Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

giovedì 2 aprile 2020

Calderone Desirée - Un Giorno ad Armonia


Buongiorno, Cari Amici Lettori. I racconti dei ragazzi continuano ad arrivare e io, tra un video e una correzione del nuovo romanzo, vi propongo un nuovo racconto proveniente dalla scuola Volta di Cornigliano. 
(Nuova raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" #armonialatuastoria.)
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti. 
Ma adesso leggiamo il racconto di Desirée.

Calderone Desirée


Avevamo preparato tutto! I ragazzi al salone dell’orientamento si sarebbero subito avventati davanti al nostro stand. Infatti, appena finito di sistemarci, cinque ragazzi arrivarono da noi incuriositi. Stettero lì per circa un quarto d’ora tempestandoci di domande. Una di loro, si chiamava Lara, mi chiese cosa significava la scritta riportata sul nostro cartellone, ovvero il termine “Musicomagia”. Io risposi con fare molto vago dicendole semplicemente “Lo scoprirai...”
Mancavano due giorni all’arrivo dei ragazzi e tutti noi professori eravamo riuniti per discutere sul da farsi per preparare l’accoglienza. Io intanto stavo imbastendo il mio discorso di benvenuto. In realtà mi vergognavo un po' a parlare in pubblico anche se, ormai direttrice da molti anni di questa scuola, pareva un po' strano.

Quello sarebbe stato un giorno speciale...

I ragazzi erano arrivati a scuola accompagnati dai loro genitori.
Ognuno di essi, come era stato richiesto, aveva portato uno strumento; la maggior parte portò un flauto.
Erano tutti molto eccitati e lo ero anch’io; adesso, però, bisognava dar loro il benvenuto!
Così iniziai il mio discorso...
Buongiorno a tutti e benvenuti alla scuola di Armonia!
Qui non studierete più l’italiano o la matematica; studierete invece la storia,la pratica e la teoria della Musicomagia. Ad ognuno di voi verrà affidato un uovo contenente il vostro animusi,ovvero un animale fantastico formato dall’incrocio di due animali già esistenti sulla Terra.
L'uovo si schiuderà soltanto se voi gli suonerete una melodia che creerete e sarà solo vostra. Adesso però devo dirvi ancora una cosa. Quando varcherete la porta verde, non sarete più sulla Terra, ma su un altro pianeta lontanissimo con due Lune; non spaventatevi, non c’è nulla da temere. Perciò adesso attraversate la porta per avere accesso alla scuola!”
I ragazzi una volta giunti alla vera e propria scuola erano esterrefatti nel vedere tutti i prati e i fiori che la rendevano così bella.
Ad ognuno di loro consegnammo l’uovo che guardarono straniti.
Uno di loro, Lorenzo, mi chiese: “Mi scusi signora direttrice, ma dopo quanto tempo si schiuderà?”
Devi suonare, più suoni più il tempo si accorcia; ma presta attenzione, non suonare troppo, è ancora piccolo!” gli risposi io.
Quella sera, dopo una cena abbondante e sfiziosa, i ragazzi si ritirarono nelle loro camere, tutti tranne una.
Lara si era precipitata nel mio ufficio, non trovava più il suo uovo!
Così le chiesi se era entrata in antipatia con qualche ragazzo furbino che aveva pensato di farle uno scherzo facendole sparire l’uovo, ma lei scosse il capo. Allora pensai subito di chiederle se aveva già suonato tanto per il suo uovo e questa volta la risposta fu un sì.
Era chiaro, Lara aveva suonato molto per lui,così l’uovo si era schiuso troppo presto e l’animusi era scappato. Gli animusi che nascono così presto tendono ad essere molto vivaci.
Dopodiché affiancai Lorenzo, di cui mi fidavo, a Lara ed andarono insieme a recuperarlo.
Erano passate circa due ore e i ragazzi non erano ancora tornati, così li andai a cercare.
Ero agitatissima anche perché era sera; la sera non mi è mai piaciuta, mi aveva sempre messo paura sin da bambina.
Sì, ero ufficialmente entrata in panico; la scuola era immensa, era buio ed avevo appena perso due ragazzi.
Non sapevo dove cercarli… ma poi ricordai...
Durante la cerimonia di benvenuto mi ero scordata di dire ai ragazzi che non dovevano assolutamente andare al lago sussurrante perché era pericoloso.
Mi ricordai anche che l’uovo di Lara ero blu e giallo, ciò significava che il suo animusi era un un’apesciolina, doveva per forza trovarsi al lago! Così mi diressi lì.
Una volta arrivata, sentii dall’altra sponda del lago, i ragazzi gridare: “Signora direttrice, ci aiuti! Lo abbiamo trovato ma ci ha attaccato!”
È un’apesciolina, non dovrebbe essere buona?!” urlò Lorenzo. Lui già conosceva tutte le specie di animusi; suo zio era stato infatti un mio compagno di classe a quei tempi qui ad Armonia, doveva avergli sicuramente raccontato tutto sugli animusi.
Sta di fatto comunque che non sapevo esattamente che fare. Per fortuna in quel momento arrivò, forse attratto dalle grida, il vicepreside che con grande sforzo riuscì a salvare sia i ragazzi che l’animusi dalle pericolose acque del lago. Gliene fui immensamente grata!
Dopodiché Lara mi chiese cosa c’era nel lago ed io le spiegai della presenza dei pesci carnivori che ormai avevano completamente sterminato la fauna del lago, comprese delle piccole ranocchiette, tipiche di Armonia, che prima emettevano una meravigliosa melodia.
Era giunta la mattina ed i ragazzi dovevano fare le valigie.
In realtà a loro sembrava trascorso un anno, ma ad Armonia era passato un solo giorno, questo a causa delle presenza di due lune.
Dopo che i ragazzi ebbero lasciato la scuola, trovai sulla scrivania del mio ufficio una lettera che diceva:
Buongiorno, signora direttrice!
Oggi dovrò purtroppo lasciare la scuola, ma le assicuro che il prossimo anno ritornerò perché questa scuola mi piace molto!
Ho deciso che il mio sogno sarebbe poter insegnare la Musicomagia!
Una cosa molto importante che le chiederei cortesemente di fare è quella di aggiornare il manuale della storia della Musicomagia con la nostra nuova scoperta; non vorrei mai che l’animusi di qualche ragazzino si trovasse in pericolo come è successo al mio.
Arrivederci e grazie di tutto!
Lara”

Quella lettera la conservo ancora adesso che sono passati dieci anni.
Ora però devo andare dai ragazzi del primo anno a dare il benvenuto e stavolta non sarò da sola, ma insieme a me ci sarà a nuova professoressa: Lara!

È molto raro che i ragazzi si identifichino con uno dei professori, ma  è la prima volta in assoluto che qualcuno sceglie di vestire i panni della preside! Brava, Desirée! Bel racconto, grazie di averlo scritto per noi.
A presto, 
Claudia

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