po' più lungo. Io pensavo che fosse il cane più bello del mondo.
Gli feci un po' di coccole, gli stropicciai il suo testone, gli diedi qualche bacino sulla testa e poi proseguii, non volevo arrivare in ritardo al mio primo giorno di lavoro.
Mi diressi al garage e tirai fuori la mia bicicletta. Ecco svelato il perché dell'orrendo casco.
(Leggi tutto il capitolo sul sito ufficiale)

La storia di Vittoria è formata da tre romanzi, tutti pubblicati, sia in ebook che in edizione cartacea!
Claudia

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