Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 21 aprile 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - scuola Scafidi - 1A gruppo V



 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, torniamo ad Armonia, con ai ragazzi della 1A della scuola Scafidi di Busalla (Genova).

Leggiamo insieme i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: Piersigilli Ethan, Repetto Andrea, Repetto Anna, Tamberi Pietro e Ibtissam Amarir.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Piersigilli Ethan

Il 9 novembre Giulia era in classe che studiava Musicomagia, dopo 10 minuti chiese alla prof se poteva andare al bagno per lavarsi le mani, mentre usciva per andare in bagno vide un ragazzo di 5 B entrare in aula preside e lo seguì perché la stanza della preside era incustodita perché la preside era andata a chiedere una cosa a un'altra professoressa.

Giulia lo seguì soprattutto perché lì dentro giaceva il flauto d'oro, esso era l'oggetto più importante di tutta la scuola.

Dopo una mezz'oretta arrivò la preside e come sempre controllò se il flauto d'oro era ancora al suo posto, però quando aprì l'anta dell’armadio non vide più il flauto d'oro, perciò andò nel panico e andò a chiedere informazioni o aiuto per cercare il flauto rubato.

Andò a chiedere alla 2 B e un ragazzo si offrì per cercare l'oggetto più importante della scuola, dopo un'oretta Giacomo, il ragazzo che si offrì per cercare il flauto, vide una cosa lunga e stretta sbrilluccicare sotto una sedia, si avvicinò ed era proprio lui il Flauto Magico!

Il colpevole che aveva rubato il flauto magico era Richard, proprio il ragazzo che aveva visto Giulia entrare di soppiatto in aula preside. Egli lo nascose sotto una sedia perché si accorse che Giulia lo aveva visto, perciò lo nascose sotto la sedia per paura di essere rimproverato. Dopo un po’ di tempo il ragazzo di 5 B venne portato in aula dalla preside, ella lo sospese perché una cosa del genere non pensava potesse succedere. Poi la preside chiamò i genitori e naturalmente i genitori lo misero in punizione per TRE settimane e gli tolsero anche la Playstation e il cellulare, diciamo che non succederà più.

Almeno spero!

 Repetto Andrea



Da quanto aspettavo questo giorno…

Ormai da giorni avevo pronte le valigie per "il mio primo giorno ad Armonia".

Ero molto in ansia, in quanto non conoscevo nessuno e avevo solo visto la scuola all'open day.

Andai al punto d'incontro previsto per quel giorno, l'entrata della scuola.

Mi guardai intorno per vedere le facce dei miei compagni, sembravano tutti preparati, senza ansia e già si conoscevano tra di loro.

Mi sentivo un intruso!

Ho cercato subito di avvicinarmi a qualcuno. Ma tutti mi rifiutarono…

Trovai però un ragazzo, anche lui sembrava nelle mie stesse condizioni.

Mi avvicinai e gli dissi: "Ciao, sono Luca, noto che anche tu sei nelle mie stesse condizioni, vero?"

"Non conosco nessuno, non so niente sulla scuola e nessuno vuole parlare con me". Mi rispose.

Allora sostenni: "Puoi parlare con me! Se ti va ovviamente"... Forse avevo un po' troppo entusiasmo, ma comunque lui rispose: "Certo!"

"Innanzitutto mi presento: sono Marco, del primo anno ovviamente".

La preside Orchestri che avevo già conosciuto quando avevamo visitato la scuola, ci chiamò per entrare.

Che ansia!

Avevo paura di perdere il mio per ora unico "amico".

Entrammo in una stanza tutta addobbata da flauti e da immagini di ragazzi che suonavano i flauti.

C'era una botola in cui dovevamo entrare. La preside si raccomandò: "Mi raccomando uno alla volta!"

Ci entrammo e ci ritrovammo nella Sala Comune della scuola dove ci dissero di presentarci.

Presentarci, pensai.

