Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

giovedì 13 aprile 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - scuola Chiossone, 1C gruppo V

 


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, eccoci di nuovo pronti per un viaggio ad Armonia, assieme ai ragazzi della 1C della scuola Chiossone di Arenzano (Genova).

Leggiamo i nuovi nati dalla mente fantasiosa di: Procacci Giacomo, Rota Giacomo, Shevtsov Nazar e Tozzi Lucia

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Procacci Giacomo

LA SCOMPARSA DELL'UOVO



Giulia era appena arrivata alla scuola di Armonia e le avevano dato il suo primo uovo.

Giulia suonava ogni giorno al suo uovo per farlo schiudere; anche se era appena arrivata da poco e si era fatta molti amici: Pietro, Camilla, il Prof Filippo, la Preside Orchestri, Arci…

Giulia non andava d'accordo con Lisa che era la fidanzata di Arci.

Una sera Giulia suonò per il suo uovo, lo lasciò sulla scrivania quando andò a dormire.

Il giorno dopo quando si svegliò vide che l'uovo era scomparso, spaventata andò subito alle stalle dove c'era Filippo e lo avvertì che le avevano rubato l'uovo. Lui immediatamente andò dalla preside Orchestri che richiamò tutti gli studenti della scuola di Armonia nel cortile esterno.

Disse che se l'uovo non fosse uscito entro quarantotto ore, avrebbe dovuto perquisire a fondo tutte le stanze della scuola fino a quando non avesse trovato l'autore del furto il quale naturalmente sarebbe stato espulso. Passata un'ora, Giulia iniziava a perdere le speranze. Ma Pietro e Camilla la aiutavano a tirarsi su e le promisero che avrebbero fatto di tutto per ritrovare l'uovo.

Giulia, Pietro e Camilla iniziarono a chiedere in giro: Giulia andò al campetto di Tornado e di Pallasuono e chiede a Lisa, Arci e ai loro compagni di squadra; Pietro andò nei corridoi della scuola a chiedere se qualcuno avesse visto qualcosa di strano; Camilla invece andò nella serra giardini esterni a chiedere aiuto al signor Giorgio.

A fine giornata si riunirono tutti nelle camere di Giulia e Camilla per scambiarsi le informazioni che avevano raccolto ma purtroppo non avevano trovato nulla e nel frattempo Lisa e le sue compagne erano molto impaurite dall'idea di poter essere accusate del furto perché era stata lei.

Il giorno dopo andarono subito dalla Preside Orchestri e da Filippo per riferire tutto quindi Filippo con la professoressa Diana e la preside Orchestri andarono subito da Lisa a chiedere se fosse stata lei a rubare l'uovo.

Lisa disse che non era stata lei perché al momento del furto si stava allenando a Pallasuono per diventare più forte.

Ma Giulia disse alla preside Orchestri che Lisa era colpevole perché solo la preside Orchestri sapeva l'orario della scomparsa dell'uovo. A quel punto Lisa si mise a piangere e dichiarò che era stata lei, perché ormai si sentiva messa alle strette da Giulia e in un momento di rabbia aveva nascosto l'uovo nello sgabuzzino.

Giulia ritrovo il suo uovo e venne nominata capitano della squadra di Pallasuono perché Lisa venne espulsa.

 Rota Giacomo

Ricordo che appena arrivato nella lontanissima Armonia, per frequentare il primo anno di Musicomagia, ero emozionato perché mi trovavo in una scuola un po' stravagante, dove, tutto ciò che accadeva, era frutto di melodie.

Avevo paura di non essere all'altezza, anche se non sapevo bene il perché.

Venni accolto, insieme agli altri studenti dalla preside Orchestri, che ci consegnò una borsa di lana con dentro un uovo e ci raccomandò di averne cura, suonando almeno tre volte al giorno una melodia.

