Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

giovedì 21 aprile 2022

Un Giorno ad Armonia - Benato Alex - Esposito Antonio Carlo

 

 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,

leggiamo le storie di Alex e di Antonio Carlo.

(dalla classe 1^C, scuola Pilonato di Vo', PD)

(cliccate qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Benato Alex

UNA BUFERA IMPROVVISA



Ciao, sono Alex.

Inizia una normale giornata ad Armonia, mi vesto, mi pettino e do da mangiare e da bere al mio aquilupo Scooby. Esco dalla mia camera e inizio ad incamminarmi verso la classe di motoria della prof Guerrieri. Alle ore 7,30 faccio colazione con Giulia, Pietro e Camilla e iniziamo un discorso su come si comportano gli animusi.

- Il mio si comporta bene, è carino e coccolone, il tuo Giulia? – chiedo io.

- Il mio è cattivo, mi mangia i vestiti e fa i bisogni nel mio letto – risponde lei.

- Il mio è timido, pauroso e non mangia mai, infatti è un bastoncino – aggiunge Pietro.

- Il mio è vivace, mangia tanto e vuole sempre le coccole – esclama Camilla.

Finita la colazione andiamo alle stalle per curare gli animusi, troviamo una muccoca ferita alla zampa che non riesce a camminare. Io inizio a suonare la melodia che cura gli animusi e un po’ alla volta la ferita della muccoca inizia a svanire.

Il prof. Filippo mi fa molti complimenti per avere curato l'animale.

Dopo un paio d’ore io e i mie amici ci ritroviamo nella Sala Comune all’ora di pranzo.

- Com'è andata la mattina? - chiedo.

- A me è andata bene perché ho preso dieci in botanica – risponde Pietro.

- A me è andata malissimo perché sono caduta a pattinaggio e la prof. Guerrieri mi ha dato un’insufficienza! - risponde Camilla.

- A me è andata bene perché ho preso otto in musica – aggiunge Giulia.

Passano le ore e durante l’ora libera io e i miei amici ci incontriamo nel prato grande con i nostri animusi.

A un certo punto sentiamo arrivare una bufera e noi dalla paura scappiamo nelle nostre camere. Ci guardiamo per capire se ci siamo tutti. Ok, ci siamo tutti!

- Ma io ho un brutto presentimento, come se ci fossimo dimenticati qualcosa – osserva Pietro.

- Mancano gli animusi! – urla Camilla.

E io rispondo: - Dobbiamo stare tranquilli perché quando finirà la bufera andremo a cercarli.

Dopo una lunga e straziante ora, finisce la bufera e noi usciamo subito dalle camere a cercare i nostri animusi, iniziamo a cercarli partendo dalla stalla.

Trovo subito il mio: è vicino a una muccoca! Dopo andiamo nella serra, Pietro trova il suo sotto una pianta di ciliegie. Infine andiamo nella sala comune. Camilla trova il suo animusi sotto a un tavolo.

- Bene, li abbiamo trovati tutti, adesso andiamo nelle camere a dormire perché ormai è tardi e domani sarà un’altra giornata - propongo io.

E noi tutti torniamo nelle camere a dormire.

 Esposito Antonio Carlo

LA MIA PRIMA AVVENTURA



“Si sta schiudendo!! Aiutami Filippo, per favore!” Queste furono le prime parole che io sentii. Allora, spinto dalla curiosità, iniziai a rompere il guscio con le poche forze che avevo. Non riuscivo ad uscire perché ero ancora troppo piccolo, ma improvvisamente la voce che avevo sentito prima mi disse: “Adesso ti aiuto!”; una strana melodia mi raggiunse e, non so come, mi diede più forza.

Finalmente uscii dall’uovo, ma non riuscivo a vedere cosa c’era intorno a me per la luce abbagliante. Quando i miei occhi si adattarono, vidi il mio nuovo padrone, che disse: “Ciao Toni, io mi chiamo Ettore!”

Non riuscivo a capire chi fosse Toni, ma poi compresi che ero io. Gli risposi abbaiando.

“Filippo, è un Canorso maschio ed è bellissimo!!”

Ettore mi prese in braccio, mi ripose nel suo borsone e si diresse verso chissà dove. All’interno della borsa presi sonno, poiché era un posticino caldo e, siccome Ettore si muoveva, la borsa oscillava e mi sembrava quindi di essere all’interno di una culla. Quando mi svegliai vidi altre persone intorno a me e sentii il mio padrone che esclamava: “Giulia, Camilla e Pietro, vi presento Toni, il mio Canorso.”

“Che carino!!” esclamò Giulia.

“Quando si è schiuso il tuo uovo?” chiese Camilla.

“Ieri pomeriggio!” esclamò soddisfatto Ettore.

Questo vuol dire che ho dormito… vabbè, non so contare.