Speravo di non essere chiamato, mi vergogno pure a pronunciare il mio nome…

Alla fine sono stato l’ultimo ad essere stato chiamato.



Finito qui ci hanno mandati nelle camere, potevamo stare in coppia, io chiaramente ho chiesto a Marco, lui però mi ha risposto: "No, sono già con Mario non lo hai notato?"

Io in quel momento mi sono sentito escluso dal mondo e non sapevo con chi stare.

Ero stato tradito!

O meglio, non proprio tradito perché giustamente non ci conoscevamo ancora così tanto bene, però avrebbe potuto riferirmelo prima.

Dopo un momento di smarrimento mi sono fatto coraggio e ho chiesto a tutti quelli che passavano davanti a me da soli se avessero voluto stare in camera con me. Dopo un miliardo di no trovai un ragazzo del secondo anno che mi rispose di sì, Giacomo.

Non aveva l’aria di uno troppo simpatico ma non potevo non accettare… così ci siamo messi in stanza insieme.



Ma dovevo riprendermi Marco.

Così provai a parlargli ma mi rifiutò per l’ennesima volta.

Ma non potevo lasciarmelo scappare.



Così una sera scavalcai la finestra della stanza per andare da lui e convincerlo.

Quindi gli dissi: "Marco, sei stato il primo a riconoscermi come “amico”, non puoi abbandonarmi così".

Questa volta mi capì forse grazie anche a Mario, che era simpatico e intelligente, e il giorno dopo iniziarono a considerarmi, anche se ormai non potevamo più cambiare camera.

Adesso che mi ero fatto degli amici ero certo che le cose sarebbero andate per il meglio.

 Repetto Anna



Un giorno Giulia e gli altri studenti erano sul prato della scuola ad aspettare il professor Filippo. Arrivato disse agli studenti: “Buongiorno ragazzi, oggi vedremo come stanno i vostri animusi".

I ragazzi seguirono Filippo nella stalla. Ciccio era agitato, Giulia prese il flauto e lo fece calmare.

Filippo controllò tutti gli studenti, e poi disse: “Bene ragazzi, ho visto che i vostri animusi sono in gran forma!”

Finita la lezione del professor Filippo, Ciccio era di nuovo agitato, girava di qua e di là.

Giulia prese il flauto e lo calmò. Dopo andarono dal professor Giorgio, a studiare le piante.

Giulia iniziò ad avere un po’ di mal di testa.

Disse al professore: “Scusi professore, posso andare a riposare? Ho un po’ di mal di testa”

E lui rispose: “Certo Giulia”.

Giulia andò in camera, mise Ciccio nella sua casetta, e poi si mise a riposare.

Ciccio, mentre Giulia dormiva, sgattaiolò via dalla stanza. Giulia dopo alcune ore si svegliò, e iniziò a stiracchiarsi, poi scese e andò con i suoi amici, non sospettava che Ciccio fosse scomparso.

Camilla le disse: “Tutto bene?”

Giulia rispose: “Sì sì, avevo solo un po’ di mal di testa ma ora mi è passato.”

Trascorsi 5 minuti andarono a pranzare e Giulia pensava e ripensava a cosa stesse dimenticando, qualcosa, ma non sapeva cosa…

Dopo mangiato andarono a studiare Musicomagia e iniziarono a suonare e a divertirsi. Mentre Giulia si divertiva, Ciccio girava in autonomia per la scuola ad esplorare.

Giulia pensava e pensava cosa stesse dimenticando….

Ad un certo punto Camilla le disse: “Ehi Giulia dov’è Ciccio?”

Giulia rispose: “ECCO COSA STAVO DIMENTICANDO!” Giulia corse in camera e aprì la sua casetta ed era vuota.

Giulia gridò:” OH NO DOVE SEI CICCIO!”

Camilla e Pietro le dissero: “Stai tranquilla lo troveremo..”

I ragazzi andarono da Filippo e gli spiegarono quello che stava succedendo.

Allora Filippo, Pietro, Camilla e Giulia iniziarono a cercarlo per tutte le stanze e corridoi ma niente.