Dopo due giorni dall'arrivo, mentre mi riposavo in camera dalla fatica delle lezioni, sentii uno scricchiolio, mi voltai incuriosito verso l'uovo e vidi spuntare due occhi enormi e dei baffi lunghissimi: era il mio piccolissimo pinguifoca.

"Evviva, finalmente è nato il mio animusi! Come potrei chiamarlo? Lo chiamerò Paolo. Ha proprio un musetto simpatico" dissi al mio compagno di stanza Franco, che mi rispose: "Fortunello, il mio non dà segni di vita, che sia in letargo?"

" Suonagli più melodie, e vedrai…"

Immediatamente io e il mio animusi ci capimmo, eravamo fatti l'uno per l'altro. Guardai l'orologio e…: "Caspiterina! Sono in ritardo per la partita di Pallanuoto sonora, tra quelli del primo e del secondo anno."

"Dai Paolo, forza andiamo! Aiutami a superare la paura di non farcela a vincere la sfida".

La partita fu molto animata, eravamo fermi sul 15 a 15, a un minuto dalla fine subii un fallo e l'arbitro Clarinetto ci concesse un rigore che dovetti battere io; sentivo un gran peso per la paura di sbagliare, ma dopo uno sguardo veloce tra me e il mio Paolo, sentii una carica positiva.

Con il mio flauto realizzai il punto decisivo!!!

Tornai in camera, guardai il pinguifoca e pensai "Grazie, con te è stato facile vincere la paura".

Lo accarezzai e subito dopo ci addormentammo felici.

 Shevtsov Nazar

LA BATTAGLIA MAGICA PER IL TRONO DEL TORNEO

Oggi è il mio primo giorno ad Armonia, la scuola di Musicomagia, prima di tutto devo comprare un po' di cose: una bacchetta magica, un libro, i quaderni e le matite. Ho comprato quasi tutto, ma mi manca una cosa fondamentale, il biglietto per potere entrare in questa scuola.

Siamo tutti davanti alla Porta Verde e per fortuna ho incontrato, Gon, un ragazzo che avevo conosciuto all’Open Day, il quale mi ha aiutato a comprarlo e insieme abbiamo sorpassato quella strana porta.

Appena entrato hanno dato un cappellino che indicava, in base al colore, la classe in cui andare, mi è stato detto che sarei stato in 1D e mi è stato consegnato un cappellino giallo.

Dopo qualche giorno di scuola, ho imparato, sotto la guida del professore, a suonare per il mio uovo e finalmente è nato il mio animusi: è un Fenilone, un essere con la testa e le zampe di un leone e il corpo e le ali di una fenice.

Passato il mio primo mese nella scuola, la preside Orchestri ci propone di partecipare a un incontro con un'altra scuola, per giocare a un nuovo gioco: “La battaglia magica", le regole del gioco sono queste: i ragazzi trasportati dai loro animusi, combattono suonando le loro fisarmoniche, cercando di lanciare una palla nel cerchio che si trovava dietro la squadra avversaria.

Il direttore dell’altra scuola ha scritto alla nostra preside un messaggio, che dice: "Ci vediamo fra un mese, tu scegli i sei bambini più forti con i loro animusi, dovranno combattere contro i sei più forti della mia scuola".

Dal giorno dopo abbiamo iniziato ad allenarci con i nostri animusi, il mio Fenilone mi ha aiutato a diventare potente e anche lui si è allenato molto per affrontare il torneo. Finito il mese dell'allenamento, la preside ha scelto i sei più forti della scuola e io e il mio amico Gon siamo risultati fra quelli.

Arrivati sul pianeta della scuola che ci aveva lanciato la sfida, iniziano le partite e io mi trovo a combattere contro un ragazzo di nome Aron e il suo animusi chiamato Scimiglio, metà scimmia e metà coniglio. Durante la partita Scimiglio mi colpisce ma il mio animusi mi difende e in questo primo scontro vinciamo noi.