Passarono giorni e giorni e mentre crescevo imparavo sempre più cose. Il mio “amico” mi portava sempre alle lezioni che frequentava.

Durante la lezione di “Teoria degli Animusi” parlavano proprio del canorso; lì provai orgoglio e abbaiai forte, ma questo fece prendere un rimprovero al mio padrone. Ma Ettore era comunque felice che parlassero di me! Mentre tutti prendevano appunti, io ascoltavo cosa diceva il professore ma il mio udito sviluppato mi fece sentire uno strano suono provenire fuori dalla stanza, ma non ci feci caso. Quel suono lo sentii più volte e così decisi di scoprire cosa fosse. Nessuno mi vide uscire dall’aula. Ora il rumore lo sentivo ancora meglio: proveniva dal lago Sussurrante. A quel punto ero di fronte ad una scelta: rimanere vicino ad Ettore oppure scoprire cosa stava succedendo al lago Sussurrante. Ovviamente, spinto dalla mia curiosità, scelsi la seconda opzione. Allora corsi verso il lago e mentre io correvo, il cielo si oscurò all’improvviso. Camminai a lungo, e quando mi ritrovai sulla riva, mi resi conto di quanto fosse immenso. Lo strano suono che avevo sentito a scuola ora era assordante, quasi da farmi venire male alle orecchie. Proveniva dall’interno del lago e quindi mi venne d’istinto di buttarmi in acqua, ma in quel momento mi ricordai che Ettore mi aveva avvertito che il lago Sussurrante era un luogo misterioso.

Ad un certo punto cominciò a piovere e allora decisi di tornare alla scuola, ma non sapevo dove andare: mi ero perso!

Oltre ad essermi perso, ero infreddolito perché aveva iniziato a piovere a dirotto. Allora cercai di fiutare l’odore che avevo lasciato mentre correvo, ma la polvere aveva fatto sparire ogni traccia. Come ultimo tentativo cercai di vedere se avevo lasciato qualche segno per terra, ma la pioggia aveva reso fangoso tutto il terreno.

Cercai un riparo per la notte! Trovai una piccola grotta, dove all’interno c’erano altri animusi. Mi accucciai vicino ad un topogallo. Mi scese una lacrima, perché mi resi conto di essere scappato senza avvertire Ettore. Pensai che non sarei più tornato da lui ma, stanco, mi addormentai.

Il giorno dopo vidi che la tempesta aveva causato tantissimi danni. Cercai qualcosa di familiare mentre camminavo tra alberi caduti, foglie e rami infangati ed erba bagnata. Finalmente, vidi una cosa che mi diede coraggio: le indicazioni di legno nel bosco! Corsi verso est più veloce che potevo, ma trovai soltanto un fiume che scorreva. Capii che, per la troppa euforia, avevo sbagliato direzione. Tornai all incrocio di prima e poi mi diressi verso ovest e trovai un sentiero che mi era familiare: ero sulla strada di casa!!! Corsi con tutte le forze che mi erano rimaste e vidi un cartello con scritto “Benvenuti ad Armonia”.

Ero sfinito, ma riuscivo a vedere la scuola in lontananza. Con fatica, arrivai davanti al portone; abbaiai molto forte, ma nessuno mi aprì. Abbaiai molte volte, ma niente. Allora iniziai a sbattere le mie zampette infangate contro la porta ma ancora niente. Svenni all’improvviso.

Quando mi risvegliai ero appoggiato su un letto con un odore molto familiare: era quello di Ettore. Scesi dal letto ma non riuscivo ad andare avanti perché non avevo ancora recuperato le energie, ma ad un tratto la porta della camera si aprì e vidi Ettore che piangeva dall’emozione! Mi abbracciò forte e io, per fare lo stesso, lo leccai. Mi prese in braccio e mi portò a fare un bel bagnetto caldo. Questa avventura mi ha impaurito molto all’inizio, ma poi ho capito che mi ha fatto anche crescere!!!

Questi sono gli ultimi due racconti della scuola Pilonato di Vo'. Mi emoziona molto sapere che il mio laboratorio ha camminato fino alla provincia di Padova. Con la professoressa Iodi ci siamo conosciute durante il periodo della pandemia, quando decisi di invitare tutti i ragazzi "reclusi" dall'isolamento alla scuola di Musicomagia. Come sempre, qualcosa di buono è nato anche da una brutta situazione. 

Colgo l'occasione per ringraziare tutti i ragazzi della 1^C per aver partecipato al laboratorio e averci raccontato le loro storie.

A presto, Claudia :) 




2 commenti:

  1. Grazie a te, Claudia, per averci accompagnato anche quest'anno nel mondo della Musicomagia. E' stato un laboratorio partecipato e amato, pura contaminazione di fantasia ed emozioni. A presto! Chiara Iodi

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  2. Sono felice che i ragazzi abbiano partecipato con piacere! Al prossimo anno, Chiara!

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