Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

mercoledì 18 marzo 2020

Alessio, Simone e Fabiana - Un Giorno ad Armonia


Buongiorno, Cari Amici Lettori. Oggi vi propongo ben due racconti provenienti dali'IC di Molassana. Anche questi faranno parte della raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" nata dal laboratorio #armonialatuastoria.
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti. 
Ma adesso leggiamo i racconti di Alessio, Simone e Fabiana.


Badagliacca Alessio-De Marchi Simone



Il mio nome è Rodolfo. Sono contento di vivere qua, ad Armonia, perché il mio padroncino, Antonio, mi ha aspettato con curiosità, guardato da subito con occhi felici e mi tratta bene ogni giorno. Ah! Sono un piccolo topogallo e quindi ho corpo di gallo e testa di topo. Buffo, vero? Se poi vi dico anche che sono di colore birulò, la mia descrizione è completa. No. Non vi ho detto che su un’ala ho un segno particolare, una cicatrice che mi sono procurato nei miei primi giorni di vita andando a sbattere contro un albero.
Adesso sto aspettando Antonio, dentro la mia gabbia, insieme ad altri topogalli. Deve portarmi la colazione o, per meglio dire, la mia canzone preferita “Montagne verdi”. Qui tutti noi animusi ci nutriamo di musica e la colazione “Montagne verdi” mi fa cominciare bene la colazione perché mi rende felice ed energico, visto che la mattina non voglio mai alzarmi. La mia giornata prosegue con l’addestramento degli animusi che dura due ore al giorno, dalle otto alle dieci. Poi, abbiamo un’ora libera, quando di solito parlo con gli altri animusi di come sono andate le scorse giornate. Poi pranziamo. Sembrerà strano ma noi animusi pranziamo alle undici e finiamo alle dodici. A me piace la musica leggera perché se no mi sento male negli allenamenti. La musica per me è una cosa bellissima e mi aiuta a superare momenti difficili. Dopo pranzo andiamo a dormire un’ora per poi stare con i nostri padroni e fare merenda. Dalle sedici alle diciotto giochiamo a palla.
Un giorno Antonio lasciò la gabbia aperta. Visto che mi annoiavo, scappai con i miei amici. Feci un giro nella scuola e incontrai molte persone che mi accarezzavano. Notai che gli umani sono diversi da noi, sono più alti, camminano su due zampe e parlano con una strana lingua. Quando il mio padroncino mi vide, iniziò a rincorrermi, ma io ero più veloce di lui… entrai in un’aula e mi nascosi sotto una cattedra… Antonio è molto simpatico e bravo e un po’ mi spiace di essere scappato quel giorno… Mi feci prendere. Mi riportò nella mia gabbia insieme ai miei fratelli. Mi nutrì con la mia canzone preferita e mi fece molte coccole.
Da quel giorno Antonio ha continuato a lasciare la gabbia aperta… Io, tutti i giorni, scappo… verso sera faccio un giretto, libero dagli orari della scuola… ma poi, da solo, rientro nella mia gabbia. Così viviamo la nostra reciproca fiducia.

Canepa Fabiana


Stavo suonando il mio flauto, quando sentii come uno scricchiolio provenire dall'uovo del mio animusi. All'inizio pensai di avere fatto qualcosa di sbagliato, ma dopo mi ricordai che gli animusi si nutrono di musica e così continuai a suonare. In quel momento non suonavo una melodia che avevo imparato, ma una composizione che mi veniva spontanea e, devo dire, che stavo facendo un buon lavoro. Ad un certo punto notai una crepa sull'uovo. Continuai a suonare per un po' di minuti fino a che udii uno scricchiolio ancora più forte di quello di prima. Guardai l'uovo e notai un musetto buffo spuntare, ma quel musetto non assomigliava a nessun muso degli animusi.
Dopo un po' l'uovo si schiuse e da lì' uscì un animaletto piccolo, con la testa da chihuahua e un corpo da… pipistrello!?
Presi il mio animusi e mi diressi verso le stalle, dove c'era il professor Filippo.
Appena gli mostrai il mio animusi, pure lui sembrò perplesso. “ Fabiana… Penso che il tuo amichetto sia un nuovo tipo di animusi.” mi disse il professore. “Potrebbe essere chiamato Pipicane!” continuò lui, io risi un po' a quel nome per la specie del mio animaletto. “È un po' stupido come nome per la sua specie, però ci sta!!” dissi io.
Penso pure di sapere come chiamare il mio Pipicane… Canestrello!” Il professore mi guardò per un po' e dopo scoppiammo a ridere entrambi.
E da lì iniziò la mia vita con il mio animaletto Canestrello.
Dopo la risata che ci facemmo io e il professore, mi ricordai che dovevo andare a lezione.
Accidenti! E' già tardi!” pensai io.
Subito dopo salutai il professore e andai a lezione.
Alla fine, comunque, arrivai lo stesso tardi sebbene avessi fatto una corsa velocissima verso le aule.
Nelle ore di lezione non riuscii a concentrarmi più di tanto, poiché pensavo solo ad una cosa… Canestrello. Non riuscivo proprio a togliermi l'immagine del mio amichetto. Riuscivo solo a pensare a Canestrello e alla sua faccetta carina e buffa. Ero così tanto occupata a pensare al mio animusi che non mi ricordai più che lezione stavo “seguendo”.
L'ora di pranzo arrivò molto lentamente, andai immediatamente nel mio dormitorio per prendere Canestrello e dargli da mangiare.
Gli suonai una melodia molto conosciuta dai fan dei fantasy. Infatti la canzone che stavo suonando era la “Hedwig's Theme” cioè la theme di Harry Potter.
In effetti la scuola di Armonia mi ricordava un sacco quella di Hogwarts.
Però c'era una differenza... Nella scuola di Armonia non c'era un uomo senza naso che cercava di uccidermi, con i suoi schiavetti, perché ce l'aveva a morte con tutti...
Nel pomeriggio i miei compagni tartassarono di ”coccole” il mio povero Canestrello, che a quanto pareva, era l'ultimo nato tra tutti gli animusi. Studiammo veramente poco ma almeno… avevamo appreso la struttura corporea di Canestrello!
La sera arrivò velocemente rispetto all'ora di pranzo, cenai, poi misi immediatamente il mio pigiama e andai a letto sotto le coperte per leggermi un buon libro.
Diedi un'ultima occhiata a Canestrello e notai che stava già dormendo!
Incredibile! Lui non aveva fatto niente in tutta la giornata ed era stanchissimo.
Che pigrone! ...Ma sapete come si dice… Gli “animali” prendono dai propri padroni.

Un topogallo birulò e un pipicane! Non c'è che dire, questi ragazzi sono davvero simpatici! Complimenti a tutti e grazie per averci fatto sorridere.
A presto, 
Claudia

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