Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

sabato 23 aprile 2022

Un Giorno ad Armonia - Bonafini Matilde - Romeo Ginevra - Rossi Veronica

 

 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,

leggiamo la storia di Matilde, Ginevra e Veronica.

(dalla classe 3^B, scuola Scafiti di Busalla, GE)

(cliccate qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

Bonafini Matilde – Romeo Ginevra – Rossi Veronica



LA PATTRI E LE SUE AVVENTURE AD ARMONIA



Era una normalissima giornata ad Armonia ed Emma, come tutte le mattine, si stava preparando per affrontare la giornata.

Emma scelse la sua felpa preferita che faceva risaltare i suoi occhi verdi e subito dopo si pettinò i suoi folti capelli castani per poi legarli in uno chignon. Si mise velocemente dei leggings, che esaltavano le sue lunghe e magre gambe, prese la Pattri, il suo gariccio, un incrocio tra un gatto e un riccio e uscì rapidamente dal dormitorio, perché come al suo solito, da circa un anno, era in ritardo.

E raggiunse i suoi migliori amici nell’aula magna. Arrivata gli corse incontro e salutò Tommy, un ragazzo bello e simpatico, che era anche la crush di Emma, Samuel, detto anche Sammy, ragazzo con un ciuffo lungo e biondo che voleva sempre stare al centro dell’attenzione e infine salutò la sua migliore amica Dafne, ragazza carina e timida, ma con Emma sempre allegra e aperta.

Fecero colazione e, come sempre, prese il suo cappuccino e una fetta di crostata alla Nutella di cui non poteva fare a meno.

Terminata la colazione, si diressero verso l’aula per assistere alla lezione di Musicomagia con il professore Strabasso, il loro preferito. Quel giorno spiegò quando, un tempo lontano, la Musicomagia sembrava che stesse per scomparire ma grazie all’aiuto di meravigliose, strabilianti e indescrivibili creature di ogni tipo, ciò non accadde.

Terminata la lezione, uscirono insieme dall’aula e andarono in giardino per riposarsi.

Emma e Dafne, dopo aver notato che Tommy e Sammy si erano addormentati sotto l’albero, iniziarono a parlare e Emma confidò a Dafne che provava un interesse per Tommy.

Tornarono in classe per seguire le lezioni del pomeriggio tra cui anche quella sulla cura degli animusi e in questa lezione il prof spiegò che se un animusi sente che il suo padrone umano si sta affezionando troppo a una persona, diventa geloso e molto molto agitato. Emma rimase un po’ sbalordita perché non riusciva a credere che la sua Pattri, un gariccio così carino, potesse diventare aggressivo.

Terminata la giornata lei e Dafne, insieme ai loro animusi, andarono nella loro stanza. Quando entrarono, sulla scrivania di Emma trovarono una lettera scritta da Tommy dove chiedeva ad Emma di incontrarsi sotto l’albero alle 20:00 in punto.

Emma era molto felice e si preparò mettendosi il suo vestito per le occasioni.

Salutò Dafne e si incamminò verso l’albero. Quando arrivò, trovò Tommy che la stava aspettando con un mazzo di rose rosse, come il suo vestito. Emma impressionata dal gesto lo abbracciò e Tommy, diventato tutto rosso, le chiese se avesse voglia di fare due passi. Arrivati vicino al fiume, Tommy le dichiarò il suo amore per lei. Scioccata, Emma gli rispose che anche lei era innamorata da molto tempo di lui e che questo era come un sogno che si avverava. La accompagnò alla sua stanza e la salutò con un bacio. Emma entrò in camera e trovò tutta la spazzatura rovesciata perché la Pattri ci aveva giocato. Finito di mettere a posto, raccontò con un sorriso sulle labbra tutta la serata a Dafne.

La mattina seguente Emma e Dafne si prepararono per andare a fare colazione ed Emma non vedeva l’ora di rivedere Tommy soprattutto dopo la sera precedente. Appena arrivarono nell’aula magna, Tommy le andò in contro e l’abbracciò per poi dirigersi mano nella mano verso il tavolo dove erano seduti Sammy e Dafne.

