Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 28 aprile 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - scuola Scafidi, classe 1B gruppo II

  


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, torniamo ad Armonia, assieme ai ragazzi della 1B della scuola Scafidi di Busalla (Genova).

Leggiamo i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: Arcidiacono Azzurra, Baglietto Maria, Coletto Eugenia, Miglionico Emma, Brassesco Nicola, Ghidella Matteo, Rossetto Matteo, Citti Fiammetta, Londini Noemi, Kappa Gisa e Previato Anna.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

Arcidiacono Azzurra, Baglietto Maria, Coletto Eugenia, Miglionico Emma

IL MISTERO DEGLI ANIMUSI

Una notte nella scuola di Armonia, nella stalla degli animusi successe qualcosa…



Al mattino, quando si svegliarono, gli studenti si accorsero che gli animusi erano spariti.

Quella stessa mattina arrivarono due nuovi compagni, Fernando e Lucia.

A Fernando assegnarono la camera dove c'era Pietro. Lui nel cuore della notte si accorse che Fernando non era nella stanza. Allora Pietro andò da Giulia e le disse che Fernando non era più in camera, dopo qualche minuto qualcuno bussò alla porta ed era Filippo, il professore degli animusi e gli chiese se sapessero dove fossero Lucia e Fernando.

Giulia disse: - Filippo, non so che aspetto abbiano, non li ho ancora visti!

Il professore rispose: - Lucia ha i capelli lunghi e lisci di colore castano, è di taglia media e i suoi occhi sono verdi. Mentre Fernando ha i capelli corti, rossi e ricci e gli occhi di colore castano scuro.

Giulia disse: - Ok io, Pietro e Camilla andremo a cercarli!

Il prof. li ringraziò, ma disse loro di andare a letto perché si era già fatto tardi.

Il giorno seguente i due amici raccontarono tutto a Camilla, poi andarono nella stalla e così scoprirono che erano scomparsi tutti gli animusi. Ad un tratto arrivò la preside Orchestri che disse: - Chiunque abbia rubato gli animusi, deve restituirli subito!

In quel momento videro un animusi nascosto nella paglia, era un aquilupo. Camilla chiese: - L’ultimo animusi, di chi è?

Il professore Filippo rispose che forse era l'animusi del nonno di Giulia, poi prese l'animusi e lo portò in un macchinario che permette di tradurre i versi di quei particolari animali in parole. L'animusi disse che gli animusi erano stati portati nel lago e li condusse lì.

Tutti si misero a suonare con il loro flauto la melodia per nutrire gli animusi, così facendo, gli animusi, che erano stati rinchiusi in gabbie, iniziarono a gonfiarsi e dopo poco le gabbie si iniziarono a rompere e gli animusi si iniziarono a ribellare e a saltare addosso ai loro rapitori, Fernando e Lucia, e ai robot da questi comandati.

Dopo poco il lago si aprì e gli animusi scapparono.

Giulia entrò insieme al suo animusi Ciccio, vide Fernando per terra che disse: - È colpa di Lucia, è lei che ha inventato i robot per vendicarsi di un suo vecchio parente perché era stato sospeso per una cosa che non aveva fatto e mi ha convinto ad aiutarla nell’impresa!

Arrivò Pietro e lui e Giulia iniziarono a seguire Lucia, la presero mentre si stava infilando in un buco. Così la ragazza confessò le sue colpe.

I ragazzi tornarono poi alle camerate e raccontarono tutto a Filippo. I professori, insieme alla preside Orchestri, decisero di sospendere Lucia e Fernando per due settimane, lì misero nelle segrete della scuola.

Il giorno dopo Giulia, Camilla e Pietro tornarono al lago e scoprirono che il buco in cui si era quasi infilata Lucia era un portale tramite cui si accedeva in un altro mondo…

Brassesco Nicola, Ghidella Matteo, Rossetto Matteo

Una mattina Giulia si svegliò, andò a fare colazione e i suoi amici le dissero che diversi animusi erano scomparsi.

Infatti, in mensa aleggiava un’atmosfera di paura e mistero; i professori annunciarono: “C'è qualcosa di sospetto che si aggira per la scuola e ha rapito diversi animusi!".

Giulia si preoccupò e decise di dare più attenzioni a Ciccio.

