Vi auguro una Buona Domenica dell Palme, Cari Amici Lettori,
con un nuovo racconto proveniente dalla scuola Molassana.
I racconti dei ragazzi continuano ad arrivare e io continuo le correzioni del nuovo romanzo.
(Nuova raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" #armonialatuastoria.)
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti.
Ma adesso leggiamo il racconto di Francesco.
Demurtas Francesco
Mi
presento. Sono Francesco, ho 14 anni e vi racconterò come andò il
mio primo giorno alla scuola Armonia, il mio liceo.
Entrai
dal cancello e vidi un edificio molto imponente, circondato da un
fitto bosco. Appena la porta della scuola si aprì, venni condotto
all'interno della scuola; era bellissima, pareva uscita da un libro
fantasy. Su un tavolo all'ingresso erano disposte le nostre divise
con il logo di un flauto disegnato con intorno delle chiavi musicali.
La
preside fece un discorso e poi ci condusse nelle nostre stanze. Sul
letto assegnato trovai un uovo e un flauto, dentro l'uovo ci sarebbe
stato il nostro animale musicale magico, del quale avremmo dovuto
prenderci cura per la durata di tutto l'anno scolastico. Mi misi a
suonare, l'uovo si schiuse ed uscì un buffo e simpatico topogallo.
Tutte le mattine gli avrei dovuto suonare delle canzoni rapper:
sarebbe stato l'unico modo per calmarlo e solo grazie a queste
sarebbe cresciuto.
Il
mio compagno di stanza di nome Lucio Boschetti si rivelò presto un
bullo, capo della gang di bulli della scuola. Era molto infastidito
del fatto che il mio topogallo di nome Stefano fosse molto rumoroso
poiché squittiva e cantava “chichichirichi " in
continuazione. Io facevo di tutto per cercare di calmarlo, suonavo e
lo coccolavo, ma non bastava: Lucio minacciava di fargli del male.
Una
sera, dopo cena, trovai il mio Stefano addormentato, non si svegliava
più, non capii subito che Lucio gli aveva fatto del male. Corsi dal
mio insegnante di musica e gli spiegai la situazione. Capimmo subito
che Lucio, che venne sospeso, aveva fatto ascoltare al mio topogallo
una melodia magica che lo aveva stordito. Ero disperato, ma il mio
prof, che era molto esperto, mi consigliò di formare una piccola
orchestra e di metterla a suonare le più belle melodie di Mozart. Il
topogallo si riprese subito, mi sentii felicissimo e capii che per
tutti i cinque anni di scuola non lo avrei più perso d' occhio
neanche per un solo istante.
Mozart che fa risvegliare da un mancamento! In realtà lo supponevo... Bravo, Francesco! Un bel racconto, grazie per averlo scritto per noi.
A presto con altri racconti,
Claudia
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