Durante la prima lezione Emma si accorse che la Pattri stava diventando molto agitata, allora decise di portarla un po’ fuori. Notò che continuava a saltare e a correre per tutto il prato finché a un certo punto non la vide più, si spaventò e corse subito a cercarla. Chiamando il suo nome, senza alcuna risposta ovviamente, intravide la sua coda entrare nel bosco e la seguì subito. Corse così veloce che rimase senza fiato, ma per fortuna la vide ferma davanti a una caverna da cui usciva una luce dorata e accecante. La raggiunse davanti alla caverna e rimase abbagliata. Notò che la Pattri era come pietrificata, non sapeva il perché, però le sembrava molto strano, mentre lei era come attirata da questa luce, prese la Pattri in braccio e decise di entrare.

Quando entrò Emma fu affascinata da quello che vide: davanti a sé trovò queste meravigliose e gigantesche creature che corrispondevano a quelle descritte dal professor Strabasso durante la lezione di Musicomagia. In quel mondo c’erano un sacco di piante di tutti i colori, come coralli, e un sacco di laghetti. Incuriosita si avvicinò a uno di questi animali, la creatura la annusò e Emma indietreggiò spaventata ma poi si accorse che non c’era niente di cui aver paura, allora le fece una carezza e questa incominciò a parlare, “Ciao” le disse ed Emma, un po’ confusa, pensando che fossero voci nella sua testa, rispose salutando la creatura. Poi continuò a parlare e le disse “Ci serve il tuo aiuto”. Lei un po’ scossa chiese il motivo e soprattutto chi fossero. La creatura rispose che tanti anni fa lui e le altre creature avevano salvato la Musicomagia e ora gli umani avrebbero dovuto ricambiare il favore. Emma si ricordò della lezione del professore e capì subito quello che intendevano, allora chiese alla creatura cosa avrebbe potuto fare per aiutarli, e quest’ultima rispose che doveva riuscire a liberare le loro anime da quei corpi giganteschi perché, anche loro un tempo erano degli umani che frequentavano la scuola di Armonia, ma che per salvare la Musicomagia avevano sacrificato la loro vita da essere umano. Emma continuava a non capire e allora chiese alla creatura come avrebbe potuto fare e le rivelò che doveva riuscire a portarlo fuori da quel mondo. La ragazza rispose che l’avrebbe fatto sicuramente. La creatura continuò dicendo che c’era solo un problema: poiché le avevano spiegato che per riuscire ad uscire da quel mondo la Pattri avrebbe dovuto pronunciare tre parole, per far attivare la macchina che li avrebbe fatti tornare esseri umani. Ma essendo un animusi non poteva parlare. Emma non poteva credere che il destino della loro trasformazione dipendesse dalla Pattri. In quel momento alla creatura con cui Emma stava parlando venne un’illuminazione ovvero, si ricordò che per far parlare un animusi bisognava fargli ascoltare la musica, che fin da quando erano delle piccole uova, ascoltavano. Emma lasciò la Pattri con le creature e corse ad Armonia per prendere il suo flauto. Mentre correva verso la sua camera incontrò Tommy, Dafne e Sammy che la stavano cercando, ma lei, anche se li vide, non si fermò, prese il flauto e corse di nuovo verso la foresta. Rientrò nella grotta, si posizionò davanti alla Pattri e suonò il suo flauto. La Pattri iniziò a parlare, non si capiva bene cosa stesse dicendo ma guardando le creature vide un fascio di luce: esse si stavano finalmente trasformando, dopo secoli, in umani. Emma non riusciva a crederci: era riuscita a salvare le anime di quelle persone!

Tornò ad Armonia insieme ai suoi nuovi amici, al suo arrivo si trovò Dafne,Tommy e Sammy preoccupatissimi, ma quando videro che stava bene furono sollevati. Emma raccontò tutta la storia e presentò al suo gruppo i suoi amici, non potevano credere a quello che era riuscita a fare! Durante l’assenza di Emma anche i professori si erano preoccupati per lei, ma vedendo i loro vecchi compagni, che anni fa avevano salvato la Musicomagia, l’abbracciarono.

Quella sera, tutta la scuola festeggiò il ritorno degli eroi e Emma che era riuscita a salvarli.

Il mattino seguente Emma ebbe una sorpresa…

Quale sarà questa sorpresa? Siete curiosi? Speriamo che queste bravissime ragazze ci raccontino presto il seguito della storia!
A presto con nuovi racconti!
Claudia :)

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