Durante la lezione sulla cura degli animusi, dei compagni di scuola di Giulia parlavano della scomparsa delle loro bestiole.

Nel frattempo, alcune persone sospette, seguite dalla preside, presero un ascensore che Giulia non aveva mai notato. Ma lei non ci badò e tornò a fare lezione di Musicomagia, durante la quale Giulia e i suoi compagni impararono nuove melodie da suonare ai propri animusi.

Improvvisamente si sentì il prof Filippo che disse: "Signora Orchestri, può venire un secondo?".

La preside disse agli alunni: "Scusate ragazzi, devo uscire un attimo".

Giulia, sbirciando dalla porta, vide di nuovo quei signori sospetti tornare nell'ascensore con delle uova di animusi in mano. Durante la pausa, Giulia, insieme a Pietro e Camilla, andò in libreria a cercare informazioni su quello che stava accadendo, ma i tre amici non trovarono niente.

A un certo punto, scattò un allarme; Giulia e i suoi amici stavano pattinando quando la sentirono, tutti andarono nel panico.

Ma l'insegnante mantenne la calma e portò tutti gli alunni in mensa.

Giulia, Pietro e Camilla erano molto spaventati, ma approfittarono di quel momento per raggiungere l'ascensore sospetto.

Con esso, salirono all'ultimo piano e si ritrovarono in un corridoio molto lungo e sospetto, illuminato da tizzoni ardenti. Sul pavimento c'era un lungo tappeto rosso su cui erano rappresentati disegni sacri di strani animusi che Giulia e i suoi amici non avevano mai visto. In fondo al corridoio c'era una porta blindata che era stata sfondata. Giulia e i suoi amici iniziarono a parlare della situazione, Camilla disse: "Ragazzi, perché non torniamo indietro? I professori saranno preoccupati!".

Giulia rispose: "Potremmo scoprire il motivo della scomparsa degli animusi!".

Infine Pietro affermò: "Sì, dai Camilla, ascolta Giulia!".

Camilla, anche se un po' dubbiosa, accettò lo stesso. Entrarono nella stanza e trovarono un grosso animusi che dormiva. Pietro e Giulia chiesero a Camilla se conoscesse quell'animusi.

Camilla disse: "Sì, è un animusi molto raro, si nutre di altri animusi e viene chiamato Dragorso". Sul dorso aveva ali grosse e imponenti di colore rosso, aveva la testa di un orso e anche le zampe, il resto del corpo era quello di un drago. A quel punto, i ragazzi capirono tutto e decisero di andarsene di soppiatto, ma l'animusi di Pietro fece rumore e svegliò il Dragorso. I ragazzi cominciarono a scappare, ripercorsero il corridoio e si nascosero dietro una colonna.

A quel punto Giulia disse: "Tutti noi abbiamo un animusi inferiore a lui, ma tutti i nostri animusi insieme possono sconfiggerlo".

Gli amici, con l'incoraggiamento di Giulia, si fecero vedere dal Dragorso, che intanto aveva iniziato a cercarli per il corridoio. Giulia si mise davanti ad esso, mentre Camilla e Pietro lo attaccarono ai lati. L'attacco non riuscì e gli animusi di Pietro e Camilla caddero a terra feriti. Giulia capì che era troppo forte e presero l'ascensore per tornare indietro. Il primo prof. che videro fu Filippo, in breve gli raccontarono cosa era successo, allora egli chiamò la preside Orchestri, la prof. Diana e tutti gli altri insegnanti. Nel frattempo il Dragorso li aveva raggiunti, ma tutti erano già pronti all'attacco: tutti insieme suonarono una melodia che diede forza agli animusi. Essi attaccarono, e con la forza che avevano acquisito, sconfissero il Dragorso.

Dopo questa avventura mozzafiato Giulia e i suoi compagni continuarono gli anni scolastici.

