Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

martedì 23 luglio 2019

Pacolini Simone - Piras Ginevra


Oggi leggeremo due nuovi racconti sempre provenienti dalla scuola media D'Azeglio di Genova Prato che ha partecipato al laboratorio "Un giorno ad Armonia" per la seconda volta.
Tutti questi racconti faranno parte della nuova raccolta "edizione 2019" che uscirà a fine estate. Nel frattempo potete leggere quelle degli scorsi anni, gli ebook sono gratuiti! (Edizioni 2017 - 2018)

 Pacolini Simone


LA PAURA PIU’ GRANDE

Un ragazzo di nome Andrea aveva paura dei ragni.
Un giorno normalissimo come gli altri Andrea dopo la scuola va ai giardini insieme ai suoi amici e iniziano a giocare a calcio, però Francesco butta la palla nel fiume con un calcio.
Gabriele: - Come hai fatto a buttare la palla nel fiume?
Francesco: - Non l’ho fatto a posta scusa!
I due fanno la pace e nel frattempo Andrea va a recuperare la palla nel fiume, però per andare a prenderla deve attraversare l’erba alta.
Passando vede un ragno enorme, fa un balzo all’indietro cadendo.
Gabriele: - Andrea perché non prendi la palla? C’è qualche problema?
Andrea: - No, tranquillo ora la prendo.
Andrea è immobilizzato non riesce a muoversi dalla paura, allora tutti i suoi amici lo raggiungono e dicono: - Hai per caso paura dei ragni?
Andrea: - Sì
Tutti i suoi amici iniziano a fare il tifo per lui, allora Andrea si fa coraggio e prende la palla.
Si rende conto di aver appena superato la sua paura peggiore!
Tutti iniziano ad applaudire e presa la palla vanno a continuare a giocare a calcio.

Andrea da quel giorno non ha mai più avuto paura dei ragni.

  Piras Ginevra


MICHELA E IL SOGNO DELLA VITA

Era un giorno come tutti gli altri.

Come sempre scendo le scale della scuola di Armonia per chiamare la mia migliore amica Greta. Arrivata davanti alla sua porta sento un urlo di gioia. Apro agitata e chiedo: “Greta va tutto bene?”
Lei mi risponde: “Va tutto alla grande! Sono felicissima!”
Io sono rimasta a bocca aperta perché Greta all'inizio non era convinta di venire in questa scuola; per fortuna ce la trascinai. “Che ti è successo? Raccontami tutto” le rispondo.
“Allora stamattina ho trovato sul davanzale della finestra un biglietto che parlava di un corso per cavalcare gli aquilupo, ho pensato subito a te e stavo per chiam...”
Non finisce neanche la frase che io mi metto ad urlare con gioia: “Wow wow wow.”
Cavalcare gli aquilupo è sempre stato un nostro sogno fin da bambine, quindi per noi è una vittoria. Accipicchia siamo solo al secondo giorno di scuola e già abbiamo un corso. WOW.
Dopo questa notizia cominciamo a correre giù per le scale dobbiamo arrivare il prima possibile.
Arrivate lì, stanche morte dalla corsa frenetica, ci sediamo su un enorme tronco quando ad un certo punto una voce dice: “Cosa ci fate voi qui? Il corso per cavalcare gli aquilupi non fa per voi, tornate in stanza al più presto”.
Io e Greta capiamo subito chi ci parlava: Alice, la smorfiosa della scuola. In due giorni tutti la conoscono per la sua bellezza e cattiveria.
Io arrabbiata come una furia le rispondo: “Alice, il corso è aperto a tutti quindi anche noi siamo le benvenute”.
Prima che lei possa controbattere il professore Malcini ci chiama per andare a iniziare il corso.
“Bene ragazzi e ragazze come sapete io sono il vostro professore ma sono anche un ex cavalcatore di aquilupo che ha vinto molte gare. Oggi come prima lezione vi insegnerò a pulire e a sellare gli aquilupo. Ci divideremo in due gruppi da sei, un gruppo andrà con l'aquilupo Ilary e l'altro gruppo con Loris. Bene cominciamo” dice il prof.
Io e Greta ci mettiamo nel gruppo insieme.
Purtroppo con noi c'è anche Alice che ci ostacola in tutto quello che facciamo.
La lezione è finita e io e Greta ci siamo innamorate di questo corso.
“Ragazzi vi darò da studiare come si cavalca un aquilupo e domani faremo il test di pratica. A domani ragazzi” dice il prof.
Io sono contenta ma preoccupata allo stesso tempo: ho paura di non essere in grado come dice Alice.
Facendo una gara di corsa io e Greta andiamo a mangiare qualcosa, curiamo i nostri animusi e poi ci mettiamo a studiare per il test di domani.
Questa notte dormiremo nella stessa camera per parlare di Alice e ripassare.
Il giorno dopo io e Greta ci alziamo di buona lena per fare il test, mangiamo, salutiamo i nostri animusi e partiamo per realizzare il sogno che fin dall'infanzia è stato importante.
Nella postazione del corso c'è solo in prof che sta preparando Ilary per essere cavalcata. In un secondo arrivano tutti gli altri compresa Alice.
“Buongiorno ragazzi e ragazze oggi faremo il test. Chi vuole cominciare?”dice il prof.
Come sempre quella ad alzare per prima la mano è Alice.
Per quanto può essere smorfiosa lei è molto brava.
Il prof è contentissimo di lei perché ha cavalcato molto bene.
“Allora, qualcun altro” dice il prof.
Io mi faccio coraggio e alzo la mano. TOCCA A ME.
Come sempre Greta si mette a farmi il tifo per incoraggiarmi.
Quando faccio per mettere un piede sulla sella per salire Alice si avvicina a me e mi dice: “Scusa per quello che ti ho fatto. Sii tutt’uno con l'aquilupo.”
Da lei non me lo immaginavo, allora stupita le rispondo: “Grazie Ali. Farò come mi hai detto”.

Da quel momento diventai bravissima a cavalcare gli aquilupo e vinsi anche delle gare. Ah, quasi dimenticavo io, Greta e Alice diventammo migliori amiche. Greta decise di cavalcare i leobra. Non posso ancora credere che oltre a realizzare il sogno della mia vita mi sono fatta amica una nemica.

Superare le proprie paure non è mai facile, a volte basta il tifo degli amici, altre volte il consiglio di una "nemica". Simone e Ginevra hanno raccolto il mio suggerimento di affrontare il tema "Sogni e Paure" e se la sono cavata alla grande. 
E voi, Cari Amici Lettori, che ne pensate? Lasciate un messaggio per i giovani autori.
A presto con nuovi racconti,
Claudia 



Nessun commento:

Posta un commento