Il punteggio della partita è 1-1, ora deve giocare il mio amico Gon, deve combattere perché il suo avversario è un gigante ma fortunatamente riesce a vincere anche lui. Nel combattimento successivo, la nostra scuola vince di nuovo e il punteggio diventa 3-1. Nella seconda partita, entrambe le squadre hanno combattuto bene, ma questa volta vince la squadra avversaria con il punteggio di 3-2.

Siamo arrivati allo spareggio, bisogna scegliere i due più forti. La nostra scuola sceglie me, e l'altra scuola sceglie il ragazzo che ha combattuto per ultimo, con il suo animusi Dinotarta, metà dinosauro e metà tartaruga. Durante la seconda partita ho notato che è molto forte e sono preoccupato.

Inizia il gioco il mio animusi gli lancia coltelli di fuoco ma il suo animusi riesce a evitarli, poi il mio Fenilone cerca di morderlo ma il Dinotarta riesce a reagire e lo morde a sua volta, è ferito ma il Fenilone, per fortuna, ha il potere di autoguarirsi in pochi istanti. A questo punto intervengo io che con la mia fisarmonica suono talmente forte che il mio rivale cade dal Dinotarta e a quel punto la palla finisce nel cerchio avversario, la partita è vinta.

Dopo tantissime partite, il torneo finisce e la mia scuola riesce a vincere il primo premio, io e i miei compagni siamo molto felici, e io sto diventando molto popolare… e ancora una cosa, non dimenticate che da oggi Armonia sarà la scuola di Musicomagia più forte del mondo.

Così è passato il mio primo anno ad Armonia… 

 Lucia Tozzi

UN’AMICIZIA VERA



Mamma dice che oggi darò il meglio di me, anche se non ne sono così sicura.

“Ciao mamma a stasera.”

Non amo andare a scuola soprattutto quando i bambini di quinta elementare vengono alle scuole medie a fare l’orientamento con noi di prima media, io l’orientamento non l’ho fatto quindi non so la sensazione che ti dà: "driiiiiiiin" finalmente è suonata: “Che freddo”.

“Buongiorno prof.”

“Buongiorno ragazzi sedetevi, come sapete oggi verranno i bambini di quinta perciò a ciascuno di voi ho affidato un bambino Marco tu avrai Giulio…” ecco ora tocca a me:” Cecilia avrai Diana.”

Nella mia classe non c’è molto silenzio infatti appena arrivati i bambini: “I bambini sono arrivati zitti zitti, shhhhh"

I bambini sono entrati in classe tutti coperti ma io ho notato subito Diana: ha i capelli marrone castano corti a caschetto, gli occhi marrone scuro, era vestita con una maglia maniche lunghe a righe bianche e blu e con dei jeans verdi. Tiene in mano una valigetta un po’ aperta, sembra contenere uno strumento ma non riesco a capire cosa sia. Mi sta guardando senza distogliere lo sguardo come può una bambina guardarmi così non è che sono proprio il top d’altronde: ho i capelli marrone chiaro lunghi, gli occhi azzurri, di solito mi vesto abbastanza sportiva e oggi indosso una maglietta maniche lunghe viola con un disegno di un cane, dei pantaloni neri e una toppa rossa sul ginocchio, non indosso tipi di gioielli a parte quello che mi ha regalato mio papà e adoro le mie scarpe bianche che indosso sempre.

La prof dice che dovremmo presentarci così decido di iniziare io “… bene mi pare di aver detto tutto, allora Diana potremmo iniziare a vedere l’aula di musica che ne dici?”

“Va bene.”

“Bene siamo arrivate allora come puoi vedere qui ci sono molti strumenti dentro quei mobili potrai scegliere quello con cui suonare tutti mercoledì.”

“ Wow che bella, cosa! Scusa ma dietro a quei mobili c’è una porticina?”

“In realtà è la prima volta che la vedo però è troppo piccola, forse se ci infilo il dito… non ci credo”

“Che bello, ehm si può entrare?”

“Bè tentare non nuoce andiamo” Non capita tutti i giorni di entrare in una porta che si trasforma da piccola a grande.

