Buon sabato, Cari Amici Lettori, oggi vi propongo un lungo racconto di una mia carissima lettrice,
(dalla raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" - laboratorio #armonialatuastoria.)
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti.
Ma adesso leggiamo il racconto di Chiara.
Chiara Benassi
Chiara
è stata una delle prime allieve quando lavoravo nelle scuole
elementari facendo i laboratori di musica della Banda Musicale. È
una ragazza deliziosa ed è davvero molto brava a scrivere. Ha letto
tutti i miei libri e ha partecipato alla raccolta 2017 e 2019, questo
racconto è il seguito di quello dell’anno scorso. (Vi
lascio il link al blog, nel caso aveste piacere di rileggerlo.)
Il giorno dopo Chiara si svegliò
più allegra che mai. Non disse nulla a Rebecca riguardo alla sera
prima e si prepararono entrambe per la ginnastica mattutina.
Chiara cercò Riccardo con lo
sguardo, ma non lo trovò nemmeno a colazione. “Riccardo dov’è?”
le chiese Rebecca “Non è così invisibile…”
“Già…” rispose Chiara
triste, ma decise che quella mattina non si sarebbe fatta distrarre
da nulla: avrebbe avuto la prima lezione di canto con Giulia.
Finita la lezione, Chiara andò
alle stalle dove trovò Filippo con Pietro e Riccardo. “Ciao!”
salutò, poi si avvicinò a Riccardo e gli disse: “Ti ho cercato
stamattina a colazione, dov’eri?”
“Scusa, ma è meglio se stiamo
lontani per un po’…” rispose lui senza guardarla.
“Riki, che succede?” gli
chiese Chiara preoccupata.
“Niente, sto bene!” rispose
lui duro e le lanciò un’occhiata gelida con quei suoi occhi di
ghiaccio.
Che ti succede? Dov’è finito
quel ragazzo dolce di ieri sera?
Chiara rimase immobile sotto
quello sguardo gelato senza riuscire a dire una parola.
“D’accordo…” disse dopo
un po’ e scappò via.
Andò al Lago Sussurrante e si
sedette sulla spiaggetta senza accorgersi di essere poco lontana
dalla casa di Giulia e Pietro. Si abbracciò le ginocchia e vi
nascose il viso.
“Va tutto bene?” disse una
voce maschile dietro di lei e una mano calda si posò sulla sua
spalla. Chiara alzò lo sguardo e incontrò due occhi verdi
contornati da un cespuglio di capelli neri.
Rudy?!
Eh, sì… Era proprio lui…
Rudy si sedette accanto a Chiara
che non aveva ancora detto una parola. “Allora” cominciò lui
“Migliore amica o ragazzo?”
Chiara lo guardò sorpresa.
Come hai fatto a capirlo?
Sapeva benissimo che poteva
sentirla, infatti Rudy le rispose: “Non hai la faccia di chi ha
passato una bella giornata…”
“E pensa che è appena
iniziata…” Disse Chiara tra sé.
“Anche per me non è una gran
giornata… Ma non voglio parlarne, soprattutto adesso, visto che hai
già i tuoi problemi… Allora, ragazzo o migliore amica?”
Chiara abbassò lo sguardo
“Ragazzo…Più o meno…”
“Vuoi sfogarti?”
Chiara sospirò e gli raccontò
brevemente quello che era successo la sera prima “E oggi mi evita”
concluse “Non so che cosa potrebbe essergli successo…!”
aggiunse sconsolata. Poi Rudy fece una cosa che Chiara non si
aspettava: le posò un braccio intorno alle spalle e la attirò a sé.
Lei lo lasciò fare e appoggiò la testa sulla sua spalla.
Rimasero così per un po’ e non
si accorsero che dietro di loro un ragazzo li stava guardando,
strinse i pugni e se ne andò.