Citti Fiammetta, Londini Noemi, Kappa Gisa, Previato Anna

LA MAGIA DEL LAGO

Nora, una ragazza alta e magra con gli occhi verdi smeraldo e i capelli rossi come rubini, era già sveglia quando sua madre la chiamò per prepararsi per l’open day. Svegliò il suo animusi Bernie, che per i mortali era un normalissimo cane con un pelo marroncino soffice come la neve, ma in realtà era un drago, rosso come il fuoco con dei riflessi bianchi se esposto al sole. Nora andò in cucina dove la aspettava sua madre Giulia Accordi, una donna alta e magra, con la pelle slavata e gli occhi verdi. Nora si sedette a tavola e iniziò a mangiare, seduta a fianco della madre. Il padre di Nora era Pietro, un uomo coi capelli corti e neri, non tanto alto, ma piuttosto robusto e la sua pelle era olivastra, aveva occhi scuri, con un taglio leggermente orientale, ciglia folte e sopracciglia marcate. Pietro era scomparso in una missione organizzata da Armonia, siccome era un guardiano, e a quella stessa missione aveva partecipato la zia di Nora, Agata, e come il padre non era più tornata.

Dopo aver mangiato, madre e figlia uscirono dal loro appartamento e si diressero verso la prestigiosa scuola di Armonia.

Arrivate lì, Giulia salutò la figlia e le augurò una buona giornata.

Nora la rassicurò ed entrò nell'edificio che era classico ed elegante. L'ingresso aveva una piattaforma dove la preside, tenendo un breve discorso, disse: - Prima di entrare nella sede ufficiale di questa scuola, dovete lasciare borse e dispositivi elettronici sugli appendini che trovate nel corridoio in fondo a sinistra.

Nora seguì le istruzioni e lasciò il suo zaino in cui teneva Bernie; poi incontrò un ragazzo dall'aspetto misterioso, aveva i capelli neri come la pece e occhi ancora più scuri, ma la giovane non ci badò e qui sbagliò.

Poi seguì i professori, che condussero i ragazzi verso una porta in legno dall'aria molto antica. Quando entrarono, Nora ebbe una sensazione di vuoto. A destra c'erano gli alloggi degli insegnanti e a sinistra la Sala Cure, c'era la grande Sala Comune, mentre al piano di sopra c'erano le camerate. Svoltando ancora a sinistra, ci si ritrovava in un grande spazio aperto, un fitto bosco delimitava un vasto prato, ľerba era di un verde intenso e brillante, sul lato opposto si affacciavano le stalle e si vedevano altri edifici in lontananza. La Sala Comune era spaziosa, aveva tende e tovaglie color arancio, molti tavoli da sei e otto posti. Le finestre erano piccole e rettangolari. La stanza era molto accogliente e si sentiva un aroma di pane fresco.

Nel frattempo, il misterioso ragazzo di nome Jack, che era stato nascosto fino a quel momento, andò dallo zaino di Nora a vedere se ci fosse ancora l'animusi. Ed eccolo lì! Jack lo prese e con il suo bracciale si teletrasportò dai suoi padroni…

Al termine della visita, furono consegnati ai ragazzi dei volantini che spiegavano il programma della scuola. I futuri studenti uscirono dalla residenza e andarono a prendere le proprie cose, ma Nora si accorse che non c'era più il suo animusi!

Tornò a casa con il cuore in gola, ma non disse niente a sua madre. Cenarono e poi Nora andò in camera a dormire. Il giorno dopo, Nora, si incontrò con Jessica, la sua migliore amica, una ragazza alta e magra con gli occhi azzurri e i capelli biondi quasi bianchi, in un cortile.

Nora disse: - Jessie il mio animusi è scomparso! Ieri all'open day quando ho guardato nello zaino non c'era più, ho controllato anche in giro ma non lo ho trovato. Sono sconvolta!

Passarono tre mesi… Mesi in cui Jessica cercò di rassicurare Nora che non riusciva a trovare pace.

Arrivò finalmente il primo giorno di scuola, Nora era svogliata, ma comunque si preparò e andò.

Il professore degli animusi accompagnò gli studenti alle stalle, ma Nora restò indietro perché aveva sentito una voce proveniente dal lago, incuriosita si avvicinò e la voce si fece sempre più intensa e le stava dicendo: - Il tuo animusi in pericolo è, devi venire dove quel che non è, è!

Nora capì immediatamente e si tuffò nel lago. Le venne in mente quando sua zia le raccontava che il lago era molto misterioso, alcuni pensavano che fosse un portale, altri sostenevano che fosse una minaccia. Aspettò di toccare il fondo, ma non lo raggiunse mai perché al suo posto c'era un pavimento in metallo e, appena lo toccò, vide palazzi tecnologici e alti. Purtroppo c'erano delle sentinelle che appena la videro corsero verso di lei, lanciarono delle reti e la presero prima che Nora riuscisse a dire una parola. La portarono nelle segrete della città dei Tecno. Era tutto buio, non vedeva più niente, ma sentiva delle voci che appartenevano ad animusi e poi una voce umana che lei conosceva molto bene, era… - Zia Aga!!! - esclamo.

