Buongiorno, Cari Amici Lettori. I racconti dei ragazzi continuano ad arrivare e io, tra un video e una correzione del nuovo romanzo, vi propongo un nuovo racconto proveniente dalla scuola Volta di Cornigliano.
(Nuova raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" #armonialatuastoria.)
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti.
Ma adesso leggiamo il racconto di Desirée.
Calderone Desirée
Avevamo preparato tutto! I
ragazzi al salone dell’orientamento si sarebbero subito avventati
davanti al nostro stand. Infatti, appena finito di sistemarci, cinque
ragazzi arrivarono da noi incuriositi. Stettero lì per circa un
quarto d’ora tempestandoci di domande. Una di loro, si chiamava
Lara, mi chiese cosa significava la scritta riportata sul nostro
cartellone, ovvero il termine “Musicomagia”. Io
risposi con fare molto vago dicendole semplicemente “Lo
scoprirai...”
…
Mancavano due giorni all’arrivo
dei ragazzi e tutti noi professori eravamo riuniti per discutere sul
da farsi per preparare l’accoglienza. Io intanto stavo imbastendo
il mio discorso di benvenuto. In realtà mi vergognavo un po' a
parlare in pubblico anche se, ormai direttrice da molti anni di
questa scuola, pareva un po' strano.
Quello sarebbe stato un giorno
speciale...
I ragazzi erano arrivati a scuola
accompagnati dai loro genitori.
Ognuno di essi, come era stato
richiesto, aveva portato uno strumento; la maggior parte portò un
flauto.
Erano tutti molto eccitati e lo
ero anch’io; adesso, però, bisognava dar loro il benvenuto!
Così iniziai il mio discorso...
“Buongiorno a tutti e benvenuti
alla scuola di Armonia!
Qui non studierete più
l’italiano o la matematica; studierete invece la storia,la pratica
e la teoria della Musicomagia. Ad ognuno di voi verrà
affidato un uovo contenente il vostro animusi,ovvero un
animale fantastico formato dall’incrocio di due animali già
esistenti sulla Terra.
L'uovo si schiuderà soltanto se
voi gli suonerete una melodia che creerete e sarà solo vostra.
Adesso però devo dirvi ancora una cosa. Quando varcherete la porta
verde, non sarete più sulla Terra, ma su un altro pianeta
lontanissimo con due Lune; non spaventatevi, non c’è nulla da
temere. Perciò adesso attraversate la porta per avere accesso alla
scuola!”
I ragazzi una volta giunti alla
vera e propria scuola erano esterrefatti nel vedere tutti i prati e i
fiori che la rendevano così bella.
Ad ognuno di loro consegnammo
l’uovo che guardarono straniti.
Uno di loro, Lorenzo, mi chiese:
“Mi scusi signora direttrice, ma dopo quanto tempo si schiuderà?”
“Devi suonare, più suoni più
il tempo si accorcia; ma presta attenzione, non suonare troppo, è
ancora piccolo!” gli risposi io.
Quella sera, dopo una cena
abbondante e sfiziosa, i ragazzi si ritirarono nelle loro camere,
tutti tranne una.
Lara si era precipitata nel mio
ufficio, non trovava più il suo uovo!
Così le chiesi se era entrata in
antipatia con qualche ragazzo furbino che aveva pensato di farle uno
scherzo facendole sparire l’uovo, ma lei scosse il capo. Allora
pensai subito di chiederle se aveva già suonato tanto per il suo
uovo e questa volta la risposta fu un sì.
Era chiaro, Lara aveva suonato
molto per lui,così l’uovo si era schiuso troppo presto e l’animusi
era scappato. Gli animusi che nascono così presto tendono ad
essere molto vivaci.
Dopodiché affiancai Lorenzo, di
cui mi fidavo, a Lara ed andarono insieme a recuperarlo.
Erano passate circa due ore e i
ragazzi non erano ancora tornati, così li andai a cercare.
Ero agitatissima anche perché
era sera; la sera non mi è mai piaciuta, mi aveva sempre messo paura
sin da bambina.
Sì, ero ufficialmente entrata in
panico; la scuola era immensa, era buio ed avevo appena perso due
ragazzi.
Non sapevo dove cercarli… ma
poi ricordai...
Durante la cerimonia di benvenuto
mi ero scordata di dire ai ragazzi che non dovevano assolutamente
andare al lago sussurrante perché era pericoloso.
Mi ricordai anche che l’uovo di
Lara ero blu e giallo, ciò significava che il suo animusi era
un un’apesciolina, doveva per forza trovarsi al lago! Così mi
diressi lì.
Una volta arrivata, sentii
dall’altra sponda del lago, i ragazzi gridare: “Signora
direttrice, ci aiuti! Lo abbiamo trovato ma ci ha attaccato!”
“È un’apesciolina, non
dovrebbe essere buona?!” urlò Lorenzo. Lui già conosceva tutte le
specie di animusi; suo zio era stato infatti un mio compagno
di classe a quei tempi qui ad Armonia, doveva avergli sicuramente
raccontato tutto sugli animusi.
Sta di fatto comunque che non
sapevo esattamente che fare. Per fortuna in quel momento arrivò,
forse attratto dalle grida, il vicepreside che con grande sforzo
riuscì a salvare sia i ragazzi che l’animusi dalle
pericolose acque del lago. Gliene fui immensamente grata!
Dopodiché Lara mi chiese cosa
c’era nel lago ed io le spiegai della presenza dei pesci carnivori
che ormai avevano completamente sterminato la fauna del lago,
comprese delle piccole ranocchiette, tipiche di Armonia, che prima
emettevano una meravigliosa melodia.
…
Era giunta la mattina ed i
ragazzi dovevano fare le valigie.
In realtà a loro sembrava
trascorso un anno, ma ad Armonia era passato un solo giorno, questo a
causa delle presenza di due lune.
Dopo che i ragazzi ebbero
lasciato la scuola, trovai sulla scrivania del mio ufficio una
lettera che diceva:
“Buongiorno, signora
direttrice!
Oggi dovrò purtroppo lasciare
la scuola, ma le assicuro che il prossimo anno ritornerò perché
questa scuola mi piace molto!
Ho deciso che il mio sogno
sarebbe poter insegnare la Musicomagia!
Una cosa molto importante che le
chiederei cortesemente di fare è quella di aggiornare il manuale
della storia della Musicomagia con la nostra nuova
scoperta; non vorrei mai che l’animusi di qualche ragazzino
si trovasse in pericolo come è successo al mio.
Arrivederci e grazie di tutto!
Lara”
Quella lettera la conservo ancora
adesso che sono passati dieci anni.
Ora però devo andare dai ragazzi
del primo anno a dare il benvenuto e stavolta non sarò da sola, ma
insieme a me ci sarà a nuova professoressa: Lara!
È molto raro che i ragazzi si identifichino con uno dei professori, ma è la prima volta in assoluto che qualcuno sceglie di vestire i panni della preside! Brava, Desirée! Bel racconto, grazie di averlo scritto per noi.
A presto,
Claudia
La ringrazio tanto ,sono lusingata!
RispondiEliminaSei stata molto brava ♥
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