Oggi leggeremo due nuovi racconti sempre provenienti dalla scuola media D'Azeglio di Genova Prato che ha partecipato al laboratorio "Un giorno ad Armonia" per la seconda volta.
Tutti questi racconti faranno parte della nuova raccolta "edizione 2019" che uscirà a fine estate. Nel frattempo potete leggere quelle degli scorsi anni, gli ebook sono gratuiti! (Edizioni 2017 - 2018)
Pacolini Simone
LA PAURA PIU’ GRANDE
Un ragazzo di nome Andrea aveva paura dei ragni.
Un giorno normalissimo come gli altri Andrea dopo la scuola va ai
giardini insieme ai suoi amici e iniziano a giocare a calcio, però
Francesco butta la palla nel fiume con un calcio.
Gabriele: - Come hai fatto a buttare la palla nel fiume?
Francesco: - Non l’ho fatto a posta scusa!
I due fanno la pace e nel frattempo Andrea va a recuperare la palla
nel fiume, però per andare a prenderla deve attraversare l’erba
alta.
Passando vede un ragno enorme, fa un balzo all’indietro cadendo.
Gabriele: - Andrea perché non prendi la palla? C’è qualche
problema?
Andrea: - No, tranquillo ora la prendo.
Andrea è immobilizzato non riesce a muoversi dalla paura, allora
tutti i suoi amici lo raggiungono e dicono: - Hai per caso paura dei
ragni?
Andrea: - Sì
Tutti i suoi amici iniziano a fare il tifo per lui, allora Andrea si
fa coraggio e prende la palla.
Si rende conto di aver appena superato la sua paura peggiore!
Tutti iniziano ad applaudire e presa la palla vanno a continuare a
giocare a calcio.
Andrea da quel giorno non ha mai più avuto paura dei ragni.
Piras Ginevra
MICHELA E IL SOGNO DELLA VITA
Era un giorno come tutti gli altri.
Come sempre scendo le scale della scuola di Armonia per chiamare la
mia migliore amica Greta. Arrivata davanti alla sua porta sento un
urlo di gioia. Apro agitata e chiedo: “Greta va tutto bene?”
Lei mi risponde: “Va tutto alla grande! Sono felicissima!”
Io sono rimasta a bocca aperta perché Greta all'inizio non era
convinta di venire in questa scuola; per fortuna ce la trascinai.
“Che ti è successo? Raccontami tutto” le rispondo.
“Allora stamattina ho trovato sul davanzale della finestra un
biglietto che parlava di un corso per cavalcare gli aquilupo, ho
pensato subito a te e stavo per chiam...”
Non finisce neanche la frase che io mi metto ad urlare con gioia:
“Wow wow wow.”
Cavalcare gli aquilupo è sempre stato un nostro sogno fin da
bambine, quindi per noi è una vittoria. Accipicchia siamo solo al
secondo giorno di scuola e già abbiamo un corso. WOW.
Dopo questa notizia cominciamo a correre giù per le scale dobbiamo
arrivare il prima possibile.
Arrivate lì, stanche morte dalla corsa frenetica, ci sediamo su un
enorme tronco quando ad un certo punto una voce dice: “Cosa ci fate
voi qui? Il corso per cavalcare gli aquilupi non fa per voi, tornate
in stanza al più presto”.
Io e Greta capiamo subito chi ci parlava: Alice, la smorfiosa della
scuola. In due giorni tutti la conoscono per la sua bellezza e
cattiveria.
Io arrabbiata come una furia le rispondo: “Alice, il corso è
aperto a tutti quindi anche noi siamo le benvenute”.
Prima che lei possa controbattere il professore Malcini ci chiama per
andare a iniziare il corso.
“Bene ragazzi e ragazze come sapete io sono il vostro professore ma
sono anche un ex cavalcatore di aquilupo che ha vinto molte gare.
Oggi come prima lezione vi insegnerò a pulire e a sellare gli
aquilupo. Ci divideremo in due gruppi da sei, un gruppo andrà con
l'aquilupo Ilary e l'altro gruppo con Loris. Bene cominciamo” dice
il prof.
Io e Greta ci mettiamo nel gruppo insieme.
Purtroppo con noi c'è anche Alice che ci ostacola in tutto quello
che facciamo.
La lezione è finita e io e Greta ci siamo innamorate di questo
corso.
“Ragazzi vi darò da studiare come si cavalca un aquilupo e domani
faremo il test di pratica. A domani ragazzi” dice il prof.
Io sono contenta ma preoccupata allo stesso tempo: ho paura di non
essere in grado come dice Alice.
Facendo una gara di corsa io e Greta andiamo a mangiare qualcosa,
curiamo i nostri animusi e poi ci mettiamo a studiare per il
test di domani.
Questa notte dormiremo nella stessa camera per parlare di Alice e
ripassare.
Il giorno dopo io e Greta ci alziamo di buona lena per fare il test,
mangiamo, salutiamo i nostri animusi e partiamo per realizzare
il sogno che fin dall'infanzia è stato importante.
Nella postazione del corso c'è solo in prof che sta preparando Ilary
per essere cavalcata. In un secondo arrivano tutti gli altri compresa
Alice.
“Buongiorno ragazzi e ragazze oggi faremo il test. Chi vuole
cominciare?”dice il prof.
Come sempre quella ad alzare per prima la mano è Alice.
Per quanto può essere smorfiosa lei è molto brava.
Il prof è contentissimo di lei perché ha cavalcato molto bene.
“Allora, qualcun altro” dice il prof.
Io mi faccio coraggio e alzo la mano. TOCCA A ME.
Come sempre Greta si mette a farmi il tifo per incoraggiarmi.
Quando faccio per mettere un piede sulla sella per salire Alice si
avvicina a me e mi dice: “Scusa per quello che ti ho fatto. Sii
tutt’uno con l'aquilupo.”
Da lei non me lo immaginavo, allora stupita le rispondo: “Grazie
Ali. Farò come mi hai detto”.
Da quel momento diventai bravissima a cavalcare gli aquilupo e vinsi
anche delle gare. Ah, quasi dimenticavo io, Greta e Alice diventammo
migliori amiche. Greta decise di cavalcare i leobra. Non posso ancora
credere che oltre a realizzare il sogno della mia vita mi sono fatta
amica una nemica.
Superare le proprie paure non è mai facile, a volte basta il tifo degli amici, altre volte il consiglio di una "nemica". Simone e Ginevra hanno raccolto il mio suggerimento di affrontare il tema "Sogni e Paure" e se la sono cavata alla grande.
E voi, Cari Amici Lettori, che ne pensate? Lasciate un messaggio per i giovani autori.
A presto con nuovi racconti,
Claudia
Nessun commento:
Posta un commento