Le guardie la zittirono e la rinchiusero nella cella vicina a quella in cui si trovava il suo animusi Bernie.

Passarono settimane, sua madre aveva chiesto in giro, ma niente, Nora non si trovava da nessuna parte. Intanto, a Nora venne in mente di usare una pinzetta per capelli per scassinare la serratura e… ci riuscì! Era notte e le guardie dormivano e così riuscì a scappare. Sua madre, quando la vide rientrare a casa, era felicissima, aveva le lacrime agli occhi, la riempì di domande, ma Nora non le rispose poi andarono a dormire.

Il giorno dopo si organizzò con Jessica: le due amiche si videro al parco e Nora le raccontò l'accaduto di quei giorni, tranne di sua zia. Loro due si organizzarono per andare a riprendere tutti gli animusi prigionieri dei Tecno. Capirono che per farlo avrebbero dovuto rapire tutti quelli di Armonia e così fecero. Poi entrarono nel lago, Jessie era stupita, non pensava che fosse un portale e per lo più che esistesse un altro mondo! E così andarono dai Tecno. Jessie in spalla aveva una sacca senza fondo dove dentro c'erano gli animusi rubati per salvare Bernie, e non erano pochi!

Il loro piano consisteva nel farsi catturare dalle guardie per essere rinchiuse in prigione e poter così salvare i prigionieri. Ma le guardie non c'erano. Nora si ricordava dove l'avevano portata e quindi andarono da sole verso la prigione; entrate, notarono che non c'erano più gli animusi!

Nora trattenne a stento le lacrime, corse a vedere se ci fosse sua zia, lo sperava con tutto il cuore. Andò dalla cella e la vide, era addormentata ma c'era.

- Zia! Svegliati! - gridò piangendo. Arrivarono di corsa le guardie.

- Fermi lì oppure assaggerete la forza del nostro laser macigno - urlarono con la loro voce metallica.

Jessie lasciò cadere la borsa e tutti gli animusi uscirono per attaccare le sentinelle che di corsa scapparono…

Nora aiutò la zia ad uscire, che scappò in direzione del portale, e interrogò i Tecno, poi vide quel ragazzo dall'aria misteriosa, era lui che aveva rubato Bernie, se lo sentiva.

- Buongiorno mi chiamo Jack e vi invito a lasciare i miei amici di latta, grazie.

- Mai! Mostro!

- Risposta sbagliataaaah! - A quel punto uno degli animusi saltò su Jack che così esclamò: - Toglietemi questo coso! Vi dirò tutto!

Così il ragazzo rivelò i suoi piani e anche dove aveva nascosto gli animusi e si offrì di aiutarle, ma il ragazzo aveva un malefico piano in mente. Jessie si fidò, ma Nora aveva dei sospetti e così decise di seguire il legame che aveva con Bernie per rintracciarlo.

Entrarono in una stanza buia illuminata solamente da delle lanterne che producevano una luce fioca. Liberarono Bernie e gli altri animusi con una chiave che avevano trovato nella giacca di Jack.

Poi si diressero ad Armonia, arrivate lì videro alcune facce curiose, altre furiose.

- Dove sono i nostri animusi? - chiesero tutti arrabbiati. Nora fece andare gli animusi e raccontò cosa era successo, tutti erano sorpresi. Giulia rivide sua sorella e sorpresa, con le lacrime agli occhi, la abbracciò. Nora fece lo stesso con Bernie e Jessica che l’aveva aiutata nell’impresa.

Ma anche la zia aveva qualcosa da dire: - Cara sorella tuo marito, Pietro, non è morto, è vivo, l'hanno separato da me per qualche motivo, non ti posso dire niente di più, mi spiace.

Tutti erano felici e contenti, ma ricordate la fine è solo l'inizio di una nuova avventura.

Salutiamo e ringraziamo anche i ragazzi della 1B di Busalla, complimenti a tutti!
Noi ci rivediamo presto per tornare insieme ad Armonia.
Claudia :)

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