Oggi leggeremo solo un racconto, perché è molto lungo. Sempre proveniente dalla scuola media D'Azeglio di Genova Prato che, anche quest'anno, ha partecipato al laboratorio "Un giorno ad Armonia".
Tutti questi racconti faranno parte della nuova raccolta "edizione 2019" che uscirà quest'estate. Nel frattempo potete leggere quelle degli scorsi anni, gli ebook sono gratuiti! (Edizioni 2017 - 2018)
De Lucia Isabella Teresa
L'ULTIMO ANNO AD ARMONIA
Era l'ultimo anno che Isabella avrebbe trascorso ad Armonia, a
pensarci le piangeva il cuore, si ricordava il primo giorno che aveva
trascorso in quella scuola; lei non sapeva cosa sarebbe successo quel
giorno, ma appena scoprì che era una scuola magica subito si
ambientò. Mancavano cinque
giorni e sarebbe ritornata un ultimo anno.
L'ultimo giorno di vacanze disse alla madre: “Mamma svegliami alle
sette che alle nove devo essere davanti ai cancelli.”
“0k tesoro.”
La mattina dopo Isabella si svegliò e guardò l' ora … o no erano
le OTTO E MEZZO!!! Isabella scese di corsa le scale e urlò: “Mamma
sono le otto e mezzo!!! Ti avevo detto di svegliarmi alle sette!!!”
“Ma amore io ti ho svegliato ma tu hai detto di lasciarti ancora
dieci minuti.”
Isabella era nel panico, non sapeva cosa fare, a quel punto ritornò
in camera sua, prese la divisa se la infilò di corsa, prese un
panino alla Nutella e uscì di casa correndo.
Era arrivata in tempo, era riuscita ad arrivare a scuola!
Immersa nei suoi pensieri arrivò una persona: “Ciao Isabella.”
Era sua sorella.
“Ciao Ludo, cosa ci fai qui?” chiese seccata.
“Mamma ha deciso di portarmi qui per passare un po' di tempo con
te! Così mi puoi insegnare qualcosa.”
Isabella non era affatto contenta ma non le disse nulla.
Alle nove e mezza si aprirono i cancelli e da lì si intravedeva il
preside e la vice preside; da un altoparlante si sentì: “Buon
Giorno a tutti!!” disse il preside “Io sono il preside della
scuola di Armonia. Vi comunico che chi ha un fratello o una sorella è
OBBLIGATO a fare delle lezioni assieme ad essi e a spiegargli la
schiusa delle uova di animusi, per il resto è tutto le
lezioni inizieranno alle 14.00 e buon Divertimento!!!”
Isabella pensò se era una maledizione quella di stare con sua
sorella per tutto il tempo fino alle due o era il destino. Passarono
due ore quando a un certo punto la sorellina chiese: “Ma Isa cosa
sono gli animusi?”
Isabella le disse: “Gli animusi sono animali
musicali, ti faccio un esempio, io ho un conicane e per sfamarlo gli
do una canzone di qualsiasi tipo. Ma gli animusi non
sono tutti quanti da compagnia ci sono anche quelli selvatici che
sono molto pericolosi ad esempio il coccorino metà coccodrillo e
metà rinoceronte, il serperospo,il serperillo ecc...”
“Oh wow, lo voglio anche io un animusi!!!” Esclamò
Ludovica.
“A breve ne avrai uno anche tu.”
“Ma il preside ha accennato che bisogna far schiudere l'uovo, come
si fa?”
Allora Isabella le spiegò tutto il procedimento.
Arrivarono le due del pomeriggio e Isabella e sua sorella corsero
alle proprie lezioni; avevano deciso che, avrebbero fatto la schiusa
dell'uovo assieme e quindi dovettero aspettare che finisse la prima
ora.
Al concludersi della prima ora Isabella raggiunse sua sorella nel
cortile dove avrebbe schiuso l'uovo, Ludovica andò a scegliere
l'uovo, ne prese uno tutto scintillante e lo posò sul cuscino di
seta color porpora.
Ludovica chiese alla sorella: “Che canzone gli suoniamo?”
“Suoniamo quella che ci suonava papà.”
La canzone era stata scritta dal loro papà prima che sparisse. Alla
fine della canzone tutti applaudirono, guardarono l' uovo, c'era una
crepa, allora continuarono e continuarono sinché l'uovo non si ruppe
e ne uscì un UNIPEGASO!!!!!
“WOW Ludo il tuo animusi è il più raro di tutti!”
esclamò Isabella.
Una compagnia di Ludovica di nome Alessia la guardava male perché
lei aveva trovato un sanguirospo (metà sanguisuga e metà rospo) e
voleva rubare a tutti i costi l'unipegaso di Ludovica.
Passarono mesi; Ludovica era ancora sbalordita di aver trovato un
unipegaso.