Filippo disse: “Proviamo a cercare nel bosco qui a fianco, si racconta che in questo bosco ci siano molte specie di animusi”

Giulia e gli altri si incamminarono e iniziarono a chiamarlo.

A un certo punto sentirono un cespuglio muoversi e loro iniziarono a spaventarsi e vennero fuori molti animusi di molte specie e in mezzo alla folla c’era anche Ciccio. Giulia cercò lo afferrò, lo abbracciò forte e gli diede un bacino sulla fronte. I suoi amici e Filippo era contenti di averlo trovato.

Filippo: “Bene, ora torniamo a scuola è ora di cena”.

Giulia dopo cena suonò il flauto a Ciccio e si addormentò.

Giulia aprì la finestra e fissò il cielo, e vide il cielo blu e azzurro.

Lei sorrise e si sentii felicissima di quel giorno.

 Tamberi Pietro



Oggi è un giorno speciale per me perché ho un colloquio con la scuola di Armonia.



La scuola è già iniziata da circa una settimana, ma io non riesco ancora a sceglierne una, quando ho trovato una rivista che parlava della scuola di Armonia, mi è sembrata subito adatta a me.

“Buongiorno Preside Orchestri!” - esclamo.

“Ciao come ti chiami?” domanda la preside.

“Mi chiamo Carlo Tamberi" rispondo.

"Bene Carlo, non vedo l'ora di farti visitare la mia scuola"

Un ragazzo di nome Pietro viene mandato dalla preside per farmi vedere la scuola, abbiamo iniziato dalla biblioteca dove ci sono un sacco di libri che avrei voluto leggere nel giro di un secondo.

Mi ha portato al campo sportivo e, visto che sono uno sportivo, punterei a questa scuola perché non in tutte le scuole c'è un campo da calcio.

Inoltre c'è una materia in cui adotti gli animali e io vorrei un animale da sempre che però non ho mai avuto; in questa scuola ti danno un uovo da far schiudere con la musica, ma a me non piace suonare e non sono neanche bravissimo.

Mi presenta molte altre materie, ma che non sono molto importanti.

Pietro dopo avermi fatto vedere e spiegato tutto mi accompagna nella sala da pranzo e mi presenta le sue amiche Giulia e Camilla.

Mentre parliamo si viene a sapere che qualcuno ha rubato l'animusi della preside, il colpevole sarebbe stato espulso.

Nessuno sa ancora chi sia stato, ma qualcuno crede che sia qualcuno espulso negli anni scorsi e che non l'abbia presa molto bene, ma secondo me probabilmente non è come pensano, sarà qualcuno che si trova nella scuola e che vuole fare un dispetto alla preside.


Allora ci siamo messi a cercare tutti, anche io, ma non Pietro. Mi sembrava un po' strano, anche perché era molto in agitazione e gli chiedo: "Come mai non stai cercando l'animusi della preside?"

E lui risponde: "Non lo cerco perché sono stanco e ho male alle gambe". Anche se dubbioso, decido di credergli perché mi sembra un tipo sincero.



Alla sera, mentre stavo andando a chiamarlo per la cena, lo vedo proprio con l’animusi scomparso e allora, sorprendendolo da dietro, gli urlo che l'avrei detto alla preside. Corro più veloce che posso dalla preside e le racconto tutto l'accaduto.

Insieme andiamo a cercare Pietro, ma lui è scomparso.

La preside così mi spiega che Pietro probabilmente si vuole vendicare perché lei aveva espulso dei suoi amici.

Io dopo questa avventura ho deciso che non sarei più tornato più in quella scuola, perché non volevo più assistere a queste cose tristi e misteriose.

 Ibtissam Amarir



E con questo ultimo post salutiamo i ragazzi della 1A e li ringraziamo per aver partecipato al laboratorio. Noi ci ritroviamo presto con nuovi racconti, ce ne sono altri in arrivo!!

Claudia :)

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