Buongiorno, Cari Amici Lettori, ecco per voi un nuovo racconto, proveniente dalla scuola Volta di Genova Cornigliano, che farà parte della raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" nata dal laboratorio #armonialatuastoria.
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti.
Ma adesso leggiamo il racconto di Giorgia.
Trusiano Giorgia
Era arrivato l’autunno, e
Giorgia, una ragazza carina e simpatica, aveva preparato le valigie
per Armonia, la sua nuova scuola di musica. Lei era al primo anno ed
era super agitata, non voleva arrivare tardi già il primo giorno.
Voleva ricevere il suo animusi!
Immagino che alcuni di voi non
sappiano cosa sia un animusi: gli animusi sono
degli animaletti molto carini, si nutrono di musica, e sono concepiti
da due animali diversi, nascono dopo la schiusa delle uova deposte
dalla loro mamma. Giorgia avrebbe voluto che fosse un paperorni (lo
desiderava da sempre), non vedeva l’ora di vederlo. (Un paperorni è
un animaletto magico della grandezza di un gatto col pelo corto, è
un incrocio tra un ornitorinco e una papera). Tutti gli animusi
hanno dei poteri di cui gli studenti non sono a conoscenza.
Giorgia arrivò a scuola
accompagnata dai suoi genitori. Giunta ad Armonia passando per un
portale, si ritrovò a guardare un grande prato verde ed in
lontananza una stalla dove c’erano le uova, ed entrata prese un
uovo; impaziente, iniziò subito a suonare, l’uovo si schiuse e ne
uscì un paperorni. Giorgia lo chiamò Orni, il suo potere era quello
di poter guarire gli altri.
I giorni passarono, Giorgia e
Orni diventarono grandi amici, lei suonava, Orni cresceva e curava.
Un giorno però, Orni sparì; Giorgia si mise a cercarlo dappertutto,
era disperata, non sapeva più dove cercare, provò anche col suo
strumento a suonare, ma nulla; di Orni nessuna traccia. Giorgia
chiese al professore di arti musicali, se esisteva una magia per
poter trovare delle tracce del suo animusi. Il
professore le disse che esisteva un modo: una composizione musicale
molto difficile per gli studenti del primo anno. Lei rispose che
avrebbe fatto di tutto per ritrovare Orni.
Così Giorgia si esercitò giorno
e notte senza sosta per riuscire ad eseguire la melodia, e dopo
alcuni giorni senza che accadesse nulla, accadde qualcosa che solo
lei poteva vedere; apparve una scia rosa. Decise di seguirla. Questa
scia la portò da Orni, soltanto che lui era intrappolato in una
gabbia fatta interamente di catene di nuvola. Giorgia andò dal suo
amico per liberarlo ma non ci riuscì. Allora Orni si mise ad imitare
Giorgia quando suonava e a mimare le note che lei doveva suonare per
liberarlo; così Giorgia inizio a capire cosa doveva fare: col suo
strumento suonò le note che gli suggeriva Orni, piano piano le
catene della gabbia scomparvero, e in poco tempo l’animaletto si
ritrovò libero. Orni si lanciò di corsa verso Giorgia che lo
abbracciò forte, insieme tornarono a scuola, si diressero verso le
camere, arrivati Orni si addormentò subito nella sua cuccia.
Il paperonrni! Che meraviglia! Lo vorrei anche io. Complimenti a Giorgia e grazie per averci regalato questo suo racconto.
A presto,
Claudia
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