“Ci vediamo domani!” Chiara
sentii la voce di Rebecca mentre andava verso la loro camera. Alzò
gli occhi in direzione della voce e l’immagine che vide le fece
sentire un rimescolamento nello stomaco: Rebecca era appoggiata al
muro con la schiena e davanti a lei c’era Riccardo che le mise una
mano dietro la nuca e la baciò.
“A domani!” le disse, poi si
girò in direzione di Chiara e se ne andò senza degnarla di uno
sguardo. Quando Chiara si accorse che Rebecca aveva spostato lo
sguardo da Riccardo a lei, sorrise il più naturalmente possibile.
“Cosa mi sono persa?” le
chiese Chiara avvicinandosi a lei. Da quanto capì era stata una cosa
molto rapida: lui l'aveva avvicinata, ci aveva provato un po’, lei
c’era stata e poi si erano baciati. Il resto lo aveva visto. Chiara
si sforzò di essere felice per lei, visto che Rebecca era al settimo
cielo…
Che cosa ti sta succedendo?
Perché mi fai questo?
Quella sera Chiara non riusciva a
chiudere occhio. Continuava a pensare a quanto fosse cambiato
Riccardo nei suoi confronti in così poco tempo.
La mattina dopo, Riccardo rimase
tutto il tempo insieme a Rebecca. Chiara cercò di non dare a vedere
come si sentiva in realtà e appena poté andò alla spiaggetta, si
sedette, nascose il viso nelle ginocchia e iniziò a piangere.
“Direi che avete chiarito…!”
La voce di Rudy la distolse dai suoi pensieri, alzò la testa e si
asciugò le lacrime. “Ciao…!” rispose triste. Rudy le posò un
braccio attorno alle spalle e l’abbracciò come aveva fatto il
giorno prima.
“Si è messo con Rebecca…”
Chiara sussurrò quelle parole come se fossero la cosa più dolorosa
del mondo.
Passarono i giorni e Chiara legò
sempre di più con Rudy, finché non iniziò ad andare al Lago solo
per passare un po’ di tempo con lui, che, al momento era l’unico
con cui riusciva a stare senza sentire di dover fingere.
Anche Lady, il topogallo di
Chiara, si era affezionata a Rudy e, spesso, Piccolo alias Snake, si
univa alla piccola compagnia.
Quel pomeriggio, però, Chiara
era andata alla serra. Era davanti alla rosa Giulia, quando sentì
frusciare da dietro un cespuglio lì vicino. Subito pensò che fosse
Camilla, ma prima che potesse dire qualcosa, una chioma di capelli
biondissimi spuntò da dietro il cespuglio.
Riccardo!
Lui non la vide e si passò una
mano sugli occhi.
Ha pianto?! Cosa sta succedendo?
Non può essere colpa di Rebby, è così innamorata di lui!
Riccardo non l’aveva vista, ma
prima che se ne andasse, Chiara si fece coraggio e si avvicinò a
lui. “Stai bene?” gli chiese. Lui si girò sorpreso e subito
abbassò lo sguardo. “Sì…” rispose.
“Non direi… Che ti succede?”
insistette Chiara e gli fece alzare lo sguardo. Aveva gli occhi rossi
di pianto e per un po’ non disse niente, ma vedendo che Chiara non
desisteva, parlò: “Mi sento in colpa con Rebecca…”
“Perché?”
“Perché avevo bisogno di stare
con qualcuno quando mi sono messo con lei e sapevo che lei ci sarebbe
stata…”
Cosa?!?
“Perché…?” Chiara era
confusa e anche un po’ arrabbiata. Riccardo sospirò e le chiese
quello che lo tormentava da tempo: “Tu provi qualcosa per Rudy?”
“Cosa? No, come ti è venuto in
mente?” Chiara non riusciva a capire cosa c’entrasse Rudy in
questa storia.
“Ti ho vista abbracciata a lui
il giorno dopo la… nostra serata”
Chiara abbassò lo sguardo “Mi
stava solo consolando, perché tu mi ignoravi…”
Adesso fu lui ad abbassare lo
sguardo. “Mi dispiace… Quella sera, quando sei tornata in camera
ho avuto problemi con… i piani alti…”
I piani alti, ma che?!