“Mamma mia, quanta luce”

“Hai ragione ma c’è un cartello solo che la luce è troppo forte per vederlo, ci servirebbero degli occhiali da sole.”

“Aspetta un minuto eccoli ne ho giusto due paia sai possono sempre servire.”

“Grazie, torniamo a noi allora, nel cartello c’è scritto benvenuti ad Armonia”

“Cosa…” Mamma mia prima la porta poi la luce e ora?

“Sembra che dobbiamo seguire il sentiero.”

“Sì, concordo anche se tutti questi animali che incontriamo non sembrano proprio normali.”

Capire cosa sono quegli animali è molto difficile ma se mettiamo insieme due animali nei nostri sogni, forse riusciremo a capire come si chiamano questi animali e se: “Scusa Diana ma siamo sicuri di non sognare sai, ho pensato che se entrando nella porta la luce ci ha accecato e allo stesso tempo ci ha addormentate, forse stiamo davvero sognando.”

“Non dire sciocchezze Cecilia non è possibile: primo perché è impossibile sognare la stessa cosa e poi perché se mi do un pizzicotto… ahi! Vedi sono qui e non sono addormentata, andiamo non pensiamo né agli animali né ai sogni continuiamo che il sentiero è finito.”

Eh sì il sentiero è finito abbiamo camminato per circa 10 minuti e sono già stravolta.

“Cecilia aiutami! Aiuto! Aiuto!”

“Arrivo Diana cerca di mantenere la calma.”

“Più semplice a dirsi che a farsiiiii. Aiuto!”

Lo capisco che mantenere la calma non è semplice però se svieni non so come aiutarti! Insomma, quel coso è uno dei tanti animali che ho visto prima del sentiero sembra che sia, mezzo lupo e mezza aquila, che strano.

“Cecilia cosa fai mi aiuti o no?”

“Sì arrivo però se fosse solo spavent… Diana stai ferma appoggia le tue mani sulla sua schiena e aggrappati al resto penso io.”

“Cecilia fai veloce.”

Devo solo prendere un cuscino e appoggiarglielo sulla testa si dovrebbe funzionare.

“Bene così ora Diana fai piano e scendi delicatamente senza spaventarlo.”

“Così?”

“Sì così ora accarezziamo e aspettiamo che si calmi.”

Quando sì sarà svegliato dobbiamo soltanto fare amicizia e tutto si sistemerà e ritorneremo a scuola.

Una volta sveglio gli dico: “Ciao come ti chiami?”

“Guarda Diana, ha una medaglietta al collo cosa c’è scritto?”

“C’è scritto Furiabuia (aquilupo).”

“Ecco il suo nome Furiabuia ciao io sono Cecilia.”

“E io sono Diana.”

Furiabuia si è alzata e ha cominciato a correre, a saltare fino a che non ci ha messe sulla sua schiena e ci ha riportato all’entrata dell’aula di musica.

“Grazie Furiabuia ti prometto che quando sarò in prima media io e Cecilia ti verremo a trovare ogni mercoledì.”

“Ciao” e la porta ha sbattuto contro Furiabuia.

“Beh Cecilia è stata un’avventura entusiasmante non vedo l’ora di rifarla.”

“Sì anche io Diana ma ora che ore sono? La prof sarà in pensiero?”

“Non credo è passato solo un minuto.”

“Come? Allora Diana che ne dici di vedere l’aula di robotica?”

“Sì,no, aspetta… preferisco fare merenda, è l’ora.”

“Ok allora andiamo.”


Wow, quante nuove avventure emozionanti! Salutiamo i ragazzi della 1C di Arenzano e facciamo a tutti i nostri complimenti per aver partecipato a laboratorio ed essersi messi in gioco, bravi!

E ditemi, Cari Amici Lettori avete visto la sorpresa di Pasqua? Leggete il post se vi è sfuggito, preparatevi a partire per un viaggio speciale nel mondo della Musicomagia!! 

Claudia :)

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