Un giorno Ludovica e Isabella avevano una gara di Tornado e Alessia
come ogni giorno seguiva di nascosto le due ragazze insieme alle sue
scagnozze Cecilia e Melissa.
Nel frattempo Alessia disse ad Isabella: “Ma con chi starà
l'animusi di tua sorella ?”
“Starà con tutti gli altri. Perché me lo chiedi?”
“Volevo solo sapere” rispose con aria indifferente.
Isabella era molto sospettosa ma lasciò passare.
Ludovica andò dal suo unipegaso, guardò la sorella e le chiese: “Ma
dove la posso mettere senza che Cecilia o Melissa me la prendano?”
Isabella non sapeva cosa dire, a chi la potevano lasciare?? A un
certo Isabella disse: “Lasciamola al preside o alla prof. Valeria.”
Ludovica non voleva perché non si fidava, quindi la mise insieme
agli altri animusi.
Stava per finire il primo tempo quando, Alessia, disse alle sue
amiche: “Ora che sta per finire il primo tempo andate
dall'unipegaso di Ludovica e dategli questa mela, così l'unipegaso
sarà miooooo!!!”
Cecilia andò per prima per vedere se le stavano osservando, non cera
nessuno. Melissa arrivò con la mela e la diede all'unipegaso che se
la mangiò subito.
Ludo appena finita la partita disse a Isa: “Isa io vado da Olly e
vedo come sta.”
“OK.”
Mentre stava andando, vide Cecilia sogghignare allora, aumentò la
frequenza dei passi sino ad arrivare a correre, quando arrivò dove
stava Olly le corse in contro, ma l' unipegaso si ribello e scappò
nella direzione dove c'era Alessia.
Allora Ludo corse in lacrime dalla sorella che le chiese: “Cosa è
successo!?!?”
“Alessia mi ha rubato Olly.”
“Aspetta un attimo ora vado a cercarla!!!” Isabella si mise a
correre , andò dall'arbitro e chiese di far ritardare la partita.
L'arbitro disse che andava bene.
Alessia guardando la povera ragazza in lacrime si mise a ridere.
“Finalmente è mio nessuno me lo ruberaaaaaà!” urlò guardando
l'unipegaso incantato.
Isabella andò contro di lei e le urlò: “Perché nutri così tanta
rabbia contro mia sorella?!?”
“Perché lei è la più amata tra tutti i professori!! E prima che
lei trovasse l'unipegaso io ero la più popolare!!!”
“NON HAI MOTIVO DI ODIARLA PER UNA SCIOCCHEZZA!” esclamò
Isabella.
Alessia si stufò di ascoltare e disse alla sorella minore: “ Se
rivuoi il tuo unipegaso vieni e sfidami a una lotta di musicbattol o
il tuo unipegaso sarà per sempre mio!!”
“A che ora ci vediamo per l'incontro?”
Non si sentì rumore.
“Hai paura?” domandò Ludovica.
“Non ho paura, ci vediamo alle 16:30 nell'aula di combattimento.”
Arrivarono le 16:20 la sorella maggiore stava facendo lezione di
combattimento Ludovica era molto preoccupata aveva paura di non
farcela.
Era arrivata l'ora, doveva andare a combattere; Alessia aveva
portato Olly; iniziò il combattimento, Ludovica era già molto
stanca perché non si era allenata molto bene per via della sua
preoccupazione di non rivedere mai più il suo piccolo unipegaso.
Passò mezzora quando a un certo punto la sorella maggiore si mise
tra le due sfidanti ed esclamò: “ORA BASTA!!” e le due ragazze
grondanti di sudore smisero di combattere.
“E ora cosa vuoi?” chiese arrabbiata l'avversaria della sorella.
“Hai paura che tua sorella perda?”
Isabella infuriata estrasse il flauto e si mise a suonare una melodia
cosi forte da far cadere a terra Alessia che svenne di colpo.
La sorella esclamò: “Grazie, senza di te avrei perso!”
Le due sorelle si abbracciarono, però smisero subito di cantar
vittoria perché dovevano liberare il povero animusi dal
“sortilegio”.
Ludovica guardò la sorella e disse: “Che cosa facciamo? Come la
liberiamo??!”
Allora Isabella le disse di suonare insieme a lei la canzone che
aveva suonato loro padre, a quel punto le due ragazze si misero a
suonare fino a che l'animusi non fu liberato dal sortilegio.
Da quel giorno Alessia non le disturbò più e Ludovica e Olly
rimasero inseparabili.
Complimenti a Isabella per la struttura della trama e per la fantasia, devo, però, fare una critica costruttiva: ti ho corretto i pronomi personali che erano tutti sbagliati! ("gli" è per dire "a lui", mentre se devi dire "a lei" si usa "le" - ricordalo, è importante!)
Grazie per aver partecipato al mio laboratorio e continua a scrivere! Sulla tecnica si può lavorare, ma la fantasia è un dono.
Alla prossima, cari Amici Lettori, con nuovi racconti,
Claudia
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