Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 20 marzo 2020

Trusiano Giorgia - Un Giorno ad Armonia


Buongiorno, Cari Amici Lettori, ecco per voi un nuovo racconto, proveniente dalla scuola Volta di Genova Cornigliano, che farà parte della raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" nata dal laboratorio #armonialatuastoria.
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti. 
Ma adesso leggiamo il racconto di Giorgia.


 Trusiano Giorgia

Era arrivato l’autunno, e Giorgia, una ragazza carina e simpatica, aveva preparato le valigie per Armonia, la sua nuova scuola di musica. Lei era al primo anno ed era super agitata, non voleva arrivare tardi già il primo giorno. Voleva ricevere il suo animusi!
Immagino che alcuni di voi non sappiano cosa sia un animusi: gli animusi sono degli animaletti molto carini, si nutrono di musica, e sono concepiti da due animali diversi, nascono dopo la schiusa delle uova deposte dalla loro mamma. Giorgia avrebbe voluto che fosse un paperorni (lo desiderava da sempre), non vedeva l’ora di vederlo. (Un paperorni è un animaletto magico della grandezza di un gatto col pelo corto, è un incrocio tra un ornitorinco e una papera). Tutti gli animusi hanno dei poteri di cui gli studenti non sono a conoscenza.
Giorgia arrivò a scuola accompagnata dai suoi genitori. Giunta ad Armonia passando per un portale, si ritrovò a guardare un grande prato verde ed in lontananza una stalla dove c’erano le uova, ed entrata prese un uovo; impaziente, iniziò subito a suonare, l’uovo si schiuse e ne uscì un paperorni. Giorgia lo chiamò Orni, il suo potere era quello di poter guarire gli altri.
I giorni passarono, Giorgia e Orni diventarono grandi amici, lei suonava, Orni cresceva e curava. Un giorno però, Orni sparì; Giorgia si mise a cercarlo dappertutto, era disperata, non sapeva più dove cercare, provò anche col suo strumento a suonare, ma nulla; di Orni nessuna traccia. Giorgia chiese al professore di arti musicali, se esisteva una magia per poter trovare delle tracce del suo animusi. Il professore le disse che esisteva un modo: una composizione musicale molto difficile per gli studenti del primo anno. Lei rispose che avrebbe fatto di tutto per ritrovare Orni.
Così Giorgia si esercitò giorno e notte senza sosta per riuscire ad eseguire la melodia, e dopo alcuni giorni senza che accadesse nulla, accadde qualcosa che solo lei poteva vedere; apparve una scia rosa. Decise di seguirla. Questa scia la portò da Orni, soltanto che lui era intrappolato in una gabbia fatta interamente di catene di nuvola. Giorgia andò dal suo amico per liberarlo ma non ci riuscì. Allora Orni si mise ad imitare Giorgia quando suonava e a mimare le note che lei doveva suonare per liberarlo; così Giorgia inizio a capire cosa doveva fare: col suo strumento suonò le note che gli suggeriva Orni, piano piano le catene della gabbia scomparvero, e in poco tempo l’animaletto si ritrovò libero. Orni si lanciò di corsa verso Giorgia che lo abbracciò forte, insieme tornarono a scuola, si diressero verso le camere, arrivati Orni si addormentò subito nella sua cuccia.

Il paperonrni! Che meraviglia! Lo vorrei anche io. Complimenti a Giorgia e grazie per averci regalato questo suo racconto. 
A presto, 
Claudia 

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