Un’espressione a punto
interrogativo si dipinse sul viso di Chiara.
“Si sono in qualche modo
collegati a me e ho paura che tu sia in pericolo…” chiarì
Riccardo.
“E Rebecca non è in pericolo
adesso?” il tono di Chiara era accusatorio. Riccardo scosse la
testa. “Per lei non sento niente di più che un’amicizia, non è
un’emozione forte come quando…” fece un sospiro “…come
quando sono con te!”
“Tu l’hai presa in giro…!”
Chiara era rimasta più sconvolta dal fatto che Riccardo si fosse
messo con Rebecca per ripicca che dal fatto che fosse diventato un
canale per i Tecno.
“Mi dispiace davvero!”
rispose lui.
“Devi parlarle il prima
possibile…” detto questo, Chiara si girò e se ne andò.
“Aspetta!” Riccardo le corse
dietro e la prese per un braccio. Chiara si voltò verso di lui e
piantò i suoi occhi in quelli azzurro ghiaccio di Riccardo. Lui la
guardò senza dire nulla per un po’, quindi Chiara allargò le
braccia, come per dire: “Che c’è?”
“Niente…” disse infine
Riccardo mollando la presa “…Sono solo arrabbiato con me stesso e
con la mia gente e mi dispiace aver creato tutto questo casino…”
concluse e se ne andò.
Chiara non sapeva più cosa
pensare, andò al Lago e stette lì per un po’ in compagnia di
Snake. “Cosa dovrei fare secondo te?” chiese Chiara al serpesce
che le strofinò il muso sulla gamba.
Chiara posò una mano sulla sua
testa e un’immagine si delineò nella sua mente…
“Non era previsto, accidenti!
Non doveva innamorarsi di quella terrestre!” Un ragazzo sulla
trentina con la voce metallica stava parlando animatamente con un
uomo.
“Credi che ci farà saltare la
missione?” disse l’uomo. Anche la sua voce era metallica, ma più
profonda.
“Non lo so! Era il mezzo
perfetto!”
“E se non fosse tutto perduto?”
“Cioè?”
“Sfruttiamo la sua vicinanza
con la ragazza… Potremmo raggiungere Armonia più facilmente…!”
Chiara ritirò la mano, si alzò,
guardò Snake spaventata e confusa. Il serpesce resse lo sguardo, poi
si inabissò e sparì dalla vista di Chiara.
È venuto qui per conto loro?!
Devo parlare con lui!
Chiara tornò di corsa alla
serra, ma Riccardo non c’era più.
Accidenti! Dove sei finito
adesso? I recinti!!
Chiara fece una corsa fino ai
recinti e, come pensava, lo trovò dagli Aquilupo. Appena lo vide, lo
chiamò.
“Credevo che fossi arrabbiata
con me…” rispose lui.
“C’è una cosa più
importante!” Lo prese in disparte e gli raccontò la sua visione.
Riccardo non sembrò così sorpreso dal suo racconto.
“E’ per questo che sei qui?”
Chiara voleva risposte che non diventassero altre domande, come era
successo fino a quel momento.
“No, ma avrei dovuto
aspettarmelo, dal momento che andare via da Alfa 1 è stato fin
troppo facile…” si fermò come per riflettere. Chiara aveva
posato una mano sul suo braccio e vide i suoi pensieri: Armonia
distrutta e i Tecno che prendevano il controllo di quel mondo.
“Devo andarmene!” disse
Riccardo facendola tornare alla realtà.
“E se parlassimo con qualcuno
di questa storia? Magari Giulia o Pietro possono aiutarci…”
Chiara sapeva che la soluzione migliore era quella in cui lui
lasciava Armonia, ma non voleva accettarla.
Riccardo scosse la testa: “E’
la soluzione migliore per tutti… Ne parlerò di sicuro con la
preside, ma io qui non c’entro e vi sto mettendo in pericolo, mi
dispiace. Davvero, per tutto quanto…!” Le diede un bacio in
fronte “Sono stati i giorni più belli della mia vita…”
concluse e se ne andò.
