Buongiorno, Cari Amici Lettori. Tra un video e una correzione del nuovo romanzo, oggi vi propongo un nuovo racconto proveniente dall'IC di Molassana. Anche questo farà parte della raccolta "Un Giorno ad Armonia 2020" nata dal laboratorio #armonialatuastoria.
Ricordo che l'iniziativa è aperta a tutti.
Ma adesso leggiamo il racconto a quattro mani scritto da Gianluca ed Emanuele.
De Sole Gianluca-Sacco Emanuele
Il primo giorno di scuola
entrammo nell’atrio e ci notammo subito: Emanuele, un ragazzo
semplice all’apparenza, ma molto simpatico, molto simile a me,
Gianluca, simpatico e solare. Iniziammo a parlare e facemmo subito
amicizia.
Quando tutti si avviarono verso
le aule, noi due andammo in panico. Per fortuna arrivarono i prof ad
aiutarci a trovare la nostra classe, accompagnandoci alla nostra
aula, che era molto ampia, con una ventina di banchi, una lavagna
luminosa e una cattedra.
Le lezioni durarono tutta la
mattinata e il pomeriggio ci portarono a visitare la scuola. Finita
la visita, ci consegnarono le nostre uova, spiegandoci come farle
schiudere, come crescere gli animusi e come costruire loro un
nido o comunque una cuccia. Le portammo in camerata.
Le camerate erano molto grandi. I
muri erano dipinti di un colore azzurrino con i nostri animusi
disegnati sopra. Dopo aver lasciato le uova in camerata, andammo a
cenare.
Dopo cena, ritornati nella
camerata non ritrovammo più le nostre uova. LE AVEVANO PORTATE VIA!
Andammo tutti e due in panico e
cercammo subito la preside, che rimase sbalordita (ma allo stesso
tempo sembrava divertita: che cosa ci nascondeva?)
Io e i miei amici cercammo da
tutte le parti, in tutte le stanze, ma l’unica cosa che scoprimmo
fu che improvvisamente la scuola era vuota… silenziosa…
Andammo in giardino e un signore,
mai visto prima, ci invitò a salire su un bus molto strano.
Attraversammo un sentiero dentro al bosco e arrivammo in un posto con
un’aria veramente magica. In un prato c’erano tutti gli alunni,
tutti gli insegnanti e tutti a turno facevano magie e facevano
allenare i loro animusi. Sotto un albero di forma molto strana
c’erano le uova! Non so come ma sapevo benissimo quale fosse il
mio… lo presi e … appena lo toccai si aprì…
Che emozione! Era nero e bianco,
aveva un muso da cagnolino, ma la coda da maialino… Era proprio un
maiacane! Lo chiamai Pedro e subito mi ci affezionai.
Emanuele mi si avvicinò e mi
fece vedere il suo animusi: nero e bianco, muso da cagnolino e
coda da gatto. Era un catto! Lo chiamò EmaSaccoJunior.
In quel posto sarebbe stato
facile capire come crescerlo e come nutrirlo, ma io non stavo bene…
sentivo che mi mancava la mia casa e la mia famiglia… Avevo queste
possibilità: tornare a casa, ma rinunciare a Pedro oppure rimanere
alla scuola con lui…
Attesi qualche giorno, per
pensare, poi decisi di tornare a casa, non sarei stato l’unico… e
così dovetti salutare Pedro, anzi dirgli addio… Lo abbracciai
fortissimo e cominciai a piangere a dirotto. Piansi così tanto che
mi addormenta insieme a lui.
Non so quanto tempo passò. Poco?
Tantissimo? Mi risvegliai a casa… entrarono in cameretta mamma e
papà e urlarono “Buon Compleanno!” Avevano in braccio un
cagnolino… nero e bianco… un bulldog francese! Lo presi in
braccio e ci guardammo… lui era Pedro! Ma le sorprese non erano
finite: al momento delle candeline, suonarono alla porta… era
Emanuele con il suo pelosissimo EmaSaccoJunior!
Beh, che dire? La scuola di Armonia non è per tutti, ma l'importante è che la storia sia finita bene e che i due amici si siano ritrovati. Complimenti a Emanuele e Gianluca, grazie per averci regalato questa storia!
Alla prossima
Claudia
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