Quella sera Chiara non riusciva a
prendere sonno, così si alzò e uscì dalla finestra. Camminò fino
alla finestra di Riccardo e bussò appena. Lo vide alzarsi e aprirle
la finestra.
“Ma sei matta?” le chiese lui
assonnato e senza maglia.
“Mi fai entrare?” rispose
lei. Riccardo indietreggiò appena e le porse una mano. Una volta che
fu entrata, Riccardo le chiese: “Allora? Che succede?”
Chiara fece spallucce: “Volevo
passare un po’ di tempo con te, prima che tu…” lasciò la frase
in sospeso e spostò gli occhi sulla valigia di lui, già mezza
pronta.
“Lo sai che è vietato per
maschi e femmine condividere la stanza?” disse lui.
“Anche scappare dalle camerate
in piena notte e andare al Lago, non mi sembra molto regolare…!”
lo punzecchiò lei.
Lui alzò gli occhi al cielo:
“Ok! Siamo pari!” Risero entrambi, poi si persero ognuno negli
occhi dell’altro.
-Dimmi che non te ne vai! Ti
prego! Non voglio che tu te ne vada!
-Nemmeno io voglio andarmene, ma
sai che non c’è alternativa…
-Mi senti!
-Forte e chiaro! Riccardo
sorrise.
-Baciami! Ti prego! Un ultimo,
piccolo bacio…!
Riccardo inclinò la testa e si
avvicinò al suo viso. Quando Chiara sentì il respiro di lui
sfiorarle la guancia, chiuse gli occhi. Poco dopo sentì due labbra
morbide e calde sulle sue e un forte bruciore le esplose al centro
del petto nell’esatto momento in cui Riccardo ebbe un sussulto.
“Cos’era?” chiese lui.
“L’hai sentito anche tu,
vero?” Riccardo annuì “E’ il legame” rispose lei “Siamo
indivisibili e se uno dei due muore, muore anche l’altro…”
spiegò.
“Proprio adesso che ci dobbiamo
separare… Credi che ce la faremo?”
“Chi è unito dal legame ce la
fa sempre…!” disse lei sorridendo. Sorrise anche lui e la baciò
di nuovo.
Il giorno dopo era sabato. Quando
Riccardo si svegliò Chiara dormiva abbracciata a lui. Per questo si
alzò cercando di fare il meno rumore possibile e si vestì. Quella
mattina sarebbe andato a parlare con la preside Orchestri e poi
avrebbe lasciato Armonia.
Una volta vestito si sedette sul
bordo del letto e guardò Chiara per un po’, poi lei si mosse
appena e un ricciolo le cadde sul viso.
Riccardo allungò una mano e
glielo sistemò dietro l’orecchio, poi si avvicinò e le baciò
appena le labbra. “Mi mancherai, mia piccola Principessa Guerriera”
sussurrò “E’ l’ultima cosa che vorrei fare, ma non vedo
alternativa…” concluse e le diede un altro piccolo bacio, poi si
alzò e uscì dalla stanza seguito dal suo gattufo nato qualche
giorno prima.
Appena chiuse la porta dietro di
sé, il bruciore al petto aumentò come un sussulto e lui si portò
una mano al petto “Non è che hai sbagliato coppia?” chiese al
bruciore e, in risposta, sentì il muso del gattufo strusciarsi
contro la sua gamba “Secondo te ce la faremo, Ronny?” gli chiese
accucciandosi per grattargli la testa. “In questo momento ho molti
dubbi…!” disse e si incamminò verso l’ufficio della preside.
Bellissimo racconto, molto romantico e coinvolgente, brava Chiara! Per gli Amici Lettori, una rassicurazione, Chiara ha intenzione di continuare la storia nella prossima edizione della raccolta.
Chissà che non siano gli esordi di una nuova autrice?
Un abbraccio